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miércoles, 17 de julio de 2013

Le Comiche 2 - Neri Parenti (1991)


TITULO ORIGINAL Le comiche 2
AÑO 1991
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACION 91 min.
DIRECCION Neri  Parenti
GUION Neri Parenti, Domenico Saverni, Alessandro Bencivenni, Piero De Bernardi, Leo Benvenuti
REPARTO Paolo Villaggio, Renato Pozzetto, Roberto Della Casa, Antonio Allocca, Catherine Zago, Angelo Pellegrino, Romano Puppo, Giulio Farnese, Giuliano Ghiselli, Paul Muller, Alfiero Toppetti, Loredana Romito, Giulio Donnini, Piero Di Carlo
PRODUCCION Mauranterational Film, Penta Film, C.G. Group Tiger Cinematografica
GENERO Comedia 

SINOPSIS La squadra è la stessa del 1°, Le comiche, identico lo schema narrativo (i due buffi escono qui da un manifesto e cominciano a far danni, praticando vari mestieri), sono lievitati i costi per la maggior mole degli effetti scenici, ma i risultati sono inferiori. La comicità sfocia nel demenziale sadomasochistico e scade in risvolti escrementizi, anali, genitali. (Il Morandini)




Trama
Due stralunati individui usciti da un grande manifesto, dapprima sono infermieri su di una autoambulanza impazzita, poi in divisa da metronotte, danno la caccia ad un ladro penetrato in un grande magazzino, quindi diventano l'uno pilota e l'altro hostess su di un aerotaxi, creando molti guai e precipitando in piena Africa su un fortino di legionari. Qui arruolati i due sono inviati in missione in un campo di indigeni a far danni, per finire nei panni di Babbo Natale nella casa di un giudice, dove una festa infantile si trasforma in catastrofe. Al termine delle avventure, la bizzarra coppia rientra nel manifesto, annunciando ai passanti che le loro avventure non sono finite.

Note
- IL FILM E' IL SEGUITO DI "LE COMICHE", CAMPIONE D'INCASSI NEL 1990. QUESTO EPISODIO HA RICHIESTO MAGGIORI INVESTIMENTI IN EFFETTI SPECIALI E STUNTMEN. PER ESEMPIO, PER DUE GIORNI, VILLAGGIO E POZZETTO SONO RIMASTI CHIUSI IN UN'AUTOMOBILE COMPLETAMENTE IMMERSA IN UNA PISCINA DI CINECITTA'.

Critica
"Forse l'intenzione era di ritrovare e riproporre i ritmi farseschi e giovialoni delle vecchie comiche del muto. Per far questo si è schierata una equipe di ben cinque sceneggiatori, ivi compreso Neri Parenti che fa anche la regia. Però nulla è di nuovo, anzi visibile è il riciclaggio di gag e situazioni di una buffoneria risaputa e rimasticata. Vi si impegnano Pozzetto e Villaggio, sempre imprevedibile il primo, eternamente pasticcione e goffo il secondo, in moduli irrimediabilmente logori e stantii. Privo di comicità vera, tranne qualche rarissimo guizzo, il lavoro ha l'aggravante ormai ineludibile di una grossolanità verbale e gestuale." ('Segnalazioni cinematografiche')

"Con l'identico impianto, ecco un tragico seguito di un film sorprendentemente campione d'incassi, una pochade parademenziale e volgaroccia, la cui cadenza vertiginosa ne mette ancora più in risalto i tempi morti e le gag straviste. A dir poco patetici i riferimenti a Stanlio e Ollio, inavvicinabile coppia (loro sì) di grandissimi comici". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 19 ottobre 2000)


La coppia di comici Pozzetto e Villaggio ha trovato alloggio in un cartellone stradale. Quando un addetto ai lavori è incaricato di strappare il loro manifesto, sostituendolo con un altro più attuale, i due burloni decidono di passare all’azione tornando nel mondo reale e combinando disastri a mai finire.
Ad un solo anno di distanza dal notevole successo del film Le comiche, il famoso duo torna alla ribalta, con risultati, questa volta, assai meno convincenti. La regia, affidata nuovamente a Neri Parenti, cerca di ripetere le fortune del predecente riproponendone la formula alchemica (un calderone di burattinate, catastrofismi e riflessioni sul cinema): eppure gli ingredienti appaiono più insipidi che in passato. La vena meta-cinematografica si è decisamente infiacchita: esaurito il recupero dei grandi miti comici della storia, essa si limita all’ingresso in scena iniziale dei due protagonisti, a qualche raro momento sparso nei novantadue minuti della visione (come il riferimento al celebre sketch dello specchio ripreso da La guerra lampo dei fratelli Marx), e alla simpatica citazione finale (tratta da i titoli di testa del contemporaneo Una pallottola spuntata 2 e ½). Per quanto riguarda poi la qualità delle gag a raffica, anche qui si segnala un drastico declino: a prevalere non è più l’ingegnosità delle disastrose situazioni, la dissacrazione, la buffa e allegra cialtroneria, ma la battuta facile e scontata, la finta polemica sessuale, l’eterna ripetizione di cliché che sanno troppo di già visto per risultare ancora divertenti (peraltro spesso ripresi proprio da vecchi film interpretati dai medesimi attori).
Questo secondo capitolo non riesce pertanto a proporsi come valido successore del precedente. Provano a riprenderne gli aspetti topici, ma non si dimostrano in grado di mantenerli freschi ed appassionanti. Ciò non toglie che, tutto sommato, chi ha apprezzato il primo esemplare possa divertirsi (e non poco) anche con questo sequel, ma il divario tra i due rimane evidente ed incolmabile.
Davide Tecce
http://www.silenzio-in-sala.com/recensione-le-comiche-2.html

Uscito nel 1991, l'anno immediatamente successivo a "Le comiche", "Le comiche 2" è un sequel che è sostanzialmente una replica - sia nella struttura narrativa che nei contenuti - di quello già visto col primo film: ci sono sempre Paolo Villaggio e Renato Pozzetto protagonisti di svariati spezzoni comici, in cui i due ne combinano di tutti i colori, portando scompiglio in un'ambulanza, in un centro commerciale, su un piccolo aereo, nella Legione straniera e in una distinta famiglia pronta per festeggiare il Natale.
Neri Parenti, che, come per il film 1, è il regista, propone allo spettatore questa nuova sfornata di episodi più o meno divertenti attraverso un budget vistosamente maggiore rispetto a quello de "Le comiche" (come dimostrano alcuni effetti speciali utilizzati oppure le scenografie dell'episodio della Legione straniera).
E se il primo film faceva incontrare i classici dell'ironia muta a stelle e strisce con il trash italiano degli anni '80, questa seconda pellicola lo fa ancora di più, portando all'estremo tanto i riferimenti a Stanlio e Ollio ("La ronda di mezzanotte", "I fanciulli del west"), ai fratelli Marx ("La guerra lampo dei fratelli Marx"), a Buster Keaton e a Harold Lloyd, quanto l'ironia demenziale che gioca grossolanamente con deretani, genitali ed escrementi vari. Se il primo aspetto può probabilmente essere considerato un merito, il secondo è però senz'altro un demerito, e dunque "Le comiche 2", alla fine, non si discosta né in positivo né in negativo rispetto al suo predecessore.
Parenti, Villaggio e Pozzetto torneranno ancora nel 1994, con "Le nuove comiche".
Maurizio Macchi
http://www.pellicolascaduta.it/wordpress/?p=3066

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