TÍTULO ORIGINAL Cover Boy: L'ultima rivoluzione
AÑO 2007
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e Inglés (Separados)
DURACIÓN 97 min.
DIRECTOR Carmine Amoroso
GUIÓN Carmine Amoroso, Filippo Ascione
MÚSICA Marco Falagiani, Okapi
FOTOGRAFÍA Paolo Ferrari
REPARTO Eduard Gabia, Luca Lionello, Chiara Caselli, Francesco Dominedo, Gabriel Spahiou, Luciana Littizzetto
PRODUCTORA Paco Cinematografica S.r.l. / Filand / Ministero per i Beni e le Attivitá Culturali
PREMIOS
2007: Mostra de Valencia: Mejor fotografía (Paolo Ferrari)
2008: Premios David di Donatello: 2 nominaciones
GÉNERO Drama
SINOPSIS Cover-boy trata sobre la amistad de un rumano (Ioan) y un italiano (Michele), el encuentro entre dos mundos diferentes: el esfuerzo de un joven, hijo de la revolución post-comunista, que abandona su patria en busca de un futuro mejor y los esfuerzos de un hombre que vive la crisis del empleo de Occidente. El encuentro de Ioan con una fotógrafa famosa y su equivocada opinión sobre el amor en sentido utilitarista, reforzarán finalmente su amistad con Michele y le guiarán al destino final de su viaje. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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Subtítulos (Español)
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Subtítulos (Inglés)
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Trama
Michele e Ioan sono due ragazzi provenienti da mondi diversi, ma accomunati dallo stesso destino. Entrambi sono alla costante ricerca di un lavoro stabile ma rimangono vittime della moderna flessibilità. Ioan è rumeno, cresciuto nella piena fase di transizione post-comunista del suo paese, ed è arrivato in Italia alla ricerca di un futuro migliore. Michele ha passato i quarant'anni e da poco tempo ha perso il suo lavoro come uomo delle pulizie alla Stazione Termini. Piuttosto che affrontare l'umiliazione di dichiararsi disoccupato, Michele continua ad uscire ogni mattina e a far finta di lavorare. I due si sono conosciuti alla stazione e, poiché Ioan era alla ricerca di un posto in cui risiedere, Michele gli ha affittato un letto a casa sua. Benché vivano ai margini della società, senza prospettive per il domani, i due amici coltivano il sogno di aprire un ristorante sulle rive del Danubio fino al giorno in cui Michele riuscirà ad aiutare Ioan a cambiare la sua vita. E tutto a causa di una fotografia...
Critica
"Piccolo film di Carmine Amoroso, sincero, personale, sensibile, 'cover boy' arriva in ritardo dopo molti premi, festival e dopo molte vicissitudini. (...) Il film girato a basso costo con tecnologia leggera, ha uno stile non sentimentale, osserva, non giudica, rimbalza tutto da dentro, capace di analisi. I due attori si scambiano malinconie da comunità europea, il ballerino Eduard Gabia e Luca Lionello, esprimendo sottigliezze non comuni." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 marzo 2008)
"Se il film sembra più grande del suo budget, è anche perché Carmine Amoroso manovra il formato digitale HDV con un occhio non televisivo, ma cinematografico. Ne esce un'operina convincente, che racconta storie di solitudini mentre aggiorna, in chiave culturale italiana, il repertorio del film di strana-coppia. Fornendone una versione tantopiù personale, perché collocata su un preciso sfondo sociopolitico. Non fa meraviglia che, tra i premi vinti in vari festival internazionali, 'Cover boy' abbia ottenuto quello di miglior film al Festival politico di Barcellona. Non lancia parole d'ordine né declamazioni, beninteso: e tuttavia il messaggio è forte e chiaro. Come testimoniano la voce di papa Ratzinger e quella di Silvio Berlusconi in uno dei discorsi in cui smentiva l'esistenza della crisi economica." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 21 marzo 2008)
