Il nemico di mia moglie
AÑO
1959
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español e Italiano (Separados)
DURACIÓN
87 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Gianni Puccini
Bruno Baratti, Franco Castellano, Giuseppe Moccia, Puccini, Ettore Scola (Historia: Gino Mangini)
MÚSICA
Lelio Luttazzi
FOTOGRAFÍA
Gianni Di Venanzo (B&W)
REPARTO
Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Vittorio De Sica, Memmo Carotenuto, Luciana Paluzzi, Andrea Checchi
PRODUCTORA
D.D.L
GÉNERO
Comedia. Romance | Fútbol
Marco Tornabuoni è un arbitro di calcio, che vive un periodo di difficoltà con la moglie Luciana: entrambi si sentono reciprocamente trascurati, lui perché ritiene che la moglie sia una maniaca degli oggetti e dello stile di vita made in USA, lei perché lavora e la domenica vorrebbe stare con il marito che invece deve arbitrare le partite. Inoltre Marco viene continuamente licenziato dai posti di lavoro; grazie al suo amico Peppino trova lavoro nell'agenzia di viaggi dove questi lavora, ma viene licenziato in seguito a un disguido causato dallo stesso Peppino: dovendo Marco arbitrare una partita di recupero in un giorno infrasettimanale, Peppino lo sostituisce al lavoro e spedisce una famiglia di indiani a Bombay invece che a Pompei. Luciana riesce a far assumere Marco alla RCA dove lei stessa lavora, ma Marco combina un pasticcio con le buste paga dei dipendenti e viene licenziato.
Dopo l'ennesimo litigio, Marco fa ritorno alla casa di suo padre Ottavio, un uomo reazionario e bigotto, che lo fa assumere alla Biblioteca Angelica, dove lavorano lui stesso e Michele, cugino di Marco diventato prete, che fa da autista e segretario allo zio. Marco continua a fare l'arbitro di nascosto al padre, e durante una trasferta conosce Giulia, una ragazza che sembra interessarsi al calcio e apprezzare il mestiere di arbitro. Per evitare lo scandalo, Ottavio vince il suo snobismo e va a casa dei genitori di Luciana, presso i quali si è trasferita nel frattempo, per chiedere che sua nuora torni con suo figlio, ma l'unica cosa che ottiene è la distruzione della sua auto, dato che il padre di Luciana, Nando, è sfasciacarrozze e tiene l'officina sotto casa.
Intanto Giulia cerca di convincere Marco a truccare una partita, adducendo come scusa una sua presunta povertà, aggravata dalle condizioni mentali di sua zia, che aveva investito tutti i risparmi suoi e della nipote sulla partita della Fiorentina; tuttavia Marco scopre che si tratta di una truffa, abbandona Giulia e arbitra in maniera impeccabile la partita, ma viene aggredito sul treno per Roma da dei tifosi (probabilmente Giulia e il suo compare di truffa). Luciana, sentita la notizia, si precipita a casa di Ottavio per vedere suo marito e gli fa firmare una lettera di dimissioni da consegnare all'Associazione Italiana Arbitri; Ottavio intanto scopre, parlando al telefono con un cardinale, che suo figlio fa l'arbitro e che è anche bravo, si convince che quella è la strada giusta per lui, si fa consegnare la lettera di dimissioni e la strappa.
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_nemico_di_mia_moglie
TRAMA IL NEMICO DI MIA MOGLIE
La vita coniugale di Luciana e di Marco è turbata da continui litigi, causati dai gusti e delle inclinazioni diverse dei due. Marco si assenta ogni domenica per fungere da arbitro in qualche partita di calcio: questa è la sua passione; mentre Luciana ha la mania del vivere all'americana. Luciana, che è impiegata presso una casa di dischi, vorrebbe che suo marito si dedicasse ad un'attività positiva. Ella gli trova un impiego presso una società aerea; ma Marco, sempre distratto, combina dei pasticci ed è licenziato. Luciana allora, traendo profitto dalla benevolenza che le dimostra il suo direttore, riesce a procurare a suo marito un posto presso la stessa ditta. Ma anche qui Marco combina dei guai, e quando a complicare le cose s'aggiunge anche la gelosia di Luciana, egli abbandona impiego e moglie, e torna ad abitare col padre, rigido ed austero bibliotecario, che non gli ha mai perdonato di aver lasciato gli studi. Marco comincia a lavorare in biblioteca, ma la domenica scappa di casa con un pretesto per fare l'arbitro. In una di queste scappate incontra Giulia, una ragazza della quale s'innamora; ma ben presto s'accorge ch'ella tenta di circuirlo per indurlo a favorire, nella sua qualità di arbitro, una squadra che le sta a cuore. Amareggiato e deluso, Marco vorrebbe ritornare dalla moglie. Anche Luciana, che in un primo momento ha accettato la corte del suo direttore, vorrebbe riunirsi al marito. L'occasione per quella riconciliazione che entrambi desiderano è offerta da un incidente toccato a Marco, che avendo arbitrato una partita è stato malmenato dai tifosi. Informata dell'incidente; Luciana corre a lui e la pace è fatta.
