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domingo, 16 de enero de 2022

La Gabbia - Giuseppe Patroni Griffi (1985)

TÍTULO ORIGINAL
La gabbia
AÑO
1985
IDIOMA
Italiano y Alemán (Opcionales)
SUBTÍTULOS
Español e Inglés (Separados)
DURACIÓN
98 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Giuseppe Patroni Griffi
GUIÓN
Francesco Barilli, Lucio Fulci, Concha Hombria, Roberto Leoni, Alberto Silvestri
MÚSICA
Ennio Morricone
FOTOGRAFÍA
Juan Amorós, Hans Burmann
REPARTO
Laura Antonelli, Tony Musante, Florinda Bolkan, Blanca Marsillach, Laura Troschel, Cristina Marsillach
PRODUCTORA
Coproducción Italia-España; Anem Films, Bridas, Visione Cinematografica
GÉNERO
Drama | Erótico

Sinopsis
Una mujer se obsesiona con el hombre que le abandona, viviendo con ello durante más de 15 años, hasta que se vuelven a encontrar de manera fortuita. (FILMAFFINITY)
 
2 

Helen (Florinda Bolkan) parte per trascorrere le vacanze natalizie fuori Parigi con il figlio Bernardh. Il suo amante Michael (Tony Musante) scopre, per caso, che sul pianerottolo di casa abita Marie (Laura Antonelli), una donna con cui aveva avuto in passato una fugace notte d’amore. Per ammazzare il tempo, decide di farle visita e nel rivederla scopre di essere ancora sessualmente attratto di lei. Marie, nel terrore di perderlo nuovamente, complice Jacqueline (Blancha Marsillach) la figlia sedicenne, lo sequestra in casa legandolo al letto. Nella speranza di essere liberato, Michael tenta di far breccia nel cuore di Jacqueline e dopo aver cercato invano, in più occasioni, una via di fuga, verrà accoltellato da Marie. L’epilogo sarà, inevitabilmente, tragico.

Storia torbida di passione, diretta da di Giuseppe Patroni Griffi, immersa in un’atmosfera dai contorni sadici e claustrofobici che scivola, il più delle volte, nel patetico e nel ridicolo. Il regista dirige con scarsa convinzione questo melodramma erotico, facendo ricorso in maniera scolastica e fastidiosa a ripetuti flashback che ci mostrano la pregressa liason pornografique tra Michael e Marie. Incerto se spingere l’acceleratore sull’erotico o sul dramma, Patroni Griffi sceglie di stare nel mezzo e, in questa sorta di minestrone insapore, inserisce la figura di Jacqueline, una ragazza disturbata che invidia la madre e sogna di diventare più bella e seducente di lei. Marie è descritta come una folle che aveva avuto già in passato dei problemi psichiatrici e alla lunga si dimostra meno perversa e determinata della figlia che, in un finale patetico, lega anche lei al letto. Ma il regista tocca il fondo quando ci mostra Marie che dopo aver accoltellato Michael si trasforma in un esperto chirurgo e gli ricuce in un lampo la vistosa ferita.

https://www.cinemaepsicoanalisi.com/it/la-gabbia-di-giuseppe-patroni-griffi-1985/

OMAGGIO A GIUSEPPE PATRONI GRIFFI: 1985, E NELLA 'GABBIA' E' STATO RINCHIUSO UN UOMO OGGETTO
luglio 02, 2017

Crisi del cinema vuol dire, per Giuseppe Patroni Griffi, essere rimasto lontano dal set per nove anni. E ripresentarsi a fine mese, al pubblico delle sale cinematografiche con un film, La gabbia scritto da Francesco Barilli, sceneggiato da Alberto Silvestri e Lucio Fulci, prodotto per la Visione Cinematografica da Ettore Spagnuolo, interpretato da Tony Musante, Laura Antonelli e Florinda Bolkan.

La gabbia è una coproduzione italo-spagnola, ed è stato girato fra Parigi e Madrid, dodici settimane di lavorazione. Patroni Griffi racconta di averlo fatto un po' per caso: nell' ottobre scorso si era trovato, d' improvviso, a dover rinviare di un anno lo Zio Vania cechoviano che si preparava a mettere in scena. Gli arriva la proposta del film con una storia già scritta e un attore, Tony Musante, già scritturato. Il soggetto gli piace, Patroni Griffi che lo aggiusta e lo rivede. Raduna il cast, che è un cast di attori "suoi", Musante e la Bolkan li ebbe in Metti una sera a cena, Laura Antonelli era con lui in Divina creatura.

