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martes, 16 de agosto de 2011

Arrivederci Amore, Ciao - Michele Soavi (2006)


TITULO Arrivederci amore, ciao
AÑO 2006 
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 107 min.  
DIRECTOR Michele Soavi
GUIÓN Michele Soavi, Marco Colli, Lorenzo Favella, Franco Ferrini, Heidrun Schleef, Luigi Ventriglia (Novela: Massimo Carlotto)
MÚSICA Andrea Guerra
FOTOGRAFÍA Giovanni Mammolotti
REPARTO Alessio Boni, Michele Placido, Isabella Ferrari, Alina Nadelea, Carlo Cecchi, Antonello Fassari, Marjo Berasategui, Riccardo Zinna, Alessio Caruso, Max Mazzotta, Gentiano Hazizi, Kai Portman
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia
GÉNERO Thriller

SINOPSIS  Después de pasar unos años exiliado formando a las guerrillas centroamericanas, Giorgio, un antiguo terrorista, regresa a Italia para empezar una nueva vida. Sin embargo, parece que una persona con su pasado no tiene más que un camino: la violencia. Y, en efecto, perseguido, al mismo tiempo, por la policía y por la mafia, se internará en un laberinto sin salida, lleno de crímenes y traiciones. (FILMAFFINITY)


...
Iniziamo col dire che Soavi, nella sua carriera da regista, non ha MAI sbagliato un colpo. I suoi horror sono cult: “Dellamorte Dellamore”, “La chiesa”, “La setta”, ed il meno conosciuto (ma pur sempre bello) “Deliria”. Tutti prima, o a cavallo, degli anni '90. Scuola “argentiana”, militanza come comparsa anche in qualche film di Fulci (“Paura nella città dei morti viventi”), e di Lamberto Bava (“Demoni”), Soavi decide di cambiare strada. Il suo ultimo film horror è infatti “Dellamorte Dellamore”, girato nel 1994; dopo ci sono le fiction: “Uno bianca”, “Ultimo 2” e “Ultimo 3”, ecc... Fino al 2006, anno di “Arrivederci amore, ciao”.
Il film in questione è un thriller dal ritmo serrato: moltiplicazione dei personaggi secondari, cambiamenti frequenti della vicenda, linguaggio ed ambientazione underground. Il messaggio del film è molto chiaro: Giorgio (Alessio Boni) otterrà la riabilitazione pur essendo comunque un poco di buono, un assassino, un ladro e quant'altro; in questo senso il film ricorda lateralmente anche la tematica di “Arancia meccanica” di Kubrick. Tecnicamente non ci sono pecche. Raro è trovare un cast completamente italiano di questa caratura: Alessio Boni interpreta perfettamente il ruolo dell'antieroe, Isabella Ferrari è sensuale ma fredda allo stesso tempo, un po' ferma nel solito ruolo da anni, ma almeno quello lo sa fare bene; il resto del cast è composto da attori poco conosciuti (come Antonello Fassari, il Cesare dei “Cesaroni”) ma competenti e solidi. Chi spicca qui è assolutamente senza ombra di dubbio Michele Placido. Sulla sua carriera niente da dire: ottimo attore, poliedrico, capace di interpretare QUALSIASI ruolo, ed anche ottimo regista, citiamo qui un suo film che come genere è molto simile ad “Arrivederci amore, ciao”, cioè “Romanzo criminale”. La trama del film scorre benissimo sulle note della canzone, appunto, “Insieme a te non ci sto più” di Caterina Caselli (1968), colonna sonora del primo omicidio di Giorgio compiuto in Colombia. Ci sono momenti in cui sembra di vedere un film di Tarantino, altri dove sembra di vedere un (riuscito) film d'amore (ad esempio nel momento in cui Giorgio conosce Roberta, interpretata da Alina Nadelea), ci sono scene drammatiche, scene concitate da film d'azione, addirittura qualche torbida scena da film horror. Tutto bello, tutto senza difetti. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto, a voi decidere se il film rende giustizia all'opera letteraria.
Certo è che, parlando di cinema, Soavi ancora una volta non ha deluso. Grande ritorno, grande regista ...peccato per tutti quelli che, come me, vorrebbero rivederlo dedicato all'horror.
http://www.mouthofhorror.altervista.org/arrivederci.php