"L'indiscutibile qualità non salva 'Cover Boy' dall'ignominia dei contenuti, che comprendono raffiche di demagogia, disattenzione storica, vittimismo e ambiguità sessuale che è valsa il plauso dei gay. (...) Se il regista militante Carmine Amoroso si prendesse la briga di visitare le periferie di Mosca, New York, Rio, scoprirebbe cose che al cospetto di quanto ci mostra dell'Italia e di Bucarest potremmo perfino compiacerci." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 21 marzo 2008)
"'Cover boy' è un classico film low budget realizzato, non classicamente, con una nuova tecnologia digitale dai risultati sorprendenti. Il regista è Carmine Amoroso, qui alla sua seconda opera, ma con un buon passato di scrittore e sceneggiatore. (...) Al di là della teoria sociologica, il film rende con una certa partecipazione e commozione la vita errante di questi due personaggi della vita occidentale. Oltre ai due protagonisti si affacciano, in partecipazione straordinaria, Luciana Littizzetto e Chiara Caselli." (Dario Zonta, 'L'Unità', 21 marzo 2008)
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=12096&url_target=http%3A//www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm_2009.jsp%3Fcodice%3D47964%26completa%3Dsi
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SINOSSI - CRITICA - VARIE:
Finalmente, dopo più di un anno di attesa, esce nelle sale, purtroppo in sole 10 copie e senza nessuna forma di pubblicità: trailer, affissioni ecc.
L’unica promozione è il “passaparola”.
L’unica promozione è il “passaparola”.
"Ci volevano 40 festival internazionali e svariati premi in tutto il mondo perché il mercato di casa nostra si decidesse ad accogliere Cover Boy.(...) Un film che con poesia e sincerità assoluta affronta due temi attualissimi: il precariato e la difficile integrazione romena". (il Messaggero)
"Se davvero il cinema italiano vuol ripartire, non può fare a meno di portare con sé questo film". (close-up)
"Un film di clamorosa bellezza...Il vero film italiano dell'anno". (A.Colasanti- Nuovi Argomenti)
"Un film pieno di sfumature e ricco di rimandi." ( Il Manifesto)
"Vitale e capace di uno sguardo d'autore. Il risultato è una bella fotografia sull'Italia di oggi". (L'Unità)
"Cover boy ha una carica emotiva particolarmente forte. L'incontro fortuito tra due ragazzi, crea il pretesto per affrontare un malessere sociale che accomuna le nuove generazioni: la precarietà nel lavoro, nella vita sociale, nelle relazioni interpersonali, negli affetti". (Articolo 21)
"Rigoroso fino al cinismo e poetico fino alla commozione. Non perdetelo". (A. Veneziani. Blue )
Dal nostro inviato al Togay 2007:
... il tanto discusso e atteso "Cover Boy - l'ultima rivoluzione" di Carmine Amoroso, un film che, come ha spiegato il regista, ha avuto una produzione travagliata, è costato solo 350.000 euro e si è potuto realizzarlo solo per la grande passione dimostrata da autori e interpreti. Diciamo subito che la sala, la più grande dell'Ambrosio, era stracolma, con un pubblico richiamato anche dalla presenza in sala degli autori e soprattutto da Luciana Littizzetto, ormai tra le icone gay più apprezzate. Gli applausi e le urla per la Littizzetto sono stati da stadio, che ha subito ricambiato l'eccezzionale accoglienza con poche ma fulminanti battute. Minerba ha subito specificato che il film era fuori concorso solo per ragioni tecniche, che ha molta stima del regista Carmine Amoroso, già autore di "Come tu mi vuoi" e cosceneggiatore nel film capolavoro "Parenti serpenti" [entrambi con tematiche gay, ndr] ...
