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miércoles, 9 de mayo de 2012

Berlinguer ti voglio bene - Giuseppe Bertolucci (1977)


TÍTULO ORIGINAL Berlinguer ti voglio bene
AÑO 1977
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e inglés (Separados) 
DURACIÓN 95 min. 
DIRECTOR Giuseppe Bertolucci
GUIÓN Giuseppe Bertolucci & Roberto Benigni
MÚSICA Franco Coletta & Pier Luigi Farri
FOTOGRAFÍA Renato Tafuri
REPARTO Roberto Benigni, Alida Valli, Carlo Monni, Mario Pachi, Maresca Fratini, Donatella Valmaggia
PRODUCTORA A.M.A. Film
GÉNERO Comedia 

SINOPSIS Mario Cioni es un desafortunado joven que mantiene una tormentosa y antagónica relación con su madre. Un día recibe la noticia de que se ha muerto. Pero al llegar al hogar, su madre sigue viva esperándole para reprenderle por no haber venido antes a su funeral. (FILMAFFINITY)


La trascrizione del film (Italiano)
http://www.mediafire.com/view/?t35mryg15v40dva

Giuseppe Bertolucci non è Bernardo e si vede, le idee di regia del film sono abbastanza irritanti, le velocizzazioni e i lunghi piani sequenza in cui Benigni monologa non vanno da nessuna parte e appiattiscono un po' film che invece dal punto di vista dell'idea e della scrittura ha davvero il suo perchè.
Con molta poca verve comica e molta decisione Benigni e Bertolucci raccontano della realtà provinciale italiana (nello specifico quella Toscana) fatta di rapporti desiderati e mai realizzati, di una sessualità repressa ma agognata al punto di spingere i giovani operai ad andare anche con donne attempate pur di consumare un rapporto sessuale e di un rapporto morboso con la famiglia. E' una realtà a metà tra il tradizionalismo cattolico, le imposizioni della chiesa e l'ateismo dell'allora imperante credo comunista per le classi più popolari.<
Se come ho già detto la messa in scena non è proprio il massimo, raggiunge invece vette abbastanza alte la sincerità del film, capace a tratti di toccare davvero in profondità e dare conto in maniera precisa e per niente scontata della vita ai margini di tutto.
Una volta tanto poi Benigni non interpreta i suoi personaggi furbetti e al centro di molti intrighi ma un vero perdente, che conduce una vita insoddisfacente sotto ogni punto di vista e che crede (o spera) che questa cambierà con la rivoluzione comunista. Alcuni pezzi, come l'incontro con le femministe è veramente alto e toccante.
Gabriele Niola
http://pellicolerovinate.blogosfere.it/2007/05/berlinguer-ti-voglio-bene-1977-di-giuseppe-bertolucci.html
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Sensazionale film di Giuseppe Bertolucci, tratto dalla pièce teatrale di Bertolucci e Roberto Benigni "Cioni Mario di Gaspare fu Giulia". Inutile esporre qui la trama, data la sua frammentazione. Meglio ricordare lo spirito di un film che cerca, e riesce in pieno a riprodurre sulla pellicola un mondo reale, quello suburbano pratese degli anni settanta, utilizzando materialità e surrealismo a un tempo. Impossibile, anche per un toscano non pratese, cogliere ogni singola sfumatura verbale e no, dell'opera, ma lo stile asciutto di Bertolucci ci consegna un documento straordinario di comicità e storicità. Menzione particolare per Alida Valli, grande star del cinema italiano, e così intelligente da capire il valore di questo film, anche a rischio di critiche per aver interpretato un ruolo così ardito per la sua figura.
http://anjaqantina.jimdo.com/berlinguer-ti-voglio-bene/

Casarola, ottobre 1974
Nella sua casa sull'Appennino Giuseppe Bertolucci ospita Roberto Benigni. Per 5 giorni si chiudono in una stanza. Le pareti sono tinte di rosa, la porta-finestra offre il verde di un grande prato in salita. Benigni parla, Bertolucci ascolta. Ascolta e scava, e raccoglie. Benigni è una miniera inesplorata, una eruzione linguistica, un "flusso di ossitone e di tronche". Bertolucci scopre un mondo: "l'universo suburbano della provincia toscana, rossa, contadina, sottoproletaria e genitale". E' il mondo di Cioni. Un anno più tardi, dicembre 1975, Roberto porta il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia in teatro (l'Alberichino), a Roma. Nel 1977 esce il film Berlinguer ti voglio bene.
Attenzione: alcune battute contengono un sacco di parolacce.
Cioni ha 25 anni, un gruppo di amici, una mamma, tante delusioni e qualche consolazione. Con gli amici (Bozzone, Gnorante, Buio) parla sempre delle stessa cosa: donne (sesso). Vanno a ballare , giocano a poker e si scambiano perle di saggezza popolare. Cioni non sopporta la sua mamma (mammina), ma allo stesso tempo le vuole bene. La mamma invece detesta il figlio. A Cioni non glie ne va bene una: quando sembra aver conquistato una donna, gli amici gli fanno credere che gli è morta la mamma; quando gioca a carte, perde, e paga i debiti di gioco "concedendo" il corpo della mamma a Bozzone; quando la madre gli trova una ragazza, scopre che è zoppa. L'unico che dà retta a Cioni è Berlinger, lo spaventapasseri del campo. Qualche volta cerca conforto tra le sottane della mamma o nel ricordo delle novelle che gli raccontava il suo babbo.

Noi siamo quella razza che non sta troppo bene,
che 'l giorno salta ' fossi e la sera le cene.
Lo posso gridar forte, fino a diventar fioco:
noi siamo quella razza che tromba tanto poco.
Noi siamo quella razza che al cinema s'intasa
per veder donne ignude e farsi seghe a casa.
Eppure la natura ci insegna, sia sui monti sia a valle,
che si può nascer bruchi per diventar farfalle.
Ecco noi siamo quella razza che l'è tra le più strane,
che bruchi siamo nati e bruchi si rimane.
Quella razza siamo noi, è inutile far finta,
ci ha trombato la miseria e siamo rimasti incinta.

4 comentarios:

  1. Acabo de subir a Subdivx los subtitulos en castellano de esta pelicula. Saludos de 240250 y gracias.

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  2. casi todas las peliculas de bertolucci estan offline

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