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viernes, 12 de febrero de 2021

Corbari - Valentino Orsini (1970)

 

TÍTULO ORIGINAL
Corbari
AÑO
1970
IDIOMA
Italiano y Español (Opcional)
SUBTÍTULOS
No
DURACIÓN
90 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Valentino Orsini
GUIÓN
Renato Niccolai, Valentino Orsini
MÚSICA
Benedetto Ghiglia
FOTOGRAFÍA
Sebastiano Celeste, Giuseppe Pinori
REPARTO
Giuliano Gemma, Tina Aumont, Antonio Piovanelli, Frank Wolff, Vittorio Duse, Alessandro Haber, Adolfo Lastretti, Pier Giovanni Anchisi
PRODUCTORA
Terza
GÉNERO
Bélico | II Guerra Mundial. Nazismo. Basado en hechos reales


Sinopsis
La verdadera historia del partisano Silvio Corbari. Comienza su carrera asesinando en público a uno de sus amigos que era un fascista. Después se estableció con un grupo de partisanos en el norte de Italia, completamente independiente de la resistencia italiana organizada (CLN). Inés, dejó a su marido para unirse a la banda y se convirtió en amante de Silvio. Silvio Corbari conseguió también establecer una zona libre, su república personal, independiente de los nazis que ocuparon Italia, en un pequeño pueblo llamado Tregnano. Pero los contrarios nazi-fascistas del ejército son demasiados para cualquier tipo de resistencia, especialmente si no está incluida en la organizada CNL. Todos sus amigos partisanos son capturados y condenados a muerte, Inés, cerca de ser capturada, se suicida. Corbari, incluso sobreviviendo a la horca en primer lugar, no puede escapar a una segunda vez. Después de la Segunda Guerra Mundial se mereció una medalla de oro a la memoria de la República Italiana. (FILMAFFINITY)
 
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Poca agiografia, tante emozioni

Poco agiografico  a decenni dall'uscita questo film suscita ancora emozioni forti. Orsini toglie alla star del momento Giuliano Gemma i panni di Ringo e lo trasporta sull'appennino a combattere contro tanti fascisti e pochi nazisti. Tra i pochi film che in quegli anni non riducono la guerra di Liberazione a un combattimento contro un esercito straniero, "Corbari" s'inerpica sui difficili sentieri di una vicenda particolare della Resistenza italiana. Lo fa usando il ritmo dei western all'italiana, i colori acidi e un realismo che non nasconde nulla, né l'infamità delle brigate nere né le aspre contrapposizioni interne al movimento partigiano. È un buon film che regge bene il passare del tempo con un Giuliano Gemma perfettamente a suo agio nei panni del ribelle Silvio Corbari e una Tina Aumont capace di rendere con grande spessore drammatico la figura della sua compagna di lotta e di destino. Tra gli attori spicca anche la presenza di un giovane Alessandro Haber tra le fila dei partigiani mentre tra i "cattivi" resta particolarmente impressa la maschera del solito ed efficace Adolfo Lastretti. Nell'adattamento cinematografico emergono alcune dissonanze rispetto alla vicenda reale di Silvio Corbari. La più rilevante è il nome della donna che si unisce alla banda, interpretata da Tina Aumont. Essa nella realtà si chiamava Ines Versari e non Iris. Nelle fasi finali del film poi Corbari e i suoi compagni si rifugiano in riva al mare nei pressi di Ravenna mentre nella realtà essi trovarono rifugio a Ca' Cornio, un podere che si trova nei pressi di Tredozio.
Gianni Lucini
https://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=695238

Valentino Orsini, un cineasta esagerato

Figura anomala e non riconciliata nel panorama del cinema italiano, Valentino Orsini condivide con i personaggi dei suoi film una dimensione tragica, “esagerata”. L’impegno politico e la ricerca artistica si incontrano nella sua pratica cinematografica senza mai fondersi completamente, lasciando dei residui, degli scarti irriducibili ma vitali. Così lo stesso Orsini spiega questa definizione in un’intervista: «Esagerati significa non risolti. Questi personaggi in parte mi rispecchiano e forse ora parlerò di me. La loro esagerazione nasce da un’impossibilità atavica, dall’insoddisfazione, dall’incapacità di trovare soluzioni per sé e per gli altri. È uno stato d’animo di impotenza che mi ha accompagnato sempre, nella vita». E questa irrequietezza, l’essere in perenne conflitto con il loro presente, politico e privato, è il fil rouge che unisce i protagonisti dei film di Orsini che siano partigiani, giovani africani o sindacalisti, e il loro stesso autore, oscillante tra cinema popolare, realismo e trasgressione linguistica.
Giovanissimo combattente partigiano nella sua città natale, Pisa, poi scenografo e regista teatrale, Orsini comincia l’attività cinematografica nel documentario insieme ai fratelli Taviani, con i quali poi si trasferisce a Roma e dirige i primi due lungometraggi di finzione. Regista di pochi film, troppo inquieto per adattarsi ai meccanismi del cinema industriale, Orsini ha un’intensa attività di documentarista e di sceneggiatore, che qui vi proponiamo in una breve selezione, alternandola ai film narrativi che da solo o con i Taviani ha realizzato.
https://www.fondazionecsc.it/evento/valentino-orsini-un-cineasta-esagerato/ 

"Appassionato dramma social-ideologico-avventuroso dell'arrabbiato Valentino Orsini, ex collaboratore dei fratelli Taviani, che dai maestri ha ereditato se non il talento, il rancore antifascista. La figura, largamente romanzata, diun personaggio realmente esistito, è affidata allo spaesato Giuliano Gemma, sicuramente più a proprio agio con la Colt di Ringo". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 18 settembre 2001)
https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/i-corbari/23994/ 

Si è detto del film di Valentino Orsini del 1970, "Corbari", di essere stato infedele alla vicenda umana e politica del partigiano indipendente Silvio Corbari e dei suoi compagni, di Iris Versari e di tutti quanti. Dal punto di vista strettamente storico può darsi; ma non è un problema di storia, quanto di adesione. Il film di Valentino Orsini, interpretato da due splendidi Giuliano Gemma e Tina Aumont, aderisce, aderiva. In un modo in cui, in tempi di risorgente fascismo come questi qua, si sono disgraziatamente perse le tracce. Tracce che vorremmo ripercorrere qua attraverso il brano più celebre della meravigliosa colonna sonora (che nel film accompagna anche la scena della fucilazione dell'intera banda) composta per il film dal fiesolano Benedetto Ghiglia, una colonna sonora che sta alla pari del miglior Ennio Morricone senza aver mai raggiunto uguale notorietà.
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=57082&lang=it

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