Dopo 12 anni Michele Soavi torna al cinema. Dopo essersi fatto le ossa come seconda unità di Dario Argento (che rimane tutt'oggi nel suo dna di regista), Lamberto Bava (a cui regalò le scene migliori di Demoni) e soprattutto l'iperbolico ex Monty Python Terry Gilliam (Le Avventure del Barone di Munchausen e I Fratelli Grimm). Dopo aver esordito al vetriolo con Deliria, due buoni lavori come La Chiesa e La Setta e dopo Dellamorte Dellamore, incarnazione di un romanzo di Tiziano Sclavi ed erroneamente distribuito come traspozione del fumetto dello stesso autore, Dylan Dog (prima della fuga di notizie su Dead of Night). Dopo i successi de La Uno Bianca, due serie di Ultimo (fortunato serial con Raoul Bova) e L'Ultima Pallottola, che avevano già portato sul piccolo schermo italiano la cronaca nera vista con un occhio registico totalmente inedito per la norma del Belpaese. Dopo tutto Michele Soavi ritorna alla grande.
Perchè il suo cammino di autore attraversa un variopinto corridoio di paura fatto di horror, thriller, poliziesco, action fino a raggiungere il noir. E lo fa con maturità e consapevolezza sul soggetto del più abusato degli scrittoriitaliani: Massimo Carlotto. Il suo romanzo, il cui titolo riprende un verso di Insieme a Te Non Ci Sto Più di Caterina Caselli (che nei titoli di coda recita una versione unplugged del pezzo), ripercorre l'eterna fuga dalla dannazione del proprio destino di Giorgio Pellegrini, ex brigatista rosso che precipita sempre più nel gorgo della consapevolezza che dietro la sua maschera di perbenismo c'è un sociopatico senza rimorso. E dalla carta, Arrivederci Amore, ciao diventa una elegante pellicola in gessato, che si aggira come una mosca bianca tra il quasi piatto panorama italiano come una pecora nera, un figlio non voluto così come il suo protagonista è un disgustoso e patetico esempio di come si può cadere umanamente in basso per sopravvivere in questa valle di lacrime.
Tralasciano alcune pecche narrative di Soavi, qui abbiamo un cinema di razza che i palinsesti si sognano. Una regia volutamente quasi volgare per la continua ricerca del virtuosismo registico. Quello che l'osannato Romanzo Criminale aspirava ad essere e non era proprio perchè pulito, poco marcio e troppo Scamarcio.
A tal proposito, interessante carattere di Michele Placido che, riproducendosi nel folle Gianmaria Volontè de Un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto, dà una prova che aggiunge colore al film.
E ancora le fantastiche scene d'azione (avrebbero fatto la felicità di un DiLeo), le mille riprese alla Argento e il finale che innegabilmente grida a Mario Bava.
Perchè Soavi cita, ma con una perizia che ricorda con fierezza quello che fu il cinema di genere italiano e razionalizza le lacune e le necessità della nostra produzione. Osando ciò che stoltamente quasi nessuno osa. Qui Soavi va oltre. Immaginiamo la fila di invidiosi nei confronti di Alessio Boni (già in un paio di Marco Tullio Giordana) per una parte come quella dell'essere senza anima, Giorgio Pellegrini, personaggio completamente oscuro e cinico come non se ne vedono da tempo nei film made in Italy.
Soavi fa del male e del bene al cinema italiano. Del male perchè lo rende consapevole della sua nullità. Del bene perchè crea un precedente di questi tempi, creando la consapevolezza che chi non supporta il cinema di genere italiano ne decreta la morte completa.
Za-lamort
http://www.splattercontainer.com/moviepedia/movie_review.php?id=863
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Dal romanzo di Carlotto il nuovo film dell'attore, Arrivederci amore, ciao. "Raccontiamo il marcio della nostra società" dice:

