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viernes, 4 de noviembre de 2011

EXTRA: Música > La Musica di Trovajoli per il cinema di Ettore Scola (1995)


TITULO La Musica di Trovajoli per il cinema di Ettore Scola
AÑO 1995


Armando Trovajoli (a volte scritto Trovaioli; Roma, 2 settembre 1917) è un pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano.
Da bambino inizia a studiare il violino, rivelando un notevole talento musicale. In seguito si diploma in pianoforte e composizione al conservatorio di musica di S. Cecilia in Roma. Nel 1937 entra nell'orchestra di Rocco Grasso, che l'anno dopo lo vorrà come pianista nel proprio complesso. Nel 1939 suona con l'orchestra di Sesto Carlini, una delle più rinomate formazioni jazzistiche italiane dell'epoca.
Dopo la guerra torna ad alternare l'attività nel jazz con quella nella musica leggera e, contemporaneamente, perfeziona i suoi studi musicali diplomandosi al Conservatorio Santa Cecilia di Roma (1948). Nel 1949 viene scelto a rappresentare l'Italia al Festival du Jazz de Paris dove, con Gorni Kramer al contrabbasso e Gilberto Cuppini alla batteria, suona nella celebre Salle Pleyel.
L'anno successivo inizia una serie di incisioni discografiche, pubblicate col titolo Musica per i vostri sogni. Con lo stesso titolo, e in un secondo tempo con quello di Eclipse, realizza in collaborazione con Piero Morgan (Piero Piccioni) un ciclo di trasmissioni radiofoniche, uno tra i primi tentativi italiani di presentare esecuzioni pianistiche di jazz con orchestra d'archi.

La radio 
All'inizio degli anni 50 la RAI gli affida la direzione di un'orchestra di musica leggera, che Trovajoli imposterà con l'organico di 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 1 flauto, 1 oboe, 1 clarinetto, 1 corno, l'arpa, vibrafono, chitarra elettrica, contrabbasso, batteria e naturalmente il pianoforte suonato da Trovajoli; con questa formazione e la collaborazione di alcuni cantanti, trasmetterà dai microfoni di Radio Roma eleganti brani musicali con una netta impostazione jazzistica.
Insieme a Piero Piccioni nel 1952 1953, è protagonista del settimanale musicale serale Eclipse, nella quale l'orchestra viene diretta in alternanza dai due compositori in pezzi estremamente ricercati e sofisticati, ben diversi dallo stile delle orchestre radiofoniche del periodo.

Compositore per il cinema
Nel frattempo Trovajoli aveva esordito, con lo pseudonimo Vatro, come autore di canzoni (È l'alba, Dimmi un po' Sinatra, ecc.). Nel 1951 è invitato da Dino De Laurentiis a scrivere musica per la colonna sonora di Anna, film diretto da Alberto Lattuada. La canzone El Negro Zumbon diventa un best seller mondiale: ispirata a ritmi tropicali, nel film è cantata in playback e danzata da Silvana Mangano, ma in realtà è eseguita dalla voce di Flo Sandon's.
Lo stesso anno Trovajoli si esibisce come concertista suonando musiche di Gershwin sotto la direzione di A. Rodzinsky al Teatro San Carlo di Napoli e di Willy Ferrero alla Basilica di Massenzio in Roma.
Nel 1953, oltre a scrivere il commento per il film Due notti con Cleopatra, partecipa come direttore d'orchestra al Festival della Canzone Italiana di Sanremo e trionfa con l'arrangiamento della canzone vincitrice Viale d'autunno (vi interverrà anche nel 1957).
Ottiene un secondo successo internazionale con Che m'è mparato a ffà, lanciata e incisa in disco da Sophia Loren (1956).
Nel 1962 sposa l'attrice Anna Maria Pierangeli, dalla quale ha un figlio, Howard Andrea; divorzia nel 1968 per poi risposarsi con Mariapaola, madre del suo secondo figlio Giorgio.

