TÍTULO ORIGINAL Il rossetto
AÑO 1960
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACIÓN 89 min.
DIRECTOR Damiano Damiani
GUIÓN Damiano Damiani, Cesare Zavattini
MÚSICA Giovanni Fusco
FOTOGRAFÍA Pier Ludovico Pavoni (B&W)
MONTAJE Fernando Cerchio
ESCENOGRAFIA Sergio Baldacchini
REPARTO Pierre Brice, Giorgia Moll, Pietro Germi, Bella Darvi, Laura Vivaldi, Ivano Staccioli, Nino Marchetti
PRODUCTORA Coproducción Italia-Francia; Comptoir Français de Productions Cinématographiques (CFPC) / Europa Cinematografica / Explorer Film '58
GÉNERO Drama | Crimen
SINOPSIS Una prostituta es hallada sin vida en un edificio contiguo al que vive Silvana, una joven de 13 años que está enamorada de su vecino Gino, un apuesto treintañero. Silvana vio un día a Gino saliendo del piso de la mujer asesinada e intentará usar esa información para acercarse a Gino. Mientras tanto, el Comisario Fioresi intenta resolver una vez más ese maldito embrollo. (FILMAFFINITY)
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TRAMA
Silvana, una bambina dodicenne, si è innamorata di un uomo di trent'anni, Gino, rappresentante di commercio. La bambina tenta in tutti modi di attrarre l'attenzione del giovanotto e alla fine i suoi sforzi sono coronati dal successo quando lei un giorno ferma Gino per dirgli di averlo visto uscire da una casa, dove è stata uccisa una donna, e gli domanda maggiori particolari sul fatto, di cui tutti parlano. L'atteggiamento del giovanotto nei riguardi della bambina cambia improvvisamente: egli si fa tutto gentile ed alla fine si fa promettere da Silvana che non dirà a nessuno di averlo visto uscire da quella casa. Ma Silvana non si accontenta delle gentilezze di Gino e gli fa continue scenate di ingenua gelosia soprattutto quando scopre che il giovanotto è fidanzato e sta per sposarsi. Alla fine Gino, turbato ed esasperato dai continui ricatti di Silvana, fa presente alla polizia la strana situazione che si è creata nei suoi rapporti con la bambina. Il commissario Fioresi interroga Silvana e dalle sue risposte trae l'impressione ch'ella dica la verità; ma un suo collaboratore richiama la sua attenzione sul contegno frivolo e spregiudicato della bambina, che tra l'altro, malgrado l'età infantile, si tinge le labbra. Fioresi si lascia persuadere, rilascia Gino e fa una paterna ramanzina a Silvana. Questa, affidata dalla madre ad un collegio, tenta di uccidersi. Dopo un nuovo colloquio con la bambina, Fioresi è più che mai convinto della colpevolezza di Gino. Lo raggiunge in casa della fidanzata, alla vigilia delle nozze, e con un lungo, martellante interrogatorio lo costringe a confessare di essere l'uccisore della donna.
http://cinema.ilsole24ore.com/film/il-rossetto/
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Damiani è all'esordio ma già colpisce l'incisività del suo cinema così composto e irrequieto. Il giallo nel regista si tinge sì di rosso-rossetto e di rosso-sangue ma ci fa anche arrossire di fronte a quelle debolezze tipiche non solo del mondo piccolo borghese descritto, ma un po' di tutti noi.
Una favola piccolo borghese che sboccia, inconsapevole sull'incerata di un delitto efferato. E questa la traccia di questo esordio di Damiani, "freddo chirurgo dei sentimenti" che ci colpisce per quella sua incisività così composta e irrequieta, scritta a quattro mani con Zavattini. Quella che gli permette di passare in apertura dai discorsi infantili delle ragazzine che cronometrano i baci dei fidanzati all'omicidio brutale di una prostituta che "esercita" in casa. Abitazione dalla quale Silvana, dodicenne, vede uscire Gino, rappresentante che non la nota nemmeno e del quale è innamorata che inizia, però, a considerarla dopo che viene a sapere che la ragazzina è testimone della sua presenza nello stabile proprio in quel giorno funesto. Lo swing jazzato delle musiche di Giovanni Fusco, con quel suo andamento dinoccolato, trascina ed inquieta già dai titoli di testa, che scivolano su foto di cronaca nera e il cinema di Damiani si mostra subito impregnato di cinema americano: quel carrello all'indietro che parte dalla tv e finisce sul primo piano della prostituta col viso insanguinato riversa sul tavolo e con gli occhi sbarrati ha un sapore di noir ed evoca, anticipandola temporalmente, quella spaventosa raffinatezza della morte di cui sono pervase le scene di uccisioni violente in Rapina a mano armata di Kubrick. E all'asciutezza e allo stile artigiano sicuro che diventeranno un marchio di fabbrica del suo cinema, contribuisce la magistrale interpretazione di Pietro Germi, nei panni del commissario Foresi, prosecuzione della ben più celebre interpretazione, l'anno precedente, del commissario Ingravallo in quello che è probabilmente il miglior giallo del cinema italiano: Un maledetto imbroglio.
