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viernes, 27 de mayo de 2011

Pane, Amore e Fantasia - Luigi Comencini (1953)


TÍTULO Pane, amore e fantasia
AÑO 1953 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 92 min.
DIRECTOR Luigi Comencini
GUIÓN Luigi Comencini & Ettore M. Margadonna
MÚSICA Alessandro Cicognini
FOTOGRAFÍA Arturo Gallea (B&W)
REPARTO Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Roberto Risso, Marisa Merlini, Virgilio Riento, Maria Pia Casilio, Tina Pica, Memmo Carotenuto, Guglielmo Barnabo, Nino Vingelli, Vittoria Crispo, Gigi Reder, Mario Meniconi, Checco Rissone, Alfredo Rizzo, Violetta Gragnani, Giulio Battiferri, Attilio Torelli, Fausto Guerzoni
PRODUCTORA Titanus
PREMIOS 1954: Nominada al Oscar: Mejor historia
GÉNERO Comedia

SINOPSIS Antonio Carotenuto, un subteniente de los carabineros procedente del norte de Italia, se enamora de una guapa y salvaje muchacha de un pequeño pueblo del Abruzzo, Maria Pizzicarella "la Bersagliera". Entre los admiradores de María está el cabo Pietro Stellati, pero es demasiado tímido para declararse a la muchacha. Maria le corresponde y está decidida a conquistar al joven a pesar de sus escarceos con el maduro subteniente. Además, la comadrona del pueblo, Anna, está enamorada de Antonio, aunque tiene razones para ocultarle sus sentimientos. (FILMAFFINITY)


Il film, vincitore dell'Orso d'Argento al festival di Berlino del '54, lanciò Gina Lollobrigida come star del cinema italiano e fu il primo successo di Luigi Comencini. In un piccolo paese dell'Italia centrale, il maresciallo dei carabinieri proveniente dal nord, Antonio Carotenuto, si invaghisce della bella Maria Pizzicarella.
Maria, detta la Bersagliera, è contesa da numerosi ammiratori, tra i quali l'appuntato Pietro Stellati, nipote del parroco del paese, che per l'eccessiva timidezza non si dichiara. Maria ricambia sinceramente il suo amore e nonostante, tra ritrosie e concessioni, giochi con l'attempato maresciallo, è decisa a conquistare il giovane.
Di Antonio invece è innamorata anche Anna la levatrice che nutre i suoi sentimenti nell'ombra. Antonio si sente diviso tra le due donne e finisce con il vederle andare via entrambe. Solo Anna tornerà da lui, mentre Maria porterà Pietro a dichiararsi e i due si metteranno insieme.
http://www.italica.rai.it/cinema/film/pane.htm



