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lunes, 11 de junio de 2012

Spara forte, più forte, non capisco - Edoardo De Filippo (1966)


TÍTULO ORIGINAL Spara forte, più forte, non capisco
AÑO 1966
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACIÓN 100 min. 
DIRECTOR Eduardo De Filippo
GUIÓN Suso Cecchi D'Amico, Eduardo De Filippo
MÚSICA Nino Rota
FOTOGRAFÍA Danilo Desideri, Aiace Parolin 
REPARTO Marcello Mastroianni, Raquel Welch, Guido Alberti, Leopoldo Trieste, Tecla Scarano, Eduardo De Filippo, Rosalba Grottesi, Paolo Ricci, Regina Bianchi, Franco Parenti, Angela Luce, Silvano Tranquilli, Pina D'Amato, Carlo Bagno, Pia Morra 
PRODUCTORA Master Films
GÉNERO Comedia | Crimen 

SINOPSIS Un personaje excéntrico cree ver un asesinato y arresta a los supuestos culpables. Una vez sucedido el hecho, decide que todo fue producto de su imaginación. Pero ahora los acusados fueron dejados en libertad y buscan venganza. También deberá enfrentarse con los problemas que le trae distinguir entre la fantasía y la realidad. (FILMAFFINITY)


Spara forte, più forte... non capisco! è un film del 1966 diretto da Eduardo De Filippo, tratto dalla commedia Le voci di dentro, scritta dallo stesso Eduardo.
Alberto Saporito (Marcello Mastroianni) è un venditore di fuochi artificiali che nel tempo libero realizza bizzarre sculture che lo fanno reputare un "artista". Vive assieme allo zio Nicola (Eduardo De Filippo), uomo che da 50 anni ha smesso di parlare per protesta contro l'umanità, e che comunica solo con Alberto attraverso i botti.
Una sera, Alberto incontra casualmente Tania (Raquel Welch), una bella ragazza, a cui l'uomo promette di fare una scultura il giorno successivo. Improvvisamente si sente uno scoppio. È zio Nicola con i fuochi d'artificio, che disturba la quiete condiminiale, che se la prende col povero Alberto. Quest'ultimo nel tentativo di giustificare lo zio si ritrova nella casa dei signori Cimmaruta, la cui signora Matilde (Pina D'Amato) fa la chiromante. Nella casa è anche presente Aniello Amitrano (Paolo Ricci), una vecchia conoscenza di Alberto che lo avvisa di volerlo incontrare per quella notte. Alberto aspetta pazientemente l'uomo a casa sua, quando, improvvisamente, sente dei rumori. Non è Aniello, ma Pasquale Cimmaruta (Guido Alberti) (marito di Matilde) che attraversa la casa di Alberto con un bicicletta in mano. Alberto, sentendo poi delle risa, sale fino al balcone di casa Cimmaruta e vede, all'interno della casa, zia Rosa (Tecla Scarano) (sorella di Pasquale) che, con la complicità dei suoi nipoti Luigi ed Elvira (Gino Monopoli e Rosalba Grottesi), sposta un armadio e nasconde un guanto insanguinato e la cartella di Aniello Amitrano in una cassaforte. Scosso, Alberto sospetta subito che Amitrano sia stato ammazzato, così esce subito di casa e chiede un passaggio a Tania, che è lì con la sua auto. L'auto, però, è strana e lì vi si trova l'altro guanto di Aniello. Alberto arriva in casa Amitrano, qui accolto con tutti gli onori dalla di lui moglie (Regina Bianchi). Ma anche la casa è strana: vi sono tutte sedie accatastate e si sta svolgendo un'importante festa al suo interno. La moglie di Amitrano fa capire ad Alberto che il marito non è ancora rincasato, così l'uomo lascia la casa per scorgere nuovamente Pasquale Cimmaruta che nasconde alcune cose in una mattonella della strada. Alberto alza la mattonella e dentro vi trova il cappotto di Amitrano insanguinato e l'arma del delitto, un coltello. L'uomo viene però scoperto dal signor Cimmaruta che lo stende con un pugno.