La commedia musicale 
Nel 1962 Trovajoli, che in precedenza aveva collaborato ad alcuni spettacoli di rivista, viene chiamato a comporre la musica per un film scritto da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa. Il film doveva chiamarsi Rugantino, ma non viene realizzato. Il copione viene ripreso poi da Garinei e Giovannini, che lo utilizzeranno per realizzare la famosa commedia musicale che porta lo stesso titolo che ebbe un enorme successo. Trovajoli si segnala all'attenzione degli intenditori per lo studio condotto sui motivi popolari romani dell'Ottocento, sapientemente riecheggiati nelle sue composizioni. Ottenne altrettanti successi con Ciao Rudy e Aggiungi un posto a tavola sempre di Garinei e Giovannini. Nei contenuti extra del DVD di Aggiungi un posto a tavola Trovajoli afferma che, non essendo lui credente, è stato difficile fare delle canzoni per questa commedia. La più suggestiva ed orecchiabile canzone di Rugantino, Roma, nun fa' la stupida stasera, diviene il suo terzo best-seller mondiale.
Da ricordare nel repertorio di colonne sonore la collaborazione con registi come Vittorio De Sica, Marco Vicario, Dino Risi, Luigi Magni e Ettore Scola del quale ha musicato praticamente l'intera filmografia.
Nel 2007 ha ottenuto il Premio Speciale David di Donatello alla carriera. Nel 2009 collabora al nuovo disco di Renato Zero, e il 20 giugno partecipa con lui e tanti altri cantanti italiani al concerto allo Stadio Olimpico "Corale per l'Abruzzo".
http://it.wikipedia.org/wiki/Armando_Trovajoli

