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jueves, 8 de diciembre de 2011

Venezia, la luna e tu - Dino Risi (1959)


TÍTULO ORIGINAL Venezia, la luna e tu
AÑO 1959
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Si (Separados)
DURACIÓN 96 min. 
DIRECTOR Dino Risi
GUIÓN Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Dino Risi
MÚSICA Alexandre Derevitsky, Lelio Luttazzi
FOTOGRAFÍA Tonino Delli Colli
REPARTO Alberto Sordi, Marisa Allasio, Ingeborg Schöner, Niki Dantine, Riccardo Garrone, Luciano
Marcelli, Anna Campori, Nino Manfredi
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia; Société Générale de Cinématographie / Titanus
GÉNERO Comedia
 
SINOPSIS Beppi es un joven gondolero que siente una especial debilidad por las mujeres. Su profesión, la larga tradición familiar de conquistadores y el influjo de la luna veneciana, hacen de Beppi un permanente enamorado de todas las féminas que conoce. Su novia Nina no está dispuesta a tolerar por más tiempo la situación y amenaza con dejarlo para casarse con Toni, un muchacho formal que trabaja en un vaporetto. (FILMAFFINITY)

Ultimamente io e Moglie non ci vediamo spesso, causa turni di lavoro, per cui il pranzo domenicale diventa motivo di rilassamento, seguito da piacevole film del dopo pranzo, belli indivanati..
Questa domenica è toccato a “Venezia, la luna e tu” di Dino Risi..
Parentesi: devo trovare il modo di raccontare, a chi passa di qua, che cosa vuol dire il cinema per me…chiusa parentesi.
Ora, per quanto io sia innamorato del cinema, un pò per pigrizia non ho mai avuto modo di seguire e crescere con Sordi, Totò e altri miti dell’epoca…per cui davanti ai loro film mi trovo un pò interdetto, perchè mi ripropongo sempre di cominciare un percorso su di loro…ma questo….Questo lo vidi da piccolo e mi fece morir dal ridere: vedere Sordi e sopratutto Manfredi parlare in veneziano. Non tralasciamo la bellisisma Nina interpretata da Marisa Alassio ed il mito don Fulgenzio (Riccardo Garrone).
Il film è la classica commedia all’italiana, condita delle classiche caricature, equivoci dove il gondoliere Bepi si stà per sposare con la sua dirimpettaia Nina, ma il Bepi è un pò …come dire…farfallone e rimane incastrato con due bellissime turiste americane che lo vogliono sposare a loro volta, allora Nina non rimane altro che tornare a frequentare il suo vecchio spasimante Toni (Manfredi appunto che in modo davvero irresistibile subisce le beffe, le irrisioni e le umiliazioni inflitte da Nina).
Sino ad un classico finale prevedibile del tipo “e vissero tutti…o quasi…felici e contenti”... Per quanto concerne la mia competenza in materia (per quel poco che ho imparato) il film è bellissimo anche, come dire, tecnicamente: i tempi comici, le inquadrature molto studiate, e questa cosa di film vecchio (i colori, la qualità della pellicola). Quest’anno ho visto questo film almeno 3 volte e rimango continuamente affascinato, incantato, e ancora rido di battute che oramai scontate..

 LE LOCATION ESATTE DI "VENEZIA, LA LUNA E TU"

La situazione al via delle ricerche: su internet è ovviamente segnata Venezia come location, ma poco o nient'altro si trova per le location specifiche.
Nonostante la firma di Dino Risi, Venezia la luna e tu (poi rintitolato “I due gondolieri” senza curarsi del fatto che Manfredi nel film sia in realtà un motoscafista) viene considerata generalmente una commedia leggerissima, di nessuna pretesa. E difatti lo scatenatissimo Alberto Sordi sale costantemente sopra le righe trasformando il film in qualcosa di molto vicino al comico, considerato anche il forzatissimo accento veneziano dei protagonisti (terrificante quello di Manfredi). Ad ogni modo come divertimento funziona e sono numerose le scene da ricordare, sullo sfondo di una Venezia inevitabilmente cartolinesca ma che riserva anche qualche piccola sorpresa.

TITOLI DI TESTA
Il film si apre con un’ovvia serie di riprese che vanno a riprendere i monumenti simbolo della città, con una lunga carrellata in bacino San Marco, dove si riprende il posteggio per gondole maggiore di Venezia. Poi un breve giro in soggettiva per i canali quindi conclusione ancora con il bacino, il palazzo Ducale dall’alto, piazza San Marco con relativa invasione di colombi.

