TITULO ORIGINAL Amici miei atto II
AÑO 1982
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACION 104 min.
DIRECCION Mario Monicelli
GUION Tullio Pinelli, Mario Monicelli, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi
MUSICA Carlo Rustichelli
FOTOGRAFIA Sergio D'Offizi
REPARTO Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Gastone Moschin, Adolfo Celi, Renzo Montagnani, Paolo Stoppa, Milena Vukotic, Franca Tamantini, Angela Goodwin, Domiziana Giordano, Alessandro Haber
PRODUCTORA Filmauro
GENERO Comedia | Secuela
SINOPSIS Continuación de Amici miei (Habitación para cuatro), también dirigida por Monicelli.(FILMAFFINITY)
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Subtítulos (Español)
TRAMA:
Il conte Mascetti, nobile decaduto, il geometra Melandri, impiegato al Comune, il chirurgo Sassaroli, illustre primario, l'oste Necchi, proprietario di un bar/trattoria, si ritrovano davanti alla tomba del giornalista Perozzi, il "quinto uomo" di quella brigata allegra e burlona, le cui gesta ci erano state descritte in "Amici miei" e al termine delle quali il Perozzi stesso era beatamente passato nel regno dei più. Sono trascorsi sette anni, ma i reduci, pur più vicini ai 60 che ai 50, non hanno troppa voglia di perdere tempo in commemorazioni: il prendersi beffe di un povero diavolo che su una tomba vicina piange la scomparsa della giovane moglie serve ad introdurre il clima giusto e a preparare il lungo flash-back che permette al cronista Perozzi di riunirsi agli altri e di ripresentare così per intero al pubblico il gruppo che a suo tempro aveva incontrato un favore quasi unanime. Tra avventure passate (al cui centro si colloca l'evento dell'alluvione di Firenze nel 1966) e altre presenti, il gioco continua e per oltre 2 ore va avanti senza pause: ci sono scherzi individuali che i burloni fanno subire alle consorti, scherzi architettati con sottile strategia comune (la canzonaccia al concorso per coristi, la torre di Pisa da far reggere ai turisti, la contorsionista chiusa in una valigia, le foto oscene scattate con le macchine dei visitatori stranieri, la presa in giro dell'usuraio), scherzi che i cinque si scambiano fra di loro (ai danni del Melandri infatuatosi della sorella di un prete, del Mascetti che si ritrova la figlia ingravidata da ignoti, del Necchi che si scopre tradito dalla moglie...). Insomma la girandola continua, finché una trombosi non colpisce all'improvviso Mascetti e ai tre rimasti tocca ingegnarsi per consolare l'invalido. Che non se lo fa ripetere due volte e anche da infermo continua il suo ruolo di impunito sbeffeggiatore.
CRITICA:
"Si ride meno che per "amici miei" (1975) forse. Ma si ride più verde, anzi più nero; il gioco più crudele, più empio, i quattro si fanno beffe di tutto e di tutti. Anche di sé stessi."
(Laura e Morando Morandini, 'Telesette')
"Il peggior film della trilogia: su certe cose non c'è proprio bisogno di scherzare. Questi amici che mollano tutto e partono per le 'zingarate' starebbero meglio in un film di fantascienza. Che tristezza." (Francesco Mininni, 'Magazine italiano tv')
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Citazione "Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione."
E' sempre il maestro Mario Monicelli a firmare, a distanza di 7 anni dal primo capolavoro, il secondo episodio del film.
I protagonisti sono sempre i cinque amici fiorentini amanti dello scherzo e della goliardia.
Se il primo film era contraddistinto da amarezza e malinconia il secondo episodio viene percorso da una vera e propria vena pessimistica.
I cinque amici sono animati da rimpianti fino a condurre la storia cucendo un finale triste quanto il primo film, se non di più.
Anche se Giorgio Perozzi è defunto in realtà è molto presente e assolutamente vivo nel ricordo degli amici.
Amici miei atto II sia al botteghino che da un punto di vista di critica riesce a bissare il successo ottenuto dal fratello più grande del 1975. E anzi, riesce a offrire nuove idee, nuove trovate umoristiche decisamente esilaranti che ancora oggi vengono ricordate e riprese, anche nel linguaggio comune e quotidiano.
