TITULO ORIGINAL Scusate il ritardo
AÑO 1983
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Italiano (opcional) y Español (Separados)
DURACIÓN 109 min.
PAÍS Italia
DIRECCIÓN Massimo Troisi
GUIÓN Anna Pavignano, Massimo Troisi
MÚSICA Antonio Sinagra
FOTOGRAFÍA Romano Albani
REPARTO Massimo Troisi, Giuliana de Sio, Lina Polito, Franco Acampora, Olimpia Di Maio, Lello Arena, Luigi Uzzo, Nicola Esposito, Stefano Tosi, Ciro Di Mola, Valeria Veneruso
PRODUCTORA Yarno Cinematografica
GÉNERO Comedia
Sinopsis
Vincenzo, joven napolitano de carácter manso, y desempleado, se contenta con vivir como un parásito en la familia. Escucha las penas de amor de su amigo Tonino, y se enamora de Anna. (FILMAFFINITY)
Premios
1982: Premios David di Donatello: Mejor actor (Arena) y actriz (Polito) secundarios
La trama del film Scusate il ritardo è molto semplice, a conferma della caratteristica fondamentale di questa storia: si tratta di un racconto, dove a farla da protagonista sono i dialoghi e le riflessioni di Massimo Troisi, con il semplice supporto tecnico delle riprese a inquadratura fissa.
Nel film Scusate il ritardo, Massimo interpreta il personaggio di Vincenzo, un ragazzo che ricorda un po’ Gaetano, il protagonista di Ricomincio da tre. Entrambi napoletani, entrambi disoccupati/sottoccupati, sulla trentina, di famiglia tradizionale napoletana, entrambi estremamente timidi e timorosi nei rapporti con l'altro sesso.
Come in Ricomincio da tre, Vincenzo ha un amico "invasivo", Tonino, interpretato alla grande da Lello Arena: infatti, anche in quest' occasione, Lello riesce a dare il massimo nell'interpretare l'amico rompiscatole, "appiccicoso", pronto al "tocco e ritocco" continuo. Tonino è stato lasciato dalla sua fidanzata e scarica per tutto il film su Vincenzo tutto il suo dolore (nel caso, costringendolo ad ascoltare le sue lamentazioni anche sotto un temporale!).
Vincenzo s'innamora di Anna (Giuliana De Sio),un'amica della sorella, con la quale intreccia una complicata relazione; Vincenzo non riuscirà mai a comunicare alla ragazza i suoi sentimenti così come lei vorrebbe.
La loro storia va avanti fino a quando Anna, insoddisfatta da questo rapporto, non decide di lasciare Vincenzo.
Il film Scusate il ritardo termina con la preghiera di Vincenzo alla ragazza : " RESTA!".
Le critiche e i riconoscimenti per Scusate il ritardo
Il film Scusate il ritardo ha goduto di ottime recensioni ed è anche riuscito a conquistare importanti riconoscimenti.
La critica, non sempre generosa nei confronti di Troisi, ha complessivamente giudicato il film Scusate il ritardo come uno dei migliori tra quelli interpretati dal grandissimo attore-regista-autore napoletano. Per quanto riguarda poi i riconoscimenti, Scusate il ritardo conquistò ben due David di Donatello nel 1983: il primo per il migliore attore non protagonista con Lello Arena; il secondo, per la miglior attrice non protagonista con Lina Polito. Ricordiamo che, in Scusate il ritardo, Lello interpreta il ruolo dell'amico di Vincenzo (Massimo Troisi), mentre la Polito è la sorella di Vincenzo.
Scene e frasi famose del film Scusate il ritardo
Cinquanta giorni da orsacchiotto
L'amico Tonino minaccia il suicidio per le sue pene d'amore. Sintetizza il tutto ponendosi delle domande, alle quali risponde Vincenzo con una delle battute più famose del film:
Tonino: "Meglio un giorno da leone? Meglio cento giorni da pecora? Meglio un giorno da leone!!!".
Vincenzo: "Che ne so io delle pecore e del leone? Fai cinquanta giorni da orsacchiotto, stai in mezzo, non fai la figura di merda della pecora e nemmeno il leone che campa un giorno".
Il regalo del televisore alla mamma
Massimo e la sorella Patrizia hanno deciso di regalare un televisore alla mamma in occasione del suo compleanno. Hanno però bisogno della partecipazione di Alfredo, il fratello benestante, per raggranellare la somma necessaria.
Si arriva a una delle battute di Massimo più celebri, e non solo di Scusate il ritardo:
Vincenzo: "Senti Alfredo, noi abbiamo pensato, tutti noi i figli, poiché venerdì è il compleanno di mammà, le volevamo fare un regalo tutti insieme e avevamo pensato di comprarle la televisione; sta sempre davanti alla televisione, i colori però... ; abbiamo pensato di farla tutti noi, Patrizia e…. mettevamo 5000 lire io, 5000 lire Patrizia e unmilioneedue tu!".
Consigli per il suicidio di Tonino
Tonino, sempre sofferente per essere stato abbandonato dalla fidanzata, brandendo un coltello fa credere di volersi ammazzare. Vincenzo, conoscendo bene l'amico non si preoccupa, e dice ad Anna che, preoccupata, sta andando a consolare Tonino:
"Se si dà una coltellata, se la desse a sinistra perché a destra ha il fegato che gli fa male!".
Il miracolo della Madonna
Il parroco viene a benedire la casa della famiglia di Vincenzo. La mamma ha acquistato un biglietto per andare in pellegrinaggio presso una non meglio individuata effigie di legno della Madonna, oggetto di culto perché avrebbe pianto. Un professore dell'Università di Napoli ha però chiarito scientificamente il fenomeno, giustificandolo con una variazione di temperatura.
