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domingo, 8 de agosto de 2021

Lucrezia Giovane - Luciano Ercoli (1974)


TÍTULO ORIGINAL
Lucrezia giovane
AÑO
1974
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
80 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Luciano Ercoli
GUIÓN
Luciano Ercoli
MÚSICA
Franco Micalizzi
FOTOGRAFÍA
Aldo De Robertis
REPARTO
Simonetta Stefanelli, Massimo Foschi, Ettore Manni, Anna Orso, Paolo Malco, Elizabeth Turner, Fred Robsahm, Raffaele Curi, Aldo Reggiani, Piero Lulli, Teodoro Corrà
GÉNERO
Drama | Biográfico

Sinopsis
La devastadora pasión por su hermana Lucrezia conduce a Cesare a eliminar físicamente a todos los posibles pretendientes, hermanos, amigos, incluso reyes... (FILMAFFINITY)
 
Sub 

Per interessamento del Card. Sisto di Monreale, viene annullato il matrimonio tra Lucrezia Borgia e Giovanni Sforza, nipote di Ludovico il Moro. L'affare è condotto in porto per procurare più forti alleanze ad Alessandro VI e dietro la falsa motivazione della impotenza dello sposo. Cesare Borgia, incestuosamente innamorato della sorella, uccide il proprio fratello, duca di Candia. Poi, per far dimenticare il suo misfatto, inizia una campagna di guerra in Romagna, contro Caterina Sforza. Lucrezia, intanto, viene promessa sposa ad Alfonso d'Aragona. Nessuno però sa che è restata incinta di un certo Pierotto, luogotenente di Cesare. Quest'ultimo, tornato vittorioso dalla guerra, elimina prima questo suo amico ed arriva pure ad uccidere personalmente Alfonso d'Aragona che ha già sposato sua sorella. Il papa è allora costretto a separare i suoi due figli e ad allontanarli da sé
https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/lucrezia-giovane/13365/


Non avevo mai visto Lucrezia Giovane (1974) e dato che ogni film di Luciano Ercoli non può sfuggirmi, ho provveduto a colmare questa lacuna. Il regista romano, che si firma con lo pseudonimo di André Colbert, cura anche la sceneggiatura dell'opera, definita con la consueta snoberia dal Mereghetti, "infedele" e "morbosa". Morbosa sicuramente, infedele in riferimento alle vicende storiche trattate (un po' pulp). Siamo sul finire del XV° secolo, a Roma, centro nevralgico delle imprese della famiglia Borgia, che conta un Papa sul trono di Pietro, Rodrigo (Alessandro VI). Il Pontefice è molto occupato a intrigare per mantenere ogni forma di potere temporale, e a sollazzarsi con le giovani donne che una sua vecchia amante, Vannozza Cattanei (madre dei suoi tre figli illegittimi), gli procura. La figlia prediletta, Lucrezia, è solita concedersi incontri d'amore tanto con il padre quanto con il fratello Giovanni, e pur amando segretamente l'altro fratello, Cesare, non gli si concede mai. I Borgia hanno nemici dappertutto (Orsini, Colonna, Sforza), gli omicidi si sprecano, come i matrimoni politici, ma il sangue scorre perlopiù per colpa degli stessi membri di famiglia. Cesare in particolare imperversa, facendo uccidere (o uccidendo di persona) ogni avversario, e con particolare gusto quando si tratta di amanti di Lucrezia. Lucrezia da par suo si concede praticamente a chiunque respiri, servitù compresa. Alessandro VI cerca come può di dominare i complotti familiari, vedendosi infine costretto a separare Cesare e Lucrezia per non cadere sotto il peso dei continui scandali.

