TÍTULO ORIGINAL Gli Sbandati
AÑO 1955
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACIÓN 75 min.
DIRECTOR Francesco Maselli
GUIÓN Eriprando Visconti, Francesco Maselli, Ageo Savioli
MÚSICA Giovanni Fusco
FOTOGRAFÍA Gianni Di Venanzo (B&W)
REPARTO Lucia Bosé, Isa Miranda, Jean-Pierre Mocky, Goliarda Sapienza, Anthony Steffen, Leonardo Botta, Marco Guglielmi, Giuliano Montaldo, Ivy Nicholson
PRODUCTORA CVC
GÉNERO Drama. Romance | II Guerra Mundial
SINOPSIS Ambientada en la Segunda Guerra Mundial, esta película es un drama sobre la resistencia italiana, con muchos de sus personajes característicos. El protagonista es un burgués despreocupado que se enamora de una partisana italiana. La mayor parte del film trata sobre el choque cultural entre la clase alta fascista y la resistencia. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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Subtítulos (Español)
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"Tres días y tres noches en ese infierno.
Algunas veces se paraba el tren
y lo dejaban en un andén muerto.
Cuando llovía nos empapábamos
sin poder mover un brazo.
Dos chicos murieron sin ni siquiera notarlo.
La otra noche, mientras
estabamos parados
nos bombardearon y la gente gritaba:
¡Láncenlas! Preferían morir."
Algunas veces se paraba el tren
y lo dejaban en un andén muerto.
Cuando llovía nos empapábamos
sin poder mover un brazo.
Dos chicos murieron sin ni siquiera notarlo.
La otra noche, mientras
estabamos parados
nos bombardearon y la gente gritaba:
¡Láncenlas! Preferían morir."
El primer largometraje de Maselli es de 1955: "Gli sbandati" (restaurado recientemente y presentado por la citada Asociación Philip Morris), que compite en la Muestra de Venecia y obtiene una de las menciones especiales otorgadas a los mejores directores noveles.
La película tuvo una génesis particular: algunos amigos de Maselli fundaron una cooperativa y financiaron el rodaje; además, no sólo contó con una contribución económica especial por parte de Luchino Visconti sino que Lucía Bosé intervino como intérprete de forma gratuita. La película ofrece un penetrante análisis psicológico de los jóvenes de la rica burguesía y aristocracia lombarda, obligada a tomar dramáticas decisiones políticas y existenciales en la Italia de 1943, durante eventos de gran trascendencia histórica y política (la caída del régimen fascista, la proclamación del armisticio y el inicio de la Resistencia).
http://www.rebeldemule.org/foro/cine/tema3890.html
La película tuvo una génesis particular: algunos amigos de Maselli fundaron una cooperativa y financiaron el rodaje; además, no sólo contó con una contribución económica especial por parte de Luchino Visconti sino que Lucía Bosé intervino como intérprete de forma gratuita. La película ofrece un penetrante análisis psicológico de los jóvenes de la rica burguesía y aristocracia lombarda, obligada a tomar dramáticas decisiones políticas y existenciales en la Italia de 1943, durante eventos de gran trascendencia histórica y política (la caída del régimen fascista, la proclamación del armisticio y el inicio de la Resistencia).
http://www.rebeldemule.org/foro/cine/tema3890.html
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Estate del 1943. In una villa di campagna della provincia lombarda vivono, al riparo dei clamori della guerra, la contessa Luisa e il figlio Andrea. Sono loro ospiti Carlo e Ferruccio, rispettivamente cugino e amico d'infanzia del giovane conte.
Accompagnato da Ferruccio, Andrea si reca in paese dal podestà, il quale gli chiede di ospitare nella villa alcuni sfollati, scampati ai bombardamenti di Milano: un anziano, sua figlia Maria , vedova con due bambini, e Lucia, una giovane e graziosa donna.
Andrea è costretto ad accettare. Nella piazza antistante il municipio, si scontrano il fattore, fascista convinto, e il bracciante Martino, reduce dal confino; il podestà, subentrato al predecessore dopo il 25 Luglio, deve fare da paciere tra i due.
