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domingo, 23 de mayo de 2021

Mio Dio come sono caduta in basso! - Luigi Comencini (1974)

 

TÍTULO ORIGINAL
Mio Dio come sono caduta in basso!
AÑO
1974
IDIOMA
Italiano y Español (Opcionales)
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
110 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Luigi Comencini
GUIÓN
Luigi Comencini, Ivo Perilli
MÚSICA
Fiorenzo Carpi
FOTOGRAFÍA
Tonino Delli Colli
REPARTO
Laura Antonelli, Alberto Lionello, Michele Placido, Jean Rochefort, Ugo Pagliai, Rosemary Dexter, Karin Schubert, Michele Abruzzo
PRODUCTORA
Dean Film
GÉNERO
Comedia | Erótico

Sinopsis
Eugenia, una hermosa joven de la nobleza siciliana, acaba de casarse con un hombre rico también siciliano. Pero, durante la noche de bodas, cuando están a punto de consumar el matrimonio, reciben un telegrama en el que se dice que son hermanos. (FILMAFFINITY)

Premios
1979: Globos de oro: Nominada Mejor película extranjera
2 
4 

“Estoy convencido de que una gran parte de la cultura italiana de hoy sigue siendo inconscientemente hija de D'Annunzio y que el daño que el danunzianismo ha hecho a la sociedad italiana no se detiene en el fascismo sino que sigue creciendo. Se infiltra en muchos aspectos de nuestra vida. hasta hoy como un veneno sutil."
Luigi Comencini

 

Nella Sicilia di inizio secolo, Eugenia Di Maqueda (Laura Antonelli) e Raimondo Corrao, marchese Di Maqueda (Alberto Lionello), dopo essersi sposati scoprono, proprio durante la prima notte di nozze, di essere fratello e sorella e quindi impossibilitati a consumare il matrimonio.

Per questioni di eredità e decoro della casata, i due decidono di non rivelare a nessuno la verità. Per tutti reciteranno la parte di marito e moglie, ma nella loro intimità vivranno in castità assoluta come fratello e sorella. Ma le impellenti esigenze carnali della bella Eugenia, ancora illibata, si fanno sempre più pressanti.

Dopo aver quasi ceduto alle avances di un barone francese, ella cederà le sue grazie al suo giovane autista personale Silvano (Michele Placido), che la possiede ripetutamente in un capanno nell’assolata campagna siciliana. Quando poi il marito/fratello parte per la guerra di Libia, Eugenia sogna di avere un figlio da D’Annunzio ed intrattiene una fugace relazione lesbica con l’amica straniera Evelyn (Karin Schubert).

Tornato coperto di onore e gloria dalla campagna d’Africa, Raimondo, diventato deputato, inebriato dalla prosa del Vate decide, d’accordo con Eugenia, di assaporare finalmente il piacere proibito di un rapporto incestuoso con la sorella/moglie. Proprio sul più bello, il parroco del paese gli rivela con una telefonata che in realtà non sono consanguinei e con la scoperta svanisce anche l’eccitazione per la trasgressione imminente.

Passano gli anni, e Raimondo perisce nel corso della Prima Guerra Mondiale, Eugenia, fattasi crocerossina, ritrova il giovane autista di casa che l’aveva iniziata anni addietro ai piaceri del sesso, diventato un soldato semplice e tornato ferito dal fronte. I due alla fine coronano il loro sogno d’amore nonostante Eugenia voglia mantenere ancora una parvenza di decorosa ritrosia al focoso temperamento dell’amante.
https://siciliafilm.wordpress.com/film-dal-1971-al-1980/mio-dio-come-sono-caduta-in-basso/

L’afrore, l’umido della Sicilia, gli splendidi panorami di sterpaglia e mare ed il caldo dell’estate che risveglia gli ormoni.
La splendida  Eugenia Di Maqueda, interpretata da Laura Antonelli,  convola a nozze con  il  marchese Raimondo Corrao, un immenso Alberto Lionello.

