(A mi querido amigo Daniel P., maestro de la amistad)
TÍTULO ORIGINAL La regina degli scacchi
AÑO 2001
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 98 min.
DIRECTOR Claudia Florio
GUIÓN Claudia Florio
MÚSICA Luis Bacalov
FOTOGRAFÍA Luciano Tovoli
REPARTO Barbora Bobulova, Toni Bertorelli, Ettore Bassi, Massimo De Rossi, Felice Andreasi, Valeria D'Obici
PRODUCTORA Archipelago Cinematografica
GÉNERO Drama | Ajedrez. Adopción
SINOPSIS Maria Adele (Barbora Bobulova) es una joven prodigio del ajedrez con apenas 17 años de edad, pero sufre de terribles pesadillas. Aunque ella sabe que estas pesadillas están de alguna manera relacionadas con su infancia, ella no recuerda nada, pues las causas permanecen enterradas en el pasado. Un día encuentra una carta que le hace sospechar que es adoptada. Conocedora de que en la vida, como en el ajedrez, hay que tener una estrategia para aprender y sobrevivir, la chica se dispone a encontrar a su madre natural. Con la ayuda de Emilio (Ettore Bassi), una joven reportero y amigo, Maria comienza a buscar a su madre biológica, y de paso las claves de su pasado. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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http://www.4shared.com/file/HLjKLntc/LRDS-CF__2001_avi.html?
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http://www.4shared.com/file/ekwCJCXX/LRDS-CF__2001_avi.html?
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Subtítulos (Español)
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Subtítulos (Español)
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Una storia di provincia, un film d’altri tempi, una grande attrice e un finale a sorpresa. Sono queste le caratteristiche di questa pellicola di Claudia Florio.
Con un ritmo della narrazione di puro stampo letterario si muove questa storia che indaga i sottili meccanismi psicologici degli uomini. Ispirato ad un fatto realmente accaduto, la sceneggiatura ben intreccia le personali vicende dei personaggi con l’amore della protagonista per gli scacchi.
Maria Adele (la bravissima Barbora Bobulova) è una ragazza di 17 anni che non ha amici e vive sola con il padre. Soffre in silenzio la recente scomparsa della madre. Il suo unico grande amore è per gli scacchi. Gioca via Internet, sfida nei bar cinque persone contemporaneamente, partecipa a tornei e vince tutti i suoi incontri.
Durante una partita conosce Emilio un giornalista sportivo molto curioso. Lui le chiede un’intervista e dopo un po’ di diffidenza lei accetta. Trai due nasce una forte amicizia. Ma ben presto Maria Adele scopre che Emilio non è un cronista sportivo ma bensì un giornalista che sta conducendo un’inchiesta sulla pedofilia e ha buone ragioni per credere che Sterlizia, maestro di Scacchi di Maria Adele, ne sia coinvolto. Intanto la giovane Maria Adele trova in un baule una vecchia lettera indirizzata a sua madre, nella quale il padre si dice disposto ad adottare un figlio. Il pensiero di essere stata adottata si fa strada nella mente della ragazza che a quel punto si allontanerà da tutti alla ricerca di un passato oscuro ma che si rivelerà pieno di sorprese.
La pellicola scorre lenta come un romanzo russo. La regista usa le partite a scacchi per alternare e alzare il ritmo del film. Una fotografia sottotono e delle scenografie volutamente dimesse ben rappresentano l’ambiente di provincia delle marche. Ma il film che a volte stanca anche lo spettatore più attento si regge sulla bravura della sua protagonista, la slovacca Barbora Bobulova (“Il principe di Homburg”) che nonostante la differenza d’età con il suo personaggio è molto credibile nel ruolo di un adolescente di provincia che non ha rapporti e vive solo di scacchi.
Leonardo Godano
http://www.film.it/televisione/notizie/recensione-la-regina-degli-scacchi/
GIOCHI DI CINEMA E IN LETTERATURA
"LA REGINA DEGLI SCACCHI"
"LA REGINA DEGLI SCACCHI"
La regina degli scacchi esce dal solito cliché narrativo sul mondo del giocodove, se il protagonista non è un maniaco omicida o un aguzzino nazista,allora è inevitabilmente destinato al suicidio o al manicomio o quantomenoalla depressione e all’alcolismo.
Beth Harmon, la splendida regina di questo libro, è sì alle prese con seri problemi di dipendenza e di alcolismo, ma per una volta il gioco non èla causa di tali problemi, bensì il mezzo attraverso cui può uscirne.