Vincenzo non vuole accompagnare la mamma perché afferma che non gli va il pianto della Madonna.
Vincenzo: "Se la Madonna rideva, ci venivo".
Il parroco "Eh sì, la Madonna rideva!".
Vincenzo: "Sempre miracolo è! Cioè una statua o ride o piange è sempre un miracolo. Uno va a vedere, secondo me è meglio pure per voi perché così il professore di Napoli si doveva stare zitto. Perché il legno può trasudare ma non ridere. Si è mai visto un albero o una sedia che per un improvviso cambiamento di temperatura l'albero: ah!ah!ah! (NDR si mette a ridere)?".
Il massimo della solitudine
Vincenzo: "il massimo della solitudine: la macchinetta del caffè per una sola persona!".
Il ritiro del premio
Vincenzo accompagna il fratello al ritiro di un premio. Un tale, seduto vicino a Vincenzo, critica il fratello perché, dopo aver ritirato il premio, si è limitato a ringraziare e a salutare: "E' un attore, doveva fare almeno una battuta".
Vincenzo interviene a difesa del fratello: "E allora, allo scienziato premiato prima dovevano chiedere - Questo è il premio, per il pubblico inventi qualcosa!- "
Il tormentone del film Scusate il ritardo
Il tormentone del film Scusate il ritardo è rappresentato dalle tante uscite di Vincenzo causate dal suo complesso d'inferiorità in genere e in particolare nei confronti del fratello affermato Alfredo:
-si offende quando la sorella Patrizia lo presenta alla futura fidanzata Anna come "l'altro fratello";
-si presenta ad Anna sottolineando che lui era ben il terzo come merito a scuola, e dei due che lo precedevano (Cimmino e Balocco), uno era raccomandato;
-si offende perché la sorella gli chiede di aiutarla a "fare il letto", cosa questa che non chiede mai all'altro fratello;
-rimprovera alla sorella di minacciare la figlia dicendole "Ti faccio mangiare da Vincenzo!", ma solo perché non inserisce mai nella stessa minaccia il nome del fratello Alfredo;
-se la prende con la madre perché gli chiede di portare il pranzo al professore (la madre offre, a pagamento, vitto e servizi vari a quest'anziano condomino), ma non lo chiede mai al fratello Alfredo;
-si offende perché, quando squilla il telefono, al fratello i familiari domandano sempre se è disponibile a rispondere, cosa che invece a lui non viene mai chiesta.
Curiosità del film Scusate il ritardo
-le musiche del film Scusate il ritardo sono di Antonio Sinagra (in Ricomincio da Tre erano di Pino Daniele)
-la location della casa di Vincenzo è in via Andrea d'Isernia, numero 2; sulle scale che collegano questa strada a via Crispi avvengono i due maggiori "sfoghi" dell'amico Tonino (il primo sotto una pioggia battente).
Intervista ad Alfredo Cozzolino su Scusate il ritardo
Quicampania: Scusate il ritardo è il secondo film che vede Massimo impegnato nella sceneggiatura, nella regia nonché nell'interpretazione del ruolo del protagonista. Anche in Scusate il ritardo Massimo si avvalse, nella creazione delle scene, del vissuto dei suoi amici?
Cozzolino: Si, anche nel film Scusate il ritardo, molte scene e molti personaggi traggono spunto dalle esperienze vissute; vorrei ricordare in particolare il personaggio del fratello, al quale Massimo diede non a caso il mio nome, Alfredo.
La mia era una famiglia numerosa e purtroppo già da alcuni anni avevamo perso nostro padre. All'epoca ero l'unico fratello "sistemato" con un lavoro sicuro; in casa mia c'era quindi una sorta di "rispetto" nei miei confronti dovuto, anche se non sempre accettato da tutti. E' un po’ la situazione che vede coinvolto Massimo con il fratello in Scusate il ritardo: nel film Massimo è un disoccupato trentenne, il fratello un attore affermato; Massimo più volte nel film sottolinea il diverso trattamento che la sorella e la mamma riservano a lui e al fratello. Non so se ricordate la scena della telefonata in Scusate il ritardo: Massimo e Alfredo in due diversi momenti manifestano il desiderio di negarsi al telefono; la richiesta viene accolta nel caso di Alfredo e non quando a farla è Massimo; ebbene questa scena trae origine da un fatto veramente accaduto: nel giro di pochi minuti, mia sorella passò una telefonata a mio fratello e non passò un'altra telefonata a me, pur avendo chiesto entrambi di non essere disturbati.
Anche la famosa scena del film Scusate il ritardo dell'acquisto del televisore trae origine da un episodio che si verificò a casa mia: nacque infatti l'esigenza di acquistare un televisore a colori (uno dei primi) per mamma: la raccolta dei soldi presso i miei fratelli fruttò a un totale di poche decine di migliaia di lire. A questo punto decisi di comprare l'apparecchio (costava più di un milione) con annessa antenna da solo: facendo apparire però a mamma che il regalo era di tutti.
Quicampania: Hai qualche altro ricordo di Scusate il ritardo?
Cozzolino: Simpatica è anche l'origine della scena del ritiro del premio. Nel film Scusate il ritardo, il fratello di Massimo, attore, viene invitato a una premiazione che si tiene in un grande albergo. Alfredo si limita a ritirare il premio e a ringraziare, senza aggiungere una parola o una battuta.
Ebbene, qualche mese prima ero andato a ritirare un premio per conto di Massimo durante una manifestazione all'Eremo del Vesuvio. Si aspettavano Massimo e invece arrivai io. Mi diedero il premio e si aspettavano almeno che interpretassi una piccola scenetta o che dicessi qualcosa: niente! Ringraziai e andai via!
http://www.quicampania.it/troisi/scusate-il-ritardo.html
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