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domingo, 22 de diciembre de 2013

6 giorni sulla terra - Varo Venturi (2011)


TITULO ORIGINAL 6 giorni sulla Terra
AÑO 2011
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACION 103 min.
DIRECCION Varo Venturi
GUION Varo Venturi, M. Luisa Fusconi
MUSICA Jordan Balagot
FOTOGRAFIA Daniele Baldacci (director of photography) Varo Venturi
REPARTO Massimo Poggio, Laura Glavan, Marina Kazankova, Ludovico Fremont, Varo Venturi
PRODUCTORA Deusfilm
GENERO Ciencia ficción. Intriga. Thriller | Extraterrestres

SINOPSIS Cuenta una historia de abducciones y posesiones, que se centra en el doctor Piso, una atrevido científico que hace años que estudia el inquietante fenómeno de las abducciones alienígenas a través de la hipnosis. El encuentro con la joven Saturnia lo llevará a los descubrimientos más sorprendentes, conduciéndolo a una realidad escondida por milenios tras los bastidores de la historia. (FILMAFFINITY)

Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)

Subtítulos (Español)


Cuando el verano pasado os hablé de 6 Giorni Sulla Terra, un film italiano de ciencia ficción que descubrí un día viajando de enlace a enlace por páginas de cine que me llevaron hasta una web italiana que comentaba el film, tenía claro que iba a ser muy complicado que la película acabará cayendo en mis manos. Pero esa es precisamente la magia de internet, que cualquier cosa por rara y extraña que sea puede acabar con unos subtítulos y colgada para descargar y disfrutar.
6 Giorni Sulla Terra es un film como mínimo curioso que mezcla varios géneros como la ciencia ficción, el terror y el thriller, y que además lo hace de manera bastante notable en algunos momentos a pesar de las limitaciones de su bajo presupuesto y de su a ratos pobre puesta en escena.
El tema de las posesiones ya lo tenemos a estas alturas más que visto, pero ¿que sucedería si en vez de tener a una joven poseída por el demonio nos encontramos con que el intruso es nada más y nada menos que un ser alienígena? ¿Y si a todo eso le sumamos una trama de conspiraciones y de secretos escondidos por milenios que serán revelados mientras los protagonistas huyen y esconden a la joven afectada que es perseguida por los gobiernos para hacerse con ella y los misterios que esconde? Pues todo eso es 6 Giorni Sulla Terra, un refrito con un poco de todo, un coctel un tanto más agitado que mezclado.
El protagonista es el doctor Piso, un científico que estudia el inquietante fenómeno de la abducción alienígena, cosa que le causa no pocos problemas a la hora de encontrar financiación para sus estudios y entre el resto de sus colegas. Hasta que un buen día aparece en la puerta de su casa una joven llamada Saturnia, que primero toma por una fan más obsesionada con los aliens, pero que en realidad, como descubrirá más tarde a través de la hipnosis, está realmente poseída por un ente alienígena.
6 Giorni Sulla Terra quizá peca de ser un proyecto demasiado ambicioso para los pocos medios de los que dispone, su director Varo Venturi se empeña en compensar a base de efectismos propios de videoclip, algo que hace que los primeros minutos del film sean caóticos y de difícil comprensión, y a través de filtros que le dan a todo el film un aire oscuro y apagado incluso en exteriores. A veces parece un telefilm barato o una telenovela a bajo contraste, y a veces el efecto está más logrado. Cuando deja de lado los experimentos visuales el film gana bastante, logrando tener una trama atractiva y con suficiente elementos para mantener el interés a pesar de no ser del todo perfecta.