Beth cresce in un orfanotrofio grigio e poco stimolante, dove di notte si riesce a dormire soltanto con l’ausilio di quelle pillole verdi che la direzionepropina ai bambini «per regolare il loro umore». Timida, bruttina, disadattata, Beth trova il proprio riscatto sulla scacchiera del custode, appassionato di questo gioco. Dalla cantina dell’orfanotrofio ai massimi tornei mondiali il passo è breve; molto più lungo e difficile il percorso interiore che la giovane deve compiere per liberarsi delle sue dipendenze e della fragilità psicologica.
È faticoso assecondare e nutrire un talento enorme come il suo, ma la sua salvezza parte proprio dalla consapevolezza del suo talento e dalla decisione di non sprecarlo. Insomma, anche grazie agli scacchi è finalmente in grado di vincere la partita contro se stessa.
Questo del talento – come ben sottolinea Tommaso Pincio nella prefazione – è il tema centrale delle opere di Tevis. Lo spaccone, Il colore dei soldi, L’uomo che cadde sulla terra sono tutti celebri romanzi (da cui sono stati tratti ancor più celebri film) incentrati sul talento. La fatica del talento. Il prezzo del talento. Il dolore del talento. E hanno sempre una componente autobiografica. Ci spiega Pincio che Tevis: «... fu un giocatore di biliardo, fu uno scacchista e, sotto certi aspetti, fu un alieno. Viene da sé che fu anche un alcolista. Dal suo punto di vista fu soprattutto un alcolista, o meglio una persona che per molto tempo annegò il proprio talento nell’alcol. Egli fu dunque lo spaccone Fast Eddie, l’alieno Thomas Jerome Newton, ma fu soprattutto la scacchista Beth Harmon».
L’aspetto che più colpisce di questo romanzo è la grande tensione emotiva che l’autore riesce a trasmettere descrivendo nient’altro che partite di scacchi. Ogni mossa di Beth è commentata, ogni suo ragionamento descritto con grande accuratezza e partecipazione. Ogni lettore, anche se completamente digiuno del gioco, si sente catapultato sulla poltroncina di Beth e vive in prima persona le sue partite. Sente la sua tensione, si emoziona con lei, assapora la gioia della vittoria e l’amarezza della sconfitta.
Il romanzo descrive moltissime partite, una delle quali, la sconfitta di Beth da parte del campione Borgov nel corso di un torneo a Città del Messico, è interamente ricostruibile:
Bianco Vasily Borgov, nero Elizabeth Harmon:
1. e4, e5; 2. Cf3, Cc6; 3. Ab5, a6; 4. Aa4, Cf6; 5. O-O, Cxe4; 6. d4, b5; 7.
Ab3, d5; 8. dxe5, Ae6; 9. De2, Ca5; 10. Cd4, c5; 11. Cxe6, fxe6; 12. c3,
Cxb3; 13. axb3, Db6; 14. Ae3, Ae7; 15. Dg4, O-O;16. f3, d4; 17. Ah6.
Non sfuggiranno ai lettori più attenti un paio di piccoli errori tecnici, peccati assolutamente veniali.
Beth gioca poi una partita alla cieca contro Benny, che apre con e4; Beth risponde c5, la difesa Siciliana, la sua preferita. Dopo 2. Cf3, d6; 3. d4, cxd4; 4. Cxd4, Cf6; 5. Cc3, g6, alla sesta mossa Benny gioca f4, la sottovariante Levenfish della variante del Dragone. Beth risponde pedone in f5, mossa impossibile per il Cavallo nero in f6. Poi ancora, dopo Cf3, Beth dice: «Ok prendo il Cavallo». Come può Beth prendere il Cf3? Che mossa ha compiuto al posto di f5?
di Walter Tevis
http://www.studiogiochi.com/p/Giornalismo-La-regina-degli-scacchi.html
Beth Harmon, la splendida regina di questo libro, è sì alle prese con seri problemi di dipendenza e di alcolismo, ma per una volta il gioco non èla causa di tali problemi, bensì il mezzo attraverso cui può uscirne.
Beth cresce in un orfanotrofio grigio e poco stimolante, dove di notte si riesce a dormire soltanto con l’ausilio di quelle pillole verdi che la direzionepropina ai bambini «per regolare il loro umore». Timida, bruttina, disadattata, Beth trova il proprio riscatto sulla scacchiera del custode, appassionato di questo gioco. Dalla cantina dell’orfanotrofio ai massimi tornei mondiali il passo è breve; molto più lungo e difficile il percorso interiore che la giovane deve compiere per liberarsi delle sue dipendenze e della fragilità psicologica.
