TÍTULO ORIGINAL
Le foto proibite di una signora per bene
AÑO
1970
IDIOMA
Italiano y Español (Opcionales)
SUBTÍTULOS
Español e Inglés (Opcionales)
DURACIÓN
93 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Luciano Ercoli
GUIÓN
Ernesto Gastaldi, Mahnahén Velasco
MÚSICA
Ennio Morricone
FOTOGRAFÍA
Alejandro Ulloa
REPARTO
Dagmar Lassander, Pier Paolo Capponi, Simón Andreu, Osvaldo Genazzani, Salvador Huguet, Nieves Navarro
PRODUCTORA
Coproducción Italia-España; Produzioni Cinematografiche Mediterranee (PCM), Trébol Films C.C
GÉNERO
Intriga. Thriller. Romance | Crimen. Giallo
Dias de angustia es, sin ningún género de duda, una pequeña obra maestra. Tan delirante como fascinante, es una muestra perfecta de cine de otra época, de otro mundo que hace mucho desapareció. Extrañamente moderna, esta perversa gema pop rodada en una Barcelona cuidadosamente camuflada para que pase por una ciudad europea cualquiera, relata una historia de dominación, de manipulación en la que la protagonista, una impresionante Dagmar Lassander , actriz checa que Mario Bava se llevó de luna de miel (Il rosso segno della follia, 1970) y que tal bien le sentó que no volvió a moverse de Italia será, en esta ocasión y junto con el espectador, víctima de un complot muy bien pergeñado por Luciano Ercoli, productor metido a director que demuestra suficientes recursos cinematográficos como para llevarnos a todos por donde quiere hasta la sorprendente conclusión de este elegante relato de intriga repleto de glamour, violencia y erotismo.
Un relato en el que su argumento resulta ser lo de menos ante la elegancia de sus imágenes. Rodado en lugares de ensueño, estos resultan ser un marco ideal para que sus dos bellas protagonistas, Dagmar Lassander y Susan Scott cambien continuamente de vestuario y sean inmortalizadas en pantalla como tan solo alguien que adora la belleza femenina sabe hacerlo. Dias de angustia conforma algo así como una trilogía con las dos siguientes cintas del director, La muerte camina con tacón algo (1971) y La muerte acaricia a media noche (1972), ambas disponibles también en la colección Cinema Giallo de Regia Films y dos películas que tienen en común también el contar con Susan Scott (o Nieves Herrero, si prefieren) y Simón Andreu como protagonistas. Si a todo esto sumamos una espectacular partitura de Morricone dirigida y adaptada por Bruno Nicolai, no nos queda más remedio que considerar Dias de angustia, que se nos ofrece con una impecable calidad de imagen que respeta la magnífica fotografía de Alejandro Ulloa, como una apuesta ganadora para el gourmet del mejor cine.
https://proyectonaschy.com/2018/02/19/el-cine-en-zapatillas-dias-de-angustia-le-foto-proibite-di-una-signora-per-bene-luciano-ercoli-1970/
E’ scomparso ieri ad ottantasei anni un artigiano del nostro cinema di genere, un regista, produttore e sceneggiatore d’altri tempi: Luciano Ercoli. Un nome che al grande pubblico non dirà niente, ma che vogliamo ricordare. Si firmava spesso André Colbert e aveva sposato l’affascinante Nieves Navarro, pure lei solita a usare uno pseudonimo: Susan Scott. Ricordiamolo rivedendo il suo primo film, un giallo intrigante con protagonista la moglie.
Le foto proibite di una signora per bene è un thriller erotico ricco di elementi onirici e psichedelici, sceneggiato alla perfezione da Ernesto Gastaldi, girato con mano solida da Luciano Ercoli (Roma, 19 ottobre 1929 – 15 marzo 2015) e accompagnato dalla suggestiva colonna sonora di Ennio Morricone. La storia è basata su un insolito triangolo che compone la lista dei sospettati, ma regista e autori sono capaci di tenere alta la tensione narrativa fino all’ultima sequenza. Lo spettatore viene catapultato in un giallo hitchcockiano nel quale il colpevole potrebbe essere sia una moglie resa folle dalla depressione che vede ombre inesistenti, l’amica gelosa mangiatrice di uomini e persino un marito assassino a caccia di risarcimenti assicurativi. Un film moderno, invecchiato benissimo, che si guarda con piacere e che sarebbe interessante girare di nuovo con strumenti narrativi più espliciti, arricchendo la parte erotica.
Dagmar Lassander è una stupenda moglie frustrata, irretita da un affascinante persecutore con cui instaura un rapporto sadomasochista, approfondito dalla scrittura filmica. Nieves Navarro è un’amica disinibita, spesso seminuda, donna moderna che anticipa i tempi della rivoluzione femminista. Pier Paolo Capponi è diligente in una parte ingrata da marito in crisi economica e affettiva. Non rivelo il finale perché il giallo è talmente ben fatto e il meccanismo della suspense è così ben strutturato che rovinerei il piacere della visione a chi decidesse di compare il dvd uscito negli Stati Uniti nel 2006, oppure di acquistare il film in rete. Un giallo erotico come non se ne fanno più, con il marchio italiano ben impresso nelle sequenze oniriche, negli intensi flashback morbosi e in numerose parti a rischio censura.