Il cinema italiano riscopre il noir. Dopo Quo vadis, Baby? di Gabriele Salvatores e Romanzo criminale di Michele Placido, arriva nelle nostre sale (il 24 febbraio) un altro film ispirato al thriller di un noto romanziere italiano: Arrivederci amore, ciao diretto da Michele Soavi e tratto dall'omonimo libro di Massimo Carlotto. Interpretato da Alessio Boni, Placido, Isabella Ferrari e dalla rumena Alina Nedelea, racconta la storia di Giorgio (Boni), un ex terrorista che, per sfuggire ad una condanna all'ergastolo, si rifugia in Centro America. Deciso a tornare in Italia e a rifarsi una vita all'apparenza "rispettabile", non esita ad uccidere il suo migliore amico e, una volta tornato in patria, a tradire i suoi ex compagni pur di ottenere l'aiuto di un poliziotto corrotto (Placido), a mettersi in affari con un trafficante di droga, ad abusare di Flora (Isabella Ferrari), moglie di un suo debitore, e a sposare una ragazza (Nedelea) di cui non è innamorato, ma religiosa e perbene quanto basta per garantirgli la piena riabilitazione. Per Alessio Boni un ruolo difficile, che ha accettato di interpretare dopo non pochi tentennamenti: "All'inizio ero titubante - racconta l'attore - mi affascinava e mi spaventava allo stesso tempo. Poi ho letto il libro di Carlotto è mi ha conquistato per la ricchezza di sfumature che possiede. Attraverso il mio personaggio Arrivederci amore, ciao parla del marcio che si nasconde nella nostra società, sotto una superficie cristallina". E' un film "difficile" ed è stato "faticoso" realizzarlo, spiega Soavi che torna al cinema a dodici anni da Dellamorte Dellamore: "Non ho voluto cedere a un finale consolatorio, buonista e rassicurante, ma rimanere fedele al romanzo. Credo che il cinema abbia sempre più bisogno di storie senza ipocrisie e romantici lieto fine". Si dice completamente soddisfatto Carlotto: "Lo spirito del mio libro è stato rispettato completamente. L'idea per questa storia è nata dalla necessità di raccontare la parte peggiore della mia generazione, quella che ha imboccato la strada della lotta armata e, una volta sconfitta, ha scelto di non pagare per le proprie colpe ed è riuscita a farla franca. Criminali che oggi vogliono ripulirsi la fedina penale e rientrare nel tessuto sociale da onesti pur non essendolo, gente che non delinque solo dal lunedì al venerdì, ma che basa tutta la propria esistenza sulla prevaricazione". Arrivederci amore, ciao "è l'esempio giusto al quale dovrebbe rifarsi il nostro cinema - aggiunge Placido -. Dobbiamo tornare a parlare delle nostre cose. La via l'ha aperta La meglio gioventù e io ho fatto la mia parte con Romanzo criminale, ma la storia italiana è talmente ricca che non abbiamo idea di quanti scheletri nascosti nell'armadio abbiamo da tirare fuori. Peccato che l'unico film che davvero mi piacerebbe fosse fatto, quello che rivela chi davvero ha ucciso Falcone e Borsellino, nessuno sarà mai disposto a finanziarlo". A Placido - diventato di nuovo papà da otto giorni - è affidato anche il personaggio paradossalmente più comico della storia: "L'ironia mi è servita per rendere più sopportabili i momenti più duri della storia e più umani i personaggi più mostruosi" spiega Soavi. Placido è attualmente impegnato sul set del nuovo film di Tornatore, La sconosciuta, ma a fine marzo sarà nuovamente nelle sale con Il Caimano di Nanni Moretti. In contemporanea tornerà nei cinema anche Boni con Viaggio segreto di Roberto Andò, mentre ad aprile l'attore inizierà a girare Michelangelo Merisi da Caravaggio fiction in due puntate nella quale interpreterà il celebre pittore.
Rosa Esposito
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=4455

5 comentarios:

  1. Hola, gran subida, pero no están los subtitulos. Saludos.

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  2. Amarcord: sólo funciona el enlace de los subtítulos...

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  3. Trataré de solucionarlo a la brevedad.

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