TITULO ORIGINAL Gerarchi si muore
AÑO 1961
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACION 98 min.
DIRECCION Giorgio Simonelli
GUION Vittorio Vighi, Marcello Ciorciolini, Mario Guerra
REPARTO Aldo Fabrizi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Luigi Pavese, Hélène Chanel, Yvonne Monlaur, Vittorio Congia, Vicky Ludovisi, Carla Calò, Nino Fuscagni, Raimondo Vianello, Ubaldo Lay, Fanfulla, Bruna Corrà, Silvio Bagolini, Nino Milano
FOTOGRAFIA Marcello Masciocchi
MONTAJE Dolores Tamburini
MUSICA Carlo Savina
PRODUCCION Alpi Cinematografica
GENERO Comedia
SINOPSIS Marletti, industriale sull'orlo del fallimento, si mette in società con Frioppi, ex gerarca che ha fatto la Marcia su Roma, e per tenerselo buono gli consente di organizzare un campo paramilitare nel parco del suo castello. (Film Scoop)
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TRAMA DEL FILM GERARCHI SI MUORE:
L'industriale Marietti è sull'orlo del fallimento e l'unica salvezza è data da una società con l'ex gerarca Frioppi, proprietario di molti magazzini e maniaco di antichi castelli. Marietti è, per l'appunto, proprietario di un vecchio maniero e per compiacere il futuro possibile socio, trasforma il parco in accampamento tipo "marcia su Roma". Nel castello, però, abita anche il fantasma dell'antico proprietario barone di Roccanera che, da buon fantasma qual è, ne combina di tutti i colori persino mandando a monte un progettato matrimonio fra il figlio del Marietti e la figlia del Frioppi che, del resto, era innamorata di un tecnico di suo padre. Insomma tutto finisce per il meglio anche se, più di una volta, la progettata società fra l'industriale e l'ex gerarca minaccia di naufragare...
Abbastanza insipido. Simpatici i duetti Fabrizi/Pavese, ma alla fine sulla "nostalgia" del primo si poteva calcare la mano di più ricavando sicuramente qualche altro momento divertente. Franco e Ciccio irrompono varie volte nel film esibendosi in gag fisiche che alla lunga stancano (si tratta comunque di comparsate). Inutili le storielle d'amore di contorno che tolgono ossigeno a un film già non vivacissimo. Perlomeno le scenografie sono abbastanza curate. Il tema dei fantasmi allora era di moda, ma in sceneggiatura non ci si è sforzati.
I gusti di Panza
A me non dispiace: Il film di Simonelli è curioso ed insolito, garbato e signorile con una certo estro segreto e malandrino che serpeggia sottotraccia. I battibecchi tra il nostalgico Fabrizi e il democratico Pavese sono il sale della rappresentazione ma anche la sottile furbizia con cui sono disegnati i vari personaggi danno un tocco di vivacità al quadro drammatico. Però il film manca di assemblaggio e di ritmo e mette troppa carne al fuoco. Spesso si siede; qualche personaggio in meno e un minutaggio sfoltito avrebbe giovato alla sua scioltezza.
I gusti di Graf
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