TITULO ORIGINAL
Non stuzzicate la zanzara
AÑO
AÑO
1967
IDIOMA
IDIOMA
Italiano
SUBTITULOS
SUBTITULOS
No
DURACION
DURACION
124 min.
DIRECCION
DIRECCION
Lina Wertmüller
GUION
GUION
Lina Wertmüller
REPARTO
REPARTO
Giulietta Masina, Gina Mattarolo, Mita Medici, Franco Melidoni, Raffaele Pisu, Mirella Pamphili, Carlo Pavone, Rita Pavone, Giusi Raspani Dandolo, Teddy Reno, Bruno Sgueglia, Romolo Valli, Enrico Viarisio, Alfredo Censi, Pietro De Vico, Peppino De Filippo, Caterina Boratto, Gianni Brezza, Ugo Fangareggi, Giancarlo Giannini
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Dario Di Palma
MUSICA
MUSICA
Bruno Canfora
PRODUCCION
PRODUCCION
Sergio Bonotti y Gilberto Carbone para La Mondial TE-FI
GENERO
GENERO
Comedia / Musical
Sinópsis
Secondo appuntamento con le avventure della vivace Rita dopo il primo film "Rita la Zanzara". Questa volta Rita deve combattere con il padre che non vuole farla partecipare alla gara canora a cui si è iscritta. Con lei e contro di lei la famiglia, sua madre e il suofidanzato.
Trama
Rita Santangelo, scappata dal collegio per prendere parte ad una competizione canora che l'ha vista trionfare, giunge a Roma in compagnia di Paolo, il compositore che l'ha aiutata. Ma le circostanze obbligano la ragazza a riprendere contatto con lo strano ambiente familiare, genitori e tre zie confusamente conviventi nella Fortezza Colleoni, dove il signor Santangelo comanda una pseudo-accademia, i cui aderenti egli chiama guardie svizzere. Anche Paolo, per stare vicino a Rita, si fa ammettere nell'accademia con uno stratagemma. Ma l'irrequieta ragazza ed il suo amico cercano una nuova occasione di gloria tentando di partecipare ad una trasmissione televisiva dal Sestriere. Non tutto va liscio, comunque, per Rita. Il padre, infatti, la fa rinchiudere nella prigione della fortezza. La madre la libera e si unisce a lei nel viaggio verso la località montana. Il signor Santangelo va su tutte le furie e rapisce la figlia; quando però si rende conto che il suo posto sul video verrà preso dalla madre, si dà per vinto. Rita e Paolo potranno continuare a coltivare la loro passione per la musica ed il loro amore.
Crìtica
"(...) Massimo impegno (...) in quello che la produzione ha definito come il primo "musical" italiano e che probabilmente instaurerà un genere (...). Al centro Rita Pavone (perfino graziosa....) (...) la quale però recita come una patata. (....) In definitiva un'opera di artigianato tra il mielato e il beat, alla quale non è difficile prevedere (...) una sequela di imitatori". (P. Perona, "Civiltà dell'Immagine", 2, maggio 1967).
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=7783&film=NON-STUZZICATE-LA-ZANZARA
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=7783&film=NON-STUZZICATE-LA-ZANZARA
"Provate a pensare a Giancarlo Giannini che bacia Rita Pavone sotto la direzione di Lina Wertmüller: un film che rasenta l'assurdo".
Queste sono le parola del critico (o della critica) di quel giornale da celebrolesi che è Film Tv. Settimanale che masochisticamente ancora acquisto (dal lontano 1991) per "default", nonostante non lo sopporti per via delle recensioni dettate più da un atteggiamento snobistico salottiero che dalla deontologia professionale.
Il caso vuole che film di un certo tipo o di registi di una certa corrente politica siano tutti dei "capolavori". Che so, Manoel De Oliveira che è capace di riprenderti un sasso per due ore, è "semplicemente geniale". Mentre una commedia all'italiana o un film di Zeffirelli (esempio FRATELLO SOLE SORELLA LUNA) sono "scialbi, banali, meschini". Poverini, sono rimasti ai comitati redazionali dei "Cahiers Du Cinema" e ancora non si sono ripresi da allora. Per fortuna il giornale naviga in cattive acque e c'è il caso che ce lo leviamo dalle scatole prima del previsto.
Insomma, non si può fare una recensione come quella che avete letto all'inizio. Bisogna essere stronzi oltre che in malafede. NON STUZZICATE LA ZANZARA non sarà un capolavoro ma certamente strabatte qualsiasi film prodotto in Italia negli ultimi 15 anni compresi quelli conclamati come meravigliosi soltanto perchè l'attore o il regista mangiano dallo stesso truogolo della critica.
