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domingo, 14 de marzo de 2021

Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno - Luciano Salce (1974)

TÍTULO ORIGINAL
Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno
AÑO
1974
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Inglés (Separados)
DURACIÓN
105 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Luciano Salce
GUIÓN
Sergio Corbucci, Massimo Franciosa, Luis García Berlanga, Luciano Salce
MÚSICA
Franco Micalizzi
FOTOGRAFÍA
Erico Menczer
REPARTO
Paolo Villaggio, Lila Kedrova, Eleonora Giorgi, Renato Chiantoni, Orchidea de Santis, Carmine Ferrara, Enzo Spitaleri, Jimmy il Fenomeno, Vera Drudi
PRODUCTORA
Rusconi Films
GÉNERO
Comedia

Sinopsis
Fernando Didino es un joven que vive con su madre, la condesa viuda Mafalda, y con dos ancianos al servicio de la familia, los hermanos Driade y Anquises. Mafalda es una madre excesivamente posesiva, lo que provoca en Fernando un fuerte complejo de Edipo y, sobre todo, una gran dificultad para relacionarse con las mujeres. La situación se agrava por culpa de su tío Alberto, que está convencido de que Fernando es homosexual. (FILMAFFINITY)
 
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Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno [1974] rappresenta l’incontro tra Luciano Salce e Paolo Villaggio, ma sono importanti anche Eleonora Giorgi e Orchidea De Santis per realizzare una satira graffiante del mammismo e degli ambienti nobiliari. Federico [Villaggio] ha trent’anni ma la madre [Kedrova], oppressiva e premurosa, non lo lascia crescere, lo veste come un bambino, lo nutre con olio di fegato di merluzzo e lo guida impartendo ordini secchi e decisi. Federico sfoga la sessualità repressa su bambole gonfiabili che fa arrivare dalla Danimarca, mito erotico di una generazione di adolescenti che fantasticava sulla presunta libertà sessuale dei paesi scandinavi. Il suo rapporto con la madre è di amore-odio, una sorta di complesso di Edipo irrisolto, che porta Federico a compiere scherzi feroci nei confronti della donna e a tentativi abortiti per liberarsi della sua dominazione. Il tono del film è surreale e grottesco, a tratti soffuso di erotismo morboso e da un’ironia che salva i momenti più cupi.

Luciano Salce tocca anche il tema omosessuale, citando Freud e la paura del sesso femminile, ma resta in superficie con la descrizione di una coppia gay di maniera che odia le donne e tenta di violentare Federico. La vita del ragazzo cambia quando viene assunta a servizio la nipote della vecchia serva morta in un incidente domestico. La bellezza di Angela [Giorgi] conquista Federico, anche se la ragazza cammina zoppicando, ma non solo lui, perché tutti gli uomini della casa provano a metterle le mani addosso. Alcune parti erotiche sono citazioni – omaggio di Malizia [1973] di Salvatore Samperi.

Basti pensare a Eleonora Giorgi che sale su una scala mentre lo zio [Faà Di Bruno] osserva e accarezza le gambe, oppure alla sequenza della vestizione in camera da letto con Federico che spia e dispone alcune monete sul suo corpo. Tra Angela e Federico nasce l’amore, lui le regala lo smeraldo di fidanzamento della madre, ma la megera se lo riprende con la forza. Alla fine il rapporto sessuale tra Federico e Angela si consuma ai piedi del letto della madre che quando li sorprende è colta da un malore. Angela viene cacciata di casa e il figlio torna a festeggiare il compleanno della madre nel castello. La ragazza non si dà per vinta e cerca di riprendersi il suo amore, ma la madre preferisce ammazzare il figlio piuttosto che concederlo a un’altra donna.

Il film è intriso di sequenze erotiche, spesso morbose, violente, malsane, a volte solari e liberatorie. Citiamo la pubblicità erotica immortalata dai cartelloni, il matrimonio di Orchidea De Santis mentre Villaggio fotografa le gambe delle donne da una graticola, una prostituta pagata per eccitare il ragazzo, le pose amorose con le bambole gonfiabili, le sequenze con la Giorgi mentre fa il bagno nuda e Villaggio spia dalla porta socchiusa. Molto sexy le scene con Eleonora Giorgi sul letto mentre si lascia massaggiare i glutei, ma anche quando si mostra nuda sul tavolo di cucina. L’atmosfera erotico-morbosa è spesso ad alti livelli, tra sequenze di feticismo, voyeurismo e brevi istanti di puro romanticismo. Molta cattiveria nella critica alla nobiltà che sfoggia perbenismo e carità ma in fondo disprezza i poveri, come dimostra la sequenza dei supplì a base di sassi e la penosa caccia allo smeraldo.

