(La tierra de mis padres, que es también la mía)
AÑO 1971
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 66 min.
DIRECCION Folco Quilici
MUSICA Piero Piccioni
TEXTO Mario Praz e Folco Quilici
FOTOGRAFIA Giovanni Scarpellini
GENERO Documental
Nel 1965 la Esso Italiana affidò a Folco Quilici la realizzazione di una serie di film su "L’Italia vista dal cielo". L’iniziativa fu particolarmente impegnativa sia per l’enorme patrimonio da documentare, che per l’innovativo uso dell’elicottero come vettore della macchina da presa. Una sorta di moderna “cartografia”, un ritratto ed una documentazione di mari, coste, città, opere d’arte note e meno note, filmate e documentate in maniera nuova. Un viaggio, un volo d’elicottero nella storia e nell’arte delle regioni d’Italia in cui fecero da guida a Quilici i maggiori letterati e storici dell’arte dell’epoca. Furono compagni di Quilici Sciascia, Brandi, Praz, Calvino, Piovene, Prisco, Silone, Soldati.
In tredici anni furono prodotti quattordici filmati e realizzate anche edizioni in lingua straniera che furono diffuse in tutti i continenti: l’Europa, le Americhe, l’Africa e l’Australia. "L’Italia Vista dal Cielo" ottenne numerosi premi, venne trasmessa dalla RAI e dalle maggiori televisioni internazionali. Dal 1969 al 1984 furono pubblicati anche sedici volumi illustrati, che accompagnarono tutta la serie dei film.
Convinta dell’immutato fascino di questi documenti, la Esso Italiana ha intrapreso - tra il 2002 ed il 2006 - un programma di recupero dell’intera opera, per riproporre i filmati debitamente restaurati con le tecniche più avanzate e garantirne la conservazione per il futuro, quale testimonianza documentaria dei mutamenti che il paesaggio italiano ha subìto negli ultimi trent’anni.
Un omaggio all’Italia ed alla sua bellezza, un viaggio alla scoperta di civiltà e luoghi, un ritorno al passato ed alla storia attraverso lo sguardo di uno dei più affermati registi del cinema italiano e la voce di alcune delle più autorevoli firme della letteratura nazionale.
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TOSCANA
Lungometraggio della serie "L'ITALIA VISTA DAL CIELO" prodotto dalla Esso Italiana nel 1971 e restaurato nel 2006
1. Le foci dell'Ombrone e dell'Arno; Le cime delle Apuane; La presenza degli Etruschi; Testimonianze dei Romani; Arezzo; Lucca; Le abbazie e i conventi; I castelli
2. Il volto moderno: lo sviluppo turistico, commerciale, industriale; Le ville toscane; Lo Stato dei Presidi; Le ville medicee; Firenze: la colombina e la cupola del Brunelleschi.
2. Il volto moderno: lo sviluppo turistico, commerciale, industriale; Le ville toscane; Lo Stato dei Presidi; Le ville medicee; Firenze: la colombina e la cupola del Brunelleschi.
ABSTRACT
Un susseguirsi di ambienti naturali e geografici diversi, raccontati dalle riprese di Folco Quilici e descritti dal grande autore Mario Praz.
Un viaggio attraverso la storia della Toscana, delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
“Quel che voi vedete è unico al mondo. In nessun altro luogo la natura è sottile, elegante e squisita fino a questo punto. Il Dio che ha fatto le colline di Firenze era un artista (…)” scriveva, parlando della Toscana, Anatocle France.
L’itinerario alla scoperta di questa terra che pare “gemma in anello (…) incastonata in una cerniera [montuosa] (…) istoriata con grandi nomi, con memorabili eventi” si apre immediatamente con l’immagine delle cime Apuane che avvolgono la regione.
“Le Apuane, i monti più sublimi della catena che cinge la Toscana, pel loro aspetto dolomitico, son legate al nome dell’artista più sublime che essa abbia mai avuto, Michelangelo” che da queste rocce creò mirabili sculture che contribuirono più di tutti a celebrare una terra famosa per la sua arte e per lo stuolo di grandi artisti ai quali diede i natali.
Poco lontano, nella Valle del Mugello, nacque Giotto i cui dipinti contribuirono a diffondere oltralpe l’arte italiana. E l’itinerario degli artisti continua sorvolando Arezzo, patria del Petrarca, per giungere fino all’Alta Maremma, celebre per i cipressi che “alti e schietti van da San Guido in duplice filar” cantati da Giosuè Carducci.
Ad interpretare al meglio lo spirito di questa terra meravigliosa è la civiltà degli Etruschi, da cui deriva la sua più antica denominazione, Etruria. La vivacità e la spensieratezza di questo popolo rivivono attraverso le tradizioni ed i costumi che, a distanza di secoli, sopravvivono alla modernità.
Con il procedere del volo in elicottero il tempo degli etruschi sfuma rapidamente e, sorvolando le rovine della Villa di Giannutri, i romani scandiscono un’altra epoca.
Il teatro di Fiesole, l’anfiteatro di Arezzo e l’impianto urbanistico di Lucca rievocano con la loro struttura la magnificenza dell’architettura romana.
Lontano dai tetti rosso bruno delle città, nella solitudine delle colline toscane, brulicano una moltitudine di abbazie, testimonianza di epoche e stili diversi.
Tra le lunghe distese di cipressi, di ulivi e le fitte coltivazioni di vite si alternano l’Abbazia di Farneta in Val di Chiana, il Convento di Bosco ai Frati nella Valle del Mugello, la Certosa del Galluzzo nella Val d’Ema e l’Abbazia di Vallombrosa.