LOCATION
Firenze
- Basilica di San Miniato al Monte
- Cimitero Porte Sante
- Giardino Orticoltura
- Piazza Santo Spirito
- Porta San Miniato, via dei Bastioni
- Quotidiano La Nazione
Montecatini Terme
- Grand Hotel & La Pace (scena del "rigatino")
Pescia
- Viale Garibaldi
Pisa
- Piazza dei Miracoli - Torre di Pisa
Pistoia
- Palazzo della Prefettura (scena de "I cinque madrigalisti moderni")
Prato
- Via di Galceti ang. Via Pistoiese (scena "defecatio isterica")
CURIOSITA'
In Amici miei la voce di Giorgio Perozzi è di Renzo Montagnani, mentre in Amici miei atto II la voce è di Pino Locchi (visto che Montagnani recita nella parte del barista Necchi). Nella scena iniziale (intitolata "Ieri", che poi è la scena finale del primo episodio), quando gli amici prendono a schiaffi i passeggeri del treno in partenza, Giorgio Perozzi tira uno schiaffo al figlio (che reagisce gridando "Mah babbo!") Perozzi risponde con attraverso la voce di Renzo Montagnani. Nel resto del film Perozzi avrà la voce di Pino Locchi (che ha doppiato ad esempio Terence Hill, Tony Curtis, Jean-Paul Belmondo e Sean Connery).
La voce fuori campo (con la voce di Gastone Moschin) "Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione." è presente anche nel primo film, ma qui è con la voce di Renzo Montagnani ed è leggermente differente (infatti al posto di "colpo d'occhio" c'è "decisione").
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Sette anni dopo, Mario Monicelli rimette assieme la vecchia banda di scapestrati e dà un seguito alle loro avventure. Visto che la prima parte terminava con la dipartita del Perozzi (Philippe Noiret) è gioco forza alternare zingarate nel presente storico del film con flash back che lo riportino in vita, anche se c'è da dire che l'attendibilità dei fatti narrati, e soprattutto della loro cronologia, sembra essere l'ultima delle preoccupazioni della sceneggiatura. Del resto abbiamo anche che il Necchi cambia misteriosamente la figura, mutando da Duilio Del Prete in Renzo Montagnani, e riprendendosi la voce che il Montagnani aveva prestato al Noiret nel doppiaggio italiano. Ma visto che le vicende sono narrate in prima persona dai protagonisti, e questi non brillano certo per affidabilità, aspettarsi un racconto coerente sarebbe veramente fuori luogo.
Sin dall'incipit si mette bene in chiaro che il pubblico di riferimento è quello che ha già conosce la storia (viene riproposta la mitica sessione di schiaffoni in stazione) e vuole qualche dettaglio aggiuntivo. E così viene mostrata un'altra disastrosa avventura sentimentale dell'architetto Melandri (Gastone Moschin), che questa volta cerca di circuire una prosperosa attivista cattolica (Domiziana Giordano al primo film), fallendo nell'opera a causa dell'alluvione di Firenze, nientemeno. Alluvione che causa anche la definitiva separazione del Perozzi dalla moglie, e nell'occasione ci viene spiegato anche il motivo del caratteraccio del Perozzino. Tra le zingarate più citate c'è quella in cui la brigata si presenta ad un serissimo concorso canoro con una canzonaccia da osteria (Nota ai cultori come "Ma vaffanzum"). Tra le guest star appaiono Alessandro Haber, nei panni di un vedovo inconsolabile che subisce uno scherzo atroce da parte del primario Sassaroli (Adolfo Celi) e Paolo Stoppa (in finale di carriera) che interpeta un antipaticissimo usuraio che ha preso di mira il conte Mascetti (Ugo Tognazzi). Solito spazio striminzito riservato alle donne, il Mascetti ha una moglie (Milena Vukotic) e una figlia che ricordano stranamente la famiglia di Fantozzi dall'episodio dell'80 ("contro tutti) in avanti. Ma d'altronde gli sceneggiatori sono sono quelli (a mettere la firma in entrambe le serie sono Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi) e la Vukotic ha il dono dell'ubiquità.
BLOOPERS!