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ROMA - Europa-Cinema, a Viareggio, ha fatto un grande inchino ad Armando Trovajoli: applausi in piedi, e premio alla carriera, per la leggerezza piena di simpatia verso la vita delle note che ha regalato al dolore della ' Ciociara' , e alla seduttività della Mangano in ' Anna' ; un ' bravo' di cuore dalla gente di cinema e non, per gli accordi lievi e armoniosi con i quali, in più di quarant' anni di lavoro svolto con lo stile di una volta quando la discrezione era un valore, Armando Trovajoli ha sottolineato, sullo schermo, il ' tutto fuori' di De Sica e il ' tutto dentro' di Ettore Scola, l' elegante cinismo di Dino Risi e il grande cuore romano e romanesco di Luigi Magni, la voglia di bellezza di Lattuada e quella di Marco Vicario. Per non parlare delle commedie musicali (che sono, del suo lavoro di tanti anni, quello cui lui tiene di più): ' Rugantino' , ' Aggiungi un posto a tavola' , ' Ciao Rudy' , e adesso ' L' impresario delle Smirne' . Sono settantaquattro anni di vita, cinquanta di lavoro, trecentocinquanta film: complimenti, Maestro, a guardarla, a parlarle, oltreché a sentire le musiche che continua a comporre, si può proprio dire che il cinema fa bene a chi lo fa. Armando Trovajoli è ancora un signore molto bello, molto seduttivo: combatte ad armi assolutamente pari con la bella moglie bionda, capelli ed eleganza alla Grace Kelly, parecchi anni di meno del marito, e assolutamente adorante nei suoi confronti. A settantaquattro anni, capita che si diventi un po' più nervosi, magari intolleranti, ci si compiace e compiange: dritto nella civetteria del suo vestito aderente di lino azzurro, con il fazzoletto di seta blu nel taschino, Armando Trovajoli ha settantaquattro anni ancora sorridenti, curiosi, ironici, e autoironici. La sua storia: "...Papà era violinista, a quattro anni io provavo a suonare il violino, a sei ho cominciato con il pianoforte... Il Conservatorio, ho potuto farlo solo dopo la guerra... Il cinema l' ho incontrato con Lattuada: ho avuto ventiquattro ore di tempo, da lui, per immaginare le musiche di ' Anna' . Ho scritto una cosa stupidissima, il famoso ' bayon' di quel film, e ho avuto il successo, subito... Ho giocato molto in serie B: un' infinità di Ercoli al centro della terra, tanti piccoli film con Totò. E poi è arrivato De Sica con ' La Ciociara' : Vittorio è stato un grande maestro, per me, mi ha insegnato la semplicità e la naturalezza della musica. Con lui ho fatto anche ' Matrimonio all' italiana' e ' Ieri, oggi, domani' . Con Dino Risi ho fatto ventiquattro, o all' italiana' e ' Ieri, oggi, domani' . Con Dino Risi ho fatto ventiquattro, o forse ventisei film. Scola l' ho tenuto a battesimo: l' ho seguito da ' Se permette parliamo di donne' , giù giù fino alla ' Giornata particolare' e ' La famiglia' ..." La musica del cinema di una volta e quella del cinema di oggi: "Una volta si faceva la musica vera, perché c' erano i mezzi per poter convocare anche un' intera orchestra. Adesso, più che le orchestre, si fanno lavorare i computer: e dai computer esce quella che io chiamo la ' musica barattolaia' , che ripete il rumore dei barattoli sul selciato, ed è un suono invadente e ripetitivo". I registi con i quali ha lavorato: "Il più simpatico credo sia Ettore Scola: ed è anche quello che nasconde di più e meglio i suoi sentimenti... Mi dispiace di aver lavorato poco con Monicelli. Fellini mi ha chiamato quando Nino Rota se n' è andato, ma io ho capito che lui avrebbe voluto, da me, la musica di Fellini, non quella di Armando Trovajoli. E io non sono capace di scrivere la musica di Fellini, come ha fatto Nino Rota, che infatti non ha scritto la sua musica ma quella di Federico...". La radio di Armando Troavajoli, quarant' anni fa, e la prima televisione, per la quale lui ha lavorato, a confronto con la radio e la televisione di adesso: "...La radio di una volta, e anche la televisione degli inizi, era ingenua, quella di oggi è finta: eccome, se c' è differenza". A settantaquattro anni, dopo aver dato tanto agli altri, agli autori di cinema e al pubblico, si ha anche il diritto di pensare e parlare di sé: "...Quando sono uscito da Santa Cecilia, mi dicono e mi dicevano che ero un pianista abbastanza straordinario: Arturo Benedetti Michelangeli che è mio amico da sempre, mi ha offerto molte volte di suonare, insieme a lui, il concerto di Mozart per due pianoforti e orchestra. A me piaceva il piano: è quella la carriera che avrei voluto seguire. E invece sono andato avanti con la composizione che non ho mai amato. E' che la composizione mi dava da vivere...". L' ha fatta diventare ricco? "No, se Dio vuole: non mi piacerebbe la preoccupazione di essere ricco. Però sto bene, e ho sempre avuto belle case, belle macchine, bella gente intorno: ho pagato tutto questo facendo un po' il musico di corte, ' quanta musica vuole, signor regista, un etto, due etti, mezzo chilo?... Eccola servita' . E' così che ho lavorato in tutti questi anni". Ha qualche rimpianto, Maestro? "Assolutamente nessuno". Lei ha vissuto da cicala, più che da formica... "Sì, sì, sì. E non farò il solito anticonformista che difende la cicala: anzi, io sono convinto che la formica sia molto più intelligente della cicala". Le pesano questi settantaquattro anni? "Mi lasciano indifferente: è normale... Anch' io ho avuto ventiquattro anni: e però facevo il soldato, e non li rimpiango". Dopo aver composto tanta musica, qual è la musica che ascolta, oggi? "Mozart: sono di quelli convinti che basta l' esistenza di un musicista come Mozart a dimostrare l' esistenza di Dio. E pensare che ero e resto anche adesso, a settantaquattro anni, un laico convinto...". - di ANNA MARIA MORI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/10/13/per-trovajoli-tutta-una-vita-con-il.html

2 comentarios:

  1. No funciona piu/mas ! Se puede cargar de nuevo ?
    Grazie mille

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  2. Can you please post new links, cause medifire link is dead?

    Thank you very much!
    Grazie!

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