In questo film di Ercoli senza la moglie Nieves Navarro, la protagonista è Simonetta Stefanelli (ex moglie di Michele Placido), altra bellezza del cinema italiano, di genere e non. Il suo personaggio è perverso e senza speranza, ambigua, calcolatrice, cinica e lussuriosa, e nemmeno ci vengono "risparmiati" - si fa per dire - frequenti nudi e amplessi. E' in buona compagnia comunque, Ercoli ci omaggia di molti seni e anche nudi integrali full frontal (ad esempio la scena del bagno nel fiume con le ancelle). L'intera vicenda ruota attorno alle pulsioni sessuali di Lucrezia, di cui è soggetto o oggetto a seconda dei casi. Imbarazzante come i potenti dell'epoca dovessero testimoniare la propria virilità o la consumazione dei matrimoni mediante seduta pubblica; tutta la corte si riuniva nella camera degli sposi, decine di persone, in attesa della penetrazione, che veniva poi certificata con atto notarile. Il povero Giovanni Sforza ad esempio, marito di Lucrezia, viene dichiarato impotente e costretto a sottoporsi ad una prova pubblica che ne confuti il sospetto di scarso ardore. Davanti allo zio Ludovico il Moro, al cardinale Sisto Borgia e a tutta una moltitudine di testimoni, Giovanni viene messo a dura prova da due cortigiante, ma di "duro", purtroppo per lui, non si registra granché, e il pover'uomo viene disconosciuto dallo zio e dichiarato ufficialmente impotente. Questo consente a Lucrezia di liberarsi dal vincolo matrimoniale, tornare su piazza, e portare a compimento le mire espansionistiche del padre Alessandro VI verso la casata degli Aragona (alla quale è consegnata in isposa). Il copione si ripeterà con Alfonso D'Aragona, anch'egli costretto a renedere pubblica la prima copula matrimoniale onde "regolarizzare" il matrimonio (al quale per altro Lucrezia arriva gravida, per aver giaciuto con un servo del fratello Cesare). Una parentesi piuttosto sinistra ed inquietante vede Lucrezia ricorrere ai servigi di un monco (di entrambe le mani), una specie di strampalato stregone, segregato in una di cella monacale, che pratica sortilegi mediante formule arcane e sangue di donna (mestruo?). Lucrezia lo visita ogni qual volta vuole che si avverino dei suoi desideri. Ercoli non approfondisce più di tanto, e il particolare "esoterico" rimane un po' sospeso nell'ombra, ma contribuisce a dare un tono abbastanza cupo alla vicenda.

Mereghetti bolla Lucrezia Giovane come un "porno soft" che non riesce ad essere un melodramma storico. Di certo il film non è un melodramma storico, ma non pare proprio che l'intenzione fosse quella, e neppure parlerei sbrigativamente di porno soft; la verità sta un po' nel mezzo, nel senso che Ercoli compone una storia che va oltre la mera storicizzazione dei fatti, mettendoci del proprio (anche in termni di invenzione narrativa) e ammantando la pellicola di un'atmosfera malsana, erotica e di ineluttabile tragedia. Massimo Foschi, meraviglioso doppiatore (sue sono le voci di Darth Fener, Rutger Hauer in I Falchi Della Notte e Ladyhawke, di Gregory Pech in Il Presagio) e attore cinematografico e teatrale (anche se deve molto della sua popolarità al personaggio di Teotokris nello sceneggiato televisivo Sandokan), è Cesare Borgia, ottima prova tormentata la sua (arriva addirittura ad amputarsi un dito in un impeto di rabbia). Elizabeth Turner è Giulia, una bellissima amante del papà, la si vede poco ma lascia il segno, così come altrettanto invitante è la bionda meretrice anonima che tenta di animare il wurstel di Giovanni Sofrza. Marcatamente negativa e libidinosa la lettura che Ercoli dà di Lucrezia, ma del resto, si tratta di una visione funzionale al tono del film, accusato di essere noioso e descrittivo, e che invece personalmente ho trovato discretamente riuscito e ben fatto, forse anche per le intenzioni pruriginose che Ercoli non fa nulla per dissimulare.
http://www.cineraglio.it/lucrezia-giovane/


 

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