TÍTULO ORIGINAL Scialla! (Stai sereno)
AÑO 2011
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACIÓN 95 min.
DIRECTOR Francesco Bruni
GUIÓN Francesco Bruni
MÚSICA Amir Issaa
FOTOGRAFÍA Arnaldo Catinari
REPARTO Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano, Barbora Bobulova, Vinicio Marchioni, Giuseppe Guarino, Prince Manujibeya, Arianna Scommegna, Giacomo Ceccarelli, Raffaella Lebboroni
PRODUCTORA ITC Movie / Rai Cinema
PREMIOS 2011: 5 Nominaciones David di Donatello, incluyendo mejor actor (Bentivoglio) y guión
GÉNERO Comedia
SINOPSIS Bruno (Fabrizio Bentivoglio) es un escritor de cincuenta años que ha renunciado a sus ambiciones literarias para escribir por encargo biografías de personajes famosos. Para cuadrar las cuentas, imparte lecciones privadas a estudiantes pasotas. Entre estos está Luca (Filippo Scicchitano), de quince años, ignorante y vestido de rapero. En la cabeza del joven la palabra “futuro” no tiene lugar; lo único que le importa es vivir el día a día. Bruno siente una extraña simpatía hacia el chico y no tardará en descubrir que se trata nada menos que de su hijo. La madre, a la que conoció una noche en un teatro para luego perderla de vista, está a punto de marcharse durante seis meses a África y le pide que se ocupe de Luca durante este periodo: una tarea nada fácil, teniendo en cuenta que el joven es un desastre en el colegio y está empezando a flirtear con la criminalidad. Para el fracasado escritor, sin embargo, esta es una nueva oportunidad: crear desde cero un vínculo con un hijo que hasta entonces no existía. (FILMAFFINITY)
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Applauditissimo all’ultima edizione del Festival di Venezia e vincitore della sezione Controcampo Italiano, Scialla! è l’ottima opera prima di Francesco Bruni, molto più famoso nell’ambiente come sceneggiatore: è lui che ha scritto quasi tutti i film di successo di Paolo Virzì (Tutta la vita davanti, La prima cosa bella), di Francesca Comencini (Le parole di mio padre) e di Mimmo Calopresti (La felicità non costa niente).
Scialla! è un termine gergale romano che significa “stai sereno” un po’ come il “take it easy” americano. Ma come spiega lo stesso Bruni in conferenza stampa, il suo intento era proprio quello di creare una sorta di sottogenere di commedia all’italiana. In Italia abbiamo la commedia d’autore, con quel tipico tocco malinconico e quella frenetica che ricerca la risata a tutti i costi e in ogni momento. Scialla! vuole mettersi in mezzo a questi due generi. E ci riesce perfettamente: una commedia divertente ma effettivamente molto rilassata, non solo dal punto di vista dei dialoghi, ma anche per il montaggio e la regia che permettono allo spettatore di gustarsi appieno questa favola dei giorni nostri. Il tutto è accentuato, in parte, dalla recitazione molto rilassata e straordinaria di Fabrizio Bentivoglio che, a tratti, fa pensare al Drugo Lebowski dei Coen.
A voler cercare una pecca, forse, è proprio l’elemento favolistico a stonare un po’ con tutto il contesto creato dalla storia: il personaggio di Luca, interpretato magistralmente dall’esordiente Filippo Scicchitano con una naturalezza disarmante, ignorantello e sboccato, sembra anche un po’ troppo ingenuo e ripieno di valori, in alcune scene. Per quanto l’intento di Bruni, chiaramente, non sia quello di rifilare l’ennesimo film moralistico, nelle suddette sequenze la storia sembra scadere leggermente.
Per il resto, il racconto è di notevole impatto ed il regista conferma il suo talento di sceneggiatore, mantenendo la sua ironia leggera, a tratti pungente, pur trattando tematiche molto importanti: il rispetto, l’amore incondizionato e così via. E il tutto non appare mai scontato.
Francesco Bruni, che soprattutto negli ultimi film di Virzì, si è voluto dedicare alle figure femminili, alle madri, in questo film lascia spazio agli uomini e alla figura del padre (anche se sono proprio i personaggi femminili, in primis quello della madre di Luca e in secundis quello di Tina, la porno-star a scatenare le reazioni dei protagonisti): Luca molto lentamente subisce una sorta di fascinazione culturale da parte del padre, iniziando a rendersi conto di quanto possa essere, non solo importante, ma anche potente la cultura e il sapere. Ed, allo stesso tempo, Bruno, rappresentante di una borghesia intellettuale imbarbonita e impigrita, concede a Luca di sconvolgergli un po’ la vita, aprendosi spazi che si era precluso.
Francesca Casella
http://it.paperblog.com/scialla-stai-sereno-693090/
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Esordio generazionale
Di film generazionali e polpettoni adolescenziali le sale sono piene da moltissimi anni. Francesco Bruni esordisce dietro la macchina da presa, dopo molti anni di lavoro come sceneggiatore (soprattutto di Virzì), con una pellicola che tratta di giovani, adolescenti, attraverso una storia che non si rivolge solo a loro, sia per tematiche che per modalità di sviluppo.