Alture coronate da monasteri ed altre dominate da castelli, come Montecchio Vesponi a Castiglion Fiorentino che sovrasta ancora il paesaggio con la sua torre e la cinta di mura merlate.
Il viaggio prosegue e dalla gloria comunale evocata da Prato, Volterra e San Gimignano si passa alla gloria marinara di Pisa e Livorno.
Allontanandosi dalle acque del Tirreno e proseguendo verso l’interno, si percorrono le ondulate colline della campagna senese. Scorrono le immagini ed ecco apparire Siena che, al centro della sua conchiglia rosa striato, ospita il palio.
Il corso dell’Arno conduce lentamente nel capoluogo toscano, Firenze, dove le ville “La Ferdinanda” di Artimino e “La Petraia", scelte come dimore dalla famiglia dei Medici, aprono le porte alla città di Dante.
Il viaggio virtuale, attraverso epoche e gusti scanditi dalla creatività dello spirito artistico toscano, si conclude con le immagini emblematiche di una città che, come afferma il grande autore Mario Praz, è “il ciel che più della sua luce risplende (…) simbolo di una civiltà il cui spirito si è diffuso di qui fino ai confini della terra”.
http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/news_Toscana.aspx
Un viaggio attraverso la storia della Toscana, delle sue civiltà, dei suoi aspetti controversi che la rendono unica e proprio per questo incantevole.
Il filmato di Quilici, le sue descrizioni realistiche ed emozionanti regalano allo spettatore la possibilità di avvicinarsi e di conoscere i numerosi luoghi della regione, le sue molteplici sfumature che si svelano in tutta la loro autentica bellezza.
“Quel che voi vedete è unico al mondo. In nessun altro luogo la natura è sottile, elegante e squisita fino a questo punto. Il Dio che ha fatto le colline di Firenze era un artista (…)” scriveva, parlando della Toscana, Anatocle France.
L’itinerario alla scoperta di questa terra che pare “gemma in anello (…) incastonata in una cerniera [montuosa] (…) istoriata con grandi nomi, con memorabili eventi” si apre immediatamente con l’immagine delle cime Apuane che avvolgono la regione.
“Le Apuane, i monti più sublimi della catena che cinge la Toscana, pel loro aspetto dolomitico, son legate al nome dell’artista più sublime che essa abbia mai avuto, Michelangelo” che da queste rocce creò mirabili sculture che contribuirono più di tutti a celebrare una terra famosa per la sua arte e per lo stuolo di grandi artisti ai quali diede i natali.
Poco lontano, nella Valle del Mugello, nacque Giotto i cui dipinti contribuirono a diffondere oltralpe l’arte italiana. E l’itinerario degli artisti continua sorvolando Arezzo, patria del Petrarca, per giungere fino all’Alta Maremma, celebre per i cipressi che “alti e schietti van da San Guido in duplice filar” cantati da Giosuè Carducci.
Ad interpretare al meglio lo spirito di questa terra meravigliosa è la civiltà degli Etruschi, da cui deriva la sua più antica denominazione, Etruria. La vivacità e la spensieratezza di questo popolo rivivono attraverso le tradizioni ed i costumi che, a distanza di secoli, sopravvivono alla modernità.
Con il procedere del volo in elicottero il tempo degli etruschi sfuma rapidamente e, sorvolando le rovine della Villa di Giannutri, i romani scandiscono un’altra epoca.
Il teatro di Fiesole, l’anfiteatro di Arezzo e l’impianto urbanistico di Lucca rievocano con la loro struttura la magnificenza dell’architettura romana.
Lontano dai tetti rosso bruno delle città, nella solitudine delle colline toscane, brulicano una moltitudine di abbazie, testimonianza di epoche e stili diversi.
Tra le lunghe distese di cipressi, di ulivi e le fitte coltivazioni di vite si alternano l’Abbazia di Farneta in Val di Chiana, il Convento di Bosco ai Frati nella Valle del Mugello, la Certosa del Galluzzo nella Val d’Ema e l’Abbazia di Vallombrosa.
Alture coronate da monasteri ed altre dominate da castelli, come Montecchio Vesponi a Castiglion Fiorentino che sovrasta ancora il paesaggio con la sua torre e la cinta di mura merlate.
Il viaggio prosegue e dalla gloria comunale evocata da Prato, Volterra e San Gimignano si passa alla gloria marinara di Pisa e Livorno.
Allontanandosi dalle acque del Tirreno e proseguendo verso l’interno, si percorrono le ondulate colline della campagna senese. Scorrono le immagini ed ecco apparire Siena che, al centro della sua conchiglia rosa striato, ospita il palio.
Il corso dell’Arno conduce lentamente nel capoluogo toscano, Firenze, dove le ville “La Ferdinanda” di Artimino e “La Petraia", scelte come dimore dalla famiglia dei Medici, aprono le porte alla città di Dante.
Il viaggio virtuale, attraverso epoche e gusti scanditi dalla creatività dello spirito artistico toscano, si conclude con le immagini emblematiche di una città che, come afferma il grande autore Mario Praz, è “il ciel che più della sua luce risplende (…) simbolo di una civiltà il cui spirito si è diffuso di qui fino ai confini della terra”.
http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/news_Toscana.aspx
Ché, haceme una gauchada, podés subir "Io sono Li" (2011) de andrea segre?
ResponderEliminarGrazie mille
Peddilon