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sábado, 19 de mayo de 2012

Si puo fare - Giulio Manfredonia (2008)


TÍTULO ORIGINAL Si può fare
AÑO 2008
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados) 
DURACIÓN 111 min. 
DIRECTOR Giulio Manfredonia
GUIÓN Giulio Manfredonia, Fabio Bonifacci
MÚSICA Aldo De Scalzi
FOTOGRAFÍA Roberto Forza
REPARTO Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Andrea Bosca, Giovanni Calcagno, Michele De Virgilio, Carlo Giuseppe Gabardini, Andrea Gattinoni, Natascia Macchniz, Rosa Pianeta
PRODUCTORA Rizzoli Film / Warner Bros. Pictures
PREMIOS 2008: Premios David di Donatello: Premio David de la Juventud. 9 nominaciones
GÉNERO Comedia 

SINOPSIS Nello, un hombre de negocios milanés que ha perdido su trabajo, se ve obligado a gestionar una cooperativa de antiguos pacientes psiquiátricos que han sido trasladados tras el cierre por parte del Estado de los hospitales psiquiátricos. Nello anima a los miembros de la cooperativa a aprender un oficio para liberarse de su dependencia de las donaciones de las organizaciones benéficas, atribuyendo a cada uno un trabajo sorprendemente afín a sus habilidades. (FILMAFFINITY)


L'equilibrio tra il dramma e la comicità macchiettistica manifesta una solidità quasi miracolosa che rinnova il potere di una commedia all'italiana mai come in questo caso esplicitamente "umanistica". Con intelligenza metaforica ambientato nella Milano dei primi anni '80, contesto storico-geografico fondamentale per comprendere la deriva esistenzialistica e culturale dell'Italia contemporanea, il film di Manfredonia è forse l'esempio migliore di fiction sociale da molti anni a questa parte

Intelligentemente - quasi metaforicamente - ambientato nella Milano dei primi anni '80, contesto storico-geografico fondamentale per comprendere la deriva esistenzialistica e culturale dell'Italia contemporanea, Si può fare si ispira al fenomeno delle cooperative di ex pazienti di ospedali psichiatrici nate dopo l'entrata in vigore della legge Basaglia. Nello (Claudio Bisio) dopo alcuni dissidi nel sindacato viene incaricato di gestire la Cooperativa 180, composta da undici pazienti da poco dimessi da un istituto. Dopo iniziali incomprensioni l'uomo riuscirà, grazie anche al basagliano Dottor Furlan (Giuseppe Battiston), a diminuire l'assunzione di medicinali e coinvolgere i suoi  soci nella realizzazione di un'attività lavorativa che ben presto si rivelerà redditizia.
L'equilibrio tra il dramma e la comicità macchiettistica manifesta una solidità quasi miracolosa che rinnova il potere di una commedia all'italiana mai come in questo caso esplicitamente "umanistica". Manfredonia è un regista che alla sua terza pellicola - senza dubbio la più matura e riuscita - dimostra di avere tutte le carte in regola per rinnovare un discorso cinematografico e narrativo di grande spessore emotivo ed analitico: si veda la magnifica sequenza di raccordo con le scarpe rosse di Gigio a suggerire l'evento tragico o i primi concitati minuti sulle incomprensioni ideologiche subite dal sindacalista Nello, memorabili per sintesi ed efficacia. In Manfredonia, infatti, non c'è mai la tentazione di abbracciare il documentarismo, ma anzi Si può fare è forse l'esempio migliore di fiction sociale da molti anni a questa parte: un lavoro umile di artigianato e recitazione. Merito anche dei bravissimi interpreti professionisti che interpretano gli undici "malati", protagonisti di una immedesimazione ammirevole che ben si sposa alla naturalezza dei già quasi veterani Bisio, Caprioli e Battiston.
http://www.sentieriselvaggi.it/215/29552/Si_puo_fare,_di_Giulio_Manfredonia.htm

Ispirato a una storia vera, Si puo' fare e' diretto da Giulio Manfredonia, che, assieme a Fabio Bonifacci, firma anche la sceneggiatura.
Se all'inizio temevo che nel film Bisio fosse troppo 'Bisio' e invadesse con la sua presenza il film, mi sbagliavo, lui convince dall'inizio alla fine, e cosi' gli altri attori.
La storia comincia con una piccola introduzione affidata a una veloce voce di narratore sulle ragioni che portano nei primi anni ottanta il Partito (Comunista) ad affidare al protagonista la dirigenza di una cooperativa sociale; si tratta di piazzare da qualche parte un sindacalista 'a destra', scomodo, che crede troppo in una crescita del paese affidata anche al benessere procurato dalla produzione industriale.
Siamo negli anni ottanta, esattamente poco prima della morte di Berlinguer; chi conosce le dinamiche della vecchia e della nuova sinistra non fa fatica a inquadrare la vicenda nel conflitto perenne fra le forze rosse conservatrici e quelle moderate.
Non e' (certo) casuale la proposta di un film del genere nel clima politico-sociale dell'Italia di adesso, spaccata e indebolita da una vecchia sinistra lenta, povera di contenuti e di proposte, poco dinamica, e da una nuova destra priva di basi culturali
iperdinamica, euforica e occupata, soprattutto mentre governa, ad aumentare senza alcuna esitazione il divario fra ricchi e poveri senza dare attenzione al disagio sociale di qualsiasi tipo.
A un certo punto del film ci si chiede se puo' essere cosi' facile, coordinare un drappello di persone con problemi psichici anche gravi e farle lavorare insieme.
Il regista affronta di petto la questione Legge Basaglia e sue conseguenze nel concreto, mostrando problematiche tremende come la pericolosita' dell'affido ai familiari dei malati, ma anche la loro condizione di solitudine nel caso contrario; mette l'accento sulla questione delle dosi e degli effetti collaterali dei farmaci che assumono; sul problema rimosso della vita sessuale degli affetti da patologie psichiche; sui potenziali successi e limiti di una politica d'inserimento nella societa'.
Bisio, ex-sindacalista e quindi privo di griglie di pensiero legate al contesto psichiatrico, con uno sguardo nuovo ed eversivo, crea un modello di cooperativa che fara' storia, come si sa.
Tutto questo e' trattato con uno stile originale, con un ritmo veloce e vivace, come se chi propone questo film volesse mostrare tutto il lato umano della questione, visto che di dibattiti accademici e di saggi noiosi (e improduttivi nel concreto) sul tema se ne ha abbastanza.
Anche il teatro di ricerca ha sempre battuto queste strade per parlare delle problematiche della 180 e tentare di abbattere il muro reale e altissimo fra mondo 'dei matti' e mondo 'dei normali'.
Un film anche molto commovente, senza retorica, che ricorda per questo Le fate ignoranti.
http://testiappuntinote.blogs.it/2008/12/04/si-puo-fare-di-giulio-manfredonia-5160732/ 

4 comentarios:

  1. Hola
    Queria avisar que los links de "Si puo fare' estan caidos
    Saludos

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  2. Descargado y unido con hjsplit. Resultado: una película incompleta de 53 minutos. Estoy haciendo algo mal?

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  3. Descargada y unida con hjsplit. Resultado: una peli incompleta de 53 minutos. Estoy haciendo algo mal?

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  4. Te debo una excusa doble: por haber posteado dos veces el mismo mensaje y por haberme dado cuento solo ahora de que el error era mío: había descargado dos veces la parte 005 y me faltaba la 004

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