Non parlo tanto per la sceneggiatura (esile) ma per la recitazione e la fotografia. Insomma, qui ci sono attori come Romolo Valli, Giulietta Masina e Giancarlo Giannini, Turi Ferro, Giusi Raspani Dandolo....mica Favino, la Capotondi o Mastrandrea!
Il film ottenne tanto successo; tanto quanto almeno l'ammontare di cinque odierne stagioni cinematografiche italiane (film che fortunatamente non va a vedere nessuno).
Nel 1967 raccolse qualcosa come 574 milioni di lire il che "rivisti" nel 1993 equivalevano a 16 milardi e rotti di incasso.
La colonna sonora non uscì su nessun disco e non si è capito il perchè; così come successe per RITA LA ZANZARA. In fondo le colonne sonore uscivano veramente tutte, almeno fino alla fine degli anni settanta. Figurarsi una con Rita Pavone!
Invece niente. Ma questo blog è capace di "inventarsi" anche una colonna sonora e con una grafica d'eccezione come quella di Kurtigghiu. E difatti eccola qui davanti ai vostri occhi. Alla faccia di quegli spocchiosi, antipatici e brutti di Film Tv.
Il caso vuole che film di un certo tipo o di registi di una certa corrente politica siano tutti dei "capolavori". Che so, Manoel De Oliveira che è capace di riprenderti un sasso per due ore, è "semplicemente geniale". Mentre una commedia all'italiana o un film di Zeffirelli (esempio FRATELLO SOLE SORELLA LUNA) sono "scialbi, banali, meschini". Poverini, sono rimasti ai comitati redazionali dei "Cahiers Du Cinema" e ancora non si sono ripresi da allora. Per fortuna il giornale naviga in cattive acque e c'è il caso che ce lo leviamo dalle scatole prima del previsto.
Insomma, non si può fare una recensione come quella che avete letto all'inizio. Bisogna essere stronzi oltre che in malafede. NON STUZZICATE LA ZANZARA non sarà un capolavoro ma certamente strabatte qualsiasi film prodotto in Italia negli ultimi 15 anni compresi quelli conclamati come meravigliosi soltanto perchè l'attore o il regista mangiano dallo stesso truogolo della critica.
Non parlo tanto per la sceneggiatura (esile) ma per la recitazione e la fotografia. Insomma, qui ci sono attori come Romolo Valli, Giulietta Masina e Giancarlo Giannini, Turi Ferro, Giusi Raspani Dandolo....mica Favino, la Capotondi o Mastrandrea!
Il film ottenne tanto successo; tanto quanto almeno l'ammontare di cinque odierne stagioni cinematografiche italiane (film che fortunatamente non va a vedere nessuno).
Nel 1967 raccolse qualcosa come 574 milioni di lire il che "rivisti" nel 1993 equivalevano a 16 milardi e rotti di incasso.
La colonna sonora non uscì su nessun disco e non si è capito il perchè; così come successe per RITA LA ZANZARA. In fondo le colonne sonore uscivano veramente tutte, almeno fino alla fine degli anni settanta. Figurarsi una con Rita Pavone!
Invece niente. Ma questo blog è capace di "inventarsi" anche una colonna sonora e con una grafica d'eccezione come quella di Kurtigghiu. E difatti eccola qui davanti ai vostri occhi. Alla faccia di quegli spocchiosi, antipatici e brutti di Film Tv.
