TITULO ORIGINAL
Genitori in blue jeans
AÑO
AÑO
1960
IDIOMA
IDIOMA
Italiano
SUBTITULOS
SUBTITULOS
No
DURACION
DURACION
100 min.
DIRECCION
DIRECCION
Camillo Mastrocinque
GUION
GUION
Oreste Biancoli, Vincenzo Talarico, Sergio Velitti, Dino Verde
REPARTO
REPARTO
Peppino De Filippo, Ugo Tognazzi, Scilla Gabel, Franco Fabrizi, Lynn Shaw, Corrado Pani, Cathia Caro, Alberto Talegalli, Irene Tunc, Hélène Chanel, Lidia Martora Maresca, Giuseppe Porelli, Lia Zoppelli, Tiberio Murgia, Giulio Girola, Giulio Calì, Sylva Koscina, Mario Carotenuto, Marisa Ancelli, Ignazio Dolce
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Alvaro Mancori
MONTAJE
MONTAJE
Roberto Cinquini
MUSICA
MUSICA
Piero Umiliani
PRODUCCION
PRODUCCION
Eramnno Donati e Luigi Carpentieri
GENERO
GENERO
Comedia / Grotesco
Sinópsis
Nella Roma bene molte persone frequentano la rinomata sartoria di Peppino, che rifiuta tutte le proposte di matrimonio. Mario vive con i soldi della moglie Lisa, che ha un negozio di biancheria per signora; Renzino, nonostante l'età non più verde, continua a cercare avventure con le ragazze; Gianni vende automobili e va avanti a cambiali. Peppino e Mario devono recarsi a Parigi e qui il sarto conosce la bella Margaret: decide di sposarla, ma solo dopo la decisione viene a sapere che la donna è una spogliarellista. (http://www.filmtv.it/)
Trama
Peppino, nato a Napoli, è il titolare di una rinomata sartoria per uomo di Roma: è ricco e interessato in più vasti affari. E' molto tirchio, ma ha l'ambizione di frequentare la cosiddetta buona società. A tale ambiente appartiene Wanda, di famiglia nobile, due volte divorziata, quarantenne, di bell'aspetto, giocatrice sfortunata, che gli amici vorrebbero vedere sposata a Peppino, che però è contrario al matrimonio. Alla stessa società appartengono: Mario, di origine popolana, marito di Lisa, proprietaria di un avviato negozio di biancheria per signora e padre di Giorgio laureando in medicina; poi Gianni, che vende automobili e tira avanti a forza di cambiali, aiutato da Colette una francese di cui è innamorato Roberto, direttore di banca. Ne fanno parte anche Clara che, in attesa del divorzio vive con Renzino eterno dongiovanni; ed Achille, scapolo cinquantenne, proprietario di farmacie, che è il più allegro buontempone della compagnia. Mario e Lisa, quando rincasano a tarda notte, sono redarguiti dal figlio Giorgio. Durante una momentanea assenza di Clara, Renzino ha un'avventura con una ragazza incontrata allo sci nautico, che invita in casa sua; ma il convegno è disturbato dall'arrivo di Marisa, la figlia sedicenne di Renzino, che ha dovuto lasciare il collegio in seguito ad un incendio. Marisa viene ospitata da Lisa nella sua villa di Sabaudia, dove Giorgio si è ritirato per studiare; e qui Renzino ha una nuova avventura. Roberto ha un convegno in automobile con Colette, ma viene sorpreso ed arrestato da due agenti. Lisa deve recarsi a Parigi per presentare i suoi modelli; ma Mario la convince a lasciarsi precedere da lui e Peppino in automobile, facendole presente che in tal modo è più facile passare la frontiera con la merce senza troppe noie. Una volta a Parigi, Mario e Peppino si danno alla pazza gioia e per assicurarsi delle facili conquiste, dispongono di alcuni modelli di Lisa. Questa, giunta a Parigi, scopre le malefatte del marito. Rimasto solo a Parigi, Peppino s'innamora di una bella inglese, Margaret, per la quale dimentica l'avarizia e vagheggia il matrimonio. In onore di Peppino e Margaret, Achille organizza, a Roma, una gran festa, durante la quale Margaret, nell'entusiasmo del ballo inizia uno spogliarello, rivelando la sua vera personalità.