Errori nei film
Amici Miei Atto II (1982)
ND: [N°755] La scena della zingarata presso la Torre di Pisa, quando la Torre è legata con funi che vengono fatte tirare ai turisti perché la stessa non cada, è stata girata di mattina. Quando iprotagonisti lasciano Piazza dei Miracoli, si dirigono sui Lungarni. Quando viene girata la scena sui Lungarni è però pomeriggio inoltrato e secondo quanto accaduto nel film sarebberoinvece trascorsi pochi minuti. Ovviamente, solo chi conosce Pisa, in base alle ombre e alla posizione del sole, si rende conto di questo sfasamento temporale.
ND: [N°756] Un'auto (una seicento, mi pare) travolta dalle acque dell'alluvione a Firenze (1966) ha sul retro un disco adesivo di velocità massima (cifra bianca su fondo rosso) entrato in uso all'inizio degli anni ottanta.
ND: [N°757] I cinque partecipano a una famosa manifestazione coristica, che la voce fuori campo dice avvenire ad Arezzo. In realtà, però, quando "I cinque madrigalisti moderni" (che poi son loro) si recano al concorso, sul cartellone alle loro spalle si legge chiaramente che l'azione si svolge a Pistoia.
ND: [N°758] Il Dott. Sassaroli riceve una telefonata alle 2 e 30 di mattina, ma già c'è molta luce fuori.
ND: [N°759] Nel primo episodio della saga i quattro amici (Perozzi, Necchi, Mascetti e Melandri) incontrano il prof. Sassaroli, per la prima volta, in ospedale dopo l'incidente. Dopodiché i cinque si affiatano solo al momento della fuga del Melandri dalla (ex) moglie del Sassaroli, in seguito a una crisi di coppia (v. scena della cena). Nel secondo episodio, invece, nel flash-back, insieme ai quattro (visibilmente più giovani) appare anche il Sassaroli, anche lui più giovane rispetto al primo film, e con tanto di baffetti. E' vero che i due film sono pieni di riferimenti al passato, ma nel primo l'episodio dell'incontro col Sassaroli appartiene senz'altro ad un passato prossimo. Quindi effettivamente c'è un accavallamento temporale nella storia.
ND: [N°761] Nella scena in cui i quattro sono appena scappati dalla Torre di Pisa e arrivano nella piazza in cui cambiano l'aspetto del camion (cioè Piazza Carrara), al nuovo arrivo delle volanti Tognazzi e co. si dirigono verso la parte di piazza che dà sulla vicina Piazza Dante; nella scena immediatamente successiva però il camion svolta a sinistra in una via che non è per niente quella che porterebbe da Piazza Carrara a Piazza Dante, bensì quella da cui sono arrivati in precedenza nella stessa Piazza Carrara! In pratica è come se fossero entrati nella piazza, e poi avessero imboccato una via che li faceva rientrare direttamente nella stessa piazza dalla parte dov'erano entrati la prima volta! A fare il giro per tornare lì almeno 10 minuti sarebbero serviti, mentre sembra ce le due scene siano immediatamente successive !
ND: [N°11964] Nel film "Amici Miei" quando il Perozzi finge di essere gobbo davanti al figlio già adulto, è stato appena dimesso dall'ospedale, per cui il Sassaroli non è ancora parte integrante del gruppo. In Amici Miei Atto II invece si vede il Sassaroli giocare a carte con altri tre del gruppo a casa del Perozzi, il cui figlio è adolescente. L'incongruenza temporale è evidente.
ND: [N°12186] La Via Crucis avviene 2 o 3 giorni prima dell'alluvione di Firenze, quindi siamo ai primi di Novembre: 1)Se fate caso ai partecipanti alla Via Crucis, sono tutti in maniche corte, un po' anomalo per la stagione ... 2)Non ho mai visto una Via Crucis i primi di Novembre, mi sbaglio o si fa nella settimana di Quaresima ?
Doppiaggio/Cartelli: [N°12927] Mentre Lucianino fa i compiti a casa del Mascetti, dialoga con il padrone di casa. Dopo l'ultima domanda, Lucianino risponde a Mascetti con un "AH.", ma non muove assolutamente la bocca!
