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domingo, 12 de mayo de 2013

Cari fottutissimi amici - Mario Monicelli (1994)


TITULO ORIGINAL Cari fottutissimi amici
AÑO 1994
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Español e italiano (Separados)
DURACION 110 min.
DIRECCION Mario Monicelli
GUION Suso Cecchi d'Amico, Mario Monicelli, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi (Historia: Rodolfo Angelico)
FOTOGRAFIA Tonino Nardi
REPARTO Paolo Villaggio, Massimo Ceccherini, Vittorio Rap, Marco Graziani, Giuseppe Oppedisano, Elijah Raynard Childs, Béatrice Macola, Antonella Ponziani, Stefano Davanzati
PRODUCTORA Penta Film
PREMIOS 1994: Festival de Berlín: Sección oficial de largometrajes. Mención de honor
GENERO Comedia | Boxeo. Road Movie. Años 40

SINOPSIS Toscana, agosto de 1944: los aliados acaban de entrar en Florencia. En Italia, devastada por la guerra, todo es miseria y hambre. Un tal "Dieci", que afirma haber sido boxeador y mánager, reúne a un grupo de jóvenes con el fin de organizar combates de boxeo para poder comer. (FILMAFFINITY)





Trama 
Agosto 1944. Nell'alba di una Firenze liberata dai tedeschi, il signor Dieci, un ex manager di boxe, compone una squadra pugilistica. Un'idea vincente: organizzare una tournée pugilistica, per guadagnare dei soldi ma soprattutto per mangiare qualcosa. La tournée inizia e in guerra si fanno dei curiosi incontri: un disertore nero americano che viene prima acquistato da una famiglia di contadini con la speranza di intascare una ricompensa e che, poi, viene cooptato nel team pugilistico. Altro incontro è costituito da una giovane collaborazionista che si è concessa ai tedeschi e per questo è stata rapata a zero. Una piazza di paese è il teatro della prima esibizione. Anche se le cose non vanno secondo i disegni di Dieci, la rappresentazione procura comunque una borsa: ortaggi, formaggi, salumi. Un ospedale da campo americano è la sede del successivo incontro. Gli americani riescono ad essere ipervitaminizzati e ben alimentati anche in periodo di guerra e l'incontro è disastroso. Ma gli Americani sono generosi e così Dieci e i ragazzi ripartono dal campo con il camion carico di derrate alimentari. La breve tournée può considerarsi conclusa: con la borsa americana c'è da vivere un mese e più senza il problema della fame. Asmatico più del solito il camioncino arranca verso Firenze, ma ad un passaggio a livello una bella casellante chiede ai nostri un passaggio. Questa volta è con entusiasmo che i ragazzi la accolgono a bordo e l'entusiastica accoglienza provoca la gelosia della rapata che sta per abbandonare il gruppo, quando viene fermata dal nero disertore. Ma l'entusiasmo per Wilma, la nuova passeggera, è breve, la ragazza li coinvolge in un'altra terribile avventura.

Critica
"Doveva chiamarsi 'Bazza di vetro', come il racconto autobiografico di Rodolfo Angelico da cui è tratto. Oppure 'Gnocaut' variante maccheronica di 'Knock-out'. Ma i distributori hanno messo il veto, e così ecco 'Cari fottutissimi amici', titolo ammiccante per un film che con 'Amici miei' ha in comune solo la struttura picaresca e corale (ricorrente in Monicelli, da 'La grande guerra' a 'L'armata Brancaleone'). (...) Qualche passaggio, come il prologo fiorentino o l'episodio al campo militare americano (dove i toscani scoprono con disgusto 'una via di mezzo fra il petrolio e l'ascella', chiamata Coca-Cola), è più felice degli altri. Qualcosa convince meno anche perché i ragazzi, per quanto simpatici, restano dei non attori, Monicelli stranamente non sfrutta occasioni d'oro come la ragazza travestita da ragazzo, e qua e là filtra qualche stecca di puro gusto televisivo. Ma nella Toscana esaltata dalla luce di Tonino Nardi, qui purtroppo al suo ultimo lavoro, e in quel finale ripreso da 'I soliti ignoti' ('Addio ragazzi, meno ci vediamo e meglio è'), vibra l'eco di un cinema che è stato grande." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 marzo 1994)

"Una cronaca più amara che non comica, tratta da un racconto autobiografico di un ex pugile, Rodolfo Angelico, e sceneggiata, insieme con lo stesso Monticelli, da Suso Cecchi d'Amico e Benvenuti e De Bernardi. Ha, spesso, umori sapidi, con tentativi efficaci di far la morale su un epoca in cui, nonostante la miseria, la gioia di esser rimasti vivi rendeva tutti più indulgenti. I personaggi, però, a parte quello dell'allenatore al centro con il suo segno e i suoi colori, sono spesso un po' approssimativi, gli episodi che a ripetizione il coinvolgono rivelano, salvo qualche eccezione vitalità scarse e l'umorismo che vorrebbe qua e là attraversarli è non di rado sopraffatto da cifre aride, che non facilitano né la riflessione, né il riso." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 5 marzo 1994)

