TITULO ORIGINAL Posti in piedi in paradiso
AÑO 2012
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Inglés (Separados)
DURACION 119 min.
DIRECCION Carlo Verdone
GUION Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi
MUSICA Gaetano Curreri, Fabio Liberatori
FOTOGRAFIA Danilo Desideri
REPARTO Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri, Nicoletta Romanoff, Valentina D'Agostino, Nadir Caselli, Giulia Greco
PRODUCTORA Filmauro
FESTIVALES Y PREMIOS
2012 Nastri D’argento: Mejor Comedia, Mejor Actriz (Micaela Ramazzotti) y Mejor Actor Secundario (Marco Giallini)
2012 Premios David di Donatello: Nominada a Mejor Actriz, Mejor Actor y Mejor Canción Original.
2012 Australia - Lavazza Italian Film Festival
2012 ICFF Italian Contemporary Film Festival (Toronto)
2012 Open Roads: New Italian Cinema (Nueva York)
GENERO Comedia
2012 Premios David di Donatello: Nominada a Mejor Actriz, Mejor Actor y Mejor Canción Original.
2012 Australia - Lavazza Italian Film Festival
2012 ICFF Italian Contemporary Film Festival (Toronto)
2012 Open Roads: New Italian Cinema (Nueva York)
GENERO Comedia
SINOPSIS Tres hombres separados deciden vivir bajo el mismo techo para compartir gastos. Son Domenico (Marco Giallini), un agente inmobiliario, ávido jugador y gigoló ocasional; Fulvio (Pierfrancesco Favino), un crítico de cine que ha terminado redactando las crónicas de sociedad, y Ulisse (Carlo Verdone), antes exitoso dj y ahora dueño de una tienda de vinilos que tiene dos clientes al día. (FILMAFFINITY)
Enlaces de descarga (Cortados con HJ Split)
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Subtítulos (Inglés)
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Sinossi:
Ulisse (CARLO VERDONE), Fulvio (PIERFRANCESCO FAVINO) e Domenico (MARCO GIALLINI) sono tre padri separati costretti a versare quasi tutto quello che guadagnano in alimenti e spese di mantenimento per ex mogli e figli. Un tempo stimati professionisti, tutti e tre vivono ora in grandi difficoltà economiche e si ritrovano a sbarcare il lunario come possono. Ulisse, un ex discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo “memorabilia” su e-bay. Ha una figlia, Agnese (MARIA LUISA DE CRESCENZO), che vive a Parigi con la madre Claire (DIANE FLERI), un’ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l’ex moglie Lorenza (NICOLETTA ROMANOFF).
Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età. Ha un rapporto conflittuale con i due figli più grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all’ex amante Marisa (VALENTINA D’AGOSTINO), da cui ha avuto un’altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia. Una sera, dopo uno dei suoi “tour de force” amatori, Domenico si sente male. Preoccupati, Ulisse e Fulvio chiamano il pronto intervento. Arriva Gloria (MICAELA RAMAZZOTTI), una cardiologa che, mollata su due piedi poco prima dal fidanzato, si presenta ai tre in uno stato pietoso. Tra lei ed Ulisse nasce fin da subito una particolare sintonia. Insomma un incontro perfetto tra due disastri nelle relazioni sentimentali.
Anche Fulvio ha un incontro folgorante, con Gaia (NADIR CASELLI), una starlette tanto bella ed attraente quanto superficiale ed arrivista. Purtroppo la situazione economica dei tre amici peggiora sempre di più! Dopo una serie di avventure tragicomiche, per i tre uomini giunge il momento di fare i conti con le proprie responsabilità. In loro aiuto arriveranno i figli. Nonostante il trauma della lontananza dai rispettivi padri e un rapporto spesso tormentato, saranno loro la chiave di volta che consentirà a Ulisse, Fulvio e Domenico di riprendere in mano la propria vita e di intravedere finalmente uno spiraglio di "Paradiso"
http://www.cinemaitaliano.info/postiinpiediinparadiso
Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età. Ha un rapporto conflittuale con i due figli più grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all’ex amante Marisa (VALENTINA D’AGOSTINO), da cui ha avuto un’altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia. Una sera, dopo uno dei suoi “tour de force” amatori, Domenico si sente male. Preoccupati, Ulisse e Fulvio chiamano il pronto intervento. Arriva Gloria (MICAELA RAMAZZOTTI), una cardiologa che, mollata su due piedi poco prima dal fidanzato, si presenta ai tre in uno stato pietoso. Tra lei ed Ulisse nasce fin da subito una particolare sintonia. Insomma un incontro perfetto tra due disastri nelle relazioni sentimentali.
