ESPACIO DE HOMENAJE Y DIFUSION DEL CINE ITALIANO DE TODOS LOS TIEMPOS



Si alguién piensa o cree que algún material vulnera los derechos de autor y es el propietario o el gestor de esos derechos, póngase en contacto a través del correo electrónico y procederé a su retiro.




viernes, 20 de enero de 2012

Viola bacia tutti - Giovanni Veronesi (1998)


TITULO ORIGINAL Viola bacia tutti
AÑO 1998
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 92 min.
DIRECCION Giovanni Veronesi
GUION Giovanni Veronesi, Rocco Papaleo
REPARTO Asia Argento, Massimo Ceccherini, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Daria Nicolodi, Daniela Poggi, Enzo Robutti, Franco Califano, Massimo Salvianti, Jonathan, Leonardo Pieraccioni, Antonio Viespoli, Luca Di Girolamo, Giuseppe Gandini, Valerie Dario, Fabio Munari, Francesco Vetrano
FOTOGRAFIA Fabio Cianchetti
MONTAJE Cecilia Zanuso
MUSICA Pivio, Aldo De Scalzi
PRODUCCION Vittorio e Rita Cecchi Gori per Cecchi Gori Group - Tiger Cinematografica, Mario Cotone per Pacific Pictures
GENERO Comedia

SINOPSIS Tre amici, scapoli trentenni, partono da Roma in camper. Vogliono fare sesso e divertirsi. Non hanno fatto i conti con l'imprevisto: nel camper s'imbuca una ragazza, reduce da una rapina in una gioielleria e armata di pistola. Diventano amici. Il viaggio si conclude in Svizzera senza sesso, ma con molti baci. Storia di un pianeta (femminile) e di tre satelliti, il 5° film di G. Veronesi regista è, con due piccole trasgressioni, perfettamente in regola con la linea vincente del cinema italiano di consumo alla fine del secolo: la commedia sentimentale alla vaselina. (Il Morandini)


Enlaces de descarga(Cortados con HJ Split)
http://www20.zippyshare.com/v/92445492/file.html

TRAMA:
Tre ragazzi sui trent'anni, Samuele, Max e Nicola partono a bordo di un camper per una vacanza estiva senza una meta precisa, un giorno a Rimini sull'Adriatico un altro a Viareggio sul Tirreno. Ma mentre stanno per uscire da Roma, Viola, una ragazza che ha appena rapinato una banca, si intrufola nel camper per sfuggire alla polizia. Sale sul tetto e lì rimane nascosta, finché, alla prima sosta, quando i ragazzi escono, si fa vedere, li minaccia con la pistola e li prende come ostaggi. All'inizio, di fronte alla pistola puntata, i tre pensano bene di non contraddirla. Poi, lungo strade poco frequentate tra Marche e Toscana, Viola si dimostra un po' impacciata, tutt'altro che violenta, e i quattro cominciano a parlare tra loro. Viola allora rivela che ha il compito di consegnare il bottino della rapina, alcune monete di inestimabile valore, a ricettatori di sua conoscenza. Dopo qualche perplessità, i ragazzi, tutti e tre attratti dalla sua bellezza, si lasciano convincere e decidono di aiutarla e accompagnarla. Comincia un'avventura che li porta a conoscere luoghi e persone che non avrebbero mai pensato di incontrare. Dopo aver contattato una certa Sibilla, arrivano al nord, nella fattoria di uno strano tipo, Giotto, la cui segretaria, Amanda, dà loro istruzioni di recarsi in Svizzera per l'incontro conclusivo. Qui giunti, si accorgono che i maiali hanno mangiato le monete. Tutto è finito, insieme tornano a Viareggio e qui si separano. I ragazzi riprendono il viaggio col camper, ma Viola, a loro insaputa, è di nuovo sul tetto.

