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martes, 21 de agosto de 2012

Il terzo occhio - Mino Guerrini (1966)

TITULO ORIGINAL Il terzo occhio
AÑO 1966
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e Inglés (Separados)
DURACION 86 min.
DIRECCION Mino Guerrini (James Warren)
ARGUMENTO Gilles De Reys
GUION Mino Guerrini, Piero Regnoli
REPARTO Marina Morgan, Franco Nero, Gioia Pascal, Richard Hillock, Diana Sullivan, Olga Sunbeauty
FOTOGRAFIA Sandy Deaves
MONTAJE Ornella Micheli
MUSICA Francesco De Masi
PRODUCCION Louis Mann para para Panda Cinematografica
GENERO Horror

SINOPSIS El joven conde Mino vive en un castillo junto a su madre y el ama de llaves, Marta. Ambas, se han mostrado siempre celosas de que otra mujer pudiera entrar en la vida de Mino. Cundo llega la hora de casarse con su prometida, Laura, esta es víctima de un misterioso accidente y muere. Poco antes, la madre de Mino también muere asesinada de forma misteriosa. Mino, que queda solo en el castillo junto a Marta, enloquece y comienza a matar a jóvenes de forma implacable apoyado por el ama de llaves, quien siempre ha estado obsesionada con él. Un día, el castillo es visitado por una joven llamada Daniela, con un enorme parecido a Laura, su difunta prometida...




Mediados de los 60 fueron tiempos cambiantes para el thriller y el horror italiano, el gótico declinaba dejando su sitio al vibrante giallo. De esa fricción saltaron chispas tan singulares como esta perla malsana, firmada por el bien poco destacado Mino Guerrini todavía en contrastado blanco y negro (fenomenal trabajo de Alessandro D’Eva, sacando gran partido de las sombras los espacios e incluso la expresividad monocromática del vestuario) y enroscada a una historia con un pie en cada género. Un señorito, hijo de mamá, pierde en un brutal accidente automovilístico a su prometida (la bella Erika Blanc) y simultáneamente la criada de la casa finiquita a su tiránica madre, la consecuencia es que el joven se desquicia por completo y establece una retorcida relación de interdependencia con la sirvienta (Gioia Pascal), la cual, encima, lo desea en secreto. Aficionado a la taxidermia embalsama el cadáver de su amada y lo coloca en el lecho nupcial a estrenar mientras desfoga  su psicosis en muchachas de vida alegre a las cuales estrangula entre espasmos orgásmicos junto al susodicho cadáver. Luego el dúo las deshace en ácido. Ahí es nada. Pero, siempre hay un pero, la hermana gemela de la fallecida aparece sorpresivamente y todo se precipita a la demencia absoluta.
Tortuosa y estilizada, comparte con el gótico la pulsión enfermiza de ultratumba, la localización romántica del caserón, la atmósfera densa, opresiva, y el peso del pasado como una maldición. Mientras que se deleita con elementos tan gialloesque como la feroz psicopatía sexual del protagonista (un Franco Nero insólito), el deleite físico en el acto de matar, tanto a mano como mediante la recurrente arma blanca (y fálica), amén de puntuales detalles formales como la cámara subjetiva o la peregrina explicación de la desviación asesina, aquí expuesta en el prólogo y no a modo de corolario, como fue habitual luego. Raptos de Psicosis por aquí y por allá, formidable banda sonora de Francesco de Masi, alternando el arrebato lírico y la caricia jazzistica, y un film quizás atropellado por momentos pero enteramente disfrutable. Curiosamente Mario Bava empleó el elemento de la “novia cadáver” para su reivindicable El diablo se lleva a los muertos (ya repasada aquí) y en 1979 el encallecido Joe D’Amato perpetro un sanguinolento remake bajo el título de Buio Omega.
http://esbilla.wordpress.com/2011/05/14/amarillo-es-el-color-vol-1il-terzo-occhiouna-droga-llamada-helenla-cola-del-escorpionla-tarantula-del-vientre-negrola-muerte-acaricia-a-medianochedelirio-caldo/
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Trama
Mino vive con la madre nel castello avito. E' loro ospite Daniela, la fidanzata del nobile giovane, contro la quale però si appuntano gli strali della gelosa madre e di Marta, la governante, nascostamente innamorata del ragazzo. Tale situazione induce Daniela ad allontanarsi precipitosamente, finendo però con la macchina in un lago, avendole Marta sabotato i freni. Mentre Mino, che ha seguito Daniela, ne sta trasportando il corpo alla villa, sua madre bisticcia aspramente con Marta che la uccide. Sconvolto, Mino s'allontana, tornando al castello insieme ad una donna di facili costumi che uccide con violenza non appena questa si mostra sconvolta a causa dello strano contegno del cliente. Marta, scoperto il delitto, offre il suo aiuto, convinta di ottenere finalmente in questo modo l'affetto del giovane. Ma la situazione viene turbata nuovamente dall'arrivo di Laura, sorella di Daniela, e a lei stranamente somigliante. Delle nuove reazioni di Mino fa le spese prima Marta che viene da lui aggredita, poi Laura che viene trascinata verso la spiaggia. Ma, per fortuna, una delle due donne riesce ad attirare l'attenzione della polizia che interviene appena in tempo per raccogliere le dichiarazioni di Marta morente e per salvare la vita di Laura.
Note
MINO GUERRINI HA FIRMATO LA SCENEGGIATURA E LA REGIA CON LO PSUEDONIMO DI JAMES WARREN, MENTRE PIERO REGNOLI HA FIRMATO COME DEAN CRAIG.
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=19124

