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viernes, 4 de noviembre de 2011

Pensavo fosse amore invece era un calesse - Massimo Troisi (1991)


TÍTULO Pensavo fosse amore invece era un calesse
AÑO 1991 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS En italiano
DURACIÓN 113 min.
DIRECTOR Massimo Troisi
GUIÓN Anna Pavignano, Massimo Troisi
MÚSICA Pino Daniele
FOTOGRAFÍA Camillo Bazzoni
REPARTO Massimo Troisi, Francesca Neri, Marco Messeri, Angelo Orlando, Natalia Bizzi, Alessia Salustri, Nuccia Fumo, Anna Teresa Rossini
PRODUCTORA Esterno Mediterraneo Film
PREMIOS 1992: David di Donatello: Mejor actor de reparto (Angelo Orlando)
GÉNERO Comedia. Drama | Bodas

SINOPSIS Cecilia y Tommaso son una joven pareja de novios que ultiman los preparativos de su boda. Pero últimamente Tommaso se muestra cada vez más indeciso con la perspectiva de casarse. Cecilia mientras tanto se muestra celosa de cualquier mujer que se acerca a su pareja, y las reticencias de éste y el consejo de su madre le llevan a plantar a Tommaso. (FILMAFFINITY)



Il concetto principale di questo film, su cui è incentrata tutta la vicenda, è l'amore, l'amore che può finire, che non ha e, forse, non ha mai avuto storia.
Le tecniche del film sono nettamente migliorate dalla produzione precedente, e Pensavo fosse amore... è forse tra i lavori più maturi di Troisi, e si differenzia dai primi film in cui il tipo di regia era molto più statico.
La maturazione tecnica del regista e' qui molto evidente: ci sono molti più m.d.m., riprese in movimento e dall'alto, carrellate, alternanze di primi piani stretti sui personaggi desiderati e perfino zoomate. Anche l'illuminazione usata è qualitativamente superiore alle altre produzioni. Molta luminosità c'è anche nella recitazione di Massimo Troisi: il linguaggio, smozzicato come sempre è ancora più divertente ed incomprensibile del solito, visto che, adirittura, fa nascere delle incomprensioni tra lui e la sua fidanzata Cecilia.
La recitazione troisiana trova maggior realizzazione soprattutto nella mimica facciale. Troisi sembra quasi rispolverare le vecchie maschere comiche care al teatro esibendosi in piccoli sketch all'interno del film. In effetti, quasi tutti i "nuovi comici" hanno riproposto nei loro film, naturalmente in veste ampliata, riveduta e corretta, dei concetti e delle situazioni già raccontati in teatro o al cabaret.
Ultimamente, per fare un esempio, ho rivisto in TV su RAITRE uno sketch di Carlo Verdone per "PERSONAGGI" (1980), in cui partecipa al "Premio letterario del poeta burino". In questo pezzo Verdone fa dei riferimenti ad un certo tipo di poesia e di natura, che saranno in seguito sempre presenti nel suo cinema.
Ritornando a Pensavo fosse amore invece era un calesse, eccone la trama: Tommaso e Cecilia sono una giovane coppia sulla strada del matrimonio. Hanno paura di affrontare gli obblighi della vita a due e per questo si la sciano e si riprendono ripetutamente.
La verità è che si sentono troppo diversi per sposarsi ed essere felici e proprio quando sono sul punto di compiere il grande passo, in una delle ultime sequenze del film, Tommaso non trova il coraggio di presentarsi in chiesa e le manda un biglietto in cui le da appuntamento in un bar vicino.
