TITULO ORIGINAL
Amori miei
AÑO
1978
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Italiano (Separados)
DURACIÓN
100 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Stefano Vanzina (Steno)
GUIÓN
Jaja Fiastri
MÚSICA
Armando Trovajoli
FOTOGRAFÍA
Franco Di Giacomo
REPARTO
Monica Vitti, Johnny Dorelli, Enrico Maria Salerno, Edwige Fenech, Maria Tedeschi, Pietro Zardini
PRODUCTORA
Vides
GÉNERO
Comedia
Premios
1978: Premios David di Donatello: Mejor actriz (Monica Vitti)
Iaia Fiastri scrisse questa commedia teatrale con musiche alla metà degli anni settanta per Garinei & Giovannini, ma l’avrebbe potuta scrivere in qualunque altro momento storico. È una pochade, una farsa senza troppe pretese con i personaggi battezzati con nomi ordinari (Anna, Marco Rossi, Antonio Bianchi), che si presta soprattutto ad essere un veicolo per esaltare la maestosa Monica Vitti (che sostituì la titolare Ornella Vanoni e fece man bassa di premi con la sua smaniosa Anna/Lisa) più che la rappresentazione di una crisi umana.
Di impianto fortemente teatrale, con qualche momento morto dovuto al dilatamento della vicenda, è la storia di una donna che, sentitasi trascurata dal marito giornalista che tuttavia l’ama, si sposa con uno psicologo. Accanto alla mostruosa Monica (costretta dalla discutibile sceneggiatura a parlare direttamente al pubblico), Johnny Dorelli ed Enrico Maria Salerno sono gustosi ed Edwige Fenech, usata forse per ragioni commerciali, se la ride. Seccante la modalità del velino.
https://lorciofani.com/2011/05/25/recensione-amori-miei-1978/
Annalisa (Anna per lui) ama intensamente il marito Marco, giornalista, che troppo preso dal lavoro per poterla ricambiare, la invita ad amarlo ... al cinquanta per cento. Anna lo prende in parola e, detto fatto, sposa anche un altro uomo, il professore di psicologia Antonio, per il quale è Lisa. Inventatasi un lavoro a Milano, che la costringe ad assentarsi da Roma tre giorni la settimana, Annalisa riesce a dividersi felicemente tra i suoi due mariti. Un giorno, però, scopre di essere incinta. Chi sarà mai il padre? Poiché la prova medica cui ha convinto i suoi uomini a sottoporsi, non scioglie i suoi dubbi, Annalisa fa in modo che Marco e Antonio possano incontrarsi e conoscersi: ella spera che essi diventino amici e, chissà, finiscano per accettare l'insolito ménage à trois. Amici i due uomini lo diventano: a tal punto da spartirsi la stessa sgualdrinella. Annalisa, però, scopre i loro adulteri, per cui li pianta entrambi. La sgualdrinella e la natura che rende Annalisa madre di due gemelli, faranno sì che, alla fine, tutto si accomodi secondo il primitivo desiderio della donna.
CRITICA
Una commedia degli equivoci diretta e in terpretata da specialisti. Ma il gusto "retro" è tale da non potersi più neanche definire "gusto". E' soltanto archeologia. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv).
Trascrizione dell'omonima commedia di Fiastri il film trae dal classico tema del "triangolo", qui riproposto con una significativa variante, motivo per una satira del maschilismo non nuova nella sostanza ma indubbiamente efficace nella forma. (Segnalazione cinematografiche)
https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/amori-miei/15353/
Come risolvere per la frenetica Annalisa,bella donna sui trentacinque anni (ma la Vitti ne aveva dieci di più quando ha girato questo film,anche se ben portati),il problema di un marito un pò distratto dal lavoro come giornalista,e anche insofferente alle tante profusioni d'affetto mostrate dalla moglie?Semplice,ci si inventa un altro matrimonio,in un'altra città,con un uomo totalmente diverso dall'altro,e ci si divide in due facendo la brava sposa di entrambi,e in questo modo ritrovando un equilibrio personale,salvo ovvie complicazioni pratiche,tipo rimanere incinta e non sapere a chi attribuire la paternità (nel '78 la prova DNA era ancora remota...)."Amori miei",che fu il decimo incasso di una stagione che vide trionfare "Grease","Il vizietto" e "Il cacciatore",viene da una commedia firmata Garinei e Giovannini,sul palcoscenico del teatro leggero una garanzia per il pubblico:ma al cinema i limiti dell'operazione vengono fuori tutti,dalla recitazione sopra le righe di tutti,Vitti in primis,da una superficialità che permea tutta la storia,risolta allegramente e in souplesse,e dalla floscia carica umoristica della faccenda. Eppure Steno era un regista abile come pochi a saper divertire il pubblico,magari non con finezze da registi più "alti" della commedia all'italiana,ma in un cinema medio era una personalità di cui tener conto:qui si affida troppo al copione,e lascia andare a briglia sciolta gli interpreti,che eccedono regolarmente e non divertono lo spettatore.E dire che all'epoca il pubblico tributò un interesse notevole per questa pellicola,che risulta anche noiosa,rivista oggi.
http://cinecriticorte2.blogspot.com/2012/03/amori-miei-i1978-di-steno-con-monica.html
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