Littizzetto parlando del film ha detto che ha accettato questa parte "prima perchè non è una parte comica" [in merito qualche dubbio nostro, ndr], poi "perchè mi piaceva essere diretta da qualcuno, poi perchè ho trovato un gruppo di professionisti bravissimi, regista e direttore della fotografia eccezionali ...". Il regista Amoroso ha detto inoltre che il film "non è un classico film gay nel senso marketing del termine, ma che c'è senz'altro una forte componente omosessuale nella intensa storia di amicizia tra i due protagonisti". Luca Lionello, amatissimo dal pubblico femminile presente, ha detto che "anch'io prima di questo film non mi conoscevo, è stata un'esperienza liberatoria... ho recitato sempre mordendomi la lingua quando ero con Luciana, come a scuola ...".
Il film, che ha ricevuto uno degli applausi finali più lunghi di tutto il festival, è senz'altro un film gay, con uno dei protagonisti, il precario italiano, omosessuale velato (mai avuto fidanzate, nessuna foto di donna nel suo appartameto) che chiaramente s'innamora segretamente del giovane e bellissimo immigrato rumeno (lo spia sotto la doccia, lo fissa mentre sta dormendo, ecc.), cosa che appare chiara in una delle scene più belle e magiche del film, quando il giovane gli dice parte per Milano. Se questo non bastasse, nel film abbiamo anche una graditissima serie di splendidi nudi maschili integrali. Penso che noi di cinemagay.it, regista permettendo, promuoveremo il film da una a tre G. Complessivamente il film è riuscito, i personaggi sono perfetti e la storia, che è anche una denuncia delle condizioni in cui si vengono a trovare gli immigrati in Italia (significativa la scena in cui viene proposto all'immigrato di darsi alla prostituzione gay), regge per buona parte del film, lasciandoci solo un po' perplessi nel finale, a nostro giudizio un po' affrettato. La parte della Littizzetto, contrariamente a quanto da lei affermato, è gustosa e involontariamente (?) divertente proprio perchè in linea con la sua sempre accattivante recitazione.
http://www.cinemagay.it/schede.asp?IDFilm=2861
Littizzetto parlando del film ha detto che ha accettato questa parte "prima perchè non è una parte comica" [in merito qualche dubbio nostro, ndr], poi "perchè mi piaceva essere diretta da qualcuno, poi perchè ho trovato un gruppo di professionisti bravissimi, regista e direttore della fotografia eccezionali ...". Il regista Amoroso ha detto inoltre che il film "non è un classico film gay nel senso marketing del termine, ma che c'è senz'altro una forte componente omosessuale nella intensa storia di amicizia tra i due protagonisti". Luca Lionello, amatissimo dal pubblico femminile presente, ha detto che "anch'io prima di questo film non mi conoscevo, è stata un'esperienza liberatoria... ho recitato sempre mordendomi la lingua quando ero con Luciana, come a scuola ...".
Il film, che ha ricevuto uno degli applausi finali più lunghi di tutto il festival, è senz'altro un film gay, con uno dei protagonisti, il precario italiano, omosessuale velato (mai avuto fidanzate, nessuna foto di donna nel suo appartameto) che chiaramente s'innamora segretamente del giovane e bellissimo immigrato rumeno (lo spia sotto la doccia, lo fissa mentre sta dormendo, ecc.), cosa che appare chiara in una delle scene più belle e magiche del film, quando il giovane gli dice parte per Milano. Se questo non bastasse, nel film abbiamo anche una graditissima serie di splendidi nudi maschili integrali. Penso che noi di cinemagay.it, regista permettendo, promuoveremo il film da una a tre G. Complessivamente il film è riuscito, i personaggi sono perfetti e la storia, che è anche una denuncia delle condizioni in cui si vengono a trovare gli immigrati in Italia (significativa la scena in cui viene proposto all'immigrato di darsi alla prostituzione gay), regge per buona parte del film, lasciandoci solo un po' perplessi nel finale, a nostro giudizio un po' affrettato. La parte della Littizzetto, contrariamente a quanto da lei affermato, è gustosa e involontariamente (?) divertente proprio perchè in linea con la sua sempre accattivante recitazione.
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