Diciamo subito che non si tratta del solito film incentrato su una storia d'amore, ma che "è" un film sull'amore, dove si disquisisce sul sentimento facendone un' analisi ed approfondendo il discorso sull' incomunicabilità della coppia e la difficoltà di costruire un rapporto stabile e duraturo tra un uomo e una donna. E' un film molto intimista ed autobografico, quindi, che esprime tutto il disappunto e l' insoddisfazione di Massimo Troisi.
Perché l'amore si trasforma in calesse?, è una domanda che molti si sono posti. La risposta di Troisi: <<...per spiegare al meglio la delusione di un qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute, poteva essere usato un qualsiasi altro oggetto , una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggeto materiale all'amore spirituale che non c'è più."
L'amore, per Massimo Troisi è complesso e difficile da gestire, notissima è la sua frase: <<...secondo me un uomo ed una donna sono le persone meno adatte a sposarsi...>>.
Con questo film Troisi ha dato finalmente forma ad un'idea che aveva in mente da un po' di tempo: fare un film che parlasse solo d'amore.
Pensavo fosse amore... segna la maturità artistica di Troisi, una sua crescita interiore espressa attraverso un'analisi dei sentimenti più matura e riflessiva, che corrisponde anche ad un tono meno scanzonato e speranzoso dei precedenti film.
In questo film , il tema diventa quasi monografico: è proprio un saggio sui sentimenti così come sono vissuti ai giorni nostri e Tommaso è un anti-istituzionale, uno che non teorizza niente perché, in fondo, anche il celibato potrebbe rivelarsi una scelta insensata.
Una ripresa particolarmente riuscita in Pensavo fosse amore... è l'ultima scena dove, durante il percorso che Cecilia fa per arrivare al bar, vediamo come il personaggio acquisti nuovo spessore. Il suo stato d'animo indicibile è perfettamente rappresentato e Cecila mostra esattamente le caratteristiche predominanti di un certo modo di esere donne e, come tale agire, comportarsi, soffrire.
Cosa ha voluto dire Troisi con certe inquadrature, certi m.d.m., con questo modo tutto suo di fare cinema? Non si sa esattamente, il regista saggia le potenzialità espressive del mezzo.
Nell' analisi dell'amore Massimo puntualizza ed indaga ma non da soluzioni definitive; al contrario vive nell'alternativo e nell'eventualità di ogni cosa.
La carrellata più interessante è quella finale, quando abbiamo lui nel bar che attende lei. Si tratta di una carrelata rotatoria, quasi a sorpresa: sappiamo benissimo chi c'è dietro l'angolo, ma diciamo a noi stessi ugualmente, chi sarà?
Troisi, come al solito, anche in questo film punta molto sulla parola, come se parlare tanto servisse più dei silenzi per capire ed aggiustare le cose....
La sofferenza più grande nasce, comunque, dall'assenza di riferimenti e di definizioni: Tommaso vive nel caos e rifiutandosi di prendere posizioni precise fa soffrire tutti quanti gli ruotano intorno .
Il penultimo film di Massimo Troisi contiene una bella storia veritiera, momenti tecnici molto precisi ed una srittura filmica senza dubbio più matura delle precedenti.
Con questo film Massimo Troisi è tornato alla regia dopo 4 anni di assenza.
Il film è qualcosa di più di una brillante commedia comica: è un piccolo racconto morale, che alterna momenti di stanchezza narrativa a momenti di comicità irresistibile e d iimpagabile filosofia.
Claudia Verardi
http://www.napoletanita.it/troisi/14.htm