Anche Fulvio ha un incontro folgorante, con Gaia (NADIR CASELLI), una starlette tanto bella ed attraente quanto superficiale ed arrivista. Purtroppo la situazione economica dei tre amici peggiora sempre di più! Dopo una serie di avventure tragicomiche, per i tre uomini giunge il momento di fare i conti con le proprie responsabilità. In loro aiuto arriveranno i figli. Nonostante il trauma della lontananza dai rispettivi padri e un rapporto spesso tormentato, saranno loro la chiave di volta che consentirà a Ulisse, Fulvio e Domenico di riprendere in mano la propria vita e di intravedere finalmente uno spiraglio di "Paradiso"
http://www.cinemaitaliano.info/postiinpiediinparadiso
Verdone cerca di non trovare una sedia su cui accasciarsi in un momento di crisi, pur di stare seduto: Ulisse (Carlo Verdone) cerca un posto nel mondo, anche in piedi, pur di non precipitare sul fondo con il fondoschiena, su cui stai seduto, certo, ma...all’inferno, magari.
La cronaca sociale più attuale è il pretesto per provare, nel periodo della crisi internazionale più nera, a preservarsi un posto in paradiso: naturalmente in piedi, neanche a dirlo, essendo in tempo di crisi! Infatti, come recita Giallini: "…meno de questo che prendete? ‘e catacombe!...".
Comico e spalla, reciproci, sono l’attualità e la regressione. Nello stile di vita quotidiano dei personaggi sembra di guardare il luogo comune (e nemmeno troppo) del periodo universitario: la convivenza disordinata tra maschi, amici e improvvisati compagni di casa che, vissuto sulla cinquantina anagrafica e dopo una vita di successo tra discografia, critica cinematografica e imprenditoria (mestieri dei protagonisti), disegna sulle facce di chi guarda l’istinto sincero di ridere di cuore e di pancia ma, contestualmente, lascia un’amarezza umana su cui riflettere, consapevoli che si rifaccia ad un reale effettivo e non sia solo, purtroppo, una storia di finzione cinematografica.
Verdone però non cede – qui conferma la sua confidenza nel maneggiare il comico, quello correttamente velato anche di malinconia e ombre più scure – a un racconto pietistico in chiave ironica per strappare un’espressione favorevole allo spettatore, gioco troppo semplice e prevedibile: la scelta di raccontare la storia al maschile fa funzionare maggiormente il senso del ridicolo per quell’impaccio e quell’umorismo che si amplificano quando succede di vedere protagonisti - nel film come nella vita – uomini “grandi e grossi” che vengono travolti da piccoli e grandi difficoltà.
Favino, Giallini e Verdone che, a parte il primo, pare un gioco comico già il trio dei cognomi qui, In piedi in paradiso, si meriterebbero una sedia, anzi un trono: sono meritevoli di una celebrazione dichiarata. Favino - che abbiamo fresco nel ricordo del bluastro livido de L’Industriale – plasma il corpo maschio e la mimica multi-maschera alla necessità narrativa del genere con notevole eclettismo, senza cedere allo stereotipo borghese del critico canonico, con un profilo ultimo di rara presa di coscienza e delicata tenerezza. Giallini non si annovera tra i caratteristi del cinema italiano ma ci sono ruoli, e quello di Segato nel film è uno di quelli, che lo restituiscono come una naturale icona iniettata di risata, anche per via di ilari condizionali - "…sarei sposato…" - su cui destreggia nel suo parlato: lo guardi e ridi, pure se sta zitto e non si muove.
Il paradiso però - luogo maschile almeno nell’accezione grammaticale - non può essere tale se non prevede la presenza di una fanciulla, una femmina nel corpo, nelle movenze, nella sensualità, una Micaela Ramazzotti che, volutamente maldestra, non perde il suo fascino materno e erotico - memoria che porta con sé come impronta di pellicole precedenti – lasciandosi, invece, macchiare il viso da colate di mascara dovute a lacrime di cuore, di "ipertensione da sentimento": lei è Gloria, che del cuore ha fatto la sua ragione di vita. Gloria, professione cardiologa. Il cuore è la chiave medica che introduce Gloria nella storia, il cuore (spezzato d’amore) è quello che le consente l’interpretazione del ruolo, il cuore è...Ulisse (Carlo Verdone).
