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martes, 21 de febrero de 2012

Nudo di donna - Nino Manfredi (1981)


TÍTULO ORIGINAL Nudo di donna
AÑO 1981
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Si (Separados) 
DURACIÓN 106 min. 
DIRECTOR Nino Manfredi, Alberto Lattuada
GUIÓN Silvana Buzzo, Agenore Incrocci, Ruggero Maccari, Nino Manfredi, Giuseppe Moccia, Furio Scarpelli (Historia: Paolo Levi, Nino Manfredi)
MÚSICA Roberto Gatto, Maurizio Giammarco
FOTOGRAFÍA Danilo Desideri
REPARTO Nino Manfredi, Eleonora Giorgi, Jean-Pierre Cassel, Georges Wilson, Carlo Bagno, Beatrice Ring, Donato Castellaneta, Toni Barpi, Giuseppe Maffioli, West Buchanan
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia; Les Films Marceau-Cocinor / Massfilm
GÉNERO Comedia | Erótico
 
SINOPSIS Sandro (Nino Manfredi) es el propietario de un taller de reparación de coches en Roma, que se ha trasladado a vivir a Venecia después de su matrimonio con Laura (Eleonora Giorgi), joven y bella veneciana que ha heredado de su padre una romántica librería de libros antiguos. La pareja se haya sumida en plena crisis matrimonial, cuando Sandro descubre en casa de un extravagante fotógrafo existencialista, un enigmático retrato de una mujer desnuda, tendida de espaldas sobre la cama. Y esa mujer, de la que no se ve el rostro, le resulta extrañamente muy parecida a su esposa, Laura. Buscando a la modelo, Sandro encontrará a Rirí. (FILMAFFINITY)



A Venezia, il matrimonio tra la colta e pacata Laura e l’imprevedibile Sandro pare essere entrato definitivamente in crisi dopo sedici anni di vita insieme, quando, dopo un litigio, lui esce di casa per andarsene e, in un’antica quanto fatiscente abitazione di un fotografo, scopre un enorme dipinto di donna nuda il quale, nonostante il soggetto sia di spalle, gli suggerisce d’istinto che il corpo ritratto sia quello della moglie. Sandro si imbatte in una fotomodella estroversa e disinibita di nome Rirì, che è la copia perfetta di sua moglie, una donna, al contrario, pudica e riservata. L’accaduto diventa un’ossessione per lui, che inizia a sospettare addirittura di una doppia vita di Laura…
Nino Manfredi da molti è conosciuto come attore di tante commedie ma, dall’alto della sua professionalità e carriera, si è dilettato in alcune occasioni, anche dietro alla macchina da presa. “Nudo di donna” è infatti la sua terza regia… un film questo che ebbe delle difficoltà nella lavorazione tanto che lo stesso Manfredi subentrò a Lattuada. Indubbiamente, Manfredi se l’è cavata bene nel doppio ruolo di regista ed attore ma che dire di Eleonora Giorgi che si è dovuta sdoppiare (se non triplicare, visto il finale del film…) in due personaggi uguali nelle fattezze ma con caratteri diversi? Questa è una buona commedia e vale la pena ricordare, come fa la Giorgi nell’intervista presente negli extra del dvd, che il film ottenne ottimi consensi di critica anche negli States. Sarà per l’ambientazione veneziana quantomai indovinata in un film con il tema delle doppie personalità e sarà per l’abilità dell’intero cast, fatto sta che, nonostante non sia forse il film più citato tra quelli diretti da Manfredi, “Nudo di donna” si presenta come una pellicola gradevole, enigmatica e, a tratti poetica. Il finale è aperto e non ci permette di far piena chiarezza su una duplice personalità che per alcuni potrebbe anche essere parto dell’immaginazione del protagonista.
Impossibile non notare il rapporto tra le maschere veneziane e la duplice identità di Laura-Rirì. Le forme ed il linguaggio ricco d’ ironia sono quelli della commedia eppure non mancano degli accenni drammatici in quella che è una storia ben sceneggiata ed ispirata da un soggetto di Paolo Levi. Dicevamo prima dell’importanza della location che rappresenta una Venezia cupa nonostante le maschere e la gente che la anima nelle varie feste, calli e piazze. Manfredi attore e regista tratta con umorismo del disagio cui può portare la gelosia e lo fa all’interno di una Venezia fine e carnevalesca.
Se non mancano quindi le indubbie qualità divertenti di Manfredi, che dire dell’esuberante sensualità che scaturisce da una Eleonora Giorgi quantomeno enigmatica? Ricordiamo che l’attrice è una delle poche che sa calarsi con maestria in ruoli sia comici che drammatici, ne sia l’esempio questa pellicola. Un film con i suoi meriti: dalla splendida atmosfera che riporta alla miglior commedia ‘italiana alla regolare, stupenda prova offerta dagli attori che vi recitano… Ricapitolando, “Nudo di donna” è un bel film, girato in luoghi storici ed artistici unici, Venezia vi è infatti ritratta molto bene, come solo i registi migliori hanno saputo fare. Convincenti la Giorgi e Manfredi, nei rispettivi ruoli. Un film che merita di essere recuperato.
Andrea Turetta
http://www.babylonbus.org/2010/07/25/nino-manfredi-%E2%80%93-nudo-di-donna/