Storico: [N°14965] Nella celebre scena della inondazione di Firenze, l'architetto Rambaldo Melandri si getta dalla finestra dell'amante in acqua perchè, grida, deve mettere in salvo i suoi pregiati pezzi di antiquariato, tra i quali "due trumoncini del Quattrocento". Ma il mobile detto trumeau (o anche bureau-trumeau) non venne ideato prima del Seicento, quindi non potevano esistere "trumoncini quattrocenteschi"!!
ND: [N°16785] La moglie del Necchi si aggira nel suo bar all'ora di pranzo, quand'ecco che vede seduto a un tavolo in fondo alla sala Augusto Verderame, l'uomo con cui ha tradito il marito pochi giorni prima (è ancora ben visibile l'occhio pesto per il cazzotto del Necchi...). Subito sgattaiola spaventata nella sala del biliardo per evvertire il marito, il quale sta giocando con gli amici. Il Necchi le chiede cos'abbia ordinato Verderame e lei afferma: "Minestrina". Ma come fa a saperlo se non glielo ha nemmeno chiesto?
ND: [N°18280] Quando Luciano, figlio del Perozzi, giunge nello "scantinato alla gapponese" del Mascetti, egli ha un'età compresa tra i sei e gli undici anni (lui dice: "La signora maestra..."). Siamo nel 1966 (riconoscibile dall' alluvione di Firenze). Quando il Perozzi muore, nel 1975 (riconoscibile dalla lapide sulla tomba all' inizio del II atto), sono trascorsi nove anni e Luciano è gia professore (lo dice il Perozzi narrando: "non so mai qando viene qui o quando va a insegnare a Milano").... Ma è impossibile!!!! Luciano, al massimo, dovrebbe avere 20 anni circa, dove, anche essendo promossi ogni anno, non si riuscirebbe a compiere gli studi, compresa l' università ,e, di conseguenza, non si potrebbe di certo insegnare!!!!!!!
Anacronismo: [N°19435] Nella scena, ambientata nel 1966, in cui i cinque amici osservano desolati da una terrazza lo squallore di Firenze devastata dall'alluvione, Ugo Tognazzi ha un paio di scarpe da ginnastica bianche con il marchio Diadora: un modello tipico dei primi anni '80, non certo esistente nel 1966.
Continuità: [N°19619] Il bicchiere di vino e il cartoccio che Sabino Capogreco (Paolo Stoppa) appoggia sul suo tavolo, all'arrivo degli "zingari" cambiano di posto in diverse inquadrature differenti.
Continuità: [N°19620] Scena a Pisa con l'involontario scambio di patante del Necchi, il vigile dopo averlo "perdonato" se ne va in pieno sole, cambio d'inquadratua e il vigile e in ombra.
Incongruenza: [N°19621] Nella prima inquadratura del furgone "servizio torri" mancano i lunghi pali che useranno poi nello scherzo della torre di Pisa e che si vedono in tutte le altre inquadrature.
Continuità: [N°19622] Quando interrompono la partita a biliardo perche il figlio del Perozzi ha sonno, in due inquadrature diverse si possono vedere le biglie e un panno adagiato sul biliardo che cambiano posizione in diverse inquadrature.
ND: [N°19623] Ad inizio film al cimitero quando puliscono la tomba del Perozzi, le ombre sono alternativamente a destra o a sinistra della tomba. Scene girate in momenti diversi.
ND: [N°19879] Il Mascetti, sulla soglia del bar-ristorante del Necchi, assiste piuttosto contrariato alla scena dei quattro amici che infilano nel rimorchio di un'auto la valigia con dentro la contorsionista spagnola. Si tratta di una scena ambientabile al massimo nel 1975, poichè il Perozzi è ancora in vita. Sulla porta del locale si vede un adesivo della Sprite: a parte il fatto che a me sembra che nel 1975 la Sprite non fosse ancora arrivata in Italia, c'è da dire che il locale è completamente diverso rispetto al primo film. Infatti, in questo film l'insegna del locale è bianca e recita "Bar ristorante biliardo Necchi", mentre quella nel primo film era scura e vi era scritto solo "Bar Necchi"; in questo film il locale dispone di biliardo e di sala ristorante, mentre nel locale del primo film vi era solo la sala biliardo.