E prima che le luci in sala si siano riaccese: After the lights go out / What will I do? / After the lights go out / Facing the night with(out) you, papà Ulisse.
Nicole Bianchi
http://www.paperstreet.it/cs/leggi/1521-Posti_in_piedi_in_paradiso_-_Carlo_Verdone_(Anteprima).html
La cronaca sociale più attuale è il pretesto per provare, nel periodo della crisi internazionale più nera, a preservarsi un posto in paradiso: naturalmente in piedi, neanche a dirlo, essendo in tempo di crisi! Infatti, come recita Giallini: "…meno de questo che prendete? ‘e catacombe!...".
Comico e spalla, reciproci, sono l’attualità e la regressione. Nello stile di vita quotidiano dei personaggi sembra di guardare il luogo comune (e nemmeno troppo) del periodo universitario: la convivenza disordinata tra maschi, amici e improvvisati compagni di casa che, vissuto sulla cinquantina anagrafica e dopo una vita di successo tra discografia, critica cinematografica e imprenditoria (mestieri dei protagonisti), disegna sulle facce di chi guarda l’istinto sincero di ridere di cuore e di pancia ma, contestualmente, lascia un’amarezza umana su cui riflettere, consapevoli che si rifaccia ad un reale effettivo e non sia solo, purtroppo, una storia di finzione cinematografica.
Verdone però non cede – qui conferma la sua confidenza nel maneggiare il comico, quello correttamente velato anche di malinconia e ombre più scure – a un racconto pietistico in chiave ironica per strappare un’espressione favorevole allo spettatore, gioco troppo semplice e prevedibile: la scelta di raccontare la storia al maschile fa funzionare maggiormente il senso del ridicolo per quell’impaccio e quell’umorismo che si amplificano quando succede di vedere protagonisti - nel film come nella vita – uomini “grandi e grossi” che vengono travolti da piccoli e grandi difficoltà.
Favino, Giallini e Verdone che, a parte il primo, pare un gioco comico già il trio dei cognomi qui, In piedi in paradiso, si meriterebbero una sedia, anzi un trono: sono meritevoli di una celebrazione dichiarata. Favino - che abbiamo fresco nel ricordo del bluastro livido de L’Industriale – plasma il corpo maschio e la mimica multi-maschera alla necessità narrativa del genere con notevole eclettismo, senza cedere allo stereotipo borghese del critico canonico, con un profilo ultimo di rara presa di coscienza e delicata tenerezza. Giallini non si annovera tra i caratteristi del cinema italiano ma ci sono ruoli, e quello di Segato nel film è uno di quelli, che lo restituiscono come una naturale icona iniettata di risata, anche per via di ilari condizionali - "…sarei sposato…" - su cui destreggia nel suo parlato: lo guardi e ridi, pure se sta zitto e non si muove.
Il paradiso però - luogo maschile almeno nell’accezione grammaticale - non può essere tale se non prevede la presenza di una fanciulla, una femmina nel corpo, nelle movenze, nella sensualità, una Micaela Ramazzotti che, volutamente maldestra, non perde il suo fascino materno e erotico - memoria che porta con sé come impronta di pellicole precedenti – lasciandosi, invece, macchiare il viso da colate di mascara dovute a lacrime di cuore, di "ipertensione da sentimento": lei è Gloria, che del cuore ha fatto la sua ragione di vita. Gloria, professione cardiologa. Il cuore è la chiave medica che introduce Gloria nella storia, il cuore (spezzato d’amore) è quello che le consente l’interpretazione del ruolo, il cuore è...Ulisse (Carlo Verdone).
E prima che le luci in sala si siano riaccese: After the lights go out / What will I do? / After the lights go out / Facing the night with(out) you, papà Ulisse.
Nicole Bianchi
http://www.paperstreet.it/cs/leggi/1521-Posti_in_piedi_in_paradiso_-_Carlo_Verdone_(Anteprima).html
Estimado: el subtitulo en español se consigue???
ResponderEliminarSaludos
reviso en estos días si alguien responde
Hola. Quisiera saber si están los subtítulos en Español. Muchas gracias
ResponderEliminaryo también los busco desesperadamente
ResponderEliminarYo no los conseguí. Si aparecen: bienvenidos.
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