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viernes, 18 de mayo de 2012

Fratello sole sorella luna - Franco Zeffirelli (1972)


TÍTULO ORIGINAL Fratello Sole, sorella Luna
AÑO 1972
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACIÓN 121 min.
DIRECTOR Franco Zeffirelli
GUIÓN Suso Cecchi d'Amico, Kenneth Ross
MÚSICA Ken Thorne
FOTOGRAFÍA Ennio Guarnieri
REPARTO Graham Faulkner, Judi Bowker, Leigh Lawson, Kenneth Cranham, Lee Montague, Valentina Cortese, Alec Guinness, Michael Feast, Nicholas Willatt, John Sharp, Adolfo Celi, Francesco Guerrieri
PRODUCTORA Coproducción Italia-GB
PREMIOS 1973: Nominada al Oscar: Mejor dirección artística
GÉNERO Drama | Religión. Biográfico. Siglo XIII. Edad Media

SINOPSIS A pesar de ser hijo de unos ricos mercaderes, Francisco de Asís renuncia a todas sus posesiones y a su acomodada vida para dedicarla al servicio de Dios y de los más pobres. (FILMAFFINITY)


Quanto vi sia di storicamente plausibile nel fare di Francesco, vissuto in tempi tanto diversi dai nostri, un contestatore della società basata sul profitto e suoi piaceri terreni, e quanto questo derivi dai soprassalti d’un generico spiritualismo che propone esempi irripetibili, ogni spettatore giudicherà secondo le proprie sensibili antenne. Sta di fatto che il film, per la sua celebrazione di valori caduti in desuetudine e per di più resi sospetti dall’essere stati fatti propri da gruppi di hippies giudicati poco meno che sovversivi, è destinato a fertili dibattiti. Ad esempio, nella misura in cui, pur essendo un prodotto della ricca industria dello spettacolo, giova alla campagna ecologica è un utile strumento di propaganda. D’altronde merita grande attenzione anche per le eleganze figurative con cui Zeffirelli, reduce dai film scespiriani, si inventa un’immagine cattivante di Francesco, lo colloca in una suggestiva cornice ambientale, e cerca di esprimerne il travagliato trapasso dai gaudi mondani ai trionfi dell’anima. Fratello sole, sorella luna non è infatti una biografia del Santo, bensì un rapido ritratto del figlio del ricco mercante Bernardone, dai mesi ribaldi in cui il play-boy si dedicava alle armi e agli amori ai giorni in cui, schieratosi coi derelitti, si ribellò al padre e, per conquistare la vita eterna, andò a vivere in povertà.
Molto opportunamente Zeffirelli ha fatto risalire tale scelta a un trauma psico-fisico, conseguente a una guerra sfortunata fra Assisi e Perugia. Questo dà alla personalità di Francesco un colore di dolce follia, di rapimento nel sublime, che lo accompagna per tutti gli anni restanti, fin quando, dopo aver convertito con l’esempio i suoi compagni di bagordi, stupito dell’avversione mostratagli dal suo vescovo, Francesco va a Roma da Innocenzo III. L’udienza papale non è soltanto la scena in cui la sapienza scenografica di Zeffirelli esulta: è anche quella che riepiloga la morale del film. Per avere  predicato il Vangelo alla corte papale, Francesco viene infatti cacciato dalla sala del trono, e arrestato; subito dopo, però, è richiamato da Innocenzo, che quasi illuminato dallo Spirito Santo lo ringrazia e, fra lo scandalo dei dignitari, gli bacia i piedi. Quando un cardinale intuisce l’uso che la Chiesa può fare di lui («servirà a riportare a noi i poveri»), il suo destino è segnato: accolto nel sistema, Francesco sarà, come ogni contestatore che ha chiesto e ottenuto un certificato di buona condotta, un alibi del sistema. Anche una carica dinamitarda? È quanto appunto resta da sapere.
Giovanni Grazzini, Gli anni Settanta in cento film, Laterza, Bari 1976, pp. 148-149.
http://www.nelsegnodifrancesco.com/2011/07/fratello-sole-sorella-luna/

“Fratello Sole, sorella Luna”, è stato realizzato nel 1972 ad opera del regista cinematografico e teatrale Franco Zeffirelli, la cui grandezza è stata sottolineata da numerosi riconoscimenti, uno fra questi il David di Donatello come miglior regista per il medesimo film.
Nella pellicola, di genere drammatico, troviamo una poetica rievocazione della vita di Francesco, viziato figlio di un ricco mercante, che parte per una crociata con i suoi amici; torna dalla guerra e dalla sofferta prigionia di Perugia, gravemente malato.
Dopo la guarigione, scopre l’amore di Dio nella natura e nel prossimo, si spoglia dei suoi averi ed inizia a riedificare la piccola chiesetta di san Damiano.
Attorno a lui si riuniscono alcuni compagni della “vita precedente”, assieme alla giovane Chiara: nasce così una vivace comunità monastica.
I frati predicano la parola di Dio, vivendo in povertà, tuttavia non mancano contrasti da parte delle autorità civili ed ecclesiastiche di Assisi che, non vedendo di buon occhio l’esperimento francescano, inviano le guardie a chiudere la chiesetta di san Damiano.
Francesco si reca quindi a Roma dal papa. Le sue semplici parole commuovono Innocenzo III che, compresa la profonda spiritualità del nuovo movimento religioso, concede infine la sua approvazione, e non solo: bacia i suoi piedi suscitando la sorpresa e la perplessità della comunità clericale.
Film molto valido, curato nel dettaglio, dal soggetto alla sceneggiatura, assistita dallo stesso Zeffirelli, dal trucco e dai costumi, perfettamente conformi all’epoca , alle scenografie, contraddistinte dai suggestivi panorami e dalla buona scelta del mobilio.
Un aspetto che subito colpisce nel contesto poetico e quasi fiabesco di alcune scene, è la colonna sonora, in particolare il testo omonimo al film, scritto da Ortolani e cantato da Baglioni.
Le sfaccettature di questo film edificante, sono molteplici, ma senza dubbio l’insegnamento più nobile e pregevole che può trasmettere allo spettatore è quello di educare alla pace, o perlomeno, di rievocare alla memoria quell’universo parallelo “popolato” da legami spirituali che provengono da virtù diverse tra loro, ma che possono accomunare tutti gli esseri viventi, facendoli sentire tutti Figli dello stesso Padre, anziché dividerli per conto della guerra.
La pace, infatti, non conosce confini e non si ferma davanti a credenti, come san Francesco e il suo ordine, e non credenti, come gli oppositori dei protagonisti, ma li può al contrario unire in uno stesso destino di convivenza e di rispetto pacifico e reciproco, lo stesso che san Francesco mostrava nei confronti dei suoi fratelli e delle sue sorelle.
http://win.donboscotaranto.it/public/donboscotaranto/default.asp?cont=wwwistituto/giornalino/giornalino_cineforum2.asp&menuup=&menusx=wwwistituto/istituto_menu_sx.asp&menudx=wwwistituto/giornalino/giornalino_menu_dx.asp

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