ND: [N°21599] Nel primo film Luciano, il figlio del Perozzi è già professore (e infatti il Perozzi dice: "Non ricordo mai se i giorni dispari insegna a Milano e quelli pari qui a Firenze o viceversa"). Il film è del 1975, ma la scena si riferisce almeno ad un paio d'anni prima, perchè il Perozzi soffre ancora dei postumi dell'incidente. Nel secondo film, invece, Luciano è un ragazzino perchè il flashback riporta al 1966, e si presume frequenti le elementari perchè parla di "signora maestra": quindi potrebbe avere al massimo 10 anni perchè la scena è ambientata il 5 ottobre 1966 (come legge il Mascetti), quindi all'inizio dell'anno scolastico. Errore per errore, resta da stabilirne la fonte: se di incongruenza temporale, perchè nel 1975 Luciano poteva avere al massimo 19 anni, e a quell'età non si può essere già professori (soprattutto, poi, quando la scena è antecedente al 1975 e Luciano sarebbe addirittura minorenne), oppure se di doppiaggio: se Luciano, anzichè di "signora maestra", avesse parlato di "professoressa", si sarebbe potuto pensare che frequentava le medie, e quindi attribuirgli anche 13 anni di età. In questo caso i conti sarebbero quadrati un pochino di più, giusto?
Doppiaggio/Cartelli: [N°21890] Il Perozzi, esasperato dal figlio Luciano, vorrebbe affidarlo a qualche istituto per levarselo di mezzo, ma non è disposto a spendere più di 150.000 lire al mese, cifra per la quale se lo aggiudica il Mascetti... ma la scena è ambientata nel 1966, periodo in cui 150.000 lire erano praticamente uno stipendio! Domanda: ma quanto guadagnava il Perozzi per permettersi una cifra di questo genere? Mi sa che aveva ragione Luciano: vitto e alloggio nello scantinato del Mascetti per 150.000 lire sembravano proprio una rapina... soprattutto nel 1966!
Continuità: [N°27161] Siamo al cimitero all'inizio del film: il Sassaroli (Adolfo Celi) ruba dei fiori da un vaso per portarli ad Adelina, la moglie di Paolo (Alessandro Haber) che piange sulla sua tomba (e al quale il Sassaroli giocherà uno scherzo a dir poco mitico). Appena Sassaroli si volta verso gli altri tre, si vedono inquadrati in primo piano, da sinistra a destra, il Melandri (Gastone Moschin), il Necchi (Renzo Montagnani) e il Mascetti (Ugo Tognazzi). Il Melandri e il Mascetti hanno le mani dietro la schiena, mentre il Necchi le ha in corrispondenza dei fianchi. Nell'inquadratura immediatamente successiva, in campo lungo con i tre inquadrati di spalle, anche il Necchi le ha dietro la schiena, senza che si sia visto il suo movimento. Scene girate in momenti diversi.
Doppiaggio/Cartelli: [N°27162] Siamo alla fine del film, alla gara di velocità sulle sedie a rotelle dove il Mascetti arriva malinconicamente ultimo. Prima che la gara cominci, viene inquadrato lo striscione su cui campeggia la scritta "CAMPIONATO INTEREGIONALE HANDICAPPATI F.I.S.". Si scrive "INTERREGIONALE", con due "R"!
Continuità: [N°28391] Nella scena in cui il Perozzi gioca a biliardo mentre suo figlio si lamenta perchè vuole andare a letto, al giornalista appare e scompare il grembiule da gioco.
Anacronismo: [N°28392] Quando Adolfo Celi suggerisce a Noiret la possibilità di mettere il bambino in collegio, Montagnani comincia a sfogliare le pagine gialle che appaiono dissimili da quelle del 1966 ancora senza pubblicità esterne.
ND: [N°28393] Dopo il "colpo" alla torre di Pisa, i quattro vengono inseguiti dai carabinieri che montano su delle Fiat Ritmo che non mi risultano essere state mai in dotazione ai carabinieri.
ND: [N°28394] Nel momento in cui Montagnani si rende conto di avere una patente non sua, vediamo che la dicitura sul documento recita "Augusto Verderame" etc. etc. ma le scritte sono apposte con il pennarello e non con la macchina da scrivere come succede(va) in realtà.
