ESPACIO DE HOMENAJE Y DIFUSION DEL CINE ITALIANO DE TODOS LOS TIEMPOS



Si alguién piensa o cree que algún material vulnera los derechos de autor y es el propietario o el gestor de esos derechos, póngase en contacto a través del correo electrónico y procederé a su retiro.




martes, 20 de julio de 2021

Il marito bello (il nemico di mia moglie) - Gianni Puccini (1959)

 

TÍTULO ORIGINAL
Il marito bello (il nemico di mia moglie)
AÑO
1959
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
87 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Gianni Puccini
ASISTENTE DE DIRECCIÓN
Gabriele Palmieri
GUIÓN
Bruno Baratti, Franco Castellano, Giuseppe Moccia, Puccini, Ettore Scola. Historia: Gino Mangini
MÚSICA
Lelio Luttazzi
FOTOGRAFÍA
Gianni Di Venanzo (B&W)
REPARTO
Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Vittorio De Sica, Memmo Carotenuto, Luciana Paluzzi, Andrea Checchi
PRODUCTORA
D.D.L
GÉNERO
Comedia. Romance | Fútbol

Sinopsis
Comedia costumbrista que recoge la vida cotidiana de un matrimonio de clase media, el formado por Marco y Luciana. Él es un apasionado del fútbol y se dedica a arbitrar partidos, mientras que ella, más idealista, ama la vida americana. (FILMAFFINITY)
 
2 

 ...
Gianni Puccini replica argomenti e tematiche de Il marito (1958; vedi) ne Il nemico di mia moglie o Il marito bello (mar. 1959; 95 min.), commedia vivace e spiritosa che esamina nuovamente la battaglia dei sessi alla fine del decennio.
Luciana (un’ottima Giovanna Ralli) è una perfetta moglie moderna: lavora come segretaria, cura il decoro della casa, finge di non accorgersi della corte che gli fa il padrone (Andrea Checchi) e promette al marito Marco (M. Mastroianni) un figlio nel prossimo futuro. Di contro, però, pretende un’assoluta disponibilità di quest’ultmo il quale, devoto e fedele, ha un’unica passione: la domenica arbitra partite di una certa importanza e spera di fare carriera in quel settore. La moglie non sopporta il calcio (espressione di uno spirito bellico tutto maschile cui è naturalmente estranea a differenza di tante creature femminili omologate al maschio del nuovo millennio), non tollera di passare le domeniche da sola e affligge Marco che, invece, non molla e difende accanitamente quel suo spazio di libertà. Le rispettive famiglie rappresentano, in maniera quasi didascalica, i due mondi contrapposti della società patriarcale tradizionale e di quella paritaria moderna. Il padre di Marco (un De Sica di maniera) è un aristocratico studioso di cose liturgiche, gestisce un’aulica biblioteca e, come il monsignore de Il marito, invita la moglie a rispettare la naturale superiorità dell’uomo e ad adeguarvisi. Al contrario la famiglia di popolani, guidata da Memmo Carotenuto, parteggia per la loro congiunta Luciana. Tra le cose più riuscite c’è l’incontro/scontro tra queste due realtà incompatibili nella cornice austera della biblioteca religiosa. Come la moglie de Il marito obbligava Sordi a non andare alla partita e ad ascoltare tediosi quartetti d’archi, così Luciana cerca di controllare da vicino la vita di Marco (lo fa assumere nella sua ditta) in modo da disincentivare la sua passione calcistica. Si giunge ad una aperta rottura tra i due e alla separazione. Marco vive anche un breve flirt con Giulia (Luciana Paluzzi) che si rivelerà una truffatrice di basso rango che tentava di fargli commettere irregolarità durante l’arbitraggio. Marco tornerà, infine, da Luciana senza che la questione calcistica giunga a una soluzione chiara e condivisa.
Puccini ritrae la lotta tra i sessi in questo momento speciale della storia italiana, quando dopo la chiusura delle case chiuse, la morte di Pio XII e le prime aperture al Psi della DC portano con sé nuove tendenze egualitarie, anche tra le mura domestiche. Luciana è il prototipo della donna moderna e determinata: bella, disponibile, non pedante (come la protagonista de Il marito) tende a egemonizzare il proprio dominio familiare, costringendo il marito a vivere secondo i suoi ritmi e le sue esigenze. Una velata misoginia continua a serpeggiare in questo suo ritratto mentre intorno a lei uno stuolo di donne più semplici (guidate da Gisella Sofio) continua a disegnare l’idea femminile della donna felicemente sottomessa a un “marito bello” come Marco. Queste impiegate, attratte dal marito della rivale, invano lo insidiano e cercano di distorglierlo dalla moglie autoritaria, proponendosi come figure femminili servizievoli e ubbidienti. L’ampio spazio lasciato ai “sermoni” di De Sica ribadisce questa generica sfiducia in donne troppo volitive e invadenti. Ciononostante la simpatia con cui Puccini guarda alla Ralli ci fa comprendere che ormai la battaglia è aperta e il suo esito è tutt’altro che scontato.
Gli incassi furono modesti.
...
http://www.giusepperausa.it/camping.html