Es una lástima que el final, que no tiene otro nombre que ridículo y absurdo, deje en evidencia todo el conjunto que hasta el momento se iba aguantando a base de buenas intenciones y de simpatía. 6 Giorno Sulla Terra es de todas maneras una rareza y una curiosidad como mínimo recomendable para todos aquellos que se atrevan a adentrarse en una producción de ciencia ficción italiana y que no esperen un gran despliege de medios.
dragón negro
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In un periodo di risveglio di coscienze, giusto perché la fine del mondo è vicina, è senz'altro appropriato andare alla scoperta di se stessi... ma riscoprirsi possessori di un'anima è il primo passo verso la ricerca della verità... alla ricerca di altre forme di vita. Che sia possibile che un film italiano riesca nel difficile intento di offrire qualcosa di diverso dalle solite "scurregge mentali"? 
Il progetto del film 6 giorni sulla Terra nasce sulla base degli studi degli esperti ufologi italiani, in particolare sui libri di Corrado Malanga, il famoso professore dell'università di Pisa. Nei suoi trattati si parla di rapimenti alieni, studiando i racconti dei così detti addotti (i rapiti) tramite la tecnica dell'ipnosi regressiva.
Se tutto ciò può sembrare pura fantascienza, è importante guardare la cosa dall'altro lato dello specchio, e rendersi conto che la fantascienza si ispira spesso proprio a questi studi e a queste esperienze.
In parole povere, la questione è questa: gli alieni non possiedono l'anima (quella parte multidimensionale di noi che potrebbe permettergli di vivere in eterno), e durante i famigerati rapimenti fanno di tutto per estrarla dal nostro corpo. Fino ad oggi hanno sempre fallito. L'anima sembra essere fatta per stare unicamente all'interno del nostro guscio fisico.
Indubbiamente la filmografia sugli addotti e su queste storie è pressoché infinita, ma è curioso vedere come anche l'Italia voglia metterci del proprio. Ultimamente era già capitato con il buon fumetto The Secret (recuperabile per iPhone e iPad), ma con questa pellicola il regista cerca di darci qualcosa in più di un semplice film.
La scelta della storia, dei personaggi, delle ambientazioni e probabilmente anche dello stile registico, dei giochi di luce e infine dei dialoghi, richiama molto fedelmente i vari video del professor Malanga facilmente reperibili sul sul tubo, diventando una sorta di "copia di mille riassunti" per arrivare più facilmente al pubblico.
Tuttavia la strada intrapresa, apprezzabile per chi è interessato al fenomeno, diventa fantascienza di bassa lega, specie se si fa il confronto con i colossi americani. Gli effetti speciali da primo anno di corso universitario di 3D Studio Max non sono per niente efficaci e la regia, per quanto originale e piacevole, potrebbe lasciare insoddisfatti i palati abituati solo ai grassi saturi americani, che inevitabilmente finirebbero per confondere lo stile europeo con l'amatorialità.
In realtà 6 giorni sulla Terra scorre bene, affascina, intriga e si impegna ad essere il più verosimile possibile, facendoci dimenticare per un attimo il motivo per cui odiamo tanto la cinematografia italiana moderna.
Senz'altro il film è studiato esclusivamente per interessati di fantascienza focalizzata sugli alieni, ma non è da escludere che possa avvicinare a questa cultura anche lo spettatore medio. 
Non mi stupirei se un giorno diventasse un piccolo cult.
Lancil9