http://www.sentieriselvaggi.it/16/19647/DVD_-_Il_rossetto,_di_Damiano_Damiani.htm
Una favola piccolo borghese che sboccia, inconsapevole sull'incerata di un delitto efferato. E questa la traccia di questo esordio di Damiani, "freddo chirurgo dei sentimenti" che ci colpisce per quella sua incisività così composta e irrequieta, scritta a quattro mani con Zavattini. Quella che gli permette di passare in apertura dai discorsi infantili delle ragazzine che cronometrano i baci dei fidanzati all'omicidio brutale di una prostituta che "esercita" in casa. Abitazione dalla quale Silvana, dodicenne, vede uscire Gino, rappresentante che non la nota nemmeno e del quale è innamorata che inizia, però, a considerarla dopo che viene a sapere che la ragazzina è testimone della sua presenza nello stabile proprio in quel giorno funesto. Lo swing jazzato delle musiche di Giovanni Fusco, con quel suo andamento dinoccolato, trascina ed inquieta già dai titoli di testa, che scivolano su foto di cronaca nera e il cinema di Damiani si mostra subito impregnato di cinema americano: quel carrello all'indietro che parte dalla tv e finisce sul primo piano della prostituta col viso insanguinato riversa sul tavolo e con gli occhi sbarrati ha un sapore di noir ed evoca, anticipandola temporalmente, quella spaventosa raffinatezza della morte di cui sono pervase le scene di uccisioni violente in Rapina a mano armata di Kubrick. E all'asciutezza e allo stile artigiano sicuro che diventeranno un marchio di fabbrica del suo cinema, contribuisce la magistrale interpretazione di Pietro Germi, nei panni del commissario Foresi, prosecuzione della ben più celebre interpretazione, l'anno precedente, del commissario Ingravallo in quello che è probabilmente il miglior giallo del cinema italiano: Un maledetto imbroglio.
http://www.sentieriselvaggi.it/16/19647/DVD_-_Il_rossetto,_di_Damiano_Damiani.htm
A distanza di pochi mesi dal Maledetto imbroglio, ecco con Il rossetto un nuovo tentativo di “giallo all’italiana”; e va subito detto che l’opera dell’esordiente Damiano Damiani appare per vari aspetti più degna d’interesse di quella diretta da Pietro Germi. Quest’ultimo poteva annoverare al suo attivo una più scaltrita. tecnica narrativa e una maggior abilità spettacolare, ma riconfermava anche la generica schematicità del suo moralismo, il suo attaccamento ad alcuni valori tradizionali poco intimamente rivissuti, il suo sentimentalismo deteriore; mentre Damiani, pur rivelando una certa ingenuità e cadendo in alcuni seri errori di gusto, sa tuttavia conferire una maggior complessità psicologica e quindi una maggior umanità ai suoi personaggi, approfondendo l’indagine del costume e della sessualità contemporanea.
Vittorio Spinazzola, Cinema Nuovo
Vittorio Spinazzola, Cinema Nuovo
Grazie all'ingenua gelosia di una dodicenne e all'acume di un poliziotto si scopre l'autore di un misterioso delitto. Portabandiera del giallo politico, Damiani esordisce alla regia con questo apprezzabile poliziesco in chiave ancora neorealistica. Germi vi interpreta un personaggio simile al commissario Ingravallo di Un maledetto imbroglio. Premio Fipresci.
Il Morandini
Il Morandini
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Con quest'opera prima Damiani era stato capace di spiazzare la critica italiana portando sul grande schermo un film di difficile classificazione: un giallo malizioso, ben girato e interpretato, un racconto di vita che puntava tanto sulla psicologia dei personaggi tanto quanto sul contesto sociale della vicenda, inserendoli in un ambiente ben definito e identificabile come quello dell'Italietta piccolo-borghese del boom economico.
Alla sceneggiatura del film contribuì anche il grande Cesare Zavattini, il quale, non a torto, volle dare fiducia al giovane regista, collaborando alla creazione di questo gioiello del cinema italiano (tra gli interpreti anche la friulana Giorgia Moll).
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http://www.cinebazar.it/riv1a000090.htm
Con quest'opera prima Damiani era stato capace di spiazzare la critica italiana portando sul grande schermo un film di difficile classificazione: un giallo malizioso, ben girato e interpretato, un racconto di vita che puntava tanto sulla psicologia dei personaggi tanto quanto sul contesto sociale della vicenda, inserendoli in un ambiente ben definito e identificabile come quello dell'Italietta piccolo-borghese del boom economico.
Alla sceneggiatura del film contribuì anche il grande Cesare Zavattini, il quale, non a torto, volle dare fiducia al giovane regista, collaborando alla creazione di questo gioiello del cinema italiano (tra gli interpreti anche la friulana Giorgia Moll).
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http://www.cinebazar.it/riv1a000090.htm
hay subtítulos pero necesitan sincronización
ResponderEliminarEn VLC puedes cambiar la sincronización... Esto es un gran blog, Amarcord, congratulaciones!
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