Paolo Villaggio è bravissimo, interpreta un figlio imbranato e succube non facile da rendere credibile, soprattutto per le debolezze erotiche e per le fantasie morbose. Orchidea De Santis è impiegata in un piccolo ruolo, seduce pure lei Federico, mostra un seno nudo, ma il regista decide di imbruttirla [impresa non facile!] per sottolineare l’ironia della partecipazione. Eleonora Giorgi è bella e sexy, regala plastici nudi integrali, nel bagno, in camera, davanti allo specchio, persino sulla tavola di cucina e ai piedi del letto della madre di Federico. Antonino Faà Di Bruno non è un attore professionista [colonnello dei granatieri in pensione], ma interpreta con disinvoltura lo zio di Federico affetto da Parkinson che lo chiama Pipetta e gli rinfaccia una presunta omosessualità. Lila Kedrova è una perfetta madre oppressiva che non lascia respirare il figlio e sfoga la sua perfidia con la servitù.

Il film è una commedia erotica di taglio psicologico, molto freudiana, ma non riscuote un grande successo, forse perché esce dopo Per amare Ofelia [1974] di Flavio Mogherini, che affronta una tematica simile ed è interpretata da Renato Pozzetto, per la prima volta sul grande schermo e all’apice del successo televisivo. Paolo Villaggio e Luciano Salce si rifaranno con Fantozzi.

Gordiano Lupi
https://www.ingenerecinema.com/2011/07/25/alla-mia-cara-mamma-nel-giorno-del-suo-compleanno-di-luciano-salce/

Fernando (Paolo Villaggio), soprannominato “Didino”, è figlio della Contessa Mafalda (Lila Kedrova), una donna estremamente possessiva che ancora lo tratta come un bambino. L'arrivo della cameriera Angela (Eleonora Giorgi), di cui l'uomo s'innamora, scatena la gelosia della madre.

Tratto dalla commedia teatrale Nel giorno dell'onomastico della mamma di Rafael Azcona e Luis Berlanga, il film di Salce segna l'inizio dell'idilliaco rapporto tra il regista e Paolo Villaggio, che solo un anno dopo segnerà l'incredibile successo di critica e pubblico di Fantozzi. Purtroppo però, il gigioneggiante attore viene in parte smorzato da una trama incapace di approfondire la vera natura dei rapporti familiari. Ne risulta una pellicola incompleta, a tratti divertente, ma lontana anni luce dai classici del genere: abbandonando quasi completamente la via del grottesco per approdare nella più sicura commedia erotica anni '70, il film perde smalto e lascia ben poco da ricordare allo spettatore. Peccato.
https://www.longtake.it/movies/alla-mia-cara-mamma-nel-giorno-del-suo-compleanno 

Semisconosciuto anche tra i maggiori fan del Paolo Villaggio, AMCMNGDSC (sì ho la passione per gli acronimi) è un prodotto in tutto e per tutto della sua epoca. Sapete, quegli stessi anni settanta senza una direzione precisa per il nostro cinema che ci regalavano chicche come Grazie zia. Inverosimilmente grottesco, Salce ci narra la parabola di un ridicolo impotente bambinone, costretto tra una madre che tutto vorrebbe controllare e i corteggiamenti di una deliziosa servetta. In quest’ultimo ruolo c’è la Giorgi, molto fisicata, a cui giustamente più di qualcuno storcerebbe la bocca e invece, vi dirò, non recita neanche tanto male! Sarà uno di quei casi in cui si è peggiorati col tempo o più probabilmente quelle due volte che ha avuto alle spalle un regista decente, è riuscita a rendere meglio? Villaggio è un bravo interprete pre-fantozziano, quando ancora recitava invece di andare con il pilota automatico in ogni maledetto film e non ci risparmia linee memorabili come “non sentivo musica così bella da quel concerto per sordomuti!”. Non mancano anche i soliti interpreti di Cinecittà dell’epoca, che ci regalano pure loro perle come “Un’amante fedele, un bagno di lussuria… una gran cagata!”. Chicche per tutti. Salce dirige con mano sicura, mantenendo un delicato e inquietante equilibrio tra commedia e dramma, regalandoci scene erotiche imbarazzanti in un crescendo di toni morbosi, incorniciate dal terribile finale, quasi da brividi. Una curiosità davvero per pochi eletti, un prodotto unico perfetto per chi pensa che la commedia all’italiana si esaurisse con la tipica critica sociale alla Dino Risi.
https://ilgerliotti.wordpress.com/2017/03/03/alla-mia-cara-mamma-nel-giorno-del-suo-compleanno/




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