Continuità: [N°33835] Nella scena del parco...subito dopo la scenetta che annuncia il trapianto di ano...Tognazzi si trova sulla locomotiva e "gioca" a fare il macchinista...quando simula di tirare la corda per lo sfiato del vapore nell'inquadratura piu lontana lo sportello è aperto e, sullo zoom del gesto, lo sportello invece è chiuso...per poi tornare poi magicamente ad aprirsi nella scena piu lontana.
ND: [N°35927] Siamo alla scena in cui il Melandri, folgorato dalla fede, lava i piedi ai barboni che frequentano la "pia confraternita" .... guardate il barbone sulla destra, con la coppola ed il bastone... per un istante alza gli occhi in direzione della troupe come per chiedere " è adesso che mi devo muovere?" difatti appena riabbassa lo sguardo porge il piede da lavare a Rambaldo !
Microf./CastTecnico: [N°41434] Nella scena immediatamente dopo che "i Zingari" sono stati fermati dal vigile, mentre avviene la consegna della famosa patente sbagliata, si vede riflessa nella portiera aperta del furgone utilizzato per lo scherzo, una lampada di quelle utilizzate sul set con tanto di struttura ad ombrello!
Doppiaggio/Cartelli: [N°42156] Il fornaio marito dell'amante segreta del Pierozzi parla un limpido toscano nella prima scena in cui appare (quella dei cornetti, per intenderci). Nella scena dell'alluvione, il fornaio parla con fortissimo accento siciliano.
Storico: [N°45626] Nel film i protagonisti vengono sorpresi dalle acque dell'Arno in pieno giorno: in realtà il fiume ruppe le spallette intorno alle sei del mattino, almeno in centro a Firenze: questo particolare viene spesso ricordato perchè l'alluvione non fece una strage dato che il 4/11 allora era festivo ed i fiorentini erano a letto.
Incongruenza: [N°48205] All'inizio, mente il conte Mascetti spolvera la tomba del Perozzi, lo stesso Mascetti dice al Melandri che il Prof. Sassaroli l'ha chiamato al telefono; questo non è possibile in quanto il conte Mascetti vive in un seminterrato caratterizzato, tra le altre cose, dall'assenza del telefono (come si evince dalla lettura dei compiti del figlioletto del Perozzi).
Continuità: [N°49422] Al cimitero all'inizio del film: il Mascetti (Tognazzi) ruba dei fiori, si vede chiaramente che la "calla" è rovesciata rispetto agli altri fiori. Al cambio di scena quando chiama Sassaroli (Celi) la "calla" si è magicamente messa a posto.
Incongruenza: [N°49447] Quando il Mascetti riceve gli altri amici nella hall dell'albergo dove sta facendo il rigatino, dice "C'ho 55 anni" e siamo nel 1975, come detto precedentemente ("Era ancora vivo il Perozzi"). Nel primo film, ambientato anch'esso nel 1975, il Mascetti diceva all'amante Titti "Io ho 52 anni, tu 18".
ND: [N°49448] Quando la ragazza con la valigia va a cercare il Mascetti al bar, le viene proposto di esibirsi. Allora il Necchi va a metterle un sottofondo musicale e, guarda caso, aveva pronto nel giradischi lo stesso brano sul quale la ragazza aveva ballato a teatro!
Incongruenza: [N°49450] Tra le tante incongruenze temporali, nell'episodio in cui il Mascetti intrattiene una breve relazione con la contorsionista, e che viene ambientata nel 1975, ci si dimentica che in quel periodo, com'è evidente dal primo film, il Mascetti aveva una relazione con la Titti, che non tronca che in vicinanza alla morte del Perozzi. La relazione con la Titti era anzi molto accesa ed è piuttosto difficile farci entrare questa fuga romantica con la contorsionista spagnola.
FraseFamosa: [N°49609] Donna nana tutta tana.
FraseFamosa: [N°49659] "Sii astuto come un cervo!" "Che bischerate tu dici il cervo non è astuto semmai astuto comeuna volpe." "Si ma la volpe un c'ha mica le corna!!!".
Trucco: [N°50064] Durante le evoluzioni sessuali del Mascetti con Carmencita, si vede che Tognazzi indossa una tuta colore giallo.
