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jueves, 20 de junio de 2013

Finché dura la tempesta - Bruno Vailati e Charles Frend (1963)


TITULO ORIGINAL Finché dura la tempesta
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 78 min.
DIRECCION Bruno Vailati e Charles Frend
ARGUMENTO de la novela "Beta Som" de Pino Belli
GUION Bruno Vailati, Jack Whitthingam, Pino Belli, Alberto Ca' Zorzi, Augusto Frassinetti
REPARTO Jeremy Burnham, Andrea Checchi, Renato De Carmine, Valeria Fabrizi, Gabriele Ferzetti, Gaia Germani, Geoffrey Keen, Andrew Keir, Alberto Lupo, James Mason, Davide Montemurri, Anna McDonald, Paul Muller, Mimmo Poli, Lilli Palmer, Gino Pernice, Aldo Pini, Gianni Solaro, Gabriele Tinti, Daniele Vargas
FOTOGRAFIA Gábor Pogány
MONTAJE Giancarlo Cappelli
MUSICA Carlo Rustichelli
PRODUCCION Bruno Vailati para Galatea, Panorama
GENERO Guerra

SINOPSIS Durante la seconda guerra mondiale, battaglia nel Mediterraneo fra un sottomarino italiano e un incrociatore britannico. (My Movies)


TRAMA:
Nel 1941 un sommergibile italiano tenta di forzare lo stretto di Gibilterra. Il comandante, poiché la sua nave è inseguita da un cacciatorpediniere inglese e danneggiata da bombe di profondità, decide di riparare in acque neutrali a Tangeri. Qui trova anche la nave inglese, e durante la forzata sosta, i due comandanti nemici hanno modo di conoscersi e di apprezzarsi reciprocamente, ed entrambi vengono in contatto con una spia in gonnella. Anche i marinai dei due mezzi da guerra fanno causa comune contro un gruppo di facinorosi del luogo. Intanto arrivano segretamente i pezzi di ricambio dall'Italia e segretamente vengono montati. Nonostante la reciproca stima i due comandanti sono nuovamente costretti a combattersi: allorché gli italiani arrischiano un'uscita di sorpresa il cacciatorpediniere insegue ancora il sommergibile, ma questo riesce con due siluri ad affondarlo.

CRITICA:
"Pieno di messaggi naif sulla fratellanza internazionale, questo film alquanto datato sopravvive grazie all'ottimo apporto del cast". (Anonimo, "Monthley Film Bulletin", 1963).

NOTE:
SOTTOTITOLO: BETA SOM
- TITOLO INGLESE: TOPEDO BAY
- TITOLO FRANCESE: DEFI A GIBRALTAR
- SUPERVISORE ALLA REGIA: CHARLES FREND
- MUSICHE DIRETTE DA: FRANCO FERRARA
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=17827&film=Finche-dura-la-tempesta


Bruno Vailati (Alessandria d'Egitto, 2 settembre 1919 – Roma, 26 febbraio 1990) è stato un partigiano e regista italiano, da partigiano noto col nome di battaglia di Italo Morandi.

Da partigiano
Figlio di padre italiano e madre egiziana, laureato in legge e scienze sociali, si trova a Roma l'8 settembre del 1943 dove, ventiquattrenne, si unisce alla Resistenza aiutando a distribuire armi alla popolazione. Attorno al 18 settembre si trasferisce in Romagna dove, in contatto con il repubblicano Torquato Nanni (promotore della Resistenza sugli Appennini forlivesi), si occupa, nell'ottobre del 1944, dell'organizzazione della fuga di alcuni dei generali britannici rifugiatisi alla Seghettina:[1] in particolare dei generali Neame e O'Connor. Sul posto, rimangono alcuni altri generali britannici (Combe e Todhunter) con l'intento di fornire un contributo alla costituzione dei nascenti gruppi partigiani nella zona e aiutare eventuali prigionieri britannici di passaggio (i due generali da ultimo citati ed altri militari britannici si uniranno, in effetti, dai primi di gennaio alla fine di marzo del '44, alla Brigata Garibaldi Romagnola comandata da Libero). Superate le linee tedesche, i generali britannici, guidati da Vailati, arrivano in Italia meridionale, in territorio controllato dagli Alleati. Qui, Vailati viene addestrato alla guerriglia dai reparti dell'OSS e viene quindi paracadutato in Romagna, nella zona operativa dell'8ª Brigata Garibaldi all'epoca in via di ricostituzione, nel luglio del 1944. Col nome di battaglia di Italo Morandi assume – di fatto - il ruolo di consigliere militare del comandante della formazione Pietro Mauri[2] e si occupa, sino ai primi di settembre del 1944, dell'addestramento dei partigiani alla guerriglia, in particolare istruendo alcune squadre all'uso degli esplosivi e al sabotaggio. Nominato Capo di Stato Maggiore della Brigata alla fine di settembre del 1944, svolge il compito di ufficiale di collegamento con gli Alleati fino alla liberazione di Forlì e allo scioglimento della Brigata avvenuta già nel novembre del 1944.

