TÍTULO ORIGINAL
Un amore in prima classe
AÑO
AÑO
1980
IDIOMA
IDIOMA
Italiano
SUBTITULOS
SUBTITULOS
No
DURACIÓN
DURACIÓN
95 min.
DIRECTOR
DIRECTOR
Salvatore Samperi
GUIÓN
GUIÓN
Giorgio Basile, Gianfranco Manfredi, Salvatore Samperi
MÚSICA
MÚSICA
Roberto Colombo, Gianfranco Manfredi
FOTOGRAFÍA
FOTOGRAFÍA
Camillo Bazzoni
REPARTO
REPARTO
Enrico Montesano, Sylvia Kristel, Lorenzo Aiello, Franca Valeri, Felice Andreasi, Memmo Carotenuto, Sergio Di Pinto, Gianfranco Manfredi, Christian De Sica, Enzo Cannavale, Luc Merenda, Katherine Berg, Claudia Caminito
PRODUCTORA
PRODUCTORA
Italian International Film / Arte et Gestion Cinématographique
GÉNERO
GÉNERO
Comedia. Romance
Sinópsis
Gabriela manda a su complaciente maridito, Carmelo, y a su hijo de cuatro años, bien armados, a casa de la abuela paterna para que ella pueda tomarse quince días de tranquilas vacaciones en compañia del negrio tío Thomas. Tras un acomodamiento más bien accidenteado en un vagón de primera clase, comienza el viaje, en el curso del cual menudean las quejas y las discusiones con varios pasajeros suscitadas por el discolo niño. (FILMAFFINITY)
Trama
Carmelo, ragazzo-padre, lasciata la moglie Gabriella in compagnia dell'amico di colore Thomas, parte per la Calabria e per la prima volta si trova a doversi occupare del figlioletto Malcolm. Dopo le difficoltà per trovare posto e attraversare i corridoi ingombri di persone e di cose, Carmelo si ferma in uno scompartimento di prima classe dove hanno già trovato posto i coniugi Della Rosa e Beatrice, una avvenente paleontologa. La ragazza, diretta a una conferenza internazionale, ha riposto nel bagagliaio un "ipotemo", un leggendario animale preistorico da lei scoperto e diligentemente ricomposto. Carmelo si accorge della disponibilità di Beatrice e insieme alla bella scienziata va alla ricerca un posto appartato. Puntualmente, però, non appena i due iniziano le reciproche effusioni, Malcolm o qualche altro incidente impediscono di realizzare la cosa finché, esasperato, Carmelo approfitta di una fermata per abbandonare Malcolm ad una stazioncina. Beatrice, venuta a conoscenza del fatto, si attacca al segnale d'allarme e con il padre pentito cerca di tornare alla stazione, lontana una ventina di chilometri. Nel frattempo, Bipo, un ragazzone a sua volta entrato nello scompartimento dove ha fatto amicizia con Carmelo, si sdraia sui binari, seguito un poco alla volta da tutti i viaggiatori. Riportati al treno da due carabinieri, Carmelo e Beatrice si precipitano dall' "ipotemo'', e assistono alla sua totale disgregazione, accompagnata dall'urlo disumano del bestione. Malcolm attonito, dichiara: "'Papà, questa volta non sono stato io".
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=15020
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Salvatore Samperi (Padova, 26 luglio 1944 – Roma, 4 marzo 2009) è stato un regista e sceneggiatore italiano. Nei suoi film si è spesso occupato anche del casting e del soggetto.
Nato in una famiglia benestante a Padova[1], frequenta per un certo periodo l'Università di Padova, ma la abbandona poco dopo per partecipare al Movimento Studentesco del 1968. Il primo periodo della carriera di Samperi ha le stimmate dell'antiborghese.
Grande ammiratore di Marco Bellocchio, con pochi fondi a disposizione realizzò il suo primo lungometraggio, Grazie zia (1968), che seguiva idealmente la scia tracciata da I pugni in tasca. Sono presenti, già in questa sua opera prima, le due caratteristiche più importanti del suo cinema: la satira amara, o per meglio dire cupa, contro la società democristiana e la furba narrazione di un amore morboso ma impossibile (in questo caso, quello tra zia e nipote) che inaugurerà il filone definito "erotico indigeno".