Genitori in blue-jeans e la commedia erotica
Camillo Mastrocinque (1901 - 1969) è un regista romano che proviene dalla scenografia teatrale, gira una serie di pellicole in costume di impostazione teatrale, infine si dedica al genere comico. Il debutto alla regia è datato 1936 con Regina della Scala, diretto in collaborazione con Guido Salvini, ma il suo primo film autonomo è il romantico Voglio vivere con Letizia (1937). Camillo Mastrocinque si segnala per opere melodrammatiche, sentimentali, persino per un datato poliziesco come L’orologio a Cucù (1938), ambientato nella Livorno del 1815. Alcuni titoli: Inventiamo l’amore (1938), Bionda sotto chiave (1939), Validità giorni 10 (1939), La danza dei milioni (1940), Don Pasquale (1940), I mariti (1941), Ridi pagliaccio! (1941), L’ultimo ballo (1941), Turbine (9141), Fedora (1942), Le vie del cuore (1942), La maschera e il volto (1942), La statua vivente (1942), Il cavaliere del sogno (1946), Il vento m’ha cantato una canzone (1947), Il segreto di Don Giovanni (1947), Sperduti nel buio (1947), Arrivederci, papà (1948), L’uomo dal guanto grigio (1948), Duello senza onore (1949), Quel fantasma di mio marito (1950), interpretata da un giovane Walter Chiari, La cintura di castità (1950), che vede protagonista un ottimo Nino Taranto, Gli inesorabili (1950), un drammone con Rossano Brazzi, Il peccato di Anna (1952), altro melodramma interpretato da Anna Vita, Tarantella napoletana (1953), Café-Chantant (1953), Napoli terra d’amore (1954), Le vacanze del sor Clemente (1954).
Attanasio cavallo vanesio (1953) e Alvaro piuttosto corsaro (1954) sono trasposizioni cinematografiche delle commedie musicali di Renato Rascel, buon successo di pubblico ma il livello è inferiore alle opere messe in scena dal comico romano. Mastrocinque dirigerà ancora Rascel come protagonista di Anonima cocottes (1960) e Il corazziere (1960), pellicola che si ricorda per la canzone che spopolò a Sanremo. Tutti ricordano Mastrocinque come il regista dei migliori film interpretati da Totò, anche se la critica contemporanea li distrugge. Il regista comprende l’ingovernabilità del principe De Curtis e decide di fargli esprimere liberamente l’estro creativo. Nascono alcune opere indimenticabili come Totò all’inferno (1954), Totò, Peppino e la… malafemmina (1956), Siamo uomini o caporali? (1955), La banda degli onesti (1956), Totò lascia o raddoppia? (1956), Totò, Peppino e i fuorilegge (1956), Totò, Vittorio e la dottoressa (1957), Totò a Parigi (1958), La cambiale (1959) e il mitico Totòtruffa (1962).
Commedie interessanti di argomento piccante (per i tempi) sono Porta un bacione a Firenze (1955), con Marisa Merlini, È arrivata la parigina (1958), interpretato da Titina de Filippo e Magalì Noël, ma pure il divertente Le bellissime gambe di Sabrina (1958). Vacanze d’inverno (1959) è un film a episodi interpretato da Vittorio De Sica e Alberto Sordi, mentre Noi duri (1959) è un comico costruito sull’inedito duo Fred Buscaglione - Paolo Panelli, ma c’è anche Scilla Gabel a conferire un tocco di erotismo. Diciottenni al sole (1962) è un vacanziero - balneare che trova il modo di mostrare le castigate grazie di Catherine Spaak e Lisa Gastoni, tra amori che nascono e muoiono nel breve volgere di un’estate. La commedia è nelle corde di Mastrocinque che dirige il comico - storico Gli eroi del doppio gioco (1962) e I motorizzati, film a episodi sui moderni mezzi di trasporto, interpretato da Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Franca Valeri e Nino Mnafredi. Nell’ultima parte della carriera trova il tempo di girare anche un paio di discreti horror gotici come La cripta e l’incubo (1964) e Un angelo per Satana (1966).