 

TRAMA
La vita coniugale di Luciana e di Marco è turbata da continui litigi, causati dai gusti e delle inclinazioni diverse dei due. Marco si assenta ogni domenica per fungere da arbitro in qualche partita di calcio: questa è la sua passione; mentre Luciana ha la mania del vivere all'americana. Luciana, che è impiegata presso una casa di dischi, vorrebbe che suo marito si dedicasse ad un'attività positiva. Ella gli trova un impiego presso una società aerea; ma Marco, sempre distratto, combina dei pasticci ed è licenziato. Luciana allora, traendo profitto dalla benevolenza che le dimostra il suo direttore, riesce a procurare a suo marito un posto presso la stessa ditta. Ma anche qui Marco combina dei guai, e quando a complicare le cose s'aggiunge anche la gelosia di Luciana, egli abbandona impiego e moglie, e torna ad abitare col padre, rigido ed austero bibliotecario, che non gli ha mai perdonato di aver lasciato gli studi. Marco comincia a lavorare in biblioteca, ma la domenica scappa di casa con un pretesto per fare l'arbitro. In una di queste scappate incontra Giulia, una ragazza della quale s'innamora; ma ben presto s'accorge ch'ella tenta di circuirlo per indurlo a favorire, nella sua qualità di arbitro, una squadra che le sta a cuore. Amareggiato e deluso, Marco vorrebbe ritornare dalla moglie. Anche Luciana, che in un primo momento ha accettato la corte del suo direttore, vorrebbe riunirsi al marito. L'occasione per quella riconciliazione che entrambi desiderano è offerta da un incidente toccato a Marco, che avendo arbitrato una partita è stato malmenato dai tifosi. Informata dell'incidente; Luciana corre a lui e la pace è fatta.


CRITICA
"(...) Qui, se il discorso non portasse troppo lontano, sarebbe proprio il caso di fare un raffronto con la produzione più leggera e deteriore del cinema d'anteguerra: "Il nemico di mia moglie" non si salverebbe - lo potremmo giurare - che per la qualità della fotografia e per la buona volontà degli interpreti (...)". (L. Autera, "Bianco e Nero", 5, maggio, 1959).
https://www.comingsoon.it/film/il-nemico-di-mia-moglie/18835/scheda/


Il marito bello (il nemico di mia moglie) (1959) [5 errori]

Incongruenza: [N° 92077] 1'54'' Mastroianni e Furia armeggiano attorno alla bellissima Vespa (una 150 del 57/58) di Marcello,che non parte. 3'01'' Mastroianni giustifica il suo ritardo: "Ma se mi si è rotta la Lambretta mica è colpa mia!" (confermato dal labiale). MAI un vespista chiamerebbe il proprio mitico scooter col nome di quel surrogato.

Luci: [N° 92078] 7'48'' Camera da letto. Mastroianni in piedi,frontale,mezza figura: la parete della stanza alle sue spalle piomba improvvisamente nell'oscurità (è saltata una luce del set).