Nei successivi Cuore di mamma del 1969 e Uccidete il vitello grasso e arrostitelo del 1970 diventa palese la critica di Samperi nei confronti della famiglia borghese, di cui egli narra minuziosamente il (desiderato) disfacimento. Tuttavia queste opere, in cui è presente una forte carica politica (si dice che Samperi in quegli anni aderì al Maoismo), non ebbero molto successo, nonostante le musiche fossero curate da Ennio Morricone.
Forse per questo, Samperi abbandonerà (quasi) definitivamente i temi della riscossa giovanile per rileggere a modo suo la satira di costume con Un'anguilla da 300 milioni (1971) e Beati i ricchi (1972), entrambi con Lino Toffolo. In termini economici, il risultato di questi due film fu però sempre debole.
La sua opera più celebre è però senza dubbio Malizia del 1973: questo film, ambientato nella Sicilia del 1950, ad Acireale, descrive l'ascesa di una modesta cameriera che, grazie al fascino e ai turbamenti erotici che provoca ai suoi interlocutori maschi, diventa una signora altolocata. La pellicola, che ottenne un grande successo al botteghino, consacrò Laura Antonelli come sex symbol del cinema degli anni settanta.
Un anno dopo, Samperi batté sullo stesso tasto con Peccato veniale: ancora una volta, Laura Antonelli diventa oggetto del desiderio di un adolescente. Rispetto a Malizia, c'è più volgarità, più erotismo e più critica di costume. La pellicola ha un buon successo, ma incassa meno rispetto alla precedente.
Nel 1976 Samperi realizza due progetti: il primo di questi, Scandalo (storia di una giovane donna che diventa schiava d'amore), viene offuscato dal successo del secondo, Sturmtruppen. Qui il regista non si limita a trasportare le strisce di Bonvi sul grande schermo, ma arricchisce il fumetto originario con una comicità umoristico-satirica e con una buona dose di anti-militarismo che si perderà nel barzellettistico seguito, Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte (1982).
In seguito, il regista padovano realizzerà Nené (1977), tratto da un romanzo di Cesare Lanza, ed Ernesto (1979), su un'iniziazione amorosa omosessuale, tratto da un'opera di Umberto Saba.
Nello stesso anno con Liquirizia, sulla rabbia studentesca pre-1968, egli ritorna famoso al grande pubblico realizzando una delle opere più riuscite della sua carriera (anche se il film verrà contestato da alcuni critici, tra cui Morando Morandini, a causa del suo presunto cattivo gusto).
Gli anni ottanta iniziano con Casta e pura del 1981 cui fa seguito il già citato Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte (1982), il giovanilistico e "vanziniano" Vai alla grande del 1983 per poi tornare all'erotico patinato con il buon successo di Fotografando Patrizia (1984) (protagonista Monica Guerritore) e il successivo La Bonne (1986) dove Samperi lancia la francese Florence Guerin.
Malizia 2000 del 1991 è invece un maldestro seguito di Malizia con una Laura Antonelli implacabilmente disfatta e prossima al ritiro dalle scene.
Dopo l'insuccesso di questo film, il padovano smetterà di fare film per il cinema (anche se negli ultimi cinque anni di vita progettava di tornarvici con una coproduzione italo-argentina, Estrenando sueños, rimasta irrealizzata), preferendo tornare dietro alla macchina da presa una quindicina di anni dopo con fiction girate per Canale 5: Madame (2004), Il sangue e la rosa (2008) e soprattutto le due serie di enorme successo popolare L'onore e il rispetto (2006 e 2009), la seconda delle quali viene trasmessa alcuni mesi dopo la sua morte.
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Samperi
Nato in una famiglia benestante a Padova[1], frequenta per un certo periodo l'Università di Padova, ma la abbandona poco dopo per partecipare al Movimento Studentesco del 1968. Il primo periodo della carriera di Samperi ha le stimmate dell'antiborghese.