Anacronismo: [N°50333] Quando il Perozzi andava a letto con la moglie del fornaio erano gli anni sessanta, tuttavia oltre ad esserci delle sicento, compaiono anche delle auto degli anni ottanta.
Incongruenza: [N°50761] Quando Perozzi è nella stanza da letta di Anita (la moglie del fornaio), si copre le nudità con una copia della Nazione (Paolo VI parla agli africani); se si nota bene, per un attimo sul suo fianco destro è possibile intravedere un lembo delle sue mutande (bianche, per la precisione).
Continuità: [N°52359] Mascetti, appena finita la misera cena, chiede a Lucianino di fargli vedere i compiti. Trasferiti nello studiolo, il conte legge il resoconto della giornata, compresa una minuziosa elencazione del “rinforzino”. E’ da notare che oltre a questo particolare, Luciano usa i verbi al "passato" per descrivere la cena, eppure hanno finito di mangiare solo pochi secondi prima e non c’era il tempo materiale per scrivere anche questi dettagli sul quaderno.
Incongruenza: [N°52371] Uno dei marinai allo spettacolo della contorsionista ha i capelli troppo lunghi per essere un militare.
Incongruenza: [N°55453] L'auto del Mascetti nel secondo film è diversa del tutto a quella del primo film, nel primo film era a 2 porte mentre nel secondo film è a 4 porte, e si nota sopratutto quando si vedono i flashback che fanno lo scherzo allo strozzino che c'era ancora il Perozzi.
Incongruenza: [N°55781] Alla fine del film si vede il Mascetti sulla sedia a rotelle che partecipa a una specie di paraolimpiadi... ma come faceva a manovrare la sedia a rotelle con tutte e 2 le braccia se aveva un'emiparesi? tantopiù che poi nel terzo film il braccio è quasi completamente paralizzato...
Continuità: [N°63749] Quando i quattro amici lasciano il cimitero e salgono in macchina, si nota un taglio piuttosto grossolano. La telecamera inquadra l'auto del Mascetti dalla parte del guidatore; sono già saliti a bordo lo stesso Mascetti e Melandri, mentre dalla parte opposta Necchi e Sassaroli hanno aperto le portiere e stanno salendo. Di colpo sono tutti in macchina, con le portiere chiuse e l'auto, per il peso degli occupanti, è decisamente più bassa sugli ammortizzatori rispetto ad un istante prima.
Incongruenza: [N°73107] Nelle prime battute del film i 4 amici si trovano al cimitero a commemorare il Perozzi, in occasione dell'anniversario della sua morte. Com'è possibile che siano tutti vestiti in maniera molto leggera, quasi primaverile, se il Perozzi è morto il 20 novembre....periodo non certamente caldo e soleggiato!!!
Incongruenza: [N°73698] Mentre stanno terminando la cena a casa del Mascetti, questi dice che vuole controllare i compiti del figlio del Perozzi. Si reca quindi subito nello studiolo e legge il tema: esso è talmente preciso e ben fatto che descrive, con termini poco lusinghieri, non solo la casa i componenti della famiglia, ma anche ciò che hanno appena mangiato. Ma se hanno appena finito il pasto, come poteva il ragazzino inserire questo dettaglio a metà del tema?
Continuità: [N°80792] Quando entra il panettiere in casa (alluvionata) si vede Perozzi che si nasconde in acqua e davanti a lui c'e una poltrona che galleggia, ma subito dopo non c'e piu!
Continuità: [N°86852] L'alluvione di Firenze successe a novembre 1966 , e allora come e' possibile che il giorno prima Melandri fa Gesu' nella rappresentazione della via crucis (che notoriamente avviene il venerdi' santo) ???
Continuità: [N°86853] All'inizio i fiori sulla tomba del Perozzi cambiano forma colore e quantita'!
Doppiaggio/Cartelli: [N°86871] Nella scena della Via Crucis il Melandri interpreta Gesù linciato dai suoi amici dice: "Brutti finocchi!" ma senza muovere le labbra!!