Andrea raggiunge Carlo, Ferruccio e Isabella, la ragazza con cui il conte simpatizza, sulla sponda del fiume. La severa e autoritaria contessa rinfaccia al figlio di aver ceduto al podestà, permettendo l'arrivo degli sfollati.
Sul greto del fiume, avvolto dalla bruma che vela lo splendido paesaggio circostante, Andrea s'intrattiene con Lucia: il giovane cerca di riparare a un'osservazione infelice sull'umile lavoro che la donna svolgeva a Milano, invitandola nella villa ad ascoltare Radio Londra. Sulla via del ritorno, Lucia scivola dalla bicicletta che Andrea guida maldestramente: il modesto incidente, provocando l'ilarità dei due giovani, rafforza la loro complicità.
Una sera, nella villa, la contessa dapprima rimprovera a Carlo di trascurare i rapporti col padre, importante gerarca fascista rifugiatosi in Svizzera dopo il 25 Luglio; poi redarguisce il figlio per la visita pomeridiano di Lucia. Ma mentre Carlo ribatte alle parole della zia, Andrea codardamente nega di aver invitato la sfollata.
Il rumore dei bombardamenti lontani ricorda a Maria la tragica morte del marito, provocandole una violenta crisi nervosa. Lucia, dopo aver calmato la donna, si rivolge a Carlo, evitando di parlare con Andrea, che viene accusato anche dal cugino di essersi comportato scorrettamente. Il giovane conte, pur cosciente di aver sbagliato, non vuole o non sa, per orgoglio o per debolezza, assumere le proprie responsabilità.
Una mattina, un servitore irrompe nella villa, informando la contessa che la guerra è finita.
La notizia dell'armistizio, diffusa via radio, provoca reazioni contrastanti: l'ex podestà si indigna; Martino, pur contento, è consapevole che occorrerà ancora molto tempo prima che il conflitto abbia realmente termine; la contessa, preoccupata per non essere riuscita a mettersi in contatto con la fabbrica che lei stessa, dopo la scomparsa del marito, dirige a Milano, raccomanda prudenza ai giovani; mentre Isabella fa del sarcasmo sull'interesse che Andrea prova per Lucia e il conte reagisce congedandosi bruscamente dalla giovane.
Quando la contessa parte in auto per Milano, Lucia scende nel cortile per controllare se anche Andrea abbia abbandonato la villa. Il giovane conte, rassicurata la ragazza, la bacia stringendola a sé, ma Lucia si allontana, provocando la sua reazione risentita.
Quasi un mese dopo, ai primi di Ottobre, vengono ospitati nella villa - con il consenso di Andrea - alcuni soldati italiani che, catturati dai tedeschi e rinchiusi in un convoglio ferroviario merci diretto in Germania, sono riusciti a fuggire.
Tra i soldati, profondamente diversi per provenienza, condizione e temperamento, ma accomunati dalla drammatica situazione che stanno vivendo, si apre un dibattito tra chi preferirebbe tornare a casa propria e chi, invece, vuole unirsi alla lotta partigiana contro i nazifascisti. A prevalere sono i secondi e tutti, tranne un paio (un soldato, ferito dai tedeschi, muore assistito amorevolmente da Lucia) si preparano per la partenza. L'urgenza e la portata dei tragici eventi sembra aver prodotto in Andrea profondi mutamenti e aver maturato in lui nuove consapevolezze: il conte e Lucia, superate le incomprensioni, possono manifestare apertamente il reciproco sentimento di amore.
Ferruccio, che ha preso con decisione le distanze da Andrea, si reca in paese denunciando all'ex podestà la presenza dei soldati, ma è sorpreso da Pietro - l'amico di Martino, che conferma al conte i sospetti che questi nutre nei confronti del delatore. Andrea si scaglia, colpendolo furiosamente, contro Ferruccio, che poi viene rinchiuso in uno stanzino della villa. I soldati compiono gli ultimi, affannosi, preparativi raccogliendo quanti più abiti possibili per affrontare il rigido inverno in montagna. Anche Lucia e Andrea, oltre a Carlo, decidono di unirsi alla Resistenza.