NON STUZZICATE LA ZANZARA (1967)
01 Questo Nostro Amore(L.Wertmüller-L.Enriquez Bacalov)(versione lunga)
02 La Svizzera (L.Wertmüller-B.Canfora)
03 Non é Difficile Fare Lo Shake(Wertmüller-Canfora) (con Giulietta Masina)
04 Una Notte Intera (Games That People Play)(Misselvia-Wermüller-Loose-Last)
05 Perchè Due Non Fa Tre (Amurri-Marchetti)
06 Gira Gira (Reach out I'll Be There)(Cassia-Holland-Dozier-Holland)
07 Tu Guardi Lei (Wertmüller-B.Canfora)
08 Non Ci Sto (con Giancarlo Giannini)(Wertmüller-B.Canfora)
09 Sempre Più Su (Melfa-Morina)
10 Bye Bye Baby(Jules Styne-Leo Robin)
11 Balletto Ombrelli (B.Canfora)
12 È Nato Il Blues (Desylva-Brown-Henderson)
13 Gimme Some Lovin'(Spencer Davis-Winwood)
14 Questo Nostro Amore(L.Wertmüller-L.Enriquez Bacalov)/Una Notte Intera (Misselvia/Wermüller/Loose/Last)(instrumental)
http://cverdier.blogspot.com.ar/2009/05/rita-pavone-non-stuzzicate-la-zanzara.html
02 La Svizzera (L.Wertmüller-B.Canfora)
03 Non é Difficile Fare Lo Shake(Wertmüller-Canfora) (con Giulietta Masina)
04 Una Notte Intera (Games That People Play)(Misselvia-Wermüller-Loose-Last)
05 Perchè Due Non Fa Tre (Amurri-Marchetti)
06 Gira Gira (Reach out I'll Be There)(Cassia-Holland-Dozier-Holland)
07 Tu Guardi Lei (Wertmüller-B.Canfora)
08 Non Ci Sto (con Giancarlo Giannini)(Wertmüller-B.Canfora)
09 Sempre Più Su (Melfa-Morina)
10 Bye Bye Baby(Jules Styne-Leo Robin)
11 Balletto Ombrelli (B.Canfora)
12 È Nato Il Blues (Desylva-Brown-Henderson)
13 Gimme Some Lovin'(Spencer Davis-Winwood)
14 Questo Nostro Amore(L.Wertmüller-L.Enriquez Bacalov)/Una Notte Intera (Misselvia/Wermüller/Loose/Last)(instrumental)
http://cverdier.blogspot.com.ar/2009/05/rita-pavone-non-stuzzicate-la-zanzara.html
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Alla riscoperta di Lina Wertmüller | Non stuzzicate la zanzara (1967)
Ci sono due modi per leggere Non stuzzicate la zanzara. Anzi tre. Il primo è nel novero dei musicarelli. Filone tra i più prolifici degli anni Sessanta, i musicarelli nascono per sfruttare o lanciare successi discografici, promuovendo i cantanti a protagonisti di film pensati per il pubblico popolare, guarniti di grandi caratteristi chiamati a reggere la baracca e caratterizzati quasi sempre dalla storia di un amore prima ostacolato dagli adulti e infine trionfante.
Il secondo è la sua dimensione commerciale se non mercantile, essendo Non stuzzicate il sequel di Rita la zanzara. Un’operazione, dunque, che cavalca la cresta dell’onda, che usa la giusta dose di furbizia per capitalizzare il successo dell’anno precedente nonché quello di Rita Pavone, la star del tempo più atipica e complessa, già con Lina Wertmüller (qui senza lo pseudonimo George Brown) nel capolavoro televisivo musical Il giornalino di Gian Burrasca.
Poiché le ambizioni del dittico superano di gran lunga quelle della maggior parte dei prodotti coevi, non è sbagliato parlare di questi film come musical e non musicarelli. Non tanto per conferire un peraltro inutile quarto di nobiltà, quanto piuttosto per una struttura che c’entra solo in superficie con il progetto industriale del musicarello e dimostra, invece, di aver chiara la lezione del musical hollywoodiano, unica tradizione cinematografica alla quale riferirsi essendo il genere estraneo all’Italia.
Ma, si diceva in apertura, c’è anche una terza chiave di lettura. Ed è Federico Fellini. Almeno fino a questo film, il cinema di Lina Wertmüller è impregnato di Fellini e di fellinismo. Se I basilischi era una cover lucana de I vitelloni e Questa volta parliamo di uomini virava in grottesco certi assurdi fellineschi, il dittico di Rita è per colori, umori, passioni la versione liofilizzata, epidermica, ipotetica di un ideale musical del maestro riminese, con l’acidità della stagione spiritesca, la simpatia per la cultura pop, l’adesione al versante onirico.
Film chissà quanto consapevolmente pre-sessantottino (la Zanzara, ricordiamolo, era il giornale-scandalo che travolse il Liceo Parini), riprende le avventure della discola Rita che, fuggita dal collegio, si ritrova con il suo professore di canto nonché fidanzato nella fortezza dove vivono i genitori e le tre zie: qui, il padre dirige un’accademia di aspiranti guardie svizzere e la mamma repressa cerca di aiutare la figlia a partecipare ad una gara canora. Ribellione ed emancipazione, famiglie castranti e sogni artistici, i pugni in tasca e questo nostro amore.
Rispetto al precedente, c’è una scelta più bizzarra completamente in linea con l’immaginario felliniano. A sottolinearlo non c’è solo la presenza esplicita di Giulietta Masina, madre di Rita un po’ fuori posto con quella sua recitazione abbastanza stucchevole eppure piuttosto divertita nei numeri musicali. Ma ci sono anche le scene e i costumi di Enrico Job che reinventano un mondo assurdo, virato in viola o a strisce psichedeliche, a metà tra le fantasie di Piero Gherardi e il gusto della stagione beat.