Siamo tutti abdotti?

Il dottor Piso, un coraggioso scienziato, studia da anni l'inquietante fenomeno delle alien abductions (rapimenti alieni) attraverso l'ipnosi. L'incontro con la giovane Saturnia lo porterà a scoperte ancor più sconvolgenti, conducendoci nella realtà nascosta per millenni dietro le quinte della storia... (sinossi)
«C'è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c'è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l'interno di un'anima» (da “I miserabili” di Victor Hugo).
Essere introdotti al film da un preludio del genere è innegabile che crei delle aspettative non da poco nello spettatore che, con più o meno consapevolezza, ha scelto di andare a vedere 6 giorni sulla Terra di Varo Venturi – già fuori dagli schemi per Nazareno (2007).
Senza fare voli pindarici, ma cavalcando l'atmosfera del Festival di Cannes appena conclusosi, si potrebbe anche pensare di trovarsi di fronte a un'aurea vagamente malickiana in versione intimista - trattandosi di anima. Come precauzioni prima dell'uso, ci preme informare che se si sceglie di andare alla proiezione del film di Venturi bisogna o essere “abdotti” (ma non è questo il destinatario primario a cui il regista e la sua troupe sembrano rivolgersi) o essere disposti a sgomberare la mente dagli schemi precostituiti e credere che quello che scorre sotto i nostri occhi sia Realscienza almeno per quei 101'. Il punto rischioso risiede proprio nell'ottica con cui guardarlo. Ai titoli di coda ci si direbbe: è solo un film di fantascienza, ma le intenzioni investite nel lavoro e anche nella promozione non combaciano con questa idea («un film che propone la denominazione Realscienza per una nuova onda cinematografica, con il desiderio di contribuire ad una percezione più elevata della nostra realtà» dalle note di regia).
Il motore che dà avvio al film prende ispirazione, infatti, dalla realtà. Il nostro dottor Piso (Massimo Poggio) nella fiction è l'alter ego del prof. Corrado Malanga, ricercatore presso l'Università di Pisa, il quale è uno degli scienziati più accreditati rispetto al fenomeno delle alien abductions. Il nostro Piso convinto delle sue ricerche, certificate da dati sperimentali, e animato dal proposito di liberare l'umanità rapita internamente da questa forza aliena, con coraggio rende pubblico il risultato a cui è pervenuto. Conseguenza immediata: l'allontanamento dall'ambiente universitario. Con umiltà e allo stesso tempo con la forza della diversità dei punti di vista, viene istintivo allinearsi con lo scetticismo accademico. Sentirsi dire, vedere in un film che il nostro cervello sarebbe un contenitore perfetto per un alieno6_giorni_sulla_Terra_testo perché siamo “contenitori” di energia (l'anima) reperibile solo negli esseri umani...beh, col beneficio del dubbio, credo sia naturale non riuscire ad accettarla come verità.
Rispettando che si tratti di ricerche scientifiche – seppur si discosti dal filone canonico – e non essendo questa la sede in cui discutere di alien abductions, dando onore al merito, un pregio bisogna riscontrarlo in questa operazione: il coraggio. Forse non siamo noi pronti, ma di certo girare un film  che in qualche modo divulga dei risultati di una ricerca calpestando un campo minato com'è l'ufologia e ancor il senso della vita, è senza dubbio un atto di coraggio. Coraggio che a volte però eccede scadendo in uno sviluppo narrativo dall'insipido sapore di gran calderone; seguendo la storia di Saturnia (Laura Galvan) ci si imbatte in un esorcista (lo stesso Venturi), in uno sciamano, nei servizi segreti francesi, nelle viscere segrete della Roma sotterranea – per il resto, meglio non svelare troppo i risvolti da thriller investigativo che sottendono il disegno. 6 giorni sulla Terra scanditi dal metronomo, 6 giorni sulla Terra come furono i 6 giorni in cui Dio creò il mondo, 6 giorni sulla Terra – una frequenza.
Se si risale alla radice etimologica di “alieno”, potremmo pensare che in fondo stiamo solo assistendo all'evidenza di quell'altro da noi che fa parte di noi, siamo noi (configurando il tutto su un piano psicologico e a cui forse sarebbe più semplice avvicinarsi). Ma ancora una volta si finirebbe per tradire il proposito con cui è nato e si è sviluppato il progetto perché quell'alieno, si sostiene, è un altro essere che abita in noi. Il problema è che nonostante il realistico modo di Venturi di seguire i volti dei personaggi, in particolare nel corpo a corpo tra l'abdotto e il suo alieno o tra l'abdotto e il dottore che vuole liberarlo, al di là dell'impegno degli attori (in particolare Poggio e la Galvan) di rendere credibili i loro personaggi, la sceneggiatura non riesce a sostenere solidamente quella che loro vorrebbero assumessimo come verità, sia pur calibrata con gli elementi di finzione. Accettando anche che le voci durante le scene di ipnosi siano state registrate nel corso di reali sedute ipnotiche su persone abdotte, 6 giorni sulla Terra vola col trascorrere dei minuti più verso il fantasy che verso il real (un plauso è d'obbligo per gli effetti 3D di Mauro Baldissera, già curatore della tecnica in Avatar).
Non ci avrà convinto che quella sia la verità sulla nostra esistenza, però un obiettivo l'ha raggiunto: stimolare a documentarsi sui filoni della scienza. Se gli alieni esistano e vivano veramente nei nostri cervelli, ad ognuno di noi spetta la propria ardua sentenza...
Maria Lucia Tangorra (17-06-2011)

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