All'alba, il corpo del giovane soldato morto, seguito dalla famiglia degli sfollati, lascia su un carro la villa; subito dopo arriva il camion venuto per prelevare i militari. Sopraggiunge però, proprio in quel momento, l'auto della contessa, scortata da un maggiore e seguita da altri soldati dell'esercito tedesco. La donna riesce, ancora una volta, a subordinare i propri desideri alla volontà del figlio, che inutilmente si fa forte della fedeltà giurata ai compagni e della promessa fatta a Lucia: appellandosi ai doveri che il loro nome comporta e all'intenso legame che ha con il figlio, la madre conduce Andrea nella propria auto. Lucia, con gli occhi gonfi di pianto, segue Carlo verso il camion. Dopo aver impartito ordini ai suoi soldati, il maggiore tedesco riparte assieme alla contessa, a Ferruccio e ad Andrea, che, udendo il rumore degli spari in lontananza, scoppia in lacrime e si dispera.
Sul viale giacciono i corpi esanimi di Lucia e Carlo, uccisi dai tedeschi; non lontani da loro, il camion con i soldati italiani riparte velocemente scomparendo all'orizzonte.
In sovrimpressione, compare la scritta 5 Ottobre 1943.
Il film fu presentato in concorso alla XVI Mostra di Venezia (1955), ottenendo una delle cinque menzioni speciali attribuite ai migliori nuovi registi.
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=maselli_sbandati_sbandati
Accompagnato da Ferruccio, Andrea si reca in paese dal podestà, il quale gli chiede di ospitare nella villa alcuni sfollati, scampati ai bombardamenti di Milano: un anziano, sua figlia Maria , vedova con due bambini, e Lucia, una giovane e graziosa donna.
Andrea è costretto ad accettare. Nella piazza antistante il municipio, si scontrano il fattore, fascista convinto, e il bracciante Martino, reduce dal confino; il podestà, subentrato al predecessore dopo il 25 Luglio, deve fare da paciere tra i due.
Andrea raggiunge Carlo, Ferruccio e Isabella, la ragazza con cui il conte simpatizza, sulla sponda del fiume. La severa e autoritaria contessa rinfaccia al figlio di aver ceduto al podestà, permettendo l'arrivo degli sfollati.
Sul greto del fiume, avvolto dalla bruma che vela lo splendido paesaggio circostante, Andrea s'intrattiene con Lucia: il giovane cerca di riparare a un'osservazione infelice sull'umile lavoro che la donna svolgeva a Milano, invitandola nella villa ad ascoltare Radio Londra. Sulla via del ritorno, Lucia scivola dalla bicicletta che Andrea guida maldestramente: il modesto incidente, provocando l'ilarità dei due giovani, rafforza la loro complicità.
Una sera, nella villa, la contessa dapprima rimprovera a Carlo di trascurare i rapporti col padre, importante gerarca fascista rifugiatosi in Svizzera dopo il 25 Luglio; poi redarguisce il figlio per la visita pomeridiano di Lucia. Ma mentre Carlo ribatte alle parole della zia, Andrea codardamente nega di aver invitato la sfollata.
Il rumore dei bombardamenti lontani ricorda a Maria la tragica morte del marito, provocandole una violenta crisi nervosa. Lucia, dopo aver calmato la donna, si rivolge a Carlo, evitando di parlare con Andrea, che viene accusato anche dal cugino di essersi comportato scorrettamente. Il giovane conte, pur cosciente di aver sbagliato, non vuole o non sa, per orgoglio o per debolezza, assumere le proprie responsabilità.
Una mattina, un servitore irrompe nella villa, informando la contessa che la guerra è finita.