Saturnino Manfredi, più noto come Nino (Castro dei Volsci, 22 marzo 1921 – Roma, 4 giugno 2004), è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano. Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni fu uno dei "mostri" della commedia all'italiana.[1] Attore estremamente eclettico, si è cimentato in tutti i campi dell'arte recitativa: teatro, cinema, televisione, radio, doppiaggio e pubblicità. È inoltre stato regista, sceneggiatore, scrittore e cantante.
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Protagonista della commedia all'italiana
Nino Manfredi e Alberto Sordi in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), di Ettore Scola.Sull'onda del suo successo televisivo nello stesso anno venne chiamato nella parte del meccanico Piedeamaro in Audace colpo dei soliti ignoti, di Nanni Loy, sequel del fortunato I soliti ignoti dell'anno precedente, rispetto al quale in pratica si trovò a sostituire lo stesso Mastroianni nella parte del "tecnico" della sgangherata banda di ladri. Venne inoltre chiamato a prestare la sua voce, con la cadenza ciociara del "barista di Ceccano", come narratore fuori campo, nel 1960, nel film di Mario Mattòli Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi.
Sempre dal 1960, a partire dal ruolo da protagonista sostenuto nel film L'impiegato diretto da Gianni Puccini, diventa una delle colonne portanti della commedia all'italiana. Convince non soltanto in parti comiche o brillanti, ma anche come attore drammatico. I personaggi che interpreta sono uomini fondamentalmente ottimisti, in possesso di una loro dignità e moralità, destinati inevitabilmente alla sconfitta ma non umiliati; grazie alle loro doti di amara ironia, sono spesso in grado di sovrastare il prepotente e ipotetico vincitore.
Tra le oltre cento pellicole interpretate, vanno ricordati almeno i ruoli del rappresentante scambiato per gerarca fascista in Anni ruggenti di Luigi Zampa (1962), il cittadino distrutto da una burocrazia impietosa in Made in Italy di Nanni Loy (1965), il cognato di un editore, disilluso dalla civiltà consumistica e diventato stregone in Africa in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? di Ettore Scola (1968) con Alberto Sordi nel ruolo dell'editore, in compagnia di uno strepitoso Ugo Tognazzi nel film Straziami ma di baci saziami, diretto da Dino Risi, all'inizio del quale, in costume ciociaro, consegna alla storia della cinematografia italiana uno dei gruppi folkloristici più belli della sua terra d'origine (quello di Alatri), interpretò il calzolaio convivente more uxorio con una donna ebrea che si rivela alla fine essere Pasquino, l'autore di invettive in rima contro il Papa nel film Nell'anno del Signore di Luigi Magni (1969), a cui seguirà la indimenticabile amara interpretazione di un sacerdote in In nome del Papa Re (1977) dello stesso Magni, l'emigrante italiano in Svizzera costretto a tingersi i capelli di biondo in Pane e cioccolata di Franco Brusati (1974), il portantino d'ospedale Antonio in C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974), e il venditore abusivo di caffè sui treni Michele Abbagnano in Café Express di Nanni Loy (1980), a detta di molti la sua interpretazione più intensa e sofferta. In qualità di attore si aggiudicò 5 Nastri d'Argento e 5 David di Donatello.

Regista cinematografico e teatrale
Nel 1962 debuttò dietro la macchina da presa con un pregevole cortometraggio, L'avventura di un soldato, episodio del film L'amore difficile, tratto dall'omonima novella di Italo Calvino, delicata e notevole storia sullo sbocciare di un amore tra un soldato e una vedova nello scompartimento di un treno, tutto giocato sul silenzio e sulla mimica. La sua seconda regìa è lo stupendo e autobiografico Per grazia ricevuta (1971), pervaso da sincera commozione, col quale si aggiudica la Palma d'oro per la miglior opera prima al Festival di Cannes e un Nastro d'Argento per il miglior soggetto. Il film, oltre al successo di critica, è il film più visto nella stagione 1970-71 (già la stagione precedente, con Nell'anno del Signore, un film di Manfredi guidava la classifica degli incassi). Ne dirigerà un terzo nel 1981, Nudo di donna, ereditandone anche il tema da Alberto Lattuada che lo iniziò, sulla crisi d'identità di un uomo che scopre una sosia perfetta della moglie dal carattere allegro e disinibito, mentre la consorte è seria e posata. Sul palcoscenico rientrò alla fine degli anni ottanta da assoluto protagonista delle commedie, da lui anche scritte e dirette, Gente di facili costumi (1988) e Viva gli sposi! (1989, originariamente pensato per una trasposizione cinematografica), in seguito portati più volte in tournée anche nel decennio successivo.
...
http://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Manfredi

6 comentarios:

  1. MIL GRACIAS!!! por traerla Amarcord,notable film del
    genial MANFREDI actuando y dirigiendo.

    Eddelon

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  2. Grazie mille!
    Paolo - Torino (Piemonte)

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  3. the best itali9an films on the net
    just for quality and selection
    thank you amarcord
    continua cosi' sei grande

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  4. Los subtitulos fueron borrados podrías volver a subirlos?
    Muchas gracias

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