01. ENTRA IN SCENA BEPI, IL GONDOLIERE, CHE SCARICA LUCIA (Zender)
“Qua ci troviamo sul Canal Grande, là in fondo c’è il Palazzo Labia (Palazzo Labia è la sede regionale della Rai e volendo può essere visibile dal punto in cui ci si trova, ovvero quasi sotto al ponte degli Scalzi, vicino alla stazione ferroviaria, ndr). E quel gondoliere che sta arrivando è il più bel gondoliere di Venezia. Si chiama Bepi Puledin, è un fiol d’un can e presto lo metteranno sulla carta geografica fra le bellezze della laguna”. Così si introduce quindi Bepi (Alberto Sordi), che vediamo subito passare rasente la riva con la sua gondola chiamando Lucia, una delle sue tante “fiamme”; deve avvisarla che non potrà più vederla, visto che sposerà presto la Nina (Marisa Allasio). Siamo sulla riva dell’Hotel Principe (sullo sfondo si legge chiaramente “Hotel Continental”, albergo tutt’ora esistente).

02. BEPI SCARICA ANCHE DORINA (Zender)
Sempre per via dell’imminente matrimonio con la Nina, Bepi si trova a dover scaricare (restituendo i regali ricevuti nel tempo) anche Dorina, che vediamo colpire ripetutamente un tappeto col battipanni sulle scale d’accesso del multiutilizzato (dal cinema e non solo) Palazzo Pisani-Moretta in Canal Grande. Bepi accosta la gondola per venire nuovamente preso a male parole da una sua ex. Lui pare prenderla bene, comunque, visto che ha sempre il sorriso sul volto…

03. A PRENDERE LE AMERICANE IN STAZIONE (Zender)
Dopo aver scaricato anche Paolina davanti a Piazza San Marco, Bepi va alla stazione di Santa Lucia con la gondola per recuperare due americane in visita, che porterà a fare il classico giro dei canali intonando la sua canzone: “Cocoletaaa vien co mi.... sul Canal Grande in gondoetaaa” (un vero tormentone, ripetuto infinite volte durante il film). Con loro sale in gondola anche Don Fulgenzio (Riccardo Garrone), che ha bisogno di un passaggio e ricambierà aiutando Bepi a vogare. Le riprese davanti alla stazione ci mostrano un luogo molto simile ad ora (ciclici restauri esclusi), così come capita un po’ per ogni location, a Venezia.

04. DALLA NINA A RIALTO (Zender)
A metà del giro con le due straniere Bepi fa una breve sosta sotto il ponte di Rialto per andare a salutare la sua promessa sposa, la Nina (Marisa Allasio), che ha un negozio di articoli da regalo proprio sulla sommità del ponte. Tutto pare andare per il verso giusto, ma poi passa di lì una ragazza (una delle tante ex, tale Rosa) con lo stesso vestito rosso che Bepi ha appena regalato a Nina. Nina capisce e finirà in rissa... Primo intoppo sulla via del matrimonio: Nina, arrabbiatissima, dice a Toni (Nino Manfredi, fermo col suo motoscafo in Calle Valaresso, quindi a San Marco, di fronte alla Salute) di venire lì che ha deciso di sposare lui. Sarà il tira e molla che caratterizzerà il film, visto che poi Nina finisce sempre col perdonare le bravate del Bepi… Il negozio della Nina sta sulla sommità del Ponte di Rialto, uno dei pochi ponti coperti d’Italia e all’interno del quale sono posizionati moltissimi negozi di souvenir e articoli per turisti, oggi come allora.

05. DON FULGENZIO SBARCA DALLA GONDOLA (Zender)
Don Fulgenzio (Riccardo Garrone) è ospite della gondola di Bepi assieme alle due americane (Inge Schoener e Niki Dantine), ma giunto nei pressi della Misericordia dice all’amico gondoliere di voler smontare. Scenderà in Campo dell’Abbazia, dove finirà in mezzo a una partitella di calcio tra ragazzini che lo fan quasi cascare in terra. Volano velati (ma non troppo) insulti, con il buon parroco ad alzare il saio per non farsi colpire dal pallone. Il campo dell’Abbazia è uno dei più suggestivi tra quelli posti un po’ fuori dalle solite rotte, dominato dalla chiesa e posto molto vicino alle Fondamente Nuove, nella zona Nordovest di Venezia.