Tra gli Abruzzesi, per conquistare una ragazza  era tradizione “mandare la serenata”. Con una serenata inizia la storia tra Pietro, nato qualche anno prima del millenovecento e Lucia, una bellissima ragazza dai lunghi riccioli neri. Entrambi nati a Palena un paesino poco distante da Chieti. Pietro lavorava nella fornace dei mattoni, appena fuori dal paese e la sua vita era tutta lì. La mattina alle cinque era già in fabbrica a impastare argilla e sabbia, al tramonto poi andava a zappare l’orto; c’era il padre ad aspettarlo. In quei tempi di grande miseria i prodotti della terra erano l’unica risorsa per superare l’inverno abruzzese. Il momento di riposo per Pietro arrivava il sabato sera. Gli amici lo aspettavano in piazza per bere un bicchiere di vino e giocare alla “passatella” o alla “morra”. Lucia invece era la classica ragazza “casa e chiesa”. Aiutava la madre ad accudire galline, conigli e un paio di maiali che razzolavano nel piccolo recinto del casale. Tutto il paese la chiamava “Lucietta bella”, poiché era una ragazza di straordinaria bellezza e tutti gli uomini, più o meno, erano invaghiti di lei. Fece innamorare di sé professionisti e nobili, ma alla fine preferì sposare il ragazzone robusto con i capelli a spazzola ed i lunghi baffi neri. Pietro l’aveva conquistata con la serenata che lui stesso aveva organizzato con i suoi amici. L’operazione iniziava con la ricerca di un cantante e alcuni musicisti. Qualche giorno prima della prevista esibizione un messaggero si recava dalla famiglia della ragazza per annunciare la visita della piccola “band”, che di solito avveniva di notte quando tutti i paesani dormivano. La famiglia rispondeva tramite il messaggero se gradiva l’iniziativa oppure no. Di solito però la serenata non veniva mai rifiutata. Anzi, a quei tempi, per la famiglia e soprattutto per la ragazza era un onore. I musicanti iniziavano il loro giro poco prima della mezzanotte. Per i vicoli del paese, il silenzio era assoluto; nessuno doveva fare il minimo rumore. La prima fermata era prevista sotto le finestre dei genitori dove venivano eseguite tre canzoni, poi si andava dai fratelli della ragazza, già sposati; qui le canzoni da eseguire erano due. Il giro terminava dagli zii della promessa sposa, con altre due melodie. Al termine della lunga nottata i musicanti andavano al ristorante a riposarsi e a rinfrescarsi la gola con un paio di bicchieri di vino. Alle quattro del mattino infatti, era previsto un “bis” con lo stesso percorso della mezzanotte. La tradizione prevedeva che la piccola orchestra e il ristorante, prenotato anche per il rinfresco del giorno dopo, venissero pagati dalla famiglia del “pretendente”. Veniva preparata una lunga tavolata per ospitare gran parte del paese. Nel frattempo la famiglia della ragazza era riunita in consiglio con zii e fratelli, per decidere cosa rispondere. Se al rinfresco del giorno dopo arrivavano solo i genitori della ragazza, significava che la risposta non era positiva. Consumavano un caffè, tanto per gradire, poi andavano via. Tutto ciò che era stato preparato veniva consumato dai musicisti e da coloro che volevano rimanere per consolarsi del rifiuto. Tutt’altra atmosfera invece si respirava, se al rinfresco arrivavano genitori, zii, fratelli e naturalmente la promessa sposa. Lei avrebbe ricevuto l’anello di fidanzamento dalle mani del proprio innamorato. Ma cosa c’entra la storia di Pietro e Lucia con il film “Pane, amore e fantasia”? Ebbene si racconta che il personaggio della “bersagliera” interpretato da Gina Lollobrigida, sia stato ispirato soprattutto dalla bellezza di “Lucietta bella”. Infatti il soggettista e sceneggiatore cinematografico Ettore Margadonna, autore della trama della spassosa commedia, era anche lui nativo di Palena. I fatti e i personaggi del racconto cinematografico sono in parte ispirati alle vicende realmente accadute a Palena. Anche il titolo del film “Pane, amore e fantasia” trae origine da una risposta che un contadino dette a chi gli aveva chiesto cosa avrebbe messo dentro le due enormi fette di pane che stava per mangiare. Rispose semplicemente: “Fantasia”. Pietro Como e Lucia Travaglini si sposarono a Palena, il venerdì mattina del 18 Ottobre 1901. Come di regola, prima celebrarono le nozze in Comune davanti al Sindaco Eugenio Vittoria, poi la domenica successiva tutto il Paese li accompagnò in chiesa. I due ragazzi emigrarono in America dove ebbero tredici figli. Uno di loro divenne famoso in tutto il mondo con il nome di Perry Como. E tutto questo accadde, per una… serenata.