Da regista e naturalista
Nel dopoguerra diventa un noto regista e documentarista. Tra i titoli più conosciuti del periodo: La battaglia di Maratona e Il ladro di Bagdad del 1961.
Inoltre si dedica e si specializza prevalentemente al tema del mare e del mondo marino. Nel 1952 organizza e dirige la Spedizione Subacquea Nazionale nel Mar Rosso, da cui viene ricavato il lungometraggio Sesto Continente di Folco Quilici, il primo a colori nella storia della cinematografia subacquea italiana. Seguono molti altri film e documentari, la sua produzione più significativa è degli anni '60 e '70.[3]:
Nel luglio del 1968 organizza e dirige, insieme a Stefano Carletti, Mimì Dies, Arnaldo Mattei e All Giddings noto ed esperto subacqueo americano, la prima spedizione italiana sul relitto della nave Andrea Doria, realizzando il documentario dal titolo Andrea Doria -74 (premio David di Donatello 1970) con musiche di Ritz Ortolani. Sul relitto venne apposta una targa di bronzo con la scritta: "Siamo venuti fin qui per lavorare perché l'impossibile diventi possibile e l'Andrea Doria ritorni alla luce".[4]
Seguono altri lavori tra i quali ricordiamo[5] i lungometraggi Uomini e squali del 1976, campione d'incassi nelle sale, Cari mostri del mare del 1977, nominato per il Nastro d'Argento e Pericolo negli abissi del 1978. Realizza inoltre le serie televisive L'enciclopedia del mare (1964), Sette mari (1967), Uomini del mare (1972), Alla scoperta del mare e Segreti del Mare (1973).
Vari musicisti si sono avvicendati per le colonne sonore delle opere di Vailati , tra cui Ugo Calise, Carlo Savina, Stefano Liberati e Daniele Patucchi. Tra le copertine dei 33 giri di etichetta CAM ricordiamo quelle della serie "Alla scoperta del mare" realizzate dal grafico romano Umberto Iacolucci.
Negli ultimi anni ha prodotto la serie televisiva Il mio mare, comprendente riprese da lui realizzate in tutti i mari del mondo oltre ai film lungometraggi sopra indicati.
Negli anni '80 è stato attivo anche come ambientalista, facendosi promotore di numerose iniziative, specie nella zona di Campaegli, sui Monti Simbruini, dove sostò a lungo per spedizioni scientifiche naturalistiche e faunistiche.
Muore a causa di un tumore il 26 febbraio 1990. Riposa nel cimitero di Cervara di Roma.
Vailati viene oggi considerato, insieme ad altri illustri personaggi quali Jacques-Yves Cousteau, Raimondo Bucher e Folco Quilici uno dei principali esperti e divulgatori in tema di mare della sua epoca.
http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Vailati

2 comentarios:

  1. ¡¡¡GRACIASSSS!!!... ¡Sos un grande! :o) Otra joya perdida más... :o))))

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  2. ¿Puedo atreverme pedirte "L'affondamento della Valiant" (1962) y "La guerra segreta" (1965)?... Muchísimas gracias de antemano... :o)

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