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martes, 26 de marzo de 2013

Primo amore - Dino Risi (1978)


TÍTULO ORIGINAL Primo amore
AÑO 1978
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS No
DURACIÓN 110 min.
DIRECTOR Dino Risi
GUIÓN Dino Risi, Ruggero Maccari
MÚSICA Riz Ortolani
FOTOGRAFÍA Tonino Delli Colli
REPARTO Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Mario Del Monaco, Caterina Boratto, Riccardo Billi
PRODUCTORA Dean Film
GÉNERO Drama | Comedia dramática

SINOPSIS Después de pasar toda una vida trabajando sobre los escenarios, Hugo ha ido a parar a un asilo destinado a actores veteranos. En esta institución conoce a Renata, una bellísima muchacha de 18 años que trabaja como camarera. A pesar de su juventud, la joven ya ha sufrido demasiados acosos por parte de los hombres, pero el maduro Hugo está firmemente decidido a no ser uno más. (FILMAFFINITY)



Trama e Recensione
Picchio (Ugo Tognazzi) è un ex comico di avanspettacolo che vive in un ospizio per artisti. Qui si invaghisce della bella Renata che vi lavora come cameriera (Ornella Muti). Quando finalmente Picchio riceve gli arretrati della pensione, decide di scappare via con la ragazza, promettendole di lanciarla nel mondo della rivista. Da qui inizia il peregrinare dei protagonisti alla ricerca di una scrittura che non arriverà mai: è il 1978 e l'avanspettacolo è morto ormai da tempo. Picchio si rende conto che la sua epoca è finita ed anche tutto il mondo che le girava intorno e che lo teneva ancora vivo; molti dei suoi ex colleghi o sono morti o sono troppo vecchi per lavorare. Ben presto anche Renata lo abbandona per un impresariaccio di una tv privata. Picchio tornerà mestamente ad aspettare la morte nel suo ospizio per artisti.
Commedia amara e malinconica, con una struggente colonna sonora di Riz Ortolani, sul tempo andato via che non torna mai più e che vive solo nei ricordi del protagonista. Come Polvere di stelle, il film tratta del mondo della rivista e dell'avanspettacolo ma con una marcia in più e una capacità di analisi sinceramente più profonda e meno machiettistica del pur bel film con Alberto Sordi e Monica Vitti. Melanconicamente bello.
http://forum.tntvillage.scambioetico.org/?showtopic=249968


Trama
Ugo Cremonesi, in arte Picchio, rimasto senza lavoro e in attesa di liquidazione, lascia momentaneamente il mondo dell'avanspettacolo e si rifugia a Villa Serena, una casa di ricovero per artisti anziani, diretta da un impettito Direttore, detto "il Capitano". Più vicino al tramonto che all'alba, ma non del tutto domo, Ugo sente pesare l'atmosfera da cimitero che regna nell'ospizio, non annullata dall'incontro con vecchie conoscenze come l'ex fiamma, la soubrette Lucy, o l'amico Augustarello. Un poco alla volta il maturo comico s'attacca alla 18enne cameriera Renata che, per semplicità o per curiosità o per stanchezza dell'ambiente, finisce per accettare la sua amicizia. Quando giungono i sette milioni della liquidazione, la ragazza e il suo patetico compagno si recano a Milano, a Roma e persino a Capri. Ma, non appena si esaurisce il gruzzolo, il rapporto sentimentale e paradossale si affievolisce. Quando Ugo presenta Renata alla TV privata "Sette Colli" con la speranza di un doppio ingaggio, la giovane si lascia conquistare da Emilio, uno dei dirigenti. Ugo, disperato, finisce per diverse settimane alla neuro. Quando ne esce, incontra casualmente Renata, ormai affermata, ma rifiuta il suo gesto riconoscente. Questa volta, con molta meno prosopopea, si ripresenterà a Villa Serena.
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=14897

Criticas
"Comedia agridulce, cruel en ocasiones, en la que Risi elabora un agudo retrato de personajes, ayudado por el siempre magnífico Tognazzi. El desarrollo de la acción no ofrece sorpresas, pero el cineasta llena el relato de pasión, lo acerca al melodrama y le confiere una insólita belleza intimista"
(Miguel Ángel Palomo: Diario El País)

"C'è un vero stacco fra la prima parte del film, dal ritmo arioso, e la seconda, spezzettata in una serie di episodi piuttosto prevedibili e dal tono esasperato. 'Primo amore' ci sembra non abbia il rigore tipico delle opere di Risi, e le molte citazioni di cui è costellato (ci sono dei richiami anche a Fellini) finiscono con il limitarne i significati. Si tratta, però, di un film tutto godibile: gli interpreti sono guidati con una mano attenta e sensibile, compresi i non protagonisti, come Mario Del Monaco, l'ex tenore, che guida la casa di riposo con sapidi metodi militareschi, e Caterina Boratto, una deliziosa e svagata ex diva della rivista."
(Alfio Cantelli, "Il Giornale", 20 settembre 1978)

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