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viernes, 27 de abril de 2012

Razza selvaggia - Pasquale Squitieri (1980)


TITULO ORIGINAL Razza selvaggia
AÑO 1980
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 99 min.
DIRECCION Pasquale Squitieri
GUION Pasquale Squitieri, Ennio De Concini
REPARTO Angelo Infanti, Saverio Marconi, Stefano Madia, Simona Mariani, Imma Pirro, Enzo Cannavale, Cristina Donadio, Victoria Zinny
FOTOGRAFIA Giulio Albonico
MONTAJE Mauro Bonanni
MUSICA Tullio De Piscopo
PRODUCCION Luigi Borghese para ALEX
GENERO Drama / Social

SINOPSIS Un emigrato campano (S. Marconi) a Torino passa una notte brava e scopre la tragica realtà del degrado urbano. Se al cinema _ come nell'arte in generale _ le buone intenzioni bastassero, il napoletano P. Squitieri (1938) avrebbe un posto garantito nel paradiso dei registi. (Il Morandini)

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TRAMA
Nato a Minori, Mario Gargiulo vive nei pressi di Torino con la sorella Michelina e la figlia di questa. Insoddisfatto del lavoro in fabbrica, Mario accetta l'invito del compaesano Umberto che vive una vita diametralmente opposta. Sposato con l'appariscente Anna, dirige un locale notturno. Alla fine di una notte brava Umberto rivela la sua natura di 'drogato'. Ma quando tutti fuggono, Mario decide di restare accanto all'amico.

CRITICA
Ma chissà cosa vuole dimostrare Squitieri con un film come questo: forse che essere meridionali è una maledizione senza via d'uscita? Se così fosse, per quanto meridionale il regista sarebbe un "razzista selvaggio". Non è un film come questo che si può capire meglio la società in cui viviamo. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv) Tutto sommato e nonostante la buona volontà, Squitieri dà l'impressione di avere inventato la fantasociologia. La confusione tematica e l'esasperazione dei drammi è inoltre inficiata dalla introduzione di inutile scabrosità. (Segnalazioni cinematografiche)

Triste vicenda di emigrati meridionali nella grigia Torino delle fabbriche e dell'insoddisfazione. La razza selvaggia è quella che spera quotidianamente di tornare a casa, con il gruzzolo sufficiente per tornare a campare dignitosamente "al paese". Ma il nord con tutte le sue contraddizioni e i suoi pericoli porta solo droga, violenza e prostituzione. Mario (S.Marconi) con sorella e nipotina a carico lascia il suo lavoro in fabbrica, stende un velo di omertà su un tentativo di intimidazione da parte di alcuni suoi colleghi e va a trovare l'amico Umberto (S.Madia) che assapora invece la vita agiata dei night club e dei soldi facili. Il suo amico andrà incontro ad una tragica fine: quel benessere illusorio nasconde una più concreta dipendenza dal vizio e dalla droga.
Film di difficile interpretazione, irrisolto e condizionato da alcune ambiguità che non definiscono al meglio le intenzioni dell'autore, "Razza selvaggia" è una parentesi sospesa nella carriera cinematografica di Pasquale Squitieri. E' un film che affronta la questione dell'emigrazione con i toni accesi del poliziesco, mediato dall'impegno civile. Una via di mezzo alla Damiani per conferire un tocco di spettacolarità ad una trama dove, una volta chiariti i punti principali, non accade nulla di rilevante. Interpretato da un cast di ottimi attori partenopei ha in Saverio Marconi un protagonista convincente e in Enzo Cannavale, Angelo Infanti e Simona Mariani alcuni professionali ma poco sviluppati ruoli di contorno. Ambientazione suggestiva, sceneggiatura carente, colpi alla batteria di Tullio De Piscopo. Presentato l'anno successivo al festival di Mosca.
http://www.criticon.it/scheda_film.php?idSF=188

2 comentarios:

  1. Razza selvaggia: anche questo ha i link off, è possibile un reup? Grazie!

    tres

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