Siamo a Napoli, Tommaso (Massimo Troisi) E' fidanzato, e si deve sposare, con Cecilia (Francesca Neri) Una bella commessa di una libreria, dove lavora con Amedeo, migliore amico di Tommaso. Lei è molto gelosa, e fra di loro ci sono spesso dei litigi per questo motivo.. "Chi è Raula?" Chiede a Tommaso con fare minaccioso "Raula? ..come non ti ricordi? la ragazza di Roberto il pellicciaio..." - "Sai che cos'è che mi fa incazzare di più? Il fatto che tu credi che io sia scema! Io sono stanca di essere presa in giro, voglio anch'io qualcuno che baci la terra dove cammino!" Lui gestisce un ristorante, ed ha un unica paura: Il matrimonio! Anche se stavolta sembra che sia arrivato il momento. Il suo amico Amedeo, è uno molto religioso, e si sta prodigando perchè la cerimonia di Tommaso vega celebrata da un vescovo: "Caro amico, qua se ti sposa un vescovo il merito è mio e di don Rinaldo" - "Sissignore lo so.." Amedeo ha una sorella adolescente, Chiara, leggermente disturbata ed innamorata di Tommaso "Tieni, l'ho copiata per te" Dice a Tommaso dandogli una poesia "Ma cos'ha la tua fidanzata più di me?" - "Lei è una donna Chiara.." - "E io? non sono una donna?" - "Si sei una donna, ma sei bam bi na!" - "Ecco cos'ha, l'età, e ne avrà sempre di più, fino a quando diventerà una vecchia" - "Si Chiara ma fra venti trent'anni, sarò un vecchio anch'io" -"Per questo hai bisogno di me, quando sarai vecchio, malato, io ti curerò, quando diventi cieco, che non cammini... - "Ma che divento?? ..Vabè Chiara poi vediamo.." E scappa via.
Giorgio, amico comune di Tommaso ed Amedeo, è disperato, perchè la sua ragazza, Flora l'ha lasciato. Tommaso chiamato da Amedeo li raggiunge.. "E' tutta colpa mia è tutta colpa mia!" Esordisce Giorgio " Ieri sera le ho chiesto; Flora amore, che hai ti vedo strana? E lei; Niente Giorgio preferisco che dormiamo. Ma io ho insistito; Flora dimmi che hai io ti vedo troppo strana.. lei è scoppiata a piangere e mi ha detto; Giorgio io non ti amo non ti ho mai amato!! E' tutta colpa mia.. se mi stavo zitto, se io non insistevo.. forse lei stamattina non ci pensava più e stavamo ancora insieme..." Poi chiede ad Amedeo di mandare via Tommaso perchè si vergogna. Cosi Tommaso va in cucina, dove è in agguato... Chiara, che gli prepara un caffè ..al veleno. Finisce in ospedale.
Dopo qualche giorno Cecilia, su consiglio di sua madre decide di mandare a monte il matrimonio, e di lasciare Tommaso. Amedeo si mortifica con il vescovo, e cerca di consolare Tommaso, che ormai è disperato perchè non comprende la ragione della rottura con Cecilia. Qualche giorno dopo Amedeo torna a trovare l'amico che ha sfiorato l'idea del suicidio.. "Ma che c'è il gas aperto?!?" - "Nossignore ora l'ho spento.." Risponde Tommaso "Ma lo sai che è peccato mortale, una vita è sacra, e per che cosa poi, per una cosa che fra un mese due mesi tre mesi, nemmeno ti ricorderai più.. Tommaso, non ci si uccide per amore, bisogna aspettae, solo aspettare..." - "Allora io non mi uccido per amora, mi uccido per impazienza va bene??" Dopo un pò compare Flora.. "Hei ma cos'è sta puzza di gas?" - "Niente, vatti a sedere un attimo, amore.." Risponde Amedeo, e Tommaso.. "Amore??" - "Si, no, niente.. è che, quando si è lasciata con Giorgio io sono diventato un pò il suo consigliere spirituale, e poi ci siamo accorti che stava nascendo qualcosa.." - "E Giorgio?" - "Giorgio è strano; L'ha presa male.." - "Azz Giorgio è strano! Quello è venuto a piangere a casa tua tu mò gli rubi la fidanzata Giorgio è strano? Giorgio nun è strano Giorgio è normale!"