CRITICA DI IL NEMICO DI MIA MOGLIE
"(...) Qui, se il discorso non portasse troppo lontano, sarebbe proprio il caso di fare un raffronto con la produzione più leggera e deteriore del cinema d'anteguerra: "Il nemico di mia moglie" non si salverebbe - lo potremmo giurare - che per la qualità della fotografia e per la buona volontà degli interpreti (...)". (L. Autera, "Bianco e Nero", 5, maggio, 1959).
CURIOSITÀ SU IL NEMICO DI MIA MOGLIE
- FONICO: FRANCO GROPPIONI.
https://www.comingsoon.it/film/il-nemico-di-mia-moglie/18835/scheda/
"Le belle sale di Palazzo Chigi sono protagoniste di questa divertente commedia di costume"
Tra le pellicole meno note girate a Palazzo Chigi di Ariccia, certamente la location castellana più utilizzata dal cinema (e dalla televisione), il film di Gianni Puccini è una divertente commedia senza grandi pretese, tipica del periodo del boom economico. Nota anche con il titolo di Il marito bello, narra le vicende coniugali di Marco (Marcello Mastroianni) e Luciana (Giovanna Ralli). Lei, impiegata modello in una importante casa discografica e fanatica del Made in Usa, non sopporta che il marito, distratto e indolente sul lavoro, anteponga la passione calcistica ad un impiego fisso; lui, che ha il pallino di fare l'arbitro, si sente trascurato e non sopporta la gelosia della moglie. Dopo l'ennessimo litigio, Marco torna a vivere nella grande casa natia con il padre, il professor Ottavio Tornabuoni (Vittorio De Sica), rigido e severo bibliotecario... Alla fine tutto si ricompone. Interpretato da un cast formidabile (oltre a Mastroianni, alla Ralli e a De Sica, ricordiamo Memmo Carotenuto, Raimondo Vianello, Riccardo Garrone e Teddy Reno che interpreta se stesso), il film ripropone i tipici luoghi comuni sui rapporti di coppia, dimostrando, tutto sommato, come certe dinamiche siano ancora attuali. Malgrado un'innegabile leggerezza di scrittura, Puccini non ha certo la cattiveria di Risi, Monicelli o Salce e ciò non gli permette di approfondire le pur interessanti notazioni di costume. Quasi tutti gli interni del film sono stati girati nelle sale di Palazzo Chigi. Un'irriconoscibile Sala Maestra è trasformata nella curiosa sede laziale dell'Associazione Italiana Arbitri con tanto di tavolo da ping pong. Alcune sale del piano nobile diventano invece gli ambienti dell'austera casa del prof. Tornabuoni. Riconosciamo in particolare il Salone Giallorosso, così denominato dal colore dei rivestimenti parietali, che fa da sfondo a numerose sequenze. Puccini utilizza anche gli ambienti della Galleria e della Scala Maestra e nel cortile è ripresa, tra l'altro, anche una curiosa partita di calcio tra prelati. Dal cortile di Palazzo Chigi si intravede in altre scene anche la seicentesca Piazza di Corte del Bernini con le fontane e la facciata della Collegiata di Santa Maria Assunta. Sul sito della Provincia di Roma, nella sezione Provincia in Luce, si può visionare un brevissimo spezzone di cinegiornale dell'epoca che mostra alcune riprese del set castellano.
Saverio Salamino
http://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1630
Muchas gracias
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