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viernes, 8 de julio de 2011

Achtung! Banditi! - Carlo Lizzani (1951)


TÍTULO Achtung! Banditi!
AÑO 1951 
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 90 min.
DIRECTOR Carlo Lizzani
GUIÓN Giuseppe Dagnino, Giuliani G. De Negri, Carlo Lizzani, Massimo Mida, Ugo Pirro, Enrico Ribulsi, Mario Socrate, Rodolfo Sonego
MÚSICA Mario Zafred
FOTOGRAFÍA Gianni Di Venanzo
REPARTO Gina Lollobrigida, Andrea Checchi, Vittorio Duse, Lamberto Maggiorani, Maria Laura Rocca, Giuseppe Taffarel, Franco Bologna, Giuliano Montaldo, Pietro Tordi
PRODUCTORA Cooperativa Spettatori Produttori Cinematografici
GÉNERO Drama. Bélico | II Guerra Mundial

SINOPSIS Durante la Segunda Guerra Mundial, en la Italia ocupada por las fuerzas alemanas, una escuadra de partisanos se dirige a las proximidades de Genova para recoger un cargamento de armas destinadas a la guerrilla. Sus planes se ven alterados cuando descubren que su contacto ha sido capturado y muerto. Se dirigen a la fábrica donde se guardan las armas y participan en un sabotaje para impedir que los alemanes desmonten la maquinaria para llevársela a Alemania. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
http://www36.zippyshare.com/v/33604430/file.html

Subtítulos (Español)

Per il suo primo lungometraggio di finzione Carlo Lizzani, già assistente alla regia di De Santis e Rossellini, si affida a una società cooperativa di produttori e spettatori (la CSPC, fondata ad hoc su suggerimento di Giorgio Agliani), operazione che ci informa sul pessimo stato di salute della situazione cinematografica in Italia nei primissimi anni ’50, prima della cosiddetta dissoluzione del corpo neorealista. Il ristagno produttivo è una delle risultanti della crisi d’idee che attraversa il cinema italiano di quegli anni, legato al cordone ombelicale di un neorealismo che ha già dato la massima espressione di sé, proponendosi e riproponendosi secondo medesimi codici, e irreggimentato sull’unico espediente atto a fronteggiare il monopolio del prodotto hollywoodiano ovvero il ripiego sui generi più popolari: il melodramma (Materazzo, Genina e per certi versi De Santis) e la commedia (Comencini, Monicelli, Risi etc.), che però avrà il merito di svecchiarsi e ridefinirsi descrivendo e irridendo vizi e virtù di una società in continuo mutamento in maniera notevolmente più spregiudicata, inaugurando la stagione della grande commedia all’italiana. Due considerazioni preliminari sul titolo. Anche se il valore semantico sarebbe stato enormemente più dirompente, non poté per ovvi motivi rimanere integralmente in tedesco. Il cartello che si vede nelle sequenze iniziali del film con l’iscrizione “Achtung! Banditen!” piazzato dalle armate teutoniche negli avamposti disseminati al di là della Linea Gotica, denota tutto il fiero disprezzo provato dai tedeschi nei confronti dei partigiani italiani, la resistenza para-militare è considerata alla stregua del banditismo. Il referente di Lizzani, a distanza di cinque anni, non può che essere il Paisà rosselliniano, anche nella sua felice struttura episodica, e soprattutto il suo momento meno straordinariamente retorico, il segmento del delta del Po nel quale Rossellini elegge il paesaggio veneto a protagonista assoluto del racconto, nella fotografia scurissima di Otello Martelli. Lizzani scompagina connotativamente la narrazione frazionandola in una serie di frammenti disuniti, l’idea è quella di rompere qualsiasi principio di unitarietà per raccontare la lacerazione del dolore e degli affanni nella lotta di resistenza, attento a dare sempre il giusto risalto al valore della pluralità in azioni e situazioni. Al di là dei revisionismi a venire, la rappresentazione di Lizzani è già scevra da ogni intento apologetico e sa mostrare, pur nel mettere in evidenza episodi estremamente significativi come l’unità del fronte di liberazione e della classe operia (elemento non sempre assunto in adeguata considerazione dal cinema del periodo) la cruda realtà dei fatti nella descrizione di momenti di terrifico smarrimento e assoluta disorganizzazione partigiana. Anche l’assunto antispettacolare, nonostante alcune riuscitissime scene di battaglia che tradiscano un ineccepibile talento visivo da parte del regista, che subordina le funzioni attoriali di nomi di spicco quali la Lollobrigida e Andrea Checchi, è da considerare componente rosselliniana di un’opera che intende andare senza paludamenti nella direzione dell’arido vero.
Mauro F. Giorgio
http://www.spietati.it/z_scheda_dett_film.asp?idFilm=3487