Tommaso scopre che Cecilia si vede con un uomo bello e misterioso, o almeno cosi gli dicono tutti. Un giorno la incontra in libreria e finalmente le chiede spiagazioni, lei gli dice che è colpa sua e che non poteva continuare. E lui.. "E, con lui? Ti trovi bene?" - "Lui chi?" - "Il tuo nuovo fidanzato.." - "Enea?" - "En.. Enea si chiama?!" - "Si, ha girato il mondo, poi ha un sacco di interessi.. ora fa il giudice di gare e tornei" Il giorno dopo Tommaso va ad assistere ad uno di questi tornei, e finalmente lo vede ma... rimane esterefatto! Quell'uomo che tutti gli avevano descritto come bellissimo e seducente, in realtà è piuttosto brutto. Chiama Amedeo seduto li vicino.. "Amedeo, quello è Enea?" - "Si" - "E quello è bello?" - "Bello eh?" - "No bello eh, dico; E quello sarebbe bello??" - "beh si è bello" - "Ma quale bello!! Amedè, tu sei mil.. cioè, no tu.. ma sai quanta gente è moolto più bella di quello?? Il giorno seguente decide di rivolgersi ad una maga, per risolvere i suoi problemi. Si presenta da questa anziana signora, con tre ciocche di capelli: Di Cecilia di Enea e di Chiara "Cioè io voglio che lei (Cecilia) Torni da me, e questi due non li voglio vedere più, sparire! La maga dopo lo strano colloquio gli dice: "Vedo fuoco passione, c'è un uomo forte.. è bello?" - "Mah veramente no.." - "E' bello? è bello??" - "A me nun me piace.. comunque vabbene è bello.." - "Contrastalo! Ricordati che lei vuole quello che ha, ma le manca quello che aveva.." - "Ah si?" Più tardi incontra Cecilia al suo ristorante, che aspetta Enea per andare a vedere una casa, lui le chiede: "Ma, come mai volete prendere una casa? Avete problemi?" - "Problemi perchè?" - "Mah, se due stanno bene insieme non vedo perchè.. uno dice viviamo insieme quando le cose non vanno.. infatti quando peggiorano dice; perchè non ci sposiamo? Se proprio non ce la fate più dite; Facciamo un figlio.. poi alla fine vi odiate ma siete vecchi.. dite che ci lasciamo adesso che siamo vecchi?" - "Ah, sei incoraggiante.." - "E' questo il percorso.." Enea invita tutti a fare una gita in barca, la giornata sembra scorrere tranquilla, ma iniziano ad esserci dei piccoli screzi fra Enea e Cecilia.
Il giorno dopo lui va a trovarla in libreria, si mette addosso una testa di elefante, a Cecilia piacciono molto, va in magazzino ma.. la trova con Tommaso, si stanno baciando, e lui capisce ormai di essere di troppo. Tommaso e Cecilia tornano insieme, si riprendono i preparativi per il matrimonio, ma Tommaso, naturalmente non ne è entusiasta. arriva il giorno, tutto è pronto, la chiesa i fiori, ci sono tutti.. meno uno; Tommaso. E cosi, sulle note di Pino Daniele che canta quando, invece di andare in chiesa, fa un bel giro per Napoli, più tardi fa recapitare un biglietto a Cecilia. Lei lo raggiunge camminando per la città, ancora vestita da sposa, arriva in un bar, Tommaso è seduto che l'aspetta, si siede ed iniziano a parlare: "Mamma mia, io non è che sò contrario al matrimonio.. è che secondo me, un uomo e una donna, sono le persone meno adatte a sposarsi, cioè troppo diversi.." - "Ma si io sono daccordo, solo che avrei voluto essere io a dirlo per prima, cosi un pò mi dispiace. Ora spero che non ci perderemo" Risponde lei "No, noi non ci dobbiamo perdere. Domani che fai? - "Domani... e tu stasera?" - "Stasera.. mah, avevo un impegno ma... ho disdetto.
Fine
Note: Da notare come tutto il film sia attraversato da spezzoni di vita di coppie comuni,che mostrano tutte le varie sfaccettature dell'amore; Richieste, paure, accuse, rimpianti. Del resto il film vuole fare proprio questo: Cercare di fare chiarezza e guardare l'amore da più punti di vista.
http://scusateilritardo.altervista.org/pensavo.htm

1 comentario:

  1. El lenguaje, la capacidad de improvisacion y el humor de Troisi fueron de lo mejor del cine italiano de los '90. Se agradece este film, a la espera de otras obras de Massimo, se despide cordialmente, Beto.

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