TÍTULO ORIGINAL
Ultrà
AÑO
1991
IDIOMA
Italiano y Español (Opcional)
SUBTÍTULOS
Italiano y Español (Opcional)
DURACIÓN
95 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Ricky Tognazzi
GUIÓN
Graziano Diana, Simona Izzo, Giuseppe Manfridi (Historia: Ricky Tognazzi)
MÚSICA
Antonello Venditti
FOTOGRAFÍA
Alessio Gelsini Torresi
REPARTO
Claudio Amendola, Ricky Memphis, Gianmarco Tognazzi, Giuppy Izzo, Alessandro Tiberi, Fabrizio Vidale, Krum De Nicola, Antonello Morroni, Michele Camparino
PRODUCTORA
Numero Uno International, Raidue
GÉNERO
Drama | Fútbol
Premios
1991: Festival de Berlín: Oso de Plata - Mejor director (ex aequo "El silencio de los corderos")
1991: Premios del Cine Europeo: Nominada a mejor actor (Claudio Amendola)
1990: Premios David di Donatello: Mejor director y sonido. 8 nominaciones
La "Brigada Veneno" es un grupo de hinchas ultra del club de fútbol de la Roma. Su próximo partido es ante la Juventus de Turín, uno de sus mayores adversarios deportivos. Principe, el antiguo líder del grupo, acaba de salir de la cárcel y, a su regreso, se da cuenta de que Red, su mejor amigo, no sólo se ha convertido en el nuevo jefe, sino que también le ha quitado a su novia. La rivalidad entre el vehemente Principe y el sensible Red provocará toda clase de tensiones en el grupo, que llegarán a su cenit cuando Smilzo, otro miembro de la Brigada Veneno, muera durante una pelea con un grupo de hinchas de otro equipo.
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Sono gli anni in cui le curve erano al centro delle attenzioni sia nel bene, con i loro colori, tifo, tamburi che rullavano costantemente, che nel male, punto di ritrovo, dove molto spesso si raggruppavano anche chi non adorava la squadra e cercava modo di richiamare l’opinione pubblica.
Spesso questi gruppi erano formati da personalità diverse: si passava dal tifoso accanito a quello che recita la volontà di sfogare il proprio malessere interiore; dal tifoso idolatrore e affascinato dal capo ultrà [Ciafretta, interpretato da GianMarco Tognazzi] a colui che vive religiosamente la propria curva. Comune denominatore per tutti : vivere quotidianamente per i colori della squadra.
Ultrà mette in chiara luce tutto ciò: la violenza premeditata e strategicamente organizzata per l’incontro Juventus – Roma, sfociata con la morte di Smilzo, è solo l’epilogo di un retroterra inconfondibile dove viviamo il forte disagio sociale di ragazzi che prendono il treno per andare a Torino, un mezzo di trasporto che sembra proprio la metafora delle loro vite: un percorso lungo, con interruzioni, imprevisti. Uno scompartimento zeppo di giovani percorre i binari nella notte. Un mostro incrocia gallerie, lunghi tunnel. Principe, Nazi, Nerone, Morfino, Teschio, Red, Cobra, Smilzo, Mandrake e Ciafretta, sono i protagonisti appartenenti ad un fantomatico gruppo organizzato, la Brigata Veleno, capaci di offrirci sottostorie alquanto forti e di spaccato sociale. Incrociamo personaggi vinti, pallidi eroi; individui paurosi di ammettere la volontà di cambiamento come Red (Ricky Memphis). Il film è scritto e girato in un periodo di particolare mutazione nella Curva Sud Giallorossa e in quelle di altre tifoserie.
Teschio rappresenta il nuovo insediatosi nei mesi a venire : gruppi di estrema destra all’interno di una nuova arena . La politica entra nelle curve, quella politica fatta di simboli forti, dove in molti possono coprirsi e giustificarsi dietro gli scontri fuori o dentro lo stadio. Un modo apparente per cacciare via la solitudine, i problemi familiari, ritrovarsi solamente nel muretto del quartiere dove sei cresciuto e mettersi in luce. L’apparente consapevolezza di riuscire a scaricare le proprie tensioni fatte di malcontento generale. Proprio Red, disegnatore degli adesivi del gruppo, sentenzia in qualche modo il passaggio da una politica negli stadi ludica, identificabile con gli eroi [quelli del Che non vanno più –spiega ai compagni ], a quella prepotentemente entrata in modo grezzo e crudo, dalla quale fuoriescono le prime avvisaglie di razzismo e di estremo campanilismo, dietro vessilli, slogan, bandiere e look da naziskin.