"Nei suoi 113 minuti di proiezione, 'Cari fottutissimi amici' ricapitola infatti le situazioni classiche dell'avventura on the road talvolta azzeccando l'effetto comico, più spesso sprecando l'occasione (la finta esecuzione al muro impartita dal capo partigiano comunista). Ma nel sottofinale malinconico, con il saggio 'capocomico' che boxa sotto il sole con l'ombra di se stesso dopo essere stato depredato di tutto, Monicelli sfodera un guizzo registico d'alta classe, mostrandoci quello che sarebbe potuto essere il film se fosse stato scritto e girato meno a tirar via (quel banjo della 'Eko' grida vendetta). La squadra degli interpreti si adegua all'atmosfera amabilmente vernacolare della storia, sulla quale giganteggia un Paolo Villaggio in forma smagliante: il suo Dieci, così dolce, crepuscolare e ottimista, è il maestro che tutti vorremmo avere." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 6 marzo 1994)
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=35661&film=Cari-fottutissimi-amici
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Cari Fottutissimi Amici … una rievocazione popolaresca e ironica del periodo post bellico in Toscana e a Monteriggioni, nel quale predominano gli aspetti più prosaici della vita. Si parla della storia di una strampalata e scalcinata squadra di improvvisati boxers, una sorte di armata Brancaleone guidata da un ex pugile (Paolo Villaggio). Si sviluppa una storia comica, scandita da una serie di peripezie e grottesche situazioni a cui fa sfondo un popolo dominato dalla fame, dalle difficoltà di sopravvivenza quotidiane ma con uno spirito mai domito ad affrontare la vita.
A tratti toccante e profonda sono le immagini della piazza di Monteriggioni, addobbata a festa come in un luna park e pieno di gente di tutti i tipi: ambulanti, fannulloni, popolani, imbroglioni, pellegrini, sfollati alla ricerca della moglie, appetitose ed affamate donzelle e tante tante bancarelle ed una gran voglia di pace, di divertimento dopo tante sofferenze portate dalla guerra.
Davanti a questo pubblico c’è il debutto della scalcagnata compagnia pugilistica... in un ridicolo incontro pugilistico… e nel primo tentativo di sopravvivere alle ostilità e alla fame.
http://www.monteriggionicastle.com/ciak.html


Cari fottutissimi amici (1994) [5 errori]

Continuità: [N°94386] Un attimo prima che arrivi la la colonna degli americani , il furgone e' fermo nel bel mezzo della strada per un guasto meccanico , ma subito dopo il furgone e' fermo ma in un'altra posizione!

Anacronismo: [N°95036] Tutte le bandiere americane sono errate: la disposizione delle stelle è in quinconce invece che ortogonale, perché il numero delle stelle è di 50, come al giorno d'oggi. Ma Alaska e Hawaii entrarono a far parte degli Usa solo nel 1959-1960. Ai tempi della II Guerra mondiale la bandiera americana aveva solo 48 stelle.

Continuità: [N°95143] Quando i nostri amici stanno tentando di fermare il furgone che ha i freni rotti si vede il Sig. Dieci che prima e' con le maniche arrotolate sul gomito , poi ce le ha sul polso e poi di nuovo risalgono sul gomito.

Continuità: [N°97916] Durante il secondo (se non erro) incontro di boxe (italiani contro americani), il pugile Taddei ha rovinosi segni sul viso e chiazze di sangue a seconda dell'inquadratura. mi spiego meglio: prima di andare al tappeto ha il volto coperto di sangue, mentre è a terra è completamente pulito, poco dopo è ancora più sporco di sangue

Anacronismo: [N°101413] Nel finale, ripresa dall'alto, si vede un campo di frumento con le balle TONDE, questo tipo di imballo è degli anni 2000 !
Quest’oggi recensisco un film italiano di un po’di tempo fa, che, complice un non eccessivo successo, è un po’ finito nel dimenticatoio: parlo di Cari fottutissimi amici, girato da Mario Monicelli nel 1994.
Il cast prevede tra le sue file due volti noti del cinema italiano, ossia Paolo Villaggio e Massimo Ceccherini, affiancati poi da attori secondari, la gran parte dei quali dallo spiccato accento toscano.
Difatti, l’ambientazione è quella della Firenze del lontano 1944, allorquando, appena sconfitti i tedeschi e riniziato a vivere dopo le sofferenze e le devastazioni della guerra, un ex pugile, Ginevro Parodi detto Dieci (Paolo Villaggio), improvvisa una compagnia di pugili itinerante con lo scopo di recarsi alle varie fiere di paese per sbarcare il lunario a forza di ricompense, spesso in natura.
La compagnia, composta dapprima da solo un paio di ragazzi, allargherà le sue file a nuovi membri, compreso un ex soldato americano di colore e due donne, di cui un’ex collaborazionista fascista.
Va da sé che il gruppo, piuttosto folkloristico anche per via del macinino con cui si sposta (lentamente) da un paese all’altro, incontrerà sulla sua strada varie avventure e situazioni (tra queste, spiccano le comparsate di Paolo Hendel e di Eva Grimaldi).
Sostanzialmente, nonostante lo scenario sia teoricamente drammatico (la guerra, la fame, la povertà, la morte), di fatto Cari fottutissimi amici è una commedia, e persino una commedia brillante, infarcita di gag visive e verbali, soprattutto grazie a un ispirato Paolo Villaggio, che si associa praticamente sempre alla celeberrima figura nazional-popolare di Fantozzi, ma che a volte ci si dimentica essere un buon attore.
La sua interpretazione di “Dieci” è divertente e convincente.
Anche Massimo Ceccherini, giovanissimo, fa il suo, così come gli altri attori, per quanto di minor talento.
Buoni anche scenografia, costumi e colonna sonora, anche se il punto forte di Cari fottutissimi amici è la sua semplicità: esso scorre lineare, senza intoppi, mostrando allo spettatore uno squarcio di vita passata, quella della provincia italiana post guerra, arricchito da un umorismo simpatico e a tratti surreale.
Fosco Del Nero
http://foscodelnero.blogspot.com.ar/2009/09/cari-fottutissimi-amici-mario-monicelli.html

1 comentario:

  1. Gracias Amarcord, otra del maestro Monicelli
    Invalorable tu trabajo
    Mucha suerte en todo lo que hagas, amigo

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