06. LA PENSIONE AMORE (Zender, Grada)
E’ la location principale, ovvero la pensione dove alloggiano le due americane e dove Bepi lavora come gondoliere per la padrona portando in giro le turiste. La singolarità di questa location consiste nel fatto che l’esterno è del tutto fittizio. Non solo non esiste alcuna pensione lì, ma quella attrezzata come una pensione altro non è in realtà che un muro che delimita una specie di campetto da gioco posto di fronte alla chiesa. La chiesa di San Geremia (le cui forme si intravedono dietro a un cancelletto che oggi non esiste e forse non esisteva nemmeno allora) testimonia senza ombra di dubbio che il posto è quello, e le inquadrature mostrano come si fosse esattamente all’angolo tra il Canal Grande e il canale che passa sotto al ponte delle Guglie (più volte inquadrato sullo sfondo). Al muro si appoggiò una piccola struttura che fungeva da ingresso, coperta da una tenda, ma gli interni non sono di certo lì. Oltretutto, quando vediamo le due ragazze in camera, ci accorgiamo (grazie a un bel lavoro di ricerca di Grada) che esse sono in realtà nientemeno che all’Hotel Cipriani, davanti all’isola di San Giorgio, da tutt’altra parte! Ad ogni modo l’esterno è proprio lì, e l’esterno è quello ripreso più volte, durante il film.

07. NUOVO GIRO CON LE DUE AMERICANE, ALLA CA’ D’ORO (Zender, Grada)
Fuori di nuovo con le americane per un altro giro in gondola, il buon Bepi se la spassa allegramente e le porta a visitare la città, insegna loro a condurre una gondola (approfittandone un po’ quando si tratta di stringere…). Una tappa importante viene fatta in un palazzo molto suggestivo che si dice essere quello di Casanova, dove i tre entreranno e la guida mostrerà loro un passaggio segreto (dove, al buio, caiterà un po’ di tutto…).  Dal cortile e dalle finestre si può capire che siamo alla celebre Ca’ d’Oro, sempre sul Canal Grande. Uscendo da lì il gruppo si ritrova correttamente nella calle che porta all’imbarcadero del vaporetto (fermata Ca’ d’Oro, ovvio) seguendo quindi un percorso perfettamente logico. Peccato che il controcampo sia invece in tutt’altro posto! Basta appunto un secondo e ci ritroviamo a San Simeone Profeta, un suggestivo campiello di fronte all’hotel Principe (visibile anche a inizio film). E’ lì di fronte che passa la gondola della processione alla quale doveva partecipare lo stesso Bepi. Bepi, spaventato, deve nascondersi al più presto e per farlo comincerà una corsa attraverso le calli che lo porterà in un campo in cui si dileguerà astutamente. Che campo? Sempre lo stesso, San Simeone profeta!!! (anche se tutto di vorrebbe far credere tranne quello).

08. LA FONDAMENTA DOVE ABITANO BEPI E NINA (Grada)
Bepi e Nina abitano in due case che stanno l’una di fronte all’altra, e anche quando i due si parlano (solitamente la sera) i primi piani delle finestre farebbero pensare che si sia sempre lì. Non è così invece:  le due finestre sono solo simili, alle originali, e sono probabilmente ricostruite in studio. Le due case stanno vicino alla Salute, nella fondamenta Soranzo delle Fornaci, che dà sul ponte di San Gregorio, e sono comunque, effettivamente, una di fronte all’altra. Ogni tanto verranno inquadrate anche all’esterno (quando Bepi torna di notte dopo l’ennesimo rendez-vous con le americane o quando Nina sta facendo i traslochi per la nuova casa, ad esempio), ma il più delle volte compaiono solo come breve, necessario passaggio per entrare in interni.

09. IL BARCONE RISTORANTE (Zender)
Serata sul canal Grande: le gondole sostano tutte attorno a un barcone ormeggiato davanti alla Salute, agghindato a festa. Risuonano le fisarmoniche, l’atmosfera è tipicamente veneziana, ma quando si passa alle riprese interne al ristorante scopriamo che non sono state girate lì. Certo, sullo sfondo si vede ancora l’inconfondibile chiesa della Salute, ma la chiesa del Redentore che le appare di fianco testimonia che non si tratta di chiese vere ma di riproduzioni fotografiche, dal momento che le due chiese non potranno mai risultare nella realtà disposte in quel modo. Tanto per cominciare bisognerebbe abbattere un bel po’ di case in mezzo che impediscono la visuale del Redentore... Da notare, nella scena, la comparsa di un giovanissimo Giuliano Gemma nella parte del gondoliere Brando.