Ultrà sottolinea profondamente (la sottostoria) la sfida tra Principe(Claudio Amendola) e Red per una ragazza, Cinzia, un’amica che ha avuto una relazione con entrambi, ora in procinto di spostarsi con Red a Terni per cambiare vita, ma prima che Principe finisse in carcere per fatti extra calcistici sua amante ufficiale. Principe è un ragazzo duro, coerente con il proprio stile di vita, rancoroso non solo verso gli insuccessi della propria squadra, ma anche contro il lavoro, i padroni ed mondo intero. Questa acredine riesce a sputarla fuori solamente con la violenza. La telefonata a Goal di notte, trasmissione in diretta condotta da Michele Plastino, accende il suo animo: comincia a criticare il presidente della Roma sull’aumento ingiustificato dei biglietti e degli abbonamenti, per finire a masticare parole di pura violenza contro una società che l’ ha isolato fin da piccolo e messo nelle condizioni di usare solo le maniere forti per sopravvivere. Questa crudele visione della vita gli ha tolto ogni carineria e sensibilità.Gli sguardi (immortalati perfettamente da Ricky Tognazzi) evidenziano una tensione continua, una volontà di proseguire sulla strada che finora gli ha permesso di farsi rispettare e diventare leader di un gruppo emarginato dalla tifoseria ufficiale, quella del Commando Ultrà Curva Sud.
La sua astuzia l’ha raccolta per la strada, nelle trasferte, mettendosi a confronto con persone più grandi e solitamente violente. Percepisce subito che tra Red e Cinzia c’è stata una storia mentre era in carcere e forse c’è proprio in queste ore. Difatti nel momento in cui va a trovare Cinzia non sappiamo se i due hanno fatto l’amore. Forse no, proprio per il suo orgoglio, ma si diverte a raccontare da vero capobanda ogni dettaglio della notte precedente, cercando reazioni ed ira da parte di Red. La maschera fin qui mantenuta con disagio dai due cade a terra proprio alle prime luci dell’alba, quando Red confessa a Principe come stanno i fatti tra lui e la ragazza. Red viene schernito, provocato, spinto alla reazione e colpisce con un pugno in pieno volto il compagno, accendendo così il motore di una prossima sfida che comincerà al termine di Roma -Juventus.
Red vive con passione la curva, anche se non si è mai tirato indietro dalle risse contro le altre tifoserie. E’ un momento di disorientamento e di cambiamento per lui, associato ad una crisi interiore: sta crescendo, vuole cambiare vita, prova sentimento verso Cinzia, ma trova enormi difficoltà ad abbandonare i compagni o rimuovere esperienze. Il film evidenzia proprio quanto questo gruppo di ragazzi viva di ricordi. Durante il viaggio è restio ad accettare i consigli del buon Smilzo, il quale cerca di fargli notare quanto la vita sia frutto proprio di cambiamenti e quanto possa sembrare più semplice, rispetto ai suoi pensieri, la trasformazione da ultrà a uomo maturo. Per Red tutto questo rimane difficile, poiché è un ragazzo assuefatto alle abitudini. Uscire dal guscio lo metterebbe in piena discussione, entrerebbe in un nuovo mondo senza difese immunitarie. Ciò che lo contraddistingue da Principe è il suo lato protettivo, quasi paternalistico, se ancora non completo: è lui che ha voluto portare in trasferta Fabietto, fratello di Cinzia, un bimbo di undici anni. Lo sgrida come un fratello maggiore, attirandosi amore e repulsione dal fanciullo e nel contempo facendogli conoscere la dura realtà del mondo Ultras.
Fabietto osserva tutto con occhi trasognanti: il treno speciale del Commando, i tipi duri all’interno dello scompartimento, i discorsi dei grandi, il maneggiare coltelli tra Principe e Teschio. Ora sostiene Principe, ora lo “zio” Red (così chiamato dal primo quando lo saluta e va a riposare). Il fantastico mondo di Fabietto crolla proprio mentre osserva i due litigare e quando gli scontri prima della gara si scatenano ferocemente tra le tifoserie (Brigata Veleno e Drughi). Solo allora s’impaurisce e torna nel mondo ordinario. Crollano certezze e miti. Proprio in questa rissa, vicino l’ingresso in curva, muore Smilzo, accorso a proteggere Principe e accoltellato involontariamente nello stomaco da quest’ultimo.
Smilzo è accompagnato dentro lo stadio e li cede di vivere. Red s’accorge che la sciarpetta rubata durante la rissa del ragazzo è bucata da una lama ed allora vuole spiegazioni dal suo rivale. In quest’ultimi minuti assistiamo ad una delle scene più drammatiche del film: alla fine di una lunga discussione violenta Principe ammette indirettamente di aver ucciso involontariamente il suo amico ed è proprio per questo che chiede immediata giustizia, sostenendo i compagni di vendicarlo, perché “un ultrà non molla mai”. All’arrivo della polizia i ragazzi si dileguano dopo aver strappato le tubature del bagni per continuare la battaglia nella Curva Maratona e fuori lo stadio.Rimane solo Red completamente alienato e smarrito mentre stringe a sé il corpo dell’amico di cui conosceva solo il suo soprannome .
https://stradeperdute.wordpress.com/2009/09/22/ultra-1991-un-film-di-ricky-tognazzi/
Gracias Amarcord, después de mucho tiempo retorno a tu blog. Recién me acabo de enterar de que seguías en actividad. Y a me estoy bajando una seguidilla de pelis
ResponderEliminarInvalorable tu generosidad y dedicación con este cine
Saludos y larga vida
Cerano, trataré de seguir incorporando películas y, en la medida de lo posible, resubir links caídos. Gracias por estar. Un abrazo.
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