http://incontromeditaly.wordpress.com/2009/12/01/pane-amore-e-fantasia/
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Luigi Comencini (1916-2007), regista e sceneggiatore, si è imposto con uno stile particolare, allontanandosi dai toni neorealisti, o mitigandoli con uno taglio suggestivamente morbido ed armonioso, avvicinandosi agli stilemi propri della cosiddetta “commedia all’italiana”; i personaggi dei suoi film, grazie anche a valide sceneggiature, sono sempre calati nel reale, caratterizzati da varie sfaccettature, estremamente vivi e autentici. La sua estrema sensibilità, si è poi esternata felicemente verso il mondo dell’ infanzia, sin dal documentario Bambini in città, ’46, passando per il bellissimo sceneggiato tv Le avventure di Pinocchio ed arrivando al suo ultimo film, Marcellino, ’92. Il grande successo di pubblico arriva nel ’53, con Pane, amore e fantasia, che si attira gli strali del mondo intellettuale e della critica, reo a dir loro di aver tradito il neorealismo: gli stessi giudizi negativi rivolti due anni prima a Renato Castellani per Due soldi di speranza, il cui plot narrativo è del resto molto simile, considerando che lo sceneggiatore, Ettore Margadonna, è lo stesso, insieme a Comencini.
A Sagliena, Italia centromeridionale, paese che ancora porta i segni della guerra e di qualche scossa di terremoto, giunge il maresciallo Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica), per dirigere la locale stazione dei Carabinieri. Scapolo maturo e con arie da uomo di mondo, la vita di paese sembra andargli stretta, pur se tra gli abitanti vi è chi attira la sua attenzione: la giovane Maria De Ritis (Gina Lollobrigida), detta “Pizzicarella la Bersagliera”, segretamente innamorata del timido carabiniere Stelluti (Alberto Risso), e la levatrice del paese, Annarella (Marisa Merlini), anche lei con qualcosa da nascondere.
Dopo alterne e colorite vicende, sarà proprio il maresciallo a dare una svolta definitiva tanto ai propri che agli altrui problemi sentimentali.
L’immaginario paesino si eleva al ruolo di arcadico microcosmo, simbolo dell’Italia del dopoguerra, passata attraverso l’esperienza fascista e la lotta di liberazione, alla ricerca di una propria identità. Non a caso al centro del film ruotano, come elementi risolutori, le figure del maresciallo, l’autorità costituita, e di don Emidio (Virgilio Riento), il prete del paese, del quale esprime tutta la rassegnazione e il fatalismo.
Tra riprese in esterni, l’uso della presa diretta, i dialoghi in dialetto o sottolineati da vari inflessioni, il neorealismo è filtrato dai toni umoristici ed allegri propri della commedia, che avanzano prepotentemente, evidenziati da scaramucce sentimentali, sapidi battibecchi (come quelli tra De Sica e Tina Pica, la domestica Caramella) e momenti di spontanea e sincera tenerezza. Indimenticabile De Sica, più bonario padre di famiglia che impenitente dongiovanni, pronto ad arrendersi all’amore rappresentato dalla bella Annarella-Merlini, una delle nostre caratteriste più valide, nonostante il suo insistito “per me…oramai…” di fronte a chi gli paventi una probabile unione. La “Lollo” non sarà mai più così a suo agio come nel ruolo della bella popolana, che, evolvendo il personaggio di Carmela (Maria Fiore) del citato Due soldi di speranza, ben rappresenta un nuovo modello di donna, di ascendenze goldoniane, che si fa padrona del proprio destino. Due sequel, Pane amore e gelosia, ’54, stessi regista e attori, Pane amore e…, ’55, regia di Risi e la Loren protagonista, e l’ indefinito Pane amore e Andalusia, ’58, di Xavier Setò.
Che mangi?
Pane.
E dentro che ci metti?
Fantasia, marescià !
(Breve dialogo tra il maresciallo Carotenuto-De Sica ed un abitante di Sagliena, in una scena del film)
http://suonalancorasam.wordpress.com/2010/11/04/pane-amore-e-fantasia-1953/

2 comentarios:

  1. I was looking for the movie but unfortunately the Links are dead. Can U kindly re-upload if possible. Thanks

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