La notizia dell'armistizio, diffusa via radio, provoca reazioni contrastanti: l'ex podestà si indigna; Martino, pur contento, è consapevole che occorrerà ancora molto tempo prima che il conflitto abbia realmente termine; la contessa, preoccupata per non essere riuscita a mettersi in contatto con la fabbrica che lei stessa, dopo la scomparsa del marito, dirige a Milano, raccomanda prudenza ai giovani; mentre Isabella fa del sarcasmo sull'interesse che Andrea prova per Lucia e il conte reagisce congedandosi bruscamente dalla giovane.
Quando la contessa parte in auto per Milano, Lucia scende nel cortile per controllare se anche Andrea abbia abbandonato la villa. Il giovane conte, rassicurata la ragazza, la bacia stringendola a sé, ma Lucia si allontana, provocando la sua reazione risentita.
Quasi un mese dopo, ai primi di Ottobre, vengono ospitati nella villa - con il consenso di Andrea - alcuni soldati italiani che, catturati dai tedeschi e rinchiusi in un convoglio ferroviario merci diretto in Germania, sono riusciti a fuggire.
Tra i soldati, profondamente diversi per provenienza, condizione e temperamento, ma accomunati dalla drammatica situazione che stanno vivendo, si apre un dibattito tra chi preferirebbe tornare a casa propria e chi, invece, vuole unirsi alla lotta partigiana contro i nazifascisti. A prevalere sono i secondi e tutti, tranne un paio (un soldato, ferito dai tedeschi, muore assistito amorevolmente da Lucia) si preparano per la partenza. L'urgenza e la portata dei tragici eventi sembra aver prodotto in Andrea profondi mutamenti e aver maturato in lui nuove consapevolezze: il conte e Lucia, superate le incomprensioni, possono manifestare apertamente il reciproco sentimento di amore.
Ferruccio, che ha preso con decisione le distanze da Andrea, si reca in paese denunciando all'ex podestà la presenza dei soldati, ma è sorpreso da Pietro - l'amico di Martino, che conferma al conte i sospetti che questi nutre nei confronti del delatore. Andrea si scaglia, colpendolo furiosamente, contro Ferruccio, che poi viene rinchiuso in uno stanzino della villa. I soldati compiono gli ultimi, affannosi, preparativi raccogliendo quanti più abiti possibili per affrontare il rigido inverno in montagna. Anche Lucia e Andrea, oltre a Carlo, decidono di unirsi alla Resistenza.
All'alba, il corpo del giovane soldato morto, seguito dalla famiglia degli sfollati, lascia su un carro la villa; subito dopo arriva il camion venuto per prelevare i militari. Sopraggiunge però, proprio in quel momento, l'auto della contessa, scortata da un maggiore e seguita da altri soldati dell'esercito tedesco. La donna riesce, ancora una volta, a subordinare i propri desideri alla volontà del figlio, che inutilmente si fa forte della fedeltà giurata ai compagni e della promessa fatta a Lucia: appellandosi ai doveri che il loro nome comporta e all'intenso legame che ha con il figlio, la madre conduce Andrea nella propria auto. Lucia, con gli occhi gonfi di pianto, segue Carlo verso il camion. Dopo aver impartito ordini ai suoi soldati, il maggiore tedesco riparte assieme alla contessa, a Ferruccio e ad Andrea, che, udendo il rumore degli spari in lontananza, scoppia in lacrime e si dispera.
Sul viale giacciono i corpi esanimi di Lucia e Carlo, uccisi dai tedeschi; non lontani da loro, il camion con i soldati italiani riparte velocemente scomparendo all'orizzonte.
In sovrimpressione, compare la scritta 5 Ottobre 1943.
Il film fu presentato in concorso alla XVI Mostra di Venezia (1955), ottenendo una delle cinque menzioni speciali attribuite ai migliori nuovi registi.
