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domingo, 10 de enero de 2021

Aquila Nera - Riccardo Freda (1946)

TÍTULO ORIGINAL
Aquila Nera
AÑO
1946
IDIOMA
Italiano
SUBTÍTULOS
Español (Separados)
DURACIÓN
97 min.
PAÍS
Italia
DIRECCIÓN
Riccardo Freda
GUIÓN
Baccio Agnoletti, Mario Monicelli, Steno, Riccardo Freda, Federico Fellini (Relato: Alexander Pushkin)
MÚSICA
Franco Casavola
FOTOGRAFÍA
Guglielmo Lombardi, Rodolfo Lombardi (B&W)
REPARTO
Rossano Brazzi (Dubrowskij), Irasema Dilián (Masha Petrovic), Gino Cervi (Kirila Petrovic), Rina Morelli (Irina), Harry Feist (Sergej Ivanovic), Paolo Stoppa (Un bandito), Inga Gort (Maria), Pietro Sharoff (Il conte Andrea Dubrowskij), Luigi Pavese (Un servo), Cesare Polacco (Il segretario Sputing), Yvonne Sanson, Armando Francioli, Gina Lollobrigida, Loris Gizzi, Magda Forlenza, Mario Siletti, Felice Romano, Angelo Bassanelli, Dante Nello Carapelli, Angelo Calabrese, Ugo Sasso, Piero Pastore, Pietro Ceriaci
PRODUCTORA
Lux Film
GÉNERO
Drama | Siglo XIX

Sinopsis
Bandidos románticos luchan contra crueles señores feudales en las estepas rusas, entre amores impetuosos, asaltos a diligencias, batallas en castillos, duelos, odios y venganzas. (FILMAFFINITY)
 
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3 

Russia, inizio dell'Ottocento. Vladimir Dubroskij, allievo ufficiale, tornato a casa trova i suoi averi usurpati dal perfido Kirilla Petrovic. Datosi alla macchia, organizza una resistenza contro l'usurpatore con la sua banda, sotto il nome di Aquila Nera. E un giorno, si imbatte nella bellissima figlia di Petrovic... Il primo film di Freda nel dopoguerra, terza versione cinematografica di un racconto di Puškin (dopo quella americana di Clarence Brown con Rodolfo Valentino e quella russa del '37 di Alex Ivanovskij) è un immenso successo commerciale: primo posto al box office nazionale. "Freda si serve del film d'avventure per esaltare le forze della vita, all'opposto dei canti funebri del calligrafismo (basta confrontare il film a Un colpo di pistola, altro adattamento da Puškin, di Castellani). Freda si appassiona altresì a dare pieno rilievo a dei personaggi di eroi individualisti che forgiano con le proprie mani e contro ogni ostacolo il proprio destino. E anche in questo caso, Freda è controcorrente. Volta le spalle alla grisaille unanimista del neorealismo, alla rassegnazione più o meno esplicita, così come alla sua prodigiosa capacità di attenzione al presente. Prima di tutto, la sua opera è quella di un maestro di stile dalle qualità molteplici le cui preferenze e scelte vanno spesso nel senso del gusto del grande pubblico. Ritmo sapiente del découpage; splendida stilizzazione della ricostruzione plastica; scene d'azione collettive, duelli e inseguimenti dal brio sfrenato; fantasia e potenza: perché queste qualità dovrebbero essere lasciate al solo cinema americano?" (Jacques Lourcelles).
http://www.cinetecadibologna.it/evp_Riccardo_Freda/programmazione/app_5908/from_2014-06-29/h_1045

 

 Aquila Nera: Riccardo Freda, un maestro di cinema popolare

“Ritmo sapiente del découpage; splendida stilizzazione della ricostruzione plastica; scene d’azione collettive, duelli e inseguimenti dal brio sfrenato; fantasia e potenza: perché queste qualità dovrebbero essere lasciate al solo cinema americano?”. Così Jacques Lourcelles a proposito di Aquila Nera, secondo film (dopo Il cavaliere misterioso) della retrospettiva che Il Cinema Ritrovato dedica a Riccardo Freda. Un maestro del cinema popolare più noto e apprezzato all’estero che in patria, una figura di non facile rivalutazione perché, come ha spiegato oggi il curatore della rassegna Emiliano Morreale (CSC – Cineteca Nazionale), “troppo classico per i cinefili pop ma troppo popolare per essere considerato classico”. La selezione proposta al festival attinge al “periodo d’oro” della carriera del regista, quello compreso tra il primo dopoguerra e l’inizio degli anni Sessanta, ed è emblematica della varietà di generi esplorati dal suo cinema.

Ambientato nella Russia d’inizio Ottocento, Aquila Nera mescola abilmente avventura ed elemento romantico, inserendo nel racconto della rivalità tra Vladimiro Dubrovskij, divenuto bandito per vendetta, e il crudele usurpatore Kirila Petrovic, l’innamoramento del protagonista per Masha, la figlia del rivale. Enorme successo commerciale del 1946, Aquila Nera permette di identificare due delle linee guida del cinema di Freda, l’ispirazione letteraria (in questo caso un racconto di Puskin) e il forte debito nei confronti del cinema muto (nel 1925 Clarence Brown diresse una versione del medesimo racconto con protagonista Rodolfo Valentino).

Curiosamente, ha spiegato sempre Morreale, la versione internazionale proiettata oggi contiene le prime scene di nudo integrale femminile del cinema italiano (la scena delle donne alle dipendenze di Kirila Petrovic al bagno), destinate al mercato arabo, a detta di Freda, che sostiene anche di non averle girate personalmente.
http://www.cinefiliaritrovata.it/aquila-nera-riccardo-freda-una-maestro-di-cinema-popolare/
 


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