I preparativi della prima notte di nozze giungono al culmine, il nobile siculo è pronto a deflorare le grazie dell’ingenua giunone che aspetta sul talamo.
Una telefonata…la chiesa…Raimondo! Fermati! Eugenia è tua sorella!
Un velo scuro sul magico ed agognato momento…o il suicidio o la castità (che per me pari sono).
La verità per motivi patrimoniali non può essere svelata ed i due decidono per la seconda orribile scelta.
Eugenia è stata creata donna, e che femmina!
Un continuo dibattersi tra santità e carne, in cui spesso vince la seconda.
La natura è natura e Dio, ne sono sicuro, è stato spesso travisato dal Vaticano, probabilmente per proprio profitto…come fai a rendere l’umano schiavo? Rendi peccato una cosa che tutti fanno e a cui è impossibile rinunciare, ovvio.
Il paraculissimo Silvano (Michele Placido), autista della signora provvederà  alle vulcaniche esigenze della stessa.
Non spoleiro il finale.
Mai troppo può essere lodato Luigi Comencini, mago del grottesco che con questo film, grande insuccesso commerciale nelle sale italiane e ricordato dalla critica dell’epoca soltanto per la vena comica, firma uno spaccato storico e morale dell’Italia del primo novecento da premio.
Sfortunata Laura Antonelli che le forme abbondanti hanno relegato nell’immaginario collettivo soltanto come una delle tante bonone del cinema anni settanta ma che in film come questo mostrava doti recitative seconde soltanto alla grandissima Monica Vitti.
Fotografia di un epoca imbevuta di D’Annunzismo dove le parole contavano più del reale, il sesso visto come peccato ed un mondo finto dove l'eterna lotta  tra anima e corpo poteva  portare fino alla follia.
L’ardore erotico entrava in combutta con gli insegnamenti del clero, come facevi a convincere una donna viva e focosa che l’unica via  virtuosa  è quella della castità mentre il suo corpo urlava di desiderio?
Gli unici saggi della storia sono i campagnoli, i semplici, quelli che per tempesta non intendevano quella dei sentimenti ma quella della pioggia battente ed il desio per loro era soltanto un declinare altisonante del diretto “Fottere”.
Il poeta Gabriele è disegnato come una rockstar, alcune gag sono divertentissime come quella del denudamento d’Eugenia in un casolare prima della copula con Silvano, minuti su minuti per togliere corsetti, giarrettiere, mutandoni, busti, sottane…alla fine gli amanti sfiniti ridurranno gli abiti a brandelli con morsi e coltello.
Una figura che vale la pena ricordare è quella dell’inglese Evelyn, interpretata da una giovane e bellissima Karin Schubert, una Lucignola per la povera Pinocchia Eugenia.
Karin impersona il futuro, una giovane  gaudente che sembra venuta dalla Woodstock degli anni sessanta per  distruggere tutte le certezze della bigottona sicula, regalandole anche un assaggio d’amore saffico.
Non vedremo mai più commedie di tale levatura, ricerca e cura…facciamocene tristemente ragione.
https://retronika.blogspot.com/2013/07/mio-dio-come-sono-caduta-in-basso-1974.html?m=1



3 comentarios:

  1. Antes de convertirse en actriz, fue profesora de educación física en la escuela y en la década de 1970 fue considerada un símbolo sexual del cine italiano e internacional. En los años 1972-1980 estuvo asociada con Jean-Paul. En mayo de 1991 fue detenida por carabineros por posesión de cocaína. La actriz fue luego condenada a 3,5 años de prisión. No fue absuelta hasta nueve años después, cuando un tribunal de apelaciones dictaminó que no era una traficante de drogas, sino simplemente una consumidora. Sin embargo, se derrumbó mentalmente y terminó en un centro cerrado durante algún tiempo. Después de su regreso, se retiró de la vida pública. El motivo del final de su carrera también fue una cirugía plástica fallida que distorsionó sus rasgos faciales. Pasó los últimos años de su vida en la pobreza y el olvido. Murió en 2015 a la edad de 73 años.

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