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lunes, 9 de diciembre de 2013

Un difetto di famiglia - Alberto Simone (2002)


TITULO ORIGINAL Un difetto di famiglia 
AÑO 2002
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español (Separados)
DURACION 108 min.
DIRECCION Alberto Simone
ASISTENTE DE DIRECCION Antonio De Feo, Lisa Romano, Evelina Santercole
ARGUMENTO Alberto Simone
GUION Silvia Napolitano, Alberto Simone
MUSICA Ennio Morricone
FOTOGRAFIA Stefano Ricciotti
MONTAJE Luciana Pandolfelli
ESCENOGRAFIA Giada Calabria
VESTUARIO Alessandra Cardini
REPARTO Nino Manfredi, Lino Banfi, Carlo Cascone, Elena D'Urso, Simone Corrente
PRODUCTORA Coproducción Italia-Reino Unido; Italian International Film / Rai Fiction / Towers of London Productions
GENERO Comedia | Telefilm

SINOPSIS Due fratelli si rincontrano alla morte della madre, dopo aver lasciato, quarant'anni prima, il paese natale. Dopo essersi ignorati per lungo tempo sono costretti dal testamento della madre a compiere insieme il viaggio dal nord, dove Nicola è ora un imprenditore di successo, al paese d'origine in cui la madre ha chiesto di essere sepolta. Nel corso del viaggio scopriranno di essere ancora profondamente legati e, superando le incomprensioni e i rancori passati, ritroveranno il rispetto e l'affetto reciproco. (Film Scoop)

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Subtítulos (Español)


Nicola Gammarota non potrebbe essere più felice: sua figlia si sposa con un ragazzo di ottima famiglia. Ma il giorno fissato per le nozze l'anziana madre di Nicola muore, a 101 anni, e nella chiesa addobbata si celebra il funerale. Durante la cerimonia arriva Francesco, fratello maggiore di Nicola, che egli non vede da quarant'anni. Nicola e la madre erano fuggiti dal loro paese natale proprio a causa del fratello, che aveva fatto scoppiare uno scandalo rendendo pubblica la propria omosessualità. Nicola da allora detesta Francesco con tutte le sue forze, ma per rispettare le ultime volontà della madre i due sono costretti ad intraprendere insieme un lungo viaggio verso il loro paese per riaccompagnare la salma.

Dichiarazioni
«È la storia divertente, amara e istruttiva di due fratelli che si ritrovano dopo 40 anni, perché uno dei due, un professore, nel ’63, si dichiarò gay a Ostuni, con gran scandalo e fuggì poi all’estero, mentre l’altro, al Nord si arricchiva con le mozzarelle. I due si ritrovano per seppellire la madre, che fa da guida con voce fuori campo: un lungo viaggio che termina con la riconquista dell’intimità di famiglia, di comprensione e rispetto. Un film dal messaggio forte in cui metto gli attori al massimo delle possibilità: non è una fiction in due camere e cucina, usciamo all’aperto» (A. Simone, “Corriere della Sera, 6.10.2001).
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Un difetto di famiglia: commedia garbata per due grandi attori