È faticoso assecondare e nutrire un talento enorme come il suo, ma la sua salvezza parte proprio dalla consapevolezza del suo talento e dalla decisione di non sprecarlo. Insomma, anche grazie agli scacchi è finalmente in grado di vincere la partita contro se stessa.
Questo del talento – come ben sottolinea Tommaso Pincio nella prefazione – è il tema centrale delle opere di Tevis. Lo spaccone, Il colore dei soldi, L’uomo che cadde sulla terra sono tutti celebri romanzi (da cui sono stati tratti ancor più celebri film) incentrati sul talento. La fatica del talento. Il prezzo del talento. Il dolore del talento. E hanno sempre una componente autobiografica. Ci spiega Pincio che Tevis: «... fu un giocatore di biliardo, fu uno scacchista e, sotto certi aspetti, fu un alieno. Viene da sé che fu anche un alcolista. Dal suo punto di vista fu soprattutto un alcolista, o meglio una persona che per molto tempo annegò il proprio talento nell’alcol. Egli fu dunque lo spaccone Fast Eddie, l’alieno Thomas Jerome Newton, ma fu soprattutto la scacchista Beth Harmon».
L’aspetto che più colpisce di questo romanzo è la grande tensione emotiva che l’autore riesce a trasmettere descrivendo nient’altro che partite di scacchi. Ogni mossa di Beth è commentata, ogni suo ragionamento descritto con grande accuratezza e partecipazione. Ogni lettore, anche se completamente digiuno del gioco, si sente catapultato sulla poltroncina di Beth e vive in prima persona le sue partite. Sente la sua tensione, si emoziona con lei, assapora la gioia della vittoria e l’amarezza della sconfitta.
Il romanzo descrive moltissime partite, una delle quali, la sconfitta di Beth da parte del campione Borgov nel corso di un torneo a Città del Messico, è interamente ricostruibile:
Bianco Vasily Borgov, nero Elizabeth Harmon:
1. e4, e5; 2. Cf3, Cc6; 3. Ab5, a6; 4. Aa4, Cf6; 5. O-O, Cxe4; 6. d4, b5; 7.
Ab3, d5; 8. dxe5, Ae6; 9. De2, Ca5; 10. Cd4, c5; 11. Cxe6, fxe6; 12. c3,
Cxb3; 13. axb3, Db6; 14. Ae3, Ae7; 15. Dg4, O-O;16. f3, d4; 17. Ah6.
Non sfuggiranno ai lettori più attenti un paio di piccoli errori tecnici, peccati assolutamente veniali.
Beth gioca poi una partita alla cieca contro Benny, che apre con e4; Beth risponde c5, la difesa Siciliana, la sua preferita. Dopo 2. Cf3, d6; 3. d4, cxd4; 4. Cxd4, Cf6; 5. Cc3, g6, alla sesta mossa Benny gioca f4, la sottovariante Levenfish della variante del Dragone. Beth risponde pedone in f5, mossa impossibile per il Cavallo nero in f6. Poi ancora, dopo Cf3, Beth dice: «Ok prendo il Cavallo». Come può Beth prendere il Cf3? Che mossa ha compiuto al posto di f5?
di Walter Tevis
http://www.studiogiochi.com/p/Giornalismo-La-regina-degli-scacchi.html
enhorabuena por este blog, es de lo mejor.
ResponderEliminarla regina degli scacchi está fuera de linea, y tb las últimas subidas.
saludos
Cambiados los enlaces.
Eliminarel blog esta buenisimo. me apasiona el cine y en especial el italiano. podrias resubir esta, "la regina degli scachi". gracias
ResponderEliminarCambiados los enlaces.
EliminarHola Amarcord, soy ajedrecista y me gustaría bajar "La regina degli scacchi". Podrías resubirla. Arriba con el blog!!! Gracias.
ResponderEliminarRuben de Montevideo.
Abrazo desde el paisito.
En unos días estará. Paciencia (Hay unos cuantos pedidos pendientes y de a poco...)
EliminarCambiados los enlaces.
Eliminargracias por compartir los films. cuando puedas. no hay ningun apuro en absoluto. el blog es genial. desde que lo descubri, hace unos meses, es mi favorito. un abrazo. mario
ResponderEliminarMario
ResponderEliminarLos enlaces están cambiados y activos.
Un abrazo.