E la Gabbia, cos' è la Gabbia Patroni Griffi? Sorride e risponde laconico: "è una stanza in cui una donna lega un uomo a un letto. E' una bellissima storia di oggi. Vent' anni fa non sarebbe stata concepibile. E' una storia che ha un grosso deterrente erotico a livello di storia propria più che di situazioni...". La storia, dunque: è quella del sequestro di un uomo da parte di una donna che è stata, in passato, la sua donna, e che lui ha lasciato. Lei decide di farlo soffrire a sua volta e per quattro giorni lo lega a un letto. E' lui, l' uomo, a diventare, per una volta, oggetto di desiderio sessuale. Patroni Griffi parla di questa storia come di una storia in cui "i freni inibitori sono crollati" e in cui il rapporto fra uomo e donna è un rapporto di grande violenza. La gabbia non ha nè vuole avere parentela alcuna con recenti film scandalo tipo La chiave. A scandalizzare, del resto, Patroni Griffi, è abituato fin dai tempi del suo primo film, Il mare: "Rondi, che era fra i selezionatori" racconta "fu il mallevadore del film che fu inserito nel programma di Venezia. Era il 1963. La storia era semplice: Capri d' inverno, l' isola deserta, un uomo che ha appuntamento con una donna che non arriva, una donna che viene per chiudere una casa, un adolescente che si intromette fra i due. Si solleva l' amore e non si sa se fra uomo e donna, fra donna e adolescente, fra uomo e adolescente". "Figuriamoci a quell' epoca... Contro il film tuonò il Patriarca di Venezia, Rondi, che l' aveva voluto, si tirò indietro, la sera della prima ricevetti un pacchetto avvolto nel nylon. Conteneva merda. Fu un disastro, il film fu fischiato dall' inizio alla fine. Per non dire poi degli exploits critici che provocò... A Milano, nel cinema dove era programmato, fu cancellato". Il mare, che era interpretato da Umberto Orsini e Françoise Prevost, ebbe invece successo ai Festival di Londra e New York. "A Oxford Street" racconta Patroni Griffi "tenni cartello per un anno". Da allora fra il cinema e Giuseppe Patroni Griffi non è che le cose siano sempre andate a gonfie vele: cinque titoli "tutti notevoli" spiega "e a sessantaquattro anni lo posso proprio dire. Anche se, secondo me, io faccio sempre lo stesso film, in Addio fratello crudele c' erano fratello e sorella, in Metti una sera a cena lei e due uomini... Del resto io sono uno che non riesce a scandalizzarsi. L' opposizione a un delitto io non la capisco: per me se uno uccide ha i suoi motivi e da un suo punto di vista può essere giusto così...".

Se il rapporto cinema-Patroni Griffi non è stato dei più prolifici ("e dire che in questi nove anni avevo scritto due soggetti: non ha avuto esito"), quello Patroni Griffi-teatro è stato molto intenso. In questa stagione, poi, Patroni Griffi lo vedremo, in palcoscenico, sia come autore che come regista. Autore della sua prima commedia, che è D' amore si muore,scritta nel ' 56 e rappresentata dai Giovani nel ' 58 ("fu in teatro, il primo successo di un autore italiano a livello di autori stranieri...") che sarà messa in scena da Aldo Terlizzi con Fabrizio Bentivoglio nel ruolo che fu di De Lullo, Massimo Wertmller in quello di Valli, Monica Scattini in quello dell' Albani e Edwige Fenech, debuttante, a prendere il posto di Rossella Falk. "La cosa che più mi fa impressione è vedermi rappresentato in costume: portare D' amore si muore ai giorni nostri sarebbe impensabile, bisognerebbe parlare di droga, di terrorismo, tutte cose che nel ' 56 nemmeno immaginavamo...". Regista, in teatro, Patroni Griffi lo sarà, in questa stagione dello Zio Vania annunciato e rinviato lo scorso anno. Produzione Artisti Uniti, nel cast Massimo De Francovich con Laura Marinoni, Luigi Pistilli, Giovanni Crippa a rimpiazzare Massimo Ranieri ("lui ha deciso di fare il varietà e dopo aver rifatto ancora una volta il guappo napoletano non potrà essere Astrov con noi") e Florinda Bolkan nel ruolo di Elena. di RINO ALESSI La Repubblica 11 settembre 1985

http://bellaunavitaallopera.blogspot.com/2017/07/omaggio-giuseppe-patroni-griffi-1985-e.html

Sinopsis

París, vísperas de Navidad.
Michael (Tony Musante) se encuentra con su novia, Helene (Florinda Bolkan), quien tiene que pasar las fiestas con su hijo y su madre. Cuando salen de su piso, la pareja se cruza con una mujer (Laura Antonelli), la misteriosa dueña del edificio a la que Michael cree conocer. Sí, es Marie Colbert (Antonelli/Christina Marsillach), una mujer con la que tuvo en el pasado una relación amorosa.

Crítica

Unos años antes de que Antonio Banderas atase a Victoria Abril en el “Átame” de Pedro Almodóvar, Laura Antonelli lo hizo, en un tono más oscuro, más perverso, con Tony Musante en esta historia de amor patológico, obsesivo; en esta cinta hispano-italiana dirigida por Giuseppe Patroni Griffi y escrita, entre otros, por Lucio Fulci.

La película, conocida también como “La Trampa”, tiene su interés, creando un insano triángulo amoroso con ánimo de posesión, de venganza, una relación patológica tras un normal reencuentro, flashbacks que sustentan los ánimos y motivos del presente, cuyo desequilibrio mental va in crescendo con el paso de los minutos.

El ubicuo y estupendo compositor Ennio Morricone pone música, sonando pianos, violines, órganos… a este curioso film que convierte un juego masoquista en un progresivo enfrentamiento trágico de thriller erótico y drama psicológico, bien interpretado y con final abierto.

Antonio Méndez
https://www.alohacriticon.com/cine/criticas-peliculas/la-jaula-la-gabbia-1985-de-giuseppe-patroni-griffi/

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