CRITICA:
"Succede di tutto, in 95' di racconto 'amorale': l'incontro con Pieraccioni in vacanza; la Nicolodi Sibilla (mamma vera di Asia, secondo la moda), c'è un demenziale inserto con la Goggi e Robutti. L'impressione è quella della festa goliardica in famiglia, nessun approfondimento dei personaggi e le uscite quasi sempre affidate alla pipì o a battutacce freudiano-sessuali come in una serie di sketch a ruota libera dove manca la fusione tra piano reale e fantastico. Né le storielle sentimentali superano il limite della barzelletta, per cui la commedia diverte talvolta per l'affiatamento e la bravura dei tre 'sfigati' comici, fra cui Valerio Mastandrea gioca da bello. Finale con Asia che guarda 'in macchina' e saluta il pubblico." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 24 gennaio 1998)"Non ho affatto apprezzato, nonostante il parere diverso di qualcuno, altri film di Veronesi come 'Maramao', 'Silenzio si nasce' e 'Il barbiere di Rio' e ho sempre deplorato quanto, riducendolo per il cinema, fosse stato frainteso e tradito quel romanzo finissimo di Pasquale Festa Campanile che era 'Per amore solo per amore', oggi, però, mi sembra che Veronesi abbia rinunciato anche ai livelli pur modesti di quei film, per scendere qualche scalino in più. Mi dispiace, come mi dispiace per i bravi interpreti coinvolti nell'impresa, a cominciare da Asia Argento, visibilmente a disagio e, a volte, anche un po' imbarazzata. Nonostante il sangue a fiotti, meglio che torni in fretta agli 'horror' di papà Dario." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 24 gennaio 1998)"Novità! Un on the road all'italiana che si dirige, all'americana, 'coast to coast', da est ad ovest, invece che da nord a sud (o viceversa) come d'abitudine. Al di la di questa minimale variazione sul genere, il film è lo stanco, esile ed esaurito esempio d'una coazione a ripetere del nostro cinema. (...) E se Giovanni Veronesi ossequia, non solo simbolicamente, Leonardo Pieraccioni (in un cameo, turista per caso) di cui è sceneggiatore, gli unici due attimi fuggenti del film sono a latere. Franco Califano in un ruolo trash e Daria Nicolodi, mamma di Asia, ricettatrice cieca col nome di Sibilla che, incontrando la figlia, le dice 'Mi dicono che sei molto bella'. E Asia: 'Mia madre è molto più bella'. Commovente."
(Fabio Bo, 'Il Messaggero', 28 gennaio 1998)
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=34283&film=Viola-bacia-tutti

NOTE:
La città di Cagli: Piazza Matteotti e il Palazzo Comunale; il Monte Petrano e la strada per San Savino. Per esigenze di copione Cagli è diventata Cavagna, città Umbra. Il regista, prima dell’inizio delle riprese, fece richiesta, esaudita dal Comune, di poter cambiare i cartelli stradali per poter trasformare Cagli in Cavagna.
http://marchecinema.cultura.marche.it/scheda.asp?id=107



Viola a bacio armato
di Roberto Nepoti

Sia da regista in proprio, sia quando è solo co-sceneggiatore per i film di Leonardo Pieraccioni, Giovanni Veronesi applica una formula narrativa fissa: racconta storie di personaggi poco dotati e senza prospettive, cui un incontro cambia la vita. In Viola bacia tutti, che Veronesi ha scritto assieme all'attore Rocco Papaleo e diretto, i personaggi dalla vita grigia sono tre trentenni, diversamente attivi nella ristorazione: Samuele (Valerio Mastandrea), cameriere nel ristorante paterno; il cuoco Max (Massimo Ceccherini) e Nicola (Papaleo), strimpellatore da trattoria nonché narcolettico alla minima emozione.
A cambiare la loro esistenza è Viola (Asia Argento), che dopo una rapina si rifugia nel camper dei giovanotti e li minaccia a mano armata. L'incontro sconvolge i progetti degli amici, che prevedevano un viaggio coast-to-coast per vedere il sole sorgere a Rimini e tramontare a Viareggio. Samuele, Max e Nicola accettano di accompagnare Viola da un ricettatore, al quale la ragazza venderà le preziosissime monete che ha rubato. Seguono incontri con strani personaggi (una Sibilla cieca; tale Giotto, che si crede un cowboy), visita a un campo di nudisti, colluttazioni con malviventi, incidente suino. Alla fine Viola bacia tutti e riprende la sua strada. Ma uscirà davvero dalla vita dei suoi tre fidanzati?
A sentire le dichiarazioni di Veronesi, il film risulterebbe una commedia sentimentale strana e assurda, una storia di formazione on-the-road fuori dalle convenzioni della commedia all'italiana. Sarà anche così: però l'aspetto è quello di un filmetto informale nella regia e nei dialoghi, basato sull'improvvisazione, recitato senza impegno. Perfino i paesaggi lungo cui si distende il racconto, dal Lazio alla Svizzera, sono neutri, privi di fisionomia geografica.
Malgrado questo il pubblico giovanile ride alle blande battute, simpatizza con i personaggi, si estasia quando sullo schermo compare Pieraccioni in un breve cammeo insapore (seguono ringraziamenti nei titoli di coda) come bagnante con auto e materassini. Forse, al cinema, la mancanza di elaborazione sta diventando una qualità: forse fa realistico, come la mediocrità dei personaggi o le battute che Asia Argento si mangia con bello spregio della dizione. E forse alcuni cineasti italiani hanno cominciato a dirsi, cinicamente: se il nostro pubblico si accontenta con così poco, perché sforzarsi di più?
http://www.repubblica.it/online/cinema/viola/viola/viola.html

1 comentario:

  1. ¿Sería posible cargar de nuevo los enlaces de esta película?
    maskbauta

    ResponderEliminar