Grande ammiratore di Marco Bellocchio, con pochi fondi a disposizione realizzò il suo primo lungometraggio, Grazie zia (1968), che seguiva idealmente la scia tracciata da I pugni in tasca. Sono presenti, già in questa sua opera prima, le due caratteristiche più importanti del suo cinema: la satira amara, o per meglio dire cupa, contro la società democristiana e la furba narrazione di un amore morboso ma impossibile (in questo caso, quello tra zia e nipote) che inaugurerà il filone definito "erotico indigeno".
Nei successivi Cuore di mamma del 1969 e Uccidete il vitello grasso e arrostitelo del 1970 diventa palese la critica di Samperi nei confronti della famiglia borghese, di cui egli narra minuziosamente il (desiderato) disfacimento. Tuttavia queste opere, in cui è presente una forte carica politica (si dice che Samperi in quegli anni aderì al Maoismo), non ebbero molto successo, nonostante le musiche fossero curate da Ennio Morricone.
Forse per questo, Samperi abbandonerà (quasi) definitivamente i temi della riscossa giovanile per rileggere a modo suo la satira di costume con Un'anguilla da 300 milioni (1971) e Beati i ricchi (1972), entrambi con Lino Toffolo. In termini economici, il risultato di questi due film fu però sempre debole.
La sua opera più celebre è però senza dubbio Malizia del 1973: questo film, ambientato nella Sicilia del 1950, ad Acireale, descrive l'ascesa di una modesta cameriera che, grazie al fascino e ai turbamenti erotici che provoca ai suoi interlocutori maschi, diventa una signora altolocata. La pellicola, che ottenne un grande successo al botteghino, consacrò Laura Antonelli come sex symbol del cinema degli anni settanta.
Un anno dopo, Samperi batté sullo stesso tasto con Peccato veniale: ancora una volta, Laura Antonelli diventa oggetto del desiderio di un adolescente. Rispetto a Malizia, c'è più volgarità, più erotismo e più critica di costume. La pellicola ha un buon successo, ma incassa meno rispetto alla precedente.
Nel 1976 Samperi realizza due progetti: il primo di questi, Scandalo (storia di una giovane donna che diventa schiava d'amore), viene offuscato dal successo del secondo, Sturmtruppen. Qui il regista non si limita a trasportare le strisce di Bonvi sul grande schermo, ma arricchisce il fumetto originario con una comicità umoristico-satirica e con una buona dose di anti-militarismo che si perderà nel barzellettistico seguito, Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte (1982).
In seguito, il regista padovano realizzerà Nené (1977), tratto da un romanzo di Cesare Lanza, ed Ernesto (1979), su un'iniziazione amorosa omosessuale, tratto da un'opera di Umberto Saba.
Nello stesso anno con Liquirizia, sulla rabbia studentesca pre-1968, egli ritorna famoso al grande pubblico realizzando una delle opere più riuscite della sua carriera (anche se il film verrà contestato da alcuni critici, tra cui Morando Morandini, a causa del suo presunto cattivo gusto).
Gli anni ottanta iniziano con Casta e pura del 1981 cui fa seguito il già citato Sturmtruppen 2 - Tutti al fronte (1982), il giovanilistico e "vanziniano" Vai alla grande del 1983 per poi tornare all'erotico patinato con il buon successo di Fotografando Patrizia (1984) (protagonista Monica Guerritore) e il successivo La Bonne (1986) dove Samperi lancia la francese Florence Guerin.
Malizia 2000 del 1991 è invece un maldestro seguito di Malizia con una Laura Antonelli implacabilmente disfatta e prossima al ritiro dalle scene.
Dopo l'insuccesso di questo film, il padovano smetterà di fare film per il cinema (anche se negli ultimi cinque anni di vita progettava di tornarvici con una coproduzione italo-argentina, Estrenando sueños, rimasta irrealizzata), preferendo tornare dietro alla macchina da presa una quindicina di anni dopo con fiction girate per Canale 5: Madame (2004), Il sangue e la rosa (2008) e soprattutto le due serie di enorme successo popolare L'onore e il rispetto (2006 e 2009), la seconda delle quali viene trasmessa alcuni mesi dopo la sua morte.
http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Samperi
Te invito a mi blog dedicado con amor la gran actriz Italiana Monica Vitti
ResponderEliminarhttp://ohmonicavitti.blogspot.com.ar/
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ResponderEliminarCambiados los enlaces
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