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=maselli_sbandati_sbandati
Sbandati. Lo sono i militari italiani che, all'indomani dell'8 settembre 1943, si sono ritrovati d'improvviso ad attraversare il fronte; lo sono i ragazzi dell'aristocrazia milanese indecisi tra le mollezze della vita agiata, che attutiva i fragori dei bombardamenti, e i travagli di un'età che richiede con forza di stare da una sola parte delle barricate. Per il proprio film d'esordio, Francesco Maselli - Citto per amici e familiari - sceglie un tema dolente; uno sfondo narrativo che, nel 1954, non poteva che catalizzare ogni attenzione critica. La storia del giovane conte Andrea (Jean-Pierre Mocky), figlio della contessa Luisa (Isa Miranda), alle prese - a neanche vent'anni - con l'amore e con la morte, non sarebbe stata particolarmente gravida di tormenti censori, se i grandi temi del melodramma non si fossero sviluppati nel contesto di un'Italia non ancora - e già irrimediabilmente - divisa dalla guerra. Invece Andrea figlio di mammà, Andrea rampollo, Andrea sangue blu, commette l'errore di innamorarsi della giovane, dignitosa, operaia e profuga Lucia, che non ha dubbi su quale sia il lato da cui schierarsi, e che vorrebbe ricambiare un amore perduto già in partenza. Troppo, per un'Italia ferita nel profondo da una guerra civile che ancora oggi mostra le sue cicatrici.
Come il regista ha occasione di raccontare diffusamente nell'intervista contenuta nel dvd, le riprese non avrebbero potuto aver luogo senza la collaborazione delle amicizie dei Maselli. Fondamentale l'apporto della famiglia Toscanini, nella cui villa di Ripalta Guerina, in provincia di Cremona, venne girata la gran parte degli interni e degli esterni: da parte statale, invece, l'obiettivo dichiarato era di creare il maggior intralcio possibile alla lavorazione. "Sono state impartite istruzioni perché gli uffici non agevolino in nessun modo l'iniziativa": la Direzione Generale dello Spettacolo rassicurava così il presidente del Consiglio Scelba, preoccupato evidentemente per la "natura politicamente insidiosa" del progetto. Ma altrettanto indispensabile fu la collaborazione degli amici di Citto Maselli: Prandino Visconti (autore del soggetto e coautore della sceneggiatura), Giuliano Montaldo (che recita, nella parte di un soldato toscano), e soprattutto Gianni Di Venanzo, autore della fotografia in bianco e nero.
Comunque sia andata, Gli sbandati mostra tutto l'amore per il cinema del ventiquattrenne esordiente. Consapevole della lezione neorealista, e allo stesso tempo partecipe del superamento di quella stagione, Maselli compone atmosfere nebbiose, sguardi colmi di significato, pugni allo stomaco che solo amore e paura sanno dare: tutta quella materia che ogni cineasta spera di poter plasmare nel momento in cui potrà dare vita alla propria opera prima. Politico perché di fatto di passioni, passionale perché fatto di politica, il primo film di Maselli guarda alla realtà come essa è trasfigurata dai sensi. Un bacio dato l'otto settembre, un addio all'infanzia, all'amore, all'estate, alla vita, dato il cinque di ottobre.
http://www.sentieriselvaggi.it/articolo.asp?sez0=2&sez1=16&art=19705
Come il regista ha occasione di raccontare diffusamente nell'intervista contenuta nel dvd, le riprese non avrebbero potuto aver luogo senza la collaborazione delle amicizie dei Maselli. Fondamentale l'apporto della famiglia Toscanini, nella cui villa di Ripalta Guerina, in provincia di Cremona, venne girata la gran parte degli interni e degli esterni: da parte statale, invece, l'obiettivo dichiarato era di creare il maggior intralcio possibile alla lavorazione. "Sono state impartite istruzioni perché gli uffici non agevolino in nessun modo l'iniziativa": la Direzione Generale dello Spettacolo rassicurava così il presidente del Consiglio Scelba, preoccupato evidentemente per la "natura politicamente insidiosa" del progetto. Ma altrettanto indispensabile fu la collaborazione degli amici di Citto Maselli: Prandino Visconti (autore del soggetto e coautore della sceneggiatura), Giuliano Montaldo (che recita, nella parte di un soldato toscano), e soprattutto Gianni Di Venanzo, autore della fotografia in bianco e nero.