Continuità: [N° 92079] Sulla destra schermo Mastroianni (di 3/4 dalla sua sinistra,frontale) è seduto sul divano: alla sua sinistra è sdraiato il suo enorme sanbernardo. La testa del cane è distante una ventina di centimetri (35'43'') dal braccio sinistro dell'attore. Nuovo ciak,stesso tempo,controcampo: il cane,ripreso posteriormente,ha la testa poggiata sul braccio sinistro dell'attore.

Continuità: [N° 92080] Notte,viaggio in treno: Mastroianni abborda la Paluzzi. Stacco sul treno che passa (esterni) a 61'32'' circa: giorno pieno. Nuovo ciak all'interno dello scompartimento,stesso tempo: fuori dai finestrini regna l'oscurità.

Continuità: [N° 92081] 74'48'' Sul tavolo d'un ristorante,primo piano d'una chiave appesa ad un portachiavi: la chiave sta sul bordo del tavolo,in primo piano. Nuovo ciak,Checchi e la Ralli si siedono (nessuno di loro tocca niente) e quando la chiave torna in campo,nove secondi dopo,s'è spostata d'una decina di cm. verso il centro del tavolo.
https://www.bloopers.it/testo/index.php?id_film=11910&Lettera=M


"Le belle sale di Palazzo Chigi sono protagoniste di questa divertente commedia di costume"

Tra le pellicole meno note girate a Palazzo Chigi di Ariccia, certamente la location castellana più utilizzata dal cinema (e dalla televisione), il film di Gianni Puccini è una divertente commedia senza grandi pretese, tipica del periodo del boom economico. Nota anche con il titolo di Il marito bello, narra le vicende coniugali di Marco (Marcello Mastroianni) e Luciana (Giovanna Ralli). Lei, impiegata modello in una importante casa discografica e fanatica del Made in Usa, non sopporta che il marito, distratto e indolente sul lavoro, anteponga la passione calcistica ad un impiego fisso; lui, che ha il pallino di fare l'arbitro, si sente trascurato e non sopporta la gelosia della moglie. Dopo l'ennessimo litigio, Marco torna a vivere nella grande casa natia con il padre, il professor Ottavio Tornabuoni (Vittorio De Sica), rigido e severo bibliotecario... Alla fine tutto si ricompone. Interpretato da un cast formidabile (oltre a Mastroianni, alla Ralli e a De Sica, ricordiamo Memmo Carotenuto, Raimondo Vianello, Riccardo Garrone e Teddy Reno che interpreta se stesso), il film ripropone i tipici luoghi comuni sui rapporti di coppia, dimostrando, tutto sommato, come certe dinamiche siano ancora attuali. Malgrado un'innegabile leggerezza di scrittura, Puccini non ha certo la cattiveria di Risi, Monicelli o Salce e ciò non gli permette di approfondire le pur interessanti notazioni di costume. Quasi tutti gli interni del film sono stati girati nelle sale di Palazzo Chigi. Un'irriconoscibile Sala Maestra è trasformata nella curiosa sede laziale dell'Associazione Italiana Arbitri con tanto di tavolo da ping pong. Alcune sale del piano nobile diventano invece gli ambienti dell'austera casa del prof. Tornabuoni. Riconosciamo in particolare il Salone Giallorosso, così denominato dal colore dei rivestimenti parietali, che fa da sfondo a numerose sequenze. Puccini utilizza anche gli ambienti della Galleria e della Scala Maestra e nel cortile è ripresa, tra l'altro, anche una curiosa partita di calcio tra prelati. Dal cortile di Palazzo Chigi si intravede in altre scene anche la seicentesca Piazza di Corte del Bernini con le fontane e la facciata della Collegiata di Santa Maria Assunta. Sul sito della Provincia di Roma, nella sezione Provincia in Luce, si può visionare un brevissimo spezzone di cinegiornale dell'epoca che mostra alcune riprese del set castellano.
Saverio Salamino
http://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1630

No hay comentarios:

Publicar un comentario