10. NUOVA BARUFFA E TUFFO IN CANALE (Zender)
Janet (Niki Dantine) e Nathalie (Schoener) dicono di voler tornare in patria l’una e a Firenze l’altra, mentre in realtà, ormai entrambe innamorate di Bepi, fingono di partire ma scenderanno subito dal treno per poi tornare, all’insaputa una dell’altra, nella solita Pensione Amore con l’obiettivo di rincontrare Bepi al più presto. La prima che riuscirà nell’intento è Janet, la quale raggiungerà Bepi proprio mentre è in campo San Giovanni e Paolo (davanti all’ospedale) a parlare con Nina. L’americana chiamerà Bepi che fingerà di non sentire per non dar vita all’ennesima scentata di gelosia di Nina, ma poi, accortasi che il gondoliere non le risponde, correrà verso di lui cadendo tragicamente in canale proprio a due passi dall’ospedale. Verrà facilmente tratta in salvo, ma intanto un bel bagno se l’è fatto (la controfigura almeno). Nina, irritatissima, fuggirà di nuovo dal Toni (Manfredi) minacciando di annullare il matrimonio!

11. LA CASA DI TONI (Zender)
Disperata, Nina correrà verso casa di Toni, che scopriamo essere in uno dei campi più cinematograficamente battuti di Venezia: siamo infatti a campiello Barbaro, vicino alla Salute, teatro di innumerevoli film e scelto per la sua peculiare suggestività (è il campo dove gioca la Elmi in Chi l’ha vista morire?, quello dove Allen incontra la Roberts in Tutti dicono I love you eccetera). Toni si affaccerà alla finestra invitando Nina a entrare, la giovane salirà mostrandoci per la prima volta la casa del Toni (il quale finalmente si ritaglierà uno spazio un po’ meno da semicomparsa).

12. AL CONSOLATO AMERICANO (Zender, Grada)
Decisa a sposare Bepi, Janet si prepara a chiedere le carte al consolato americano, dove aveva dato appuntamento allo stesso Bepi. Divertente notare come l’edificio da cui vediamo uscire Janet e dove leggiamo all’entrata “American Consulate” in realtà non sia affatto un edificio ma un semplice arco monumentale, posizionato ai giardini di Sant’Elena. Prudentemente Risi sta attento a non mostrarcelo se non in un primo piano ravvicinatissimo, per cui chi lì andrà sul luogo avrà una discreta sorpresa (come noterete dalle tavole). All’uscita Janet attende Bepi, il quale arriverà vestito col saio, deciso a fingere un’improvvisa vocazione in modo da eludere le pressanti richieste di Janet. Siamo per l’appunto sempre ai giardini di Sant’Elena.