Le foto proibite di una signora per bene - filmUn film dal tono cupo, angosciante, a tratti perverso, persino claustrofobico, assolutamente da recuperare. L’introspezione psicologica è approfondita, soprattutto Dagmar Lassander fornisce un’interpretazione credibile di una donna controversa, affascinata dal suo stolker ma ancora innamorata del marito. Brava anche Nieves Navarro, stupenda in numerose sequenze hot e del tutto a suo agio in una parte non facile, visto il periodo oscurantista. La colonna sonora suadente di un Ennio Morricone – ancora non troppo famoso – prende per mano lo spettatore e lo fa precipitare in un crescendo di perversione e orrore. Cercatelo. Ne vale la pena. Luciano Ercoli è al primo film da regista, ma l’esperienza non gli manca perché frequenta il mondo del cinema dai primi anni Cinquanta come assistente e aiuto, successivamente produttore di western e film di buon successo popolare. Nieves Navarro è sua moglie ed è stato lui a lanciarla nel cinema italiano, mentre lo pseudonimo di Susan Scott è un’invenzione di Fernando di Leo. Usa molto lo zoom e inserisce alcune sequenze psichedeliche, ma sono mode dei tempi che – se storicizzate – si possono perdonare.
La giovane critica considera molto Ercoli, autore di alcune opere giudicate “interessanti” da Roberto Poppi come La morte cammina con i tacchi alti (1971) e Troppo rischio per un uomo solo (1973). Ernesto Gastaldi, sceneggiatore del film, ci ha confidato: “Velasco è stato un grande sceneggiatore, ma in questo film la produzione spagnola ha usato il suo nome solo per motivi di coproduzione, non l’ho mai incontrato. Ercoli è una persona onesta, ha debuttato alla regia con questo mio script, se l’è cavata abbastanza bene ma s’è perso il legame sottile e perverso che doveva legare la vittima al suo carnefice; anche la scelta dell’attore non è stata quella che avrei fatto io”.
Gordiano Lupi
https://www.futuro-europa.it/12597/cultura/le-foto-proibite-di-una-signora-per-bene-film-1970.html
Esordio del romano Luciano Ercoli alla regia di una pellicola gialla, genere di gran voga all’epoca, nonché probabilmente il suo lavoro più riuscito all’interno del filone, Le foto proibite di una signora perbene è un giallo ancora molto legato alle tematiche classiche del genere alla fine degli anni sessanta (individui misteriosi, ricatti e macchinazioni, traumi psicologici, poco sangue e una vena di erotismo condita anche da un velato rapporto pseudo-lesbo tra le due protagoniste e da rimandi feticistici) e piuttosto lontano dal thriller che la farà da padrone negli anni successivi (e per certi versi, anche nei successivi due film di Ercoli). Influenzato dalle atmosfere glam di Sei donne per l’assassino (Mario Bava, 1964), il film ha il suo punto di forza appunto nell’aspetto grafico, che presenta allo spettatore deliziosi interni di case della borghesia italiana anni 60, ora molto chic (la villa dei coniugi Pierre e Minou), ora degni di un architetto da internare (l’appartamento del maniaco, “abbellito” con mani bianche che pendono dai muri e un’altra serie di addobbi ameni). Questa veste grafica di tutto rispetto va di pari passo con un’atmosfera lasciva ed ambigua al tempo stesso, caratterizzata da ritmi lenti e da musiche lounge di prim’ordine del sempre ottimo Ennio Morricone.
Un altro elemento caratteristico del film è la messa in scena di personaggi tipici delle altre pellicole del genere (il ricco marito industriale, la moglie fragile e paranoica, l’amica disinibita, il maniaco inafferrabile) che intrecciano tra loro relazioni di diverso tipo che palesano la propria ragione ultima solo nelle sequenze finali, quando si scoprirà di chi è la mente dietro alle macchinazioni ordite per fare impazzire la vittima di turno; e difatti il finale ricorda da molto vicino film dell’epoca quali Il dolce corpo di Deborah (1968), Così dolce… Così perversa (1969), Una sull’altra (1969), Lo strano Vizio della Signora Wardh (1971). Tra i personaggi messi in scena da Ercoli si distinguono soprattutto le due protagoniste femminili, la fragile Minou che si trova improvvisamente sull’orlo di una crisi di nervi, interpretata dalla bellissima Dagmar Lassander presente anche ne Il rosso segno della follia e ne L’iguana dalla lingua di fuoco, e la vulcanica Susan Scott (conosciuta anche come Nieves Navarro), poi nel cast anche delle altre due pellicole gialle di Ercoli oltre che in moltissimi film del genere di quegli anni. Simon Andreu riveste invece i panni del maniaco che nei film di Sergio Martino spetterà puntualmente a Ivan Rassimov, altra figura caratteristica di qualunque plot di gialli cospirazionistici all’italiana; Andreu sarà anche nel cast del successivo lavoro di Ercoli, nel ruolo di un fidanzato alcolizzato e violento.
https://bmoviezone.wordpress.com/2011/10/05/le-foto-proibite-di-una-signora-perbene-1970/
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