Comunque sia andata, Gli sbandati mostra tutto l'amore per il cinema del ventiquattrenne esordiente. Consapevole della lezione neorealista, e allo stesso tempo partecipe del superamento di quella stagione, Maselli compone atmosfere nebbiose, sguardi colmi di significato, pugni allo stomaco che solo amore e paura sanno dare: tutta quella materia che ogni cineasta spera di poter plasmare nel momento in cui potrà dare vita alla propria opera prima. Politico perché di fatto di passioni, passionale perché fatto di politica, il primo film di Maselli guarda alla realtà come essa è trasfigurata dai sensi. Un bacio dato l'otto settembre, un addio all'infanzia, all'amore, all'estate, alla vita, dato il cinque di ottobre.
http://www.sentieriselvaggi.it/articolo.asp?sez0=2&sez1=16&art=19705
Creo que no está completa, tendria que haber mas de 8 partes, gracias.
ResponderEliminarAgregados los dos enlaces faltantes.
Eliminaril film è incompleto-si può rimediare? grazie
ResponderEliminarAgregados los dos enlaces faltantes.
EliminarDistinguido Amarcord, antes que nada muchísimas gracias por su página. Las películas son excelentes.Coincido con mis antecesores. Si se puede remediar le quedaré muy agradecido. Nuevamente felicitaciones por su buen gusto en la selección de películas.
ResponderEliminarAgregados los dos enlaces faltantes.
EliminarCreo que no está completa
ResponderEliminarAgregados los dos enlaces faltantes.
EliminarGracias Amarcord por completar la pelicula...
ResponderEliminarla parte 9 da errore
ResponderEliminarEstán todos los enlaces en línea. Puede ser un problema momentáneo de Zippyshare.
EliminarDisculpe Amarcord, pero el enlace nueve da error.
ResponderEliminarSerá posible subsanarlo?
Muchísimas gracias por su generosidad para compartir estas joyas y la paciencia a sus seguidores como yo para poder acceder a ellas.
Están todos los enlaces en línea. Puede ser un problema momentáneo de Zippyshare.
Eliminarla parte 9 continua a dare errore
ResponderEliminarProva scaricare con MyPony.
EliminarSi scarica perfettamente.
Amarcord;
ResponderEliminarNo se si es dee Zippy el problema pero la part 9 da error 404 no9t found.
samueleliseu
Samuel
EliminarAcabo de descargarlo con un programa que se llama MyPony y el enlace está operativo. No se que puede pasar con la descarga directa.
Amarcord:
ResponderEliminarDescargada con jdownloader.
Queria mucho mirar esta primera película de Maselli.
Muchas gracias.
samuel
Atención, el link funciona sin problemas, pero es mejor hacerlo manualmente, copiar y pegar toda la fila en otra página, porque si ponemos el cursor encima del enlace 9, va a "blogger.com./goog.....". También con sistemas automáticos (Jd) parece que funciona como dice Samuel.
ResponderEliminarAmarcord, gracias por Gli Sbandati,
Zeb
Una película importante --aunque Maselli más tarde se dispersaría un poco-- y muy difícil de conseguir con subtítulos
ResponderEliminarGracias Amarcord, tu trabajp sigue siendo vital para muchos de nosotros, que te seguimos día a día
Logré bajar el enlace 9 siguiendo las instrucciones de Zebulón Whateley, así que a él también las gracias por la oportuna intervención
Grazie mille.
ResponderEliminarW la Resistenza!
La partie 9 n'est plus accessible! merci de la remettre et bravo pour votre travail
ResponderEliminarparte 9 error 404!
ResponderEliminarCopio el mensaje anterior porque el enlave esa en linea:
Eliminar"Atención, el link funciona sin problemas, pero es mejor hacerlo manualmente, copiar y pegar toda la fila en otra página, porque si ponemos el cursor encima del enlace 9, va a "blogger.com./goog.....". También con sistemas automáticos (Jd) parece que funciona como dice Samuel.
Amarcord, gracias por Gli Sbandati,"
Zeb