Alberto si risveglia, convinto di essere svenuto per via del pugno di Cimmaruta, e corre subito alla polizia per denunciare l'intera famiglia del delitto. Così, marito, moglie, zia, figli e anche cameriera vengono arrestati sotto gli occhi accusatori di Alberto. Solo che, quando l'uomo va a mostrare le presunte prove nascoste dietro l'armadio alla polizia, non compare nulla. Alberto allora lascia l'appartamento e si dirige subito in casa Amitrano, scoprendo che, al suo posto, c'è una scuola di dattilografia. Il protagonista capisce ormai di aver solo sognato il presunto omicidio di Amitrano e va alla polizia per ritirare la denuncia. Qui però incontra Tania che afferma alla polizia di aver realmente dato un passaggio ad Alberto quella notte. In più è stato ritrovato un cadavere senza testa, probabilmente quello di Amitrano, e sua moglie lo riconosce in pieno. Ma allora, è stato tutto un sogno o è successo davvero?
Quando la famiglia viene scarcerata, ogni familiare, uno alla volta, si dirigono in casa di Alberto, accusandosi l'un l'altro. Zia Rosa sospetta del nipote Luigi; Luigi sospetta di zia Rosa e del padre; il padre sospetta della moglie chiromante; la moglie del marito; la sorella del fratello e così via. Tutto questo finisce per scombussolare Alberto, che ormai non riesce più a distinguere realtà dal sogno. A chiarirgli le idee è Tania che confessa di aver testimoniato il falso, convinta che ad Alberto servisse assolutamente un alibi. Alberto cerca di convincere Tania a dire la verità alla polizia ma la ragazza rifiuta per non avere rogne. In seguito viene anche chiarito il sospetto sulla presunta morte di Amitrano: siccome questi era un ricercato dalla polizia, il commissario aveva fatto credere che era morto facendo spacciare il cadavere di un suicida per quello di Amitrano; ma Alberto, che va in cimitero assieme ad un nemico di Amitrano, scopre che nella bara del morto ci sono solo patate!
Una volta tornato a casa, Alberto incontra i Cimmaruta che lo vogliono invitare ad andare al mare con loro. Alberto accetta, ma, quando si ritrova in mezzo al mare, in barca con Pasquale Cimmaruta, capisce che l'uomo lo vuole ammazzare. Durante la colluttazione Alberto finisce in mare ma riesce a salvarsi e far cadere dalla barca Pasquale. Per prima cosa Alberto ritorna a casa e qui incontra nientemeno che Aniello Amitrano! Egli non è morto ma ha finto di esserlo per non essere ammazzato dai suoi nemici, e adesso chiede ad Alberto il suo passaporto per espatriare in Perù. Alberto riesce, però, a rinchiuderlo nella sua cantina e a telefonare alla polizia, convinto di avere la prova che scagionerà la famiglia Cimmaruta. Ma proprio sul più bello, zio Nicola accende una serie di botti che colpiscono tutte le case del vicinato. Alla fine, la casa di Alberto salta in aria e muore, questa volta per davvero, anche Aniello Amitrano.
Svanita ormai una nuova possibilità di giustizia, ad Alberto non resta altro che fuggire lontano, assieme a Tania.
http://it.wikipedia.org/wiki/Spara_forte,_pi%C3%B9_forte..._non_capisco!

Ricavato da una nota commedia, il lavoro appare psicologicamente e dialetticamente basato su alcune sequenze tipicamente impostate secondo schemi teatrali; mentre nel resto, quando tenta di esplicarsi in tecniche propriamente cinematografiche, denunci immaturità, scompensi, reminescenze imitative e carenze di fondo. Nel complesso quindi si tratta di un film che, sia pur contenendo spunti validi, appare mancato."
('Segnalazioni cinematografiche', vol. 62, 1967)

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