La Frase dal Film
“Sei malato, Mino, e lo sai. Sai anche che non potrai mai guarire. E' inutile che tu ti illuda, qualcosa ti spingerà a fare nuove vittime. Solo una donna che divida tutto con te può comprenderti e aiutarti. Sarò una moglie comprensiva, unità a te nel bene e soprattutto nel male”

Orrorone di casa nostra che mischia, riuscendoci, goticismi frediani e moderni plot di stampo hitchcockiani, che da quel di Psycho (1960) aveva posto allo stato dell'arte l'horror con base psicopatologica. Qui siamo sul campo minato della necrofilia, argomento da trattare con le pinze data l'italica censura dei tempi. Il regista Guerrini, ai tempi una promessa poi non mantenuta, gira col cognome straniero questo film poco noto di cui poi Joe D'Amato nel 1979 farà un remake non ufficiale, o se non altro ne prenderà due terzi della trama per realizzare Buio Omega, trucidissmo pezzo di ciema bis la cui dose di splatter l'ha reso famoso fra i fans dell'horror molto più de Il Terzo Occhio. Impregnato di melodrammaticità come si conveniva al cinema del tempo ma anche di morbosi sentimenti incestuosi e rabbiose grida, il film di Guerrini offre come protagonista un acerbo Franco Nero (anche lui inglesizzato in Frank) che assomiglia parecchio a un giovane Terence Hill, insieme alla Blank (nei credits come Diana Sullivan) in doppio ruolo di fidanzata e sorella della fidanzata, altra situazione hitchcockiana. Peccato che l'atro nodo morboso della faccenda al di là della necrofilia, ovvero il rapporto a doppio filo che lega Mino alla arcigna madre, venga risolto troppo velocemente con l'uccisione della vecchia magistralmente interpretata dall'attrice Olga Solbelli che morirà l'anno dopo. Per niente male alcune situazioni di humor nero, come quando una prostituta entra in macchina di Mino e chiede cosa vorrebbe fare e lui le dice che vuole fare solo ciò che fanno gli altri uomini; stacco e si passa a Mino che strangola la prostituta. Audace per i tempi nonostante i toni attenuati, Il Terzo Occhio si rivela come un piccolo gioiello di vecchio cinema macabro pervaso da una non comune atmosfera decadente e con tocchi di eros da straculto, tipo lo spogliarello di Marina Morgan (sì, la fu Signorina Buonasera) nei panni della prostituta-stripper con dei copricapezzoli larghi come due piatti del servizio buono. Chi è giovane non può capire ma è come se adesso la presentatrice delle previsioni del tempo facesse anche un calendario erotico... forse è l'esempio sbagliato. Comunque sia, a questo film del '66 si perdonano facilmente copricapezzoli, una certa lentezza e l'interpretazione di un Franco Nero che passa dal gesso all'eccesso. Da riscoprire e rivalutare.
Forse non tutti sanno che Franco Nero, nel documentario Giornata Nera (2006) dichiara che Il Terzo Occhio è stato il film decisivo per il decollo della propria carriera.
http://www.exxagon.it/terzoocchio.html

3 comentarios:

  1. Excelente con Franco Nero. YA estoy ansioso por verla. GRacias por este Cine tan maravilloso. Saludos de Perú

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