ND: [N°87506] L'esilarante scena in cui la contorsionista si presenta al bar Necchi alla ricerca dell'amante fedifrago è singolarmente piena di incongruenze. Anzitutto, il fatto che nella tasca del Mascetti vi fosse un conto del bar non implica certo che egli sia un avventore abituale del locale, né tanto meno un amico stretto del gestore. Eppure Carmencita entra nel bar, in orario di chiusura, con la certezza di trovarlo: " Rafaelo, donde esta?". La ragazza afferma poi di avere "caminado, molto caminado": possibile che si sia fatta a piedi tutta la strada da Montecatini a Firenze (più di 50 km)?
Continuità: [N°93722] Quando la signora Necchi riceve le rose , le appoggia sul letto ,ma nello stacco successivo il mazzo si e' spostato da solo!
Luci: [N°93749] Quando Lucianino arriva a casa del Mascetti , si parla di preparare la cena con il famoso "rinforzino" , quindi dovremmo essere in ore serali , ma come mai c'e un luce da pieno giorno che spunta dalle finestre??
Continuità: [N°93772] Quando Verdirame mangia il famoso "Brodino" sul tavolo c'e un portafiori con un garofano che cambia di posizione senza che nessuno lo tocchi!
Continuità: [N°93773] Quando arrivano alla torre di Pisa , parcheggiano il camion in prossimita' della porta della torre, ma subito dopo il camion e' parcheggiato in un modo differente!
Continuità: [N°93774] Poco prima di fare il "Souvenir d'Italie" si scorge dalla finestrella che sul biliardo ci sono della palle , ma subito dopo non ci sono piu'!
Continuità: [N°93779] Quando il Necchi va a portare il brodino a Verdirame , si vede che c'e una tazzina sul bordo del biliardo , ma quando ritornano la tazzina si e' spostata da sola .
Trucco: [N°93780] Il viottolo dove il Mascetti dice "l'acqua non puo' venire , siamo su un dosso" , dove Il Melandri si tuffa, dove il Perozzi e' a letto con la moglie del fornaio , e' sempre quello , evidentemente e' una piscina o un canale utilizzato per tutte e 3 le riprese!
Doppiaggio/Cartelli: [N°94196] Non so se considerarlo un errore ma... Nei primi secondi del film , Perozzi parla con la voce di Montagnani, ma qualche secondo dopo Montagnani ha la sua voce ,e Perozzi ha un'altra voce ( Pino Locchi). Lo so' che e' flashback di un'altro film , ma forse sarebbe stato meglio raddoppiare i primi secondi del film .
Continuità: [N°94229] All'inizio del film, Mascetti parcheggia la sua auto nelle vicinanze di una panchina , ma quando escono dal cimitero tutti insieme , l'auto e' notevolmente spostata più indietro.
Continuità: [N°94230] Quando Sassaroli e gli altri discutono con Mela dell'eventuale aborto nella clinica, si vede il colletto del cappotto di Mela a volte aperto e a volte e' chiuso!
ND: [N°99578] La scena dell'esibizione dei cinque amici a teatro (i cinque madrigalisti moderni) fu ripetuta diverse volte, perchè uno dei prelati presenti in prima fila continuava a ridere anzichè rimanere impassibile fino al momento nel quale avrebbe dovuto alzarsi indignato e lasciare la sala. Anche nel "ciak" buono lo si può notare: l'attore che interpreta il presule (il primo, a fianco del corridoio centrale del teatro) tiene quasi costantemente la testa bassa e quando la alza si nota chiaramente dal ghigno che sta trattenendo a stento le risa.
Anacronismo: [N°101291] All'inizio della storia del Perozzi con la fornaia ambientata circa nel 1966 si notano quando consegna il giornale allo spazzino delle auto come la Fiat 600 che allora esisteva, ma anche una Fiat 500 l, la Renault 6, la Fiat 127 che all'epoca non erano ancora in produzione.
BRAVISSIMO!!!! Amarcord,insuperable secuela aún mejor que la excimia
ResponderEliminarprimera parte,de visión OBLIGATORIA.
Un cordial saludo.
Eddelon
hola, muy bueno el blog. los links de esta peli no andan!!!! ¿se puede hacer algo?
ResponderEliminarmuchas gracias por todo :) :)
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EliminarSaludos.
GRACIAS!!!!!
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