Scialla! si discosta da titoli come Tre metri sopra il cielo o Notte prima degli esami, solo per citarne alcuni, film esplicitamente ed esteticamente rivolti a quelle giovani menti che rappresentano una fetta importantissima della società consumistica che erige i dettami di cosa avrà successo. Quella parte di pubblico a cui sempre più spesso si rivolgono fiction e pellicole cinematografiche, come dice lo stesso gangster/ex alunno al professore Bruno (uno spettacolare Fabrizio Bentivoglio) impegnato a scrivere la sua biografia, a cui chiede, in una saletta carceraria, di modificare il finale, perché vogliono comprare i diritti della sua storia, per farne un film, e ai giovani quelle cose da delinquente bello e impossibile piacciono molto. Però, l’ex professore ora quasi scrittore, ha appena conosciuto il figlio Luca che senza la figura di un padre si era costruito un modello tutto suo di mito maschile da inseguire, quello dell’uomo malavitoso che tutti rispettano perché temono, impossibile quindi coadiuvare quell’immaginario collettivo negativo. Invece l’incontro con un vero spacciatore trasforma Luca da giovane irriverente poco scolarizzato con il sogno dell’illegalità, a maturo sedicenne in grado di accettare un nuovo percorso, di vita e scolastico. Padre e figlio crescono insieme, attraversano la sceneggiatura in un percorso formativo, raccontato con molta semplicità e ilarità, anche se con qualche pecca di troppo buonismo da fiaba disneyana. Il finale che vede Bruno,girare per la capitale in sella a un motorino ricorda, come un tributo, grandi film del passato da Vacanze romane al più recente Caro diario.
Valentina Cauteruccio
http://mediacritica.it/2011/11/21/scialla-stai-sereno/
C’erano una volta un padre e un figlio…
Frustrazione. Paura. Apatia. Bruno/Fabrizio Bentivoglio, stropicciato e stanco di vivere passa le giornate a non far nulla, o meglio, a fare poche cose e anche male: scrive libri, ma sulla “vita degli altri”, un ghostwriter insomma – l’ultima sua “fatica”, è la biografia di una pornostar redenta.
Dà ripetizioni a casa, dopo aver abbandonato la vita scolastica. Tra i suoi allievi c’è Luca/Filippo Scicchitano, un quindicenne che studia poco ma che ha un’intelligenza vivace e arguta. Bruno scopre che Luca è suo figlio e gli offre ospitalità, mentre la madre è all’estero; questa è la storia di Scialla!(Stai sereno) - una sorta di insegnamento a prendere le cose alla leggera, una “(in)sostenibile leggerezza dell’essere” – il primo film di Francesco Bruni, sceneggiatore di Paolo Virzì e di molti altri, che ha partecipato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, vincendo la sezione Controcampo italiano. A Luca piace essere vincente, fare lo sbruffone e non sopporta chi “s’accolla”, vuole essere libero come tutti gli adolescenti che credono di avere il mondo in tasca; ad inciampare nella sua vita con l’impaccio di chi ha incontrato i ragazzi, ma non ha mai fatto veramente parte della loro vita, è Bruno che inizia a sentirsi padre, a pretendere, mettendo in questo rapporto sentimenti e aspettative. I due incominciano ad annusarsi, capirsi, vivere anche in funzione dell’altro: pomeriggi interi a studiare, parlando di epica, di pietas, di Achille e Patroclo, di coniugazioni e declinazioni latine, avendo accanto a sé un uomo che ti ha generato, perso e ritrovato e che prova per te incondizionato amore, totale e “mortale”. Padre e figlio sono personaggi ben delineati, tratteggiati con delicatezza e tenerezza. All’inizio sembrano una sorta di Pinocchio, tutto teso a non ricoprire il ruolo dello “sfigato”, e Geppetto, incapace di essere padre, di mettere paletti, inerme di fronte alla forza dirompente del figlio/adepto; da figure “collodiane”, si trasformano e maturano insieme; l’uno impara dall’altro, mescolandosi vita, gergo, inclinazioni, diventando Enea e Anchise, che fuggono, mentre Troia brucia. L’opera, supportato da due bravi attori, è godibile, divertente, ma senza troppe pretese, è piacevole il gioco generazionale, – nonostante, fin da subito, siamo catapultati in un universo di stereotipi, una Roma capitolina in cui sembra che esistano solo coatti strafottenti e insegnanti disillusi – ma è come se il regista per dimostrarci di essere all’altezza, aggiungesse alla storia elementi che non la arricchiscono ma, anzi, la sovraccaricano, rendendola “sovra-reale”. Scialla! oltre ad essere il titolo del film è anche il sentimento con cui lo spettatore è invitato al cinema, Bruni ci dice “siediti, non aspettarti troppo, stai sciallo!”.
Eleonora Degrassi
http://mediacritica.it/2011/11/21/scialla-stai-sereno-2/
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ResponderEliminarFelicitaciones por su excelente trabajo