Una commedia degli equivoci sull' equivoco più singolare, quello della normalità. «Ci sono 13 nazioni al mondo - sostiene il regista Alberto Simone - dove l' omosessualità è condannata con la pena di morte e altre 36 nelle quali è un reato grave. Per fortuna Francesco Gammarota (Nino Manfredi), il mio protagonista, è nato in Italia ed è cresciuto in un paesino del Sud. Così la sua diversità gli è costata «solo» la perdita del lavoro e l' intolleranza di un fratello, Nicola (Lino Banfi), provinciale e benpensante». Nicola, infatti, un ometto del Sud, da quarant' anni ha lasciato il paesello natio di Casebianche, in Puglia, per trasferirsi al Nord dove, come produttore di mozzarelle, ha finalmente raggiunto il successo economico. Accolto a costo di sacrifici e compromessi nella buona società piemontese, Nicola ha taciuto a tutti l' esistenza di un fratello del quale si è sempre vergognato e che non vede più da quel lontano giorno di quarant' anni prima in cui Francesco, stimatissimo professore di liceo, dichiarò pubblicamente, ed apparentemente senza alcun motivo, la propria omosessualità a tutto il paese. Sceneggiato dallo stesso Simone e da Silvia Napolitano, «Un difetto di famiglia» (Raiuno, domenica, ore 20.45, 7.648.000 spettatori, share del 34 per cento) restituisce i toni agrodolci di una burla predisposta con amorevole e maniacale cura dalla vecchia madre che, nell' esprimere le ultime volontà, esige che ad accompagnarla nel viaggio estremo verso il paese d' origine siano proprio i due figli, finalmente riuniti. Con quel che ne consegue, fino alla redenzione finale. Costruita su misura per i due interpreti, la garbata commedia permette a Banfi e a Manfredi di sbizzarrirsi in una recitazione attenta e compiaciuta, pescando nel fondo di un repertorio ben fornito. Con la semplicità di chi non ha più nulla da affermare. 
Grasso Aldo (28/05/2002)


Alberto Simone, soggettista, sceneggiatore e regista, debutta nel 1995 con il film "Colpo di Luna". Selezionato in Concorso dal 45°Festival di Berlino, il film è stato premiato con la "Menzione Speciale della Giuria" e successivamente, con il "Globo D'Oro” della Stampa Estera in Italia per il “Miglior Regista Esordiente". 
La collaborazione con la Rai inizia nel 1988 quando, in qualità di soggettista e sceneggiatore, collabora all'ideazione della miniserie in 12 puntate "Un commissario a Roma", per la quale firma la sceneggiatura di due episodi. Soggettista e sceneggiatore per la prima e la seconda serie televisiva "Linda e il Brigadiere" con Nino Manfredi e Claudia Koll, firma la regia della terza serie "Linda, il Brigadiere e...".
Negli anni successivi scrive e dirige "Una storia qualunque", film in due parti  per Raiuno, Ninfa d’Oro Festival de Television de Montecarlo, "Le ragioni del cuore",  serie televisiva in sei puntate per Raiuno, “Un difetto di famiglia” con Nino Manfredi e Lino Banfi, Ninfa d’Oro Festival de Television de Montecarlo,  Grolla d’Oro miglior soggetto originale, Golden Chest (Plovdiv 2002) Gran Premio TV Movie. 
Nel 2004/2005 scrive, dirige e produce la serie televisiva in sei episodi “Una famiglia in giallo” con Giulio Scarpati e Valeria Valeri, Nomination al 45°Festival de Television de Montecarlo, “Miglior Regia”,  “Miglior Attrice Protagonista”, Miglior Attrice Non Protagonista” al 58°Festival Internazionale del Cinema di Salerno.
Nel 2007, accanto alla scrittura e promozione di nuovi progetti cinematografici e televisivi, avvia la produzione di documentari dedicati ai “Grandi Maestri Spirituali” del nostro tempo.
Ha supervisionato e prodotto la realizzazione della Serie tv “Il Commissario Manara” mandato in onda su Raiuno nell’inverno 2009, in nomination al Monte Carlo Television Festival 2009, “TV Series Comedy Category” Maggio 2009  ha curato la regia di 2 spot commissionati dalla  Presidenza del Consiglio dei Ministri, il primo per il Servizio Civile e il secondo per il Dipartimento delle Politiche della Famiglia.
Sempre per Raiuno ha prodotto e girato il film per la tv: “In nome del figlio”.
Attualmente è impegnato come produttore nella realizzazione de "In nome del Papa Re", remake del capolavoro di Luigi Magni e come autore nella scrittura e supervisione della serie tv “Il Commissario Manara 3”, entrambi commissionati dalla Rai
Inoltre sta sviluppando progetti dedicati al mercato americano.

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