A mancare, tuttavia, è qualcosa di parimenti divertente al primo film. Il grottesco è una strada battuta in maniera troppo programmatica, l’attenuazione del realismo verso una dimensione più fiabesca si scontra con l’idea – alla base di tutto il genere del musicarello – di dover dire qualcosa anche sugli scontri generazionali tra la famiglia militaresca e i giovani capelloni-ribelli. Lina, comunque, il musical ce l’ha dentro: e, infatti, pur non facendone mai più un altro, lascia che la suggestione collimi spesso nella sua opera.
https://lorciofani.com/2019/07/16/non-stuzzicate-la-zanzara-recensione/
Il secondo è la sua dimensione commerciale se non mercantile, essendo Non stuzzicate il sequel di Rita la zanzara. Un’operazione, dunque, che cavalca la cresta dell’onda, che usa la giusta dose di furbizia per capitalizzare il successo dell’anno precedente nonché quello di Rita Pavone, la star del tempo più atipica e complessa, già con Lina Wertmüller (qui senza lo pseudonimo George Brown) nel capolavoro televisivo musical Il giornalino di Gian Burrasca.
Poiché le ambizioni del dittico superano di gran lunga quelle della maggior parte dei prodotti coevi, non è sbagliato parlare di questi film come musical e non musicarelli. Non tanto per conferire un peraltro inutile quarto di nobiltà, quanto piuttosto per una struttura che c’entra solo in superficie con il progetto industriale del musicarello e dimostra, invece, di aver chiara la lezione del musical hollywoodiano, unica tradizione cinematografica alla quale riferirsi essendo il genere estraneo all’Italia.
Ma, si diceva in apertura, c’è anche una terza chiave di lettura. Ed è Federico Fellini. Almeno fino a questo film, il cinema di Lina Wertmüller è impregnato di Fellini e di fellinismo. Se I basilischi era una cover lucana de I vitelloni e Questa volta parliamo di uomini virava in grottesco certi assurdi fellineschi, il dittico di Rita è per colori, umori, passioni la versione liofilizzata, epidermica, ipotetica di un ideale musical del maestro riminese, con l’acidità della stagione spiritesca, la simpatia per la cultura pop, l’adesione al versante onirico.
Film chissà quanto consapevolmente pre-sessantottino (la Zanzara, ricordiamolo, era il giornale-scandalo che travolse il Liceo Parini), riprende le avventure della discola Rita che, fuggita dal collegio, si ritrova con il suo professore di canto nonché fidanzato nella fortezza dove vivono i genitori e le tre zie: qui, il padre dirige un’accademia di aspiranti guardie svizzere e la mamma repressa cerca di aiutare la figlia a partecipare ad una gara canora. Ribellione ed emancipazione, famiglie castranti e sogni artistici, i pugni in tasca e questo nostro amore.
Rispetto al precedente, c’è una scelta più bizzarra completamente in linea con l’immaginario felliniano. A sottolinearlo non c’è solo la presenza esplicita di Giulietta Masina, madre di Rita un po’ fuori posto con quella sua recitazione abbastanza stucchevole eppure piuttosto divertita nei numeri musicali. Ma ci sono anche le scene e i costumi di Enrico Job che reinventano un mondo assurdo, virato in viola o a strisce psichedeliche, a metà tra le fantasie di Piero Gherardi e il gusto della stagione beat.
A mancare, tuttavia, è qualcosa di parimenti divertente al primo film. Il grottesco è una strada battuta in maniera troppo programmatica, l’attenuazione del realismo verso una dimensione più fiabesca si scontra con l’idea – alla base di tutto il genere del musicarello – di dover dire qualcosa anche sugli scontri generazionali tra la famiglia militaresca e i giovani capelloni-ribelli. Lina, comunque, il musical ce l’ha dentro: e, infatti, pur non facendone mai più un altro, lascia che la suggestione collimi spesso nella sua opera.
https://lorciofani.com/2019/07/16/non-stuzzicate-la-zanzara-recensione/
Dear Sir,
ResponderEliminarthe fourth and fifth are the same file.
Could you repair them?
Corregido el enlace faltante.
EliminarGood!!!
ResponderEliminarhttp://www.download46.com/
En efecto, el 4 está repetido y falta el 5
ResponderEliminarIgual gracias Amarcord por tu rescate de esta joyita desconocida de la Wertmuller
Corregido el enlace faltante.
EliminarEn efecto, el 4 está repetido y falta el 5
ResponderEliminarCorregido el enlace faltante.
EliminarOjalá puedas subir esta peli de nuevo.
ResponderEliminarMil gracias...
Cambiados los enlaces.
Eliminar¡Muchísimas gracias!
ResponderEliminar