La sceneggiatura del film "Achtung! Banditi!" (1951) di Carlo Lizzani nacque dalla collaborazione di otto persone, i cui nomi si possono leggere nelle note tecniche all'inizio del post. Alcuni scrittori divennero molto noti negli anni successivi. Eppure, la sceneggiatura non è fra gli aspetti migliori del film. C'è un po' troppo di politicamente corretto: emerge la vicinanza alle posizioni culturali e politiche del PCI. Inoltre molti dei soci della cooperativa che lo produsse erano operai delle fabbriche di Genova.
E' difficile distinguere gli aspetti positivi da quelli meno positivi, perché la trama del film ha una sua giusta complessità, con una serie di distinzioni: ad esempio, i partigiani sono umanamente e culturalmente assai diversi l'uno dall'altro. Ed è diverso il modo di ragionare fra quelli che vivono la resistenza in montagna e quelli che la vivono all'interno della fabbrica. Interessante l'area ambigua, di coloro che devono decidere con chi schierarsi. Differenze anche fra l'organizzazione tedesca e la disordinata disperazione dei fascisti. Riprendo due immagini della fabbrica quando intervengono i tedeschi per stroncare lo sciopero degli operai: prima la corsa degli operai, poi gli operai fatti prigionieri e costretti a tenere le mani dietro la nuca.
Un primo piano dell'ufficiale tedesco che comanda le operazioni all'interno della fabbrica: dietro di lui si scorge una struttura metallica della fabbrica. Nella seconda immagine, la villa signorile in collina dove si è nascosto un gruppo di partigiani.
C'è il partigiano che defeziona perché ha saputo che sua moglie ha partorito e vuole andarla a trovare. Il suo itinerario viene seguito nel film. Compaiono immagini della città bombardata e in parte distrutta e immagini del grande scalo ferroviario visto dall'alto. Il partigiano muore ucciso dai tedeschi mentre sta tornando al suo reparto.
Le famiglie degli operai si muovono verso la fabbrica quando apprendono che i tedeschi stanno intervenendo. Si tratta soprattutto di donne: nelle immagini, in corteo sul ponte e sul greto sassoso del torrente.
Due immagini dello scalo ferroviario, in cui i tedeschi fronteggiano le donne, divise fra paura e protesta.
La fabbrica, con gli operai che lavorano sulle macchine utensili sotto controllo dei tedeschi. L'ingegnere (Andrea Checchi) e l'operaio Marco (Lamberto Maggiorani) sono d'accordo fra loro: le macchine che dovrebbero essere trasportate in Germania verranno sabotate, in modo che non possano funzionare. Ma i tedeschi si rendono conto di quello che succede e l'ingegnere, che percorre in bicicletta uno stradello accanto alla ferrovia, fra poco verrà catturato.
L'assistente dell'ingegnere, Anna (Gina Lollobrigida), all'interno della fabbrica. Suo fratello è negli alpini, che sono ancora al servizio della repubblica di Salò. Anna vorrebbe aiutarlo, ma il suo atteggiamento viene percepito come ambiguo, e i partigiani non si fidano di lei.
La fuga notturana di Anna per le strade di Genova, alla ricerca di suo fratello. Lorenzo (Giuliano Montaldo) e il Biondo (Bruno Berellini) la catturano, e la ragazza rischierà di essere eliminata per tutta la notte. Solo alla mattina la situazione si chiarisce: il reparto di alpini di cui fa parte il fratello di Anna si schiera con i partigiani.
L'episodio dello scontro a fuoco in macchina fra partigiani e tedeschi e il successivo trasporto fortunoso di Lorenzo all'ospedale.
Infine, tre immagini del grande ponte ferroviario, prese in momenti diversi del film. L'ultima è quasi alla fine, con la sparatoria fra tedeschi e partigiani che precede il cammino ordinato dei partigiani verso i rifugi sulle colline. Sono riusciti ad impadronirsi delle armi, e quindi saranno pronti a muoversi appena ne avranno l'opportunità, verso la fine dell'inverno del 1945.
http://abbracciepopcorn.blogspot.com/2009/11/genova-nel-cinema-achtung-banditi-2.html


6 comentarios:

  1. Subtitulooooooooooooooooosssssssssssssss x favooooooooooooooooorrrrrrrrrrrrrrrrr

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  2. Invalid or deleted file :(

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  3. Según la siguiente página existen los subtítulos en español:

    http://cineforum-clasico.org/archivo/viewtopic.php?f=90&t=34108

    Como podrás comprobar, el enlace está caído y yo no encuentro dichos subtítulos en ningún lado. Si tú logras encontrarlos, ¿me harías el favor de resubir esta película? Muchas gracias. Un abrazo.

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    Respuestas
    1. Cambiados todos los enlaces.

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    2. Grandísimo aporte. Muy agradecido por la labor que realizas aquí. Un abrazo.

      KinoGlaz.

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    3. Amarcord, el ripeo que subiste es de televsión y los subtítulos están desincronizados con esta versión. Sincronizan con un DVDRIP de 1.16 GB. Estuve buscando y no lo pude encontrar en descarga directa, ¿tú lo podrías conseguir?
      Disculpa las molestias ocasionas y muchas gracias. Saludos.

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