Il comico resta il suo genere prediletto, spesso condito di un blando erotismo, lavori come …E la donna creò l’uomo (1963), Te lo leggo negli occhi (1966) e La più bella coppia del mondo (1968), una via di mezzo tra film musicale e commedia. Stasera Fernandel (1968) è il suo ultimo lavoro televisivo, che segue di alcuni anni Le avventure di Laura Storm (1963). Mastrocinque dirige circa sessanta pellicole, tra comici, drammatici, film in costume, trasposizioni di opere (Figaro, il barbiere di Siviglia, 1955) e corti televisivi. Si ricorda per due interpretazioni come attore ne In nome della legge (1948) e Gli imbroglioni (1963).
Genitori in blue-jeans (1960) di Camillo Mastrocinque è un film brillante che anticipa le commedie sexy degli anni Settanta e forse proprio per questo non gode buona critica. Il soggetto è di Oreste Biancoli, mentre la sceneggiatura è di Vincenzo Talarico, Sergio Velitti e Dino Verde. La fotografia è di Alvaro Mancori e il montaggio di Roberto Cinquini. Interpreti: Peppino De Filippo, Ugo Tognazzi, Scilla Gabel, Franco Fabrizi, Lynn Shaw, Corrado Pani, Alberto Telegalli, Sylva Koscina, Mario Carotenuto, Lia Zoppelli e Tiberio Murgia. La musica di Piero Umiliani e le canzoni di Tony Del Monaco fanno da sfondo a una storia che vede protagonisti un gruppo di amici in vacanza a Parigi.
Peppino De Filippo è un sarto avaro che non vuol saperne di sposare una donna che lo corteggia con insistenza, ma a Parigi perde la testa per un’americana. Mario Carotenuto è il marito fedifrago di una ricca sarta che se la fa con una spogliarellista, ma quando viene scoperto si riappacifica con la moglie perché non può fare a meno dei suoi soldi. Tiberio Murgia è un poliziotto integerrimo che coglie in flagrante le coppie clandestine quando si appartano in auto. Ugo Tognazzi è un padre severo con la figlia, costretta a studiare dalle suore, ma in privato manda avanti una relazione fissa, passa da una conquista all’altra e non si scompone deve corteggiare una sedicenne. Scilla Gabel, Lynn Shaw e Sylva Koscina conferiscono un tocco di sensualità alla pellicola, si spogliano abbastanza, coperte da ammiccanti babydoll di pizzo nero. Alberto Telegalli è l’amico ironico che fa scherzi feroci a tutti, spesso anche di pessimo gusto, ma è l’animatore del gruppo. Franco Fabrizi e Corrado Pani completano la banda di amici quarantenni dediti a una dolce vita in tono minore tra Roma e Parigi.
La critica alla piccola e media borghesia romana è evidente, così come il regista ironizza sottilmente su vizi privati e pubbliche virtù. I figli sembrano più saggi dei genitori, visto che i maturi adulti passano il tempo a caccia di belle donne e sono dediti alle facili avventure. Genitori in blue jeans anticipa molte tematiche che saranno sviluppate in maniera più ampia da Pietro Germi nel successivo Signore e signori (1965), ma per certi versi anche nella saga Amici miei di Mario Monicelli e Nanni Loy. “Le battute e le situazioni sono da avanspettacolo”, come annota saggiamente Pino Farinotti, ma la pellicola è ancora oggi godibile e resta un esempio di comicità intelligente e maliziosa.
Gordiano Lupi
http://cinetecadicaino.blogspot.com.ar/2011/09/camillo-mastrocinque.html
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ResponderEliminarGrazie come sempre :-)
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