13. LA CHIESA DEL MATRIMONIO DA EVITARE (Zender)
Il gran finale (con ovvio happy end) è alla chiesa in cui Nina e Toni dovrebbero convolare a nozze. Stanca dei continui tradimenti di Bepi, la ragazza ha deciso di sposare chi non ama ma è più affidabile. Toni è convinto che col tempo il loro affiatamento migliorerà, ma è ovvio che il matrimonio officiato da Don Fulgenzio non s’ha da fare. La chiesa scelta per la cerimonia è quella di San Giorgio, nell’isola omonima posta di fronte a San Marco. E’ qui che Bepi, dopo una velocissima corsa in motoscafo, arriverà sperando di interrompere le infauste nozze. Riconoscibilissima la pavimentazione a disegni geometrici.
Zender
http://www.davinotti.com/index.php?option=com_content&task=view&id=359&Itemid=79
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Venezia, fine anni '50.
Bepi (Alberto Sordi) è il classico Casanova veneziano. E' un bello ed aitante gondoliere che ha un unico difetto: ama troppo le donne. Bepi infatti fa innamorare di sè non solo tutte le turiste che capitano nella Serenissima, ma anche le veneziane che incontra durante le sue scorribande sul Canal Grande.
Ma questa volta Bepi ha deciso di mettere la testa a posto, anche perchè tra una settimana esatta deve sposare la sua bella Nina (Marisa Allasio), la fidanzata storica.
E quindi lo vediamo restituire i suoi doni alle molte "ammiratrici con il cuore infranto" tra calli e rive.
Ma lo scaltro Bepi non ha pensato a farsi restituire i molti doni che ha fatto alle amanti di turno, e quando la bella Nina, che ha un negozietto di souvenir uso turisti proprio a Rialto incrocierà una vecchia fiamma che porta lo stesso vestito rosso fuoco, saranno guai.
Bepi ormai è abituato ai numerosissimi "prendi e lascia" di Nina, ma questa volta sembra proprio finita.
Ogni volta che i due litigano la donna accetta la corte di Toni (Nino Manfredi), uomo tanto bravo quanto ingenuo. La famiglia della donna vorrebbe veder sistemata la figlia proprio con Toni, che sarà anche sciocco ma vanta una certa solidità economica.
Questa già complicata situazione sentimentale precipita quando a Venezia arrivano due avvenenti turiste americane: Janet e Natalie. Inutile dire che le due donne non saranno immuni dal fascino del bel gondoliere, che dal far suo non farà nulla per evitare imbarazzantissime complicazioni. Sia Janet che Natalie, in momenti diversi si innamoreranno del bel Bepi, e quando Nina lo verrà a sapere (grazie ai maneggi di Toni), affranta, deciderà di sposare lo sciocco ma almeno fedele rivale.
Ma... Bepi non è intenzionato a farsi scappare Nina e chiede l'aiuto di un amico sacerdote, Don Fulgenzio...
VENEZIA, LA LUNA E TU è un film a colori diretto da Dino Risi nel lontano 1958. Conosciuto anche con il titolo I DUE GONDOLIERI, vede la presenza di una coppia di attori carismatici, due vere icone della cinematografia italiana: Alberto Sordi e Nino Manfredi (quest'ultimo agli esordi), oltre alla bella Marisa Allasio.
Basato su un testo di Pasquale Festa Campanile, il film è girato interamente a Venezia, se si esclude una breve sequenza a Mestre. Come il lettore avrà capito leggendo la trama si tratta nè più nè meno della classica commedia all'italiana, piena di equivoci sentimentali che non possono non strappare qualche risata.
Su tutto l'interpretazione del romanissimo Albertone, in un ruolo indubbiamente difficile: è credibile anche con la parlata e la divisa a righe bianche e blù del gondoliere veneziano!
Ma VENEZIA, LA LUNA E TU non è il classico film alla Alberto Sordi. Siamo nel 1958, il grande attore aveva appena 38 anni, e una verve ed una ironia travolgente. Tra l'altro è quantomeno curioso e "bizzarro", vederlo parlare un veneziano corretto per tutta la durata dello stesso, se escludiamo giusto un paio di battute in romanesco che mi hanno stupito non poco (esigenze di contratto?).
Essendo stato a Venezia solo poche settimane fa ho rivisto con piacere quei luoghi, quasi immutati nella loro romantica bellezza dopo mezzo secolo. Oltre a Rialto, Piazza San Marco, Ponte dei Sospiri, e quelle cale, rive e sotoporteghi così stupende, ho riconosciuto anche il Viale Garibaldi che si trova nel sestiere di Castello, che percorrevo ogni giorno per tornare in hotel.
Al di là di queste poco interessanti "questioni personali", VENEZIA, LA LUNA E TU è un film garbato e divertente che ben sa catturare lo spettatore, con 3 attori (e che attori!) in stato di grazia, e con lo sfondo di una Venezia sorniona e romantica. Certo, non ha molte pretese, ma almeno riesce nell'intento di far divertire.
Il film dura circa 107 minuti.
Una piccola curiosità: a Roma, nella mostra su Albertone allestita in Campidoglio nel 2004 ho potuto ammirare la pagaia utilizzata dall'attore nel film.
Il titolo è ripreso dall'omonima canzone di Luciano Virgili.
"Venezia, la luna e tu
Sulla laguna l'amor ci avvincerà
Tra un sussurrar di dolci cantilene
Coi baci ti dirò ti voglio bene!"

Settedicoppe
http://www.ciao.it/Venezia_la_Luna_e_Tu_Dino_Risi_1958__Opinione_642905

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