TITULO ORIGINAL Destinazione Sanremo
AÑO 1959
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 91 min.
DIRECCION Domenico Paolella
GUION Domenico Paolella, Carlo Infascelli, Marcello Fondato, Edoardo Anton, Marcello Ciorciolini
REPARTO Mario Ambrosino, Jula De Palma, Johnny Dorelli, Peppino De Martino, Mario De Simone, Aurelio Fierro, Fausto Cigliano, Betty Curtis, Gino Latilla, Rina Mascetti, Yvonne Monlaur, Domenico Modugno, Dario Micheli, Natalino Otto, Nilla Pizzi, Dolores Palumbo, Teddy Reno, Pina Renzi, Tino Scotti, Gisella Sofio
FOTOGRAFIA Massimo Dallamano
MONTAJE Mario Sansoni
MUSICA Carlo Rustichelli
PRODUCCION Carlo Iinfascelli para MUSICALCINE, DAFNE
GENERO Comedia / Musical
SINOPSIS Un treno di fans della canzone, diretti a San Remo per il Festival, è bloccato da una valanga in una stazioncina di montagna. Per non perdere lo spettacolo lo guardano in TV. È la ripresa cinematografica del 9° Festival di San Remo. Tutto l'interesse è legato alle canzoni di personaggi come Nilla Pizzi, Johnny Dorelli, Teddy Reno. Quasi un documentario d'epoca. (Il Morandini)
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TRAMA:
Un treno ferroviario che porta molti tifosi della canzone, diretti a San Remo per assistere al nono Festival della Canzone Italiana, viene bloccato da una valanga in una stazioncina di montagna. Rassegnati ormai a non arrivare in tempo alla prefissa meta, i viaggiatori si adattano a seguire le varie fasi del Festival nel programma televisivo. Intanto Tonino nipote del capostazione, s'innamora di Anna, una delle giovani viaggiatrici, e le dichiara il suo amore, che viene contraccambiato; cosicché quando il treno può riprendere la marcia, egli segue l'innamorata. Nel frattempo lo zio capostazione è caduto nelle reti di una vedova stagionata, ma piena d'iniziativa.
NOTE:
HANNO PRESO PARTE AL FILM ANCHE I CANTANTI DEL IX FESTIVAL DI SAN REMO.
Proto-musicarello, pseudo-musicarello, oppure musicarello per niente? Perchè le canzoni interrompono continuamente la storia, ma sono perfettamente contestualizzate trattandosi delle riprese delle esecuzioni dei brani sanremesi che sono al centro delle vicende narrate; non ha neppure più di tanto senso cercare di etichettare questo lavoruccio sbrigativamente scritto e con ancora meno cura realizzato, perchè davvero si tratta di una pellicola il cui unico interesse può risiedere nei brani contenuti. Ma tutto è eseguito in playback e sul palco, percui da vedere c'è poco o niente; c'è solo una sfilata di volti celebri della canzone di quei tempi, da Claudio Villa a Domenico Modugno, da Nilla Pizzi a Teddy Reno, con qualche scenetta a interrompere le esibizioni canore. Frizzi e lazzi sono così affidati a Tino Scotti, Dolores Palumbo, Gabriele Tinti; ma il ritmo è bassissimo e le battute sono chiaramente riempitivi, sketch rimediati e buttati sulla pellicola alla bell'e meglio. Il valore sociologico dell'opera potrebbe essere più alto se ci consegnasse qualche spaccato dell'Italia di quei tempi: ma oltre alle canzoni c'è pochissimo, troppo poco anche per poter inquadrare Destinazione San Remo dal punto di vista del documento storico-sociale. Altri film contemporanei sapranno meglio definire e raccontare la scena su cui nasce il fenomeno dell'idolatria dei cantanti di quel periodo: I ragazzi del juke-box e Urlatori alla sbarra (accoppiata firmata da Lucio Fulci fra il 1959 e l'anno successivo), Sanremo, la grande sfida (Piero Vivarelli, 1960) oppure anche I teddy boys della canzone, dello stesso Paolella, del 1960.
mm40
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