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domingo, 19 de mayo de 2013

Il Testimone - Jean-Pierre Mocky (1978)


TITULO ORIGINAL Il Testimone / Le temoin
AÑO 1978
IDIOMA Italiano
SUBTITULOS Italiano (Separados)
DURACION 108 min.
DIRECCION Jean-Pierre Mocky
ARGUMENTO Novela "SHADOW OF A DOUBT" de Harrison Judd
GUION Jean-Pierre Mocky, Jacques Dreux, Augusto Caminito, Alberto Sordi, Sergio Amidei, Rodolfo Sonego
REPARTO Alberto Sordi, Henri Attal, Dany Bernard, Paul Crauchet, Madeleine Colin, Sandra Dobrigna, Consuelo Ferrara, Roland Dubillard, Gerard Hoffman, Philippe Noiret, Gisèle Préville, Jean Claude Remoleux, Dominique Zardi
FOTOGRAFIA Sergio D'Offizi
MONTAJE Tatiana Casini Morigi, Michel Lewin
MUSICA Piero Piccioni
ESCENOGRAFIA Carlo Leva
VESTUARIO Bruna Parmesan
PRODUCCION Belstar Productions (Paris)/PAC Produzioni Atlas Consorziate (Roma)
GENERO Thriller

SINOPSIS Il pittore romano Antonio Berti si reca a Reims per un restauro. Assiste casualmente all'omicidio compiuto da un suo amico, Robert, ma non lo denuncia alla polizia. Robert viene ucciso per altri motivi ma i sospetti della polizia cadono sul pittore italiano che viene condannato a morte. (Film Scoop)




TRAMA:
Invitato a Reims per restaurare dei quadri di proprietà della famosa cattedrale, il pittore romano Antonio Berti segue l'amico Robert Maurisson e inizia il proprio lavoro. Quando è libero, Antonio prende contatto con l'alta società locale nella qulae Robert gode di una situazione privilegiata. Per il lavoro Antonio si avvale della giovane modella Cathy Massys. Una sera, Berti nota Robert che sta uscendo da una casa disabitata di sua proprietà. Quando, il giorno dopo, accenna il fatto all'amico, questi nega decisamente la circostanza. Ma quando viene a sapere che Cathy, violentata e strangolata, è stata trovata nei pressi della casa, rimane sorpreso e risponde in maniera evasiva alle domande del commissario Guerin. In occasione di una battuta di caccia, Robert prima cerca di uccidere Antonio, poi gli confessa il delitto. Ma una serie di equivoci porterà Antonio in carcere per anni alla soglia della ghigliottina.
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=14561

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Il testimone (1978) è un giallo o thriller come lo si voglia chiamare davvero insolito se si guarda alla carriera iniziale di Sordi, ma dove la sua faccia e i suoi gesti sono inevitabilmente azzeccati in qualsiasi momento.
Al di la della sia ineguagliabile simpatia, la sua faccia antipatica e prettamente da schiaffi, come ha sempre pensato critica e pubblico, qui è in grado di diventare terribilmente malinconica provocando una tale empatia da farti entrare nel personaggio allontanandoti dagli altri, che verranno incolpati con evidenza dallo spettatore.
Insomma, Philippe Noiret che fa il cattivo giuro che non me lo sarei mai immaginato. Cattivo sì, ma neanche fino in fondo. Che strano sapore.
Siamo a Reims, in Francia. Il signor Robert Maurisson invita l’amico artista italiano Antonio Berti per occuparsi del restauro di alcune opere danneggiate all’interno della cattedrale. I due amici si ritrovano con entusiasmo, tanto che Robert svela ad Antonio la sua vita alternativa alla quotidianità familiare. Nel frattempo, Antonio è impegnato con gli angeli di un quadro e sua giovanissima modella è Cathy, una ragazzina inibita alla quale piace provocare la curiosità degli uomini maturi. Antonio non si fa certo tentare come fa invece il misterioso assassino di Cathy, scomparsa e improvvisamente.
Le indagini iniziano e al centro della ricerca c’è la testimonianza chiave di Antonio, che quella sera aveva visto l’ombra di Robert nel luogo del delitto. Maurisson riuscirà a convincere la polizia della propria innocenza, ma non Antonio convinto della colpevolezza dell’amico. Gli incastri sembrano coincidere quando il presunto assassino viene scagionato per un alibi intoccabile. Antonio, che ha cercato di difendere l’amico con qualunque mezzo, viene colpevolizzato e catturato durante una malriuscita fuga ben progettata.
L’amicizia tra Robert e Berti avrà una sfortunata conclusione: il primo morirà ucciso per errore per mano dal padre di Cathy, mentre il secondo condannato a morte sotto la lama della ghigliottina.
Il finale è amaro, così come l’amicizia tra i due protagonisti, le indagini della polizia, il giudizio finale, gli intrighi della borghesia, tanto che non mi sembra sia molto lontano dal presente.
L’amicizia è una cosa seria, ma quando si mette in mezzo la giustizia che si fa? Cosa è più importante? Dimostrare l’innocenza del colpevole perché amico oppure pulirsi la coscienza? L’amicizia non è sempre benevola. Si rimase sempre straniti quando si cerca di difendere qualcuno e quel qualcuno difende solo se stesso.
Maurisson era colpevole e lo sapeva lui quanto tutta la sua famiglia, ma per non far scoppiare uno scandalo – perché è più importante l’onore del nome che l’onestà – viene inventata una bugia difensiva senza brecce. E qualcuno paga sempre le conseguenze, perché se il vero assassino non viene reputato colpevole qualche innocente pagherà.
Il prezzo qui è però la pena di morte che in Francia è stata abolita nel 1981. 32 anni fa, in Francia. La ghigliottina.
Il sorriso si trasforma in lacrime, senza poter fare niente.
Comunque questo film non sarebbe la stessa cosa senza Sordi e Noiret. Chapeau.
http://spritzinspring.wordpress.com/2013/03/05/misteri-francesi-il-testimone/

1 comentario:

  1. Gracias Amarcord, esta peli con